Autore: Fabio Lastrucci
Editore: Milena edizioni
Pagine: 184
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La trama: Una figura mutilata riemerge da un vulcano in eruzione al sopraggiungere del terrificante Vento Tagliente di nord-est. È il rinnegato Mork A-Dem, tornato dal mondo sotterraneo degli Oscuri con l'intento di far tacere per sempre la Musica, fonte occulta di tutta la magia nel continente. Potenziando le armi dei barbari e spaventosi Orgass, confinati da sempre nelle loro terre, lo stregone li guiderà alla conquista delle città degli Elfi Marini e dei mezzosangue di pianura. Senza il sostegno della Musica nessun regno riuscirà ad opporsi alla sua offensiva. Toccherà quindi a Rehman, guerriero-ragazzo, Simeon il bardo e un Elfo marinaio difendere l'ultimo baluardo ancora salvo, la Piana Mater, viaggiando in cerca di aiuto fra foreste albine, paludi allucinogene e mari che mangiano il tempo, accompagnati dal Mago Listrikhorn che, infiacchito dall'alcool, insegue un difficile riscatto nella mistica isola di Eughen. Ma sarà solo la saggezza della Regina Alacorvina che ribalterà le sorti della guerra con un anomalo scontro senza violenza.
La recensione
Non so neanche io da quanto tempo non misuravo la mia lettura con un genere come questo, un fantasy in piena regola, diverso da quelli a cui sono abituato. E' quindi con duplice piacere che mi accingo a scrivere questa recensione sul lavoro di Fabio Lastrucci.
La copertina: La cover è il primo rapporto che instauriamo con un libro e quella di questa storia la trovo molto azzeccata. I disegni coloratissimi e dalle tinte chiaro-scuro danno immediatamente la sensazione di qualcosa di magico, i tratti richiamano al genere fantasy in ogni suo aspetto. L'alternarsi di linee curve e linee dritte che cambiano direzione in maniera repentina caratterizzano i personaggi presenti nell'immagine facendo capire al lettore chi sono i buoni e chi i cattivi.
La scelta del font sottolinea in maniera più evidente il tipo di avventura che andremo ad affrontare. Caratteri medievaleggianti dalle sfumature grigie che si stagliano su uno sfondo verde acido, il colore del male, fondendosi ai colori della spada di Rehman, il protagonista.
Come in ogni fantasy che si rispetti la copertina interna ospita una mappa, in questo caso il Mondo di If, le terre in cui gli eventi si svolgono, disegnata appositamente per l'occasione da Paolo Lastrucci.
I disegni: A fare da contorno alla storia vi sono alla fine di ogni breve capitolo dei disegni che mostrano una delle fasi più importanti che abbiamo appena letto. Roberto Toderico è l'autore dei disegni che con semplicità e immediatezza è riuscito a tradurre in immagine le avventure dei protagonisti. Non ero più abituato a veder comparire delle immagini all'interno di un libro, è stato quindi un vero piacere poter vedere come arti differenti possano trovarsi in armonia perfetta al servizio del lettore.
La storia: Lastrucci racconta una storia semplicissima, di cui però non voglio svelare niente per non togliere la sorpresa. Il mondo di If è minacciato da qualcosa che tutti pensavano sopito nei meandri della terra. Adesso questo qualcosa è stato risvegliato ed è pronto a gettare scompiglio nella terra del Passo dei 5 Venti. Ecco che un gruppo di eroi, capitanati dal Rehman, proveniente da luoghi e mondi differenti, si lanciano nell'avventura per salvare la loro vita e quella del mondo intero. Il lettore si troverà quindi ad accompagnare questi eccentrici personaggi attraverso mari dalle particolari proprietà, distese d'erba con una fame incontenibile, ma soprattutto a vivere uno scontro tra bene e male senza eguali.
I personaggi: Non è possibile in questo caso parlare dei personaggi in maniera singola. Benchè ognuno di loro abbia un passato alle spalle è poco lo spazio che l'autore gli riserva, questo perchè la scelta è stata quella di concentrare la nostra attenzione su quello che succede adesso. Tutto quello che è avvenuto prima lo intuiamo attraverso non tanto attraverso i racconti, ma attraverso i vari accadimenti che portano alla comprensione del carattere di ciascuno. Una cosa piuttosto innovativa abituati come siamo adesso a sentirci raccontare la storia passo passo dai personaggi scandita a intervalli precisi.
Il tema: Quello che colpisce del Ritorno dell'Arcivento sono è il tema, il vero punto focale di tutto quanto. Come è facile intuire dalla cover, il genere è riconoscibilissimo, intuiamo al volo che cosa andiamo a leggere, gli elementi del fantasy ci sono tutti. Quello che però non vediamo è, ovviamente, un tema a me molto caro e che da sempre apprezzo quanto lo ritrovo nelle pubblicazioni: la diversità.
In molti altri libri da me letti questo tema era presente e sottolineato più volte come qualcosa che andava temuto perchè non era possibile sapere che cosa sarebbe successo quando Elfi e Nani si incontravano, oppure Umani e potenti Maghi. Nel caso di Lastrucci questo tipo di diversità è sempre presente, ma viene affrontato in modo tale da non costituire un ostacolo, essere diversi non è qualcosa di brutto. Essere diversi e avere caratteristiche fisiche o mentali diverse costituisce una forza, qualcosa che dona coraggio, fa da collante del gruppo di eroi alle prese con una battaglia che può spazzare via il loro mondo. Trarre forza dall'essere fatti in un altro modo, un modo forse difficile da accettare, ma onesto e votato a fare del bene. Questo penso sia un ottimo tema, adatto ai più giovani per far comprendere loro che un libro può insegnare perfettamente quello che sia giusto e l'esatto modo di affrontare la vita, senza contate che un adulto apprezzerà di certo l'unione di una storia fantastica a un tema di estrema attualità.
Lo stile e la struttura: Uno stile versatile è quello usato dall'autore, diversamente da quello di altre sue opere. Versatile nel senso che ben si adatta non solo alle situazioni ma anche ai diversi tipi di target a cui è indirizzata la narrazione. Parole semplici, d'impatto ed efficaci rendono piacevole la lettura.
La struttura è variegata. La storia è divisa in brevi capitoli, che concentrano al loro interno gli elementi più significativi, questo fa si che i lettori non si distraggano ma vengano sempre messi alla prova con le avventure dei personaggi, in più i più giovani potranno trovare giovamento in questo succedersi di capitoli-fulmine ricevendo sempre una nuova spinta per continuare a leggere senza smettere. Un grande invito alla lettura è sempre cosa buona e giusta, no?
Il mio giudizio: Sono un seguace di Fabio Lastrucci ormai e mi ha fatto parecchio piacere ricevere una sua personale richiesta per la recensione di questo libro. Grazie all'Arcivento ho avuto modo di tornare a confrontarmi con un genere che negli ultimi anni ho un po' trascurato ma che ha risvegliato antichi ricordi, a quando da piccolo ero solito macinare la serie di Lupo Solitario.
Il lavoro di Lastrucci ha la capacità di avvicinare i giovani lettori al genere fantasy per le sue tematiche, i suoi disegni e la scrittura veloce ed immediata, ma è anche qualcosa di nostalgico per tutti coloro che il fantasy lo portano dentro.
Nel cuore.
Non so neanche io da quanto tempo non misuravo la mia lettura con un genere come questo, un fantasy in piena regola, diverso da quelli a cui sono abituato. E' quindi con duplice piacere che mi accingo a scrivere questa recensione sul lavoro di Fabio Lastrucci.
La copertina: La cover è il primo rapporto che instauriamo con un libro e quella di questa storia la trovo molto azzeccata. I disegni coloratissimi e dalle tinte chiaro-scuro danno immediatamente la sensazione di qualcosa di magico, i tratti richiamano al genere fantasy in ogni suo aspetto. L'alternarsi di linee curve e linee dritte che cambiano direzione in maniera repentina caratterizzano i personaggi presenti nell'immagine facendo capire al lettore chi sono i buoni e chi i cattivi.
La scelta del font sottolinea in maniera più evidente il tipo di avventura che andremo ad affrontare. Caratteri medievaleggianti dalle sfumature grigie che si stagliano su uno sfondo verde acido, il colore del male, fondendosi ai colori della spada di Rehman, il protagonista.
Come in ogni fantasy che si rispetti la copertina interna ospita una mappa, in questo caso il Mondo di If, le terre in cui gli eventi si svolgono, disegnata appositamente per l'occasione da Paolo Lastrucci.
I disegni: A fare da contorno alla storia vi sono alla fine di ogni breve capitolo dei disegni che mostrano una delle fasi più importanti che abbiamo appena letto. Roberto Toderico è l'autore dei disegni che con semplicità e immediatezza è riuscito a tradurre in immagine le avventure dei protagonisti. Non ero più abituato a veder comparire delle immagini all'interno di un libro, è stato quindi un vero piacere poter vedere come arti differenti possano trovarsi in armonia perfetta al servizio del lettore.
La storia: Lastrucci racconta una storia semplicissima, di cui però non voglio svelare niente per non togliere la sorpresa. Il mondo di If è minacciato da qualcosa che tutti pensavano sopito nei meandri della terra. Adesso questo qualcosa è stato risvegliato ed è pronto a gettare scompiglio nella terra del Passo dei 5 Venti. Ecco che un gruppo di eroi, capitanati dal Rehman, proveniente da luoghi e mondi differenti, si lanciano nell'avventura per salvare la loro vita e quella del mondo intero. Il lettore si troverà quindi ad accompagnare questi eccentrici personaggi attraverso mari dalle particolari proprietà, distese d'erba con una fame incontenibile, ma soprattutto a vivere uno scontro tra bene e male senza eguali.
I personaggi: Non è possibile in questo caso parlare dei personaggi in maniera singola. Benchè ognuno di loro abbia un passato alle spalle è poco lo spazio che l'autore gli riserva, questo perchè la scelta è stata quella di concentrare la nostra attenzione su quello che succede adesso. Tutto quello che è avvenuto prima lo intuiamo attraverso non tanto attraverso i racconti, ma attraverso i vari accadimenti che portano alla comprensione del carattere di ciascuno. Una cosa piuttosto innovativa abituati come siamo adesso a sentirci raccontare la storia passo passo dai personaggi scandita a intervalli precisi.
Il tema: Quello che colpisce del Ritorno dell'Arcivento sono è il tema, il vero punto focale di tutto quanto. Come è facile intuire dalla cover, il genere è riconoscibilissimo, intuiamo al volo che cosa andiamo a leggere, gli elementi del fantasy ci sono tutti. Quello che però non vediamo è, ovviamente, un tema a me molto caro e che da sempre apprezzo quanto lo ritrovo nelle pubblicazioni: la diversità.
In molti altri libri da me letti questo tema era presente e sottolineato più volte come qualcosa che andava temuto perchè non era possibile sapere che cosa sarebbe successo quando Elfi e Nani si incontravano, oppure Umani e potenti Maghi. Nel caso di Lastrucci questo tipo di diversità è sempre presente, ma viene affrontato in modo tale da non costituire un ostacolo, essere diversi non è qualcosa di brutto. Essere diversi e avere caratteristiche fisiche o mentali diverse costituisce una forza, qualcosa che dona coraggio, fa da collante del gruppo di eroi alle prese con una battaglia che può spazzare via il loro mondo. Trarre forza dall'essere fatti in un altro modo, un modo forse difficile da accettare, ma onesto e votato a fare del bene. Questo penso sia un ottimo tema, adatto ai più giovani per far comprendere loro che un libro può insegnare perfettamente quello che sia giusto e l'esatto modo di affrontare la vita, senza contate che un adulto apprezzerà di certo l'unione di una storia fantastica a un tema di estrema attualità.
Lo stile e la struttura: Uno stile versatile è quello usato dall'autore, diversamente da quello di altre sue opere. Versatile nel senso che ben si adatta non solo alle situazioni ma anche ai diversi tipi di target a cui è indirizzata la narrazione. Parole semplici, d'impatto ed efficaci rendono piacevole la lettura.
La struttura è variegata. La storia è divisa in brevi capitoli, che concentrano al loro interno gli elementi più significativi, questo fa si che i lettori non si distraggano ma vengano sempre messi alla prova con le avventure dei personaggi, in più i più giovani potranno trovare giovamento in questo succedersi di capitoli-fulmine ricevendo sempre una nuova spinta per continuare a leggere senza smettere. Un grande invito alla lettura è sempre cosa buona e giusta, no?
Il mio giudizio: Sono un seguace di Fabio Lastrucci ormai e mi ha fatto parecchio piacere ricevere una sua personale richiesta per la recensione di questo libro. Grazie all'Arcivento ho avuto modo di tornare a confrontarmi con un genere che negli ultimi anni ho un po' trascurato ma che ha risvegliato antichi ricordi, a quando da piccolo ero solito macinare la serie di Lupo Solitario.
Il lavoro di Lastrucci ha la capacità di avvicinare i giovani lettori al genere fantasy per le sue tematiche, i suoi disegni e la scrittura veloce ed immediata, ma è anche qualcosa di nostalgico per tutti coloro che il fantasy lo portano dentro.
Nel cuore.
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