sabato 2 aprile 2016

Vodka & Inferno, di Penelope Delle Colonne

Titolo: Vodka & Inferno - La morte fidanzata
Autore: Penelope Delle Colonne
Editore: Milena edizioni
Pagine: 510
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La trama: Vodka&Inferno parla di Frattaglia e Viktor. Entrambi scarti e scartati. Uniti da quell’amor che nulla crea e tutto distrugge. Di come morte e amore si confondono in un leggiadro vortice nella fredda Russia di fine Ottocento. Delle peripezie dei membri della felide famiglia Mickalov che subiscono una macabra trasformazione in upyr (vampiri), scoprendo pian piano le grottesche alchimie del mondo della notte. Di un Dottore della Peste governato e governatore. Viktor dà vita al suo impero di vodka, vendetta e sangue. Frattaglia costruisce burattini a sua immagine e somiglianza imitando l’Altissimo. E in fine le loro mani si perderanno tra i baci degli altri, le madonne nere, i bimbi sperduti, i cosacchi di ghiaccio, il dottore d’amor malato, i figli di Caino e gli ululati lontani. Si ritroveranno mai?
La morte fidanzata è il primo volume della saga Vodka&Inferno.


La recensione

Quando ho iniziato a leggere questo libro non sapevo che cosa aspettarmi. Volutamente non ho letto niente, mi sono informato il giusto. Sono rimasto inchiodato alle pagine. Un esordio davvero sorprendente di Penelope Delle Colonne nella mia scuderia.

La storia: Quella che mi sono trovato di fronte è una storia inaspettata. Viktor e Frattaglia, due individui differenti destinati a fondersi. Il primo deluso dalla vita decide di farla finita, il secondo un orfano al servizio di un ladro di cadaveri. Morte e una vita vissuta a metà, fatta di rinunce e mancanza d'attenzioni. Un'attrazione fatale porta Frattaglia a prendersi cura di quel cadavere e a innamorarsene.
La salma, che tarda a decomporsi, è destinata a tornare in terra Natale, a Soroka, in Russia. Frattaglie decide di trovare il modo di partire e seguire colui che ama per prendersi cura di lui ed entrare a far parte di quella enorme famiglia cosacca: i Mickalov. 
La quiete a Soroka viene però interrotta da qualcosa, o qualcuno, e macabri accadimenti iniziano a costellare la zona circostante. Qualcuno che doveva essere morto e sepolto torna a camminare sulla terra. I Michalov, che da sempre hanno avuto un comportamento ineccepibile, cominciano ad avere strane abitudini, destando i sospetti dei Rodčenko, una famiglia di mercanti con cui collaborano.
Iniziano così le vicende di questo primissimo volume di Vidka&Inferno...

La struttura e il linguaggio: Il romanzo ha una struttura lineare, non sono presenti flashback o improvvisi salti in avanti. La storia scorre libera sulle pagine seguendo il normale e progressivo corso degli eventi. 
Capitoli dalla lunghezza media rendono piacevole la lettura a chiunque si avvicini a questo libro.
Il vero punto forte risulta però essere il linguaggio e il modo di esprimersi dell'autrice. Una prosa che ha la capacità di trasportare il lettore in un mondo onirico fatto di immagini dai contorni chiarissimi. Le espressioni usate richiamano la modalità di scrittura tipica dell'epoca in cui è ambientata la vicenda, intorno alla fine dell'800. Uno scrivere poetico e ammaliante spesso arricchito da brevi poesie simili ad haiku.

I personaggi: Molti sono i personaggi che animano questo libro. Cominciamo la storia assieme a Frattaglia e alla sua vita disgraziata al servizio di Carnemolla, un bruto che trafuga i cadaveri per mezzo di dottori che compiono esperimenti sulle salme. Frattaglia è un emarginato, un reietto, un asociale che passa il suo tempo sbrigando commissioni e divertendosi a far muovere una macabra marionetta. A lui manca tutto. E' scorbutico, non vuole che nessuno lo tocchi, ha il fisico piegato, non ha muscoli ed è pelle ossa. Ma è in grado di amare, un amore sconfinato che gli impedisce di separarsi dal corpo senza vita di Viktor. Per lui è disposto a fare qualsiasi cosa, anche ad abbracciare la morte. 
Dopo la sepoltura qualcosa accade. Il corpo di Viktor riprende vita, e quel corpo esanime torna padrone di se stesso.
Viktor rinasce a nuova vita. Si tramuta in una creatura della notte assetata di sangue. Vive di notte e muore di giorno. Per motivi differenti e bisoni di varia natura non sarà l'unico della famiglia Mickalov a subire questa sorte. Un personaggio multisfaccettato, che all'interno della storia cambia la sua personalità a seconda dell'umore e della situazione. Afflitto dal particolare rapporto che ha avuto e ha con la madre, decide di essere  se stesso, tirare fuori i denti e mostrarsi per quello che è davvero. Freddo, spietato, brutale e calcolare. Disposto a tutto pur di risollevare il nome della famiglia che rischia di venire seppellito sotto quello dei Rodčenko. La nuova vita ha però in serbo per lui delle sorprese, pronte a incrinare questo suo mondo fatto di vodka e oscurità. 
Ho adorato il dottor Yuri Mickalov per il suo essere sfuggente e per l'insano rapporto che ha con suo nipote Petr, il primogenito, colui che è destinato alla gloria.  Un rapporto che si ama o si odia, che può comunicare un tipo di amore dello stesso tipo oppure il completo allontanamento. Due persone. Due uomini della stessa famiglia. Un adulto e un ragazzino di quattordici anni. Sadico e proibito ma allo stesso tempo sincero e vero. Due calamite che non smettono di attrarsi nonostante la vita spesso li divida. Una vicenda importante quella che loro ci raccontano, una storia d'amore e odio che va saputa digerire, perché porta nella realtà un desiderio atavico che affascina ma che pochi, come un élite, sanno riconoscere e apprezzare.

Come accennato molti sono gli individui con cui il lettore si incontra e si scontra, con ognuno di loro condividerà qualcosa, qualcosa verrà tenuto e custodito e qualcos'altro verrà gettato alle ortiche. Quello che però è certo è la malia che sapranno esercitare su di lui, la stessa che hanno esercitato su di me. Irreparabilmente.

Il tema: Regna incontrastato su tutto quanto il tema dell'abbandono. Cosa siamo capaci di fare per non vedere andar via la persona a cui teniamo? Di questo narra questo libro. Il senso del vuoto, dello sconforto, del sentirsi niente in assenza di quella parte che ci completa. Qual'è questa parte non lo sappiamo finché non ci viene strappata via dalle viscere e veniamo dilaniati.
Nonostante si parli anche di vampiri, l'argomento è un altro. Il vampirismo non è concepito come l'ha sempre disegnato Anne Rice, o quella blanda imitazione di genere tipica della Meyer, cioè come qualcosa di egoista  e superficiale tanto per soddisfare un capriccio. La tematica vampirica è pensata come a qualcosa di possessivo, un modo per essere per sempre, per avere una continuità in senso "romantico" del termine.  D'amore. Niente a che vedere col classico voglio vivere in eterno. Tutto ciò l'ho molto apprezzato, il non dover leggere per la milionesima volta la solita storiella dove io mordo te e te mordi me, l'assistere all'incontro di due adolescenti in tempesta ormonale, non essere testimone del degrado dei vampiri. Finalmente una vicenda che rende onore, capace di riportare allo splendore e al fascino questa creatura della notte fatta di ombra e luce.
Carmilla e Lord Ruthven ci andrebbero a nozze con la famiglia Mickalov!

Il mio giudizio: Penelope Delle Colonne disegna un affresco, o forse sarebbe meglio dire intreccia un arazzo, a tinte forti e dalla connotazione gotica conferendo alle parole un fascino decadente a cui è quasi impossibile resistere. Un romanzo corale, con al centro un nucleo familiare che tenta, deve, sopperire alle sue mancanze e procedere inarrestabile contro le vicende della vita.
Coloro che hanno tentato di affossare questo romanzo non hanno capito niente. La loro è solo invidia. Coloro che hanno affermato essere troppo macabro o scabroso uguale. Non hanno saputo leggere. Non hanno saputo andare oltre e  comprendere il vero significato di questa storia. Se affascinati dalla copertina e dalla storia avete comprato il libro nella speranza di leggere una storia strappalacrime rimarrete spiazzati. Vodka&Inferno è forte come il nome del liquore da cui prende il nome, è dissacrante, disarmante e irresistibile.

Consiglio la lettura a tutti gli amanti dei genere gotico, a coloro che amano le ambientazioni cupe e claustrofobiche, a tutti quelli che amano essere stuzzicati da quella sottile linea che divide la vita e la morte. Questo è un libro evocativo, d'atmosfera. Adatto a chi sa lasciarsi coinvolgere e trasformare...in tutti i sensi.
Una storia che fa amare la Russia e il suo freddo glaciale...

E ora? A quando il seguito? =)

3 commenti:

  1. Bellissima intervista, si vede che il libro è piaciuto, mi fa sempre piacere leggere di chi riesce ad andare al di la e amarlo veramente.
    Non sto più nella pelle di leggerlo anche io!

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  2. Ottimo lavoro di presentazione critica, davvero. Bravo Balestri!

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