domenica 27 aprile 2014

Segnalazione: Ipazia, di Silvia Ronchey

Titolo: Ipazia - La vera storia
Autore: Silvia Ronchey
Editore: Bur
Pagine: 318

La trama: "C'era una donna quindici secoli fa ad Alessandria d'Egitto il cui nome era Ipazia." Fu matematica e astronoma, sapiente filosofa, influente politica, sfrontata e carismatica maestra di pensiero e di comportamento. Fu bellissima e amata dai suoi discepoli, pur respingendoli sempre. Fu fonte di scandalo e oracolo di moderazione. La sua femminile eminenza accese l'invidia del vescovo Cirillo, che ne provocò la morte, e la fantasia di poeti e scrittori di tutti i tempi, che la fecero rivivere. Fu celebrata e idealizzata, ma anche mistificata e fraintesa. Della sua vita si è detto di tutto, ma ancora di più della sua morte. Fu aggredita, denudata, dilaniata. Il suo corpo fu smembrato e bruciato sul rogo. A farlo furono fanatici esponenti di quella che da poco era diventata la religione di stato nell'impero romano bizantino: il cristianesimo. Perché? Con rigore filologico e storiografico e grande abilità narrativa, Silvia Ronchey ricostruisce in tutti i suoi aspetti l'avventura esistenziale e intellettuale di Ipazia, inserendola nella realtà culturale e sociale del mondo tardoantico, sullo sfondo del tumultuoso passaggio di consegne tra il paganesimo e il cristianesimo. Partendo dalle testimonianze antiche, l'autrice ci restituisce la vera immagine di questa donna che mai dall'antichità ha smesso di far parlare di sé e di proiettare la luce del suo martirio sulle battaglie ideologiche, religiose e letterarie di ogni tempo e orientamento.

Il giudizio: Consiglio questo libro a tutti coloro che amano la filosofia, in particolare la filosofia platonica. Non ci troviamo di fronte a un libro di filosofia, inteso come testo scolastico, ma un testo che ci racconta come spesso l'essere colti può essere pericoloso. La storia di una donna, quasi un'eroina, la cui unica "colpa" è quella di essersi messa al pari dell'uomo.
La storia di una cultura infinita che getta le sue radici nell'antica Grecia. La storia di un potere che fa vergogna. La vergogna di una religione che rischia di mandare tutto in malora...

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