venerdì 12 ottobre 2018

Blogtour Giovani Inversi, di Romina Lombardi // Quarta tappa intervista all'illustratrice Alice Walczer Baldinazzo


Ciao a tutti e ben ritrovati!
Con grande piacere ospito su queste mie pagine la quarta tappa dedicata al blogtour di "Giovani inversi" di Romina Lombardi con le illustrazioni di Alice Walczer Baldinazzo.
Protagonista della tappa è proprio l'illustratrice che regala a tutti quanti noi alcune delle sue parole. Ma prima di arrivare al nocciolo della quesitone ecco qualche info sul libro.



Titolo: Giovani inversi
Sottotitolo: Poesie in tempi di bullismo e altre prepotenze
Autore: Romina Lombardi
Illustrazioni: Alice Walczer Baldinazzo
Casa editrice: NPS Edizioni
Genere: poesia
Formato: cartaceo
Prezzo: 10 euro
Pagine: 64
ISBN: 978-88-31910-095

Quarta di Copertina: Di bullismo si è parlato molto negli ultimi anni. E non sempre nei termini giusti. La strada per la demolizione di questo fenomeno è ancora lunga e tortuosa, ma è necessario partire da una consapevolezza: il bullismo è sempre esistito e esisterà a lungo. In passato frutto di soprusi accettati e resi leciti nel mondo di allora, nel presente e nel futuro frutto di sempre minor attenzione a processi quali empatia, inclusione, condivisione e socialità. Ecco allora una testimonianza viva e forte, di quando ancora di bullismo non si parlava. Una voce che ha scelto la Poesia come mezzo di racconto e che riporta il genere nello scenario dell’attualità, facendone il protagonista di una contestazione interiore che porti avanti un cambiamento. In questo piccolo, prezioso libro si combatte il bullismo con la grazia, le texture floreali, i colori e la simbologia semplice ma diretta racchiusi nelle illustrazioni che accompagnano i versi. Declinate in un linguaggio pop, le immagini assorbono il senso della giovinezza e dell’immediatezza, mitigando la durezza di certe parole e lasciando un senso di consapevolezza che colpirà anche le menti più adulte.

“Senza questioni di tempo o di spazi, mentre il sole mi dipinge e il vento mi cancella, sapendo finalmente restare ​nell'impronta che la vita ha fatto per me".

Quarta tappa intervista all'illustratrice Alice Walczer Baldinazzo

1) Buongiorno Alice e benvenuta sul blog.... Parlaci un po’ di te, chi sei? Cosa fai? Dove vai?
Salve! Io sono Alice, in arte AWB. Sono archeologa, disegnatrice, illustratrice e anche batterista di un gruppo rock di sole donne. Faccio tutte queste cose a Vicenza e provincia: ho fatto qualche copertina e ricostruzione grafica per libri di archeologia e sto lavorando per la realizzazione di immagini di musei qui in Italia e in Germania; ho creato diverse illustrazioni per eventi, festival, associazioni culturali in Veneto e Lombardia e tutt’ora sto lavorando per la realizzazione di libri illustrati per bambini, di prossima uscita.

2) Come ti sei approcciata al disegno e all’illustrazione?
Ho sempre disegnato, fin da piccola, ma il mondo dell’illustrazione è stata una ‘scoperta’ degli ultimi due anni. Credo che il mio percorso come artista sia appena cominciato, al momento ogni lavoro che implichi creatività è una tappa fondamentale per il mio processo creativo o per lo meno il libro di Romina lo è stato.

3) È la prima volta che lavori all’illustrazione di un libro? Come è stata quest’esperienza?
Sì, posso dire che questo è il mio primo libro illustrato. È stata un’esperienza stimolante e a trat terapeutica. Ogni illustrazione ha una piccola storia e vederle tutte in un libro mi da grande soddisfazione.

4) Come sono nate le illustrazioni per “Giovani inversi”? Cosa ti ha colpito dei versi di Romina?
Devo ammettere che per queste poesie ho deciso di azzardare un po’ nello stile. Persino Romina, nel vedere la prima bozza di illustrazione, è rimasta sorpresa e forse un po’ interdetta. Nelle poesie di Romina ho percepito quel tipo di sincerità che raramente una persona mette in mostra, alcune frasi solitamente una persona decide di tenersele per se, soprattutto da adulto, quindi mi serviva uno stile molto diretto per poter rappresentare al meglio questa prima emozione di sorpresa ed empatia provata nella lettura di determinati versi. In ogni illustrazione poi ho deciso di dare diversi ‘indizi’ di lettura e comprensione del disegno associato alla poesia: un oggetto, la trama di un vestito, il colore scelto per l’illustrazione stessa, ecc... per permettere a chi guarda una lettura più profonda di quella che apparentemente potrebbe essere una bella immagine, come per la poesia: a livello sonoro o per la scelta di determinati termini può essere letta in superficie come qualcosa di piacevole, musicale, ma una lettura più attenta ci costringe a soffermarci e riflettere sui particolari che fanno la differenza.​ 

5) E la copertina? Come mai questa scelta? Se guardiamo il mondo da un’altra prospettiva, magari a testa in giù, cambia qualcosa?
L’idea della copertina è arrivata, volutamente, alla fine: fare queste illustrazioni per me è stato un percorso e avevo bisogno di arrivare ad una conclusione che rappresentasse e presentasse al meglio tutte le illustrazioni e, non di meno, tutto il lavoro di Romina. Mi è piaciuto fin da subito il titolo del libro, forse ad ispirarmi è stato proprio quello. Quando Romina mi ha chiesto di creare delle illustrazioni per un libro di poesie la prima cosa che mi son detta: “Poesie? Aiuto sarà difficilissimo!”, ma letto il titolo ho colto il gioco di parole: è bastato un ‘in’ per cambiare il significato di questi versi destinati magari a delle persone che, come me, vedono la poesia come una lettura difficile ed ignota. Quindi la mia prima impressione su un libro di poesie si è capovolta, come la ragazza della copertina che, non ha caso, tiene in mano un libro di poesie.


6) Scorrendo il tuo curriculum, notiamo che sei laureata in Archeologia. Scelta interessante. Da cosa nasce questo interesse?
L’archeologia da sempre è stata una grande passione nella mia vita, da bambina nelle letture, da adolescente nelle gite o nei programmi tv, da studentessa universitaria una formazione appagante e ora, da adulta, una professione difficile da consolidare ma indispensabile per la mia realizzazione come individuo e di grande soddisfazione personale. È un lavoro che necessita una grande elasticità mentale, un aggiornamento costante, il lavoro di squadra ma, soprattutto, la continua volontà di rimettersi in gioco e imparare dalle esperienze che possono essere apprese in uno scavo archeologico o da colleghi con differenti o maggiori esperienze di scavo. In breve, si tratta di un lavoro dinamico, mai ripetitivo e che a volte mi riporta a provare quello stupore e meraviglia che si provava da bambini davanti alla più piccola scoperta.

7) Archeologia, ricerca del passato, tentativo di comprendere e interpretare il presente, riescono a incontrarsi in qualche modo? Magari tramite l’arte?
Il nostro presente è il frutto del nostro passato. Sembra uno slogan. In questi ultimi tre anni sono riuscita a mettere a braccetto la mia abilità nel disegno con l’archeologia creando immagini per musei e pubblicazioni archeologiche. Il mondo dell’archeologia è fantastico ma un passo importantissimo da fare è quello della comunicazione e della didatca rivolti al grande pubblico per poter mantenere vivo l’interesse sul nostro territorio e la nostra storia. La possibilità di poter fare questo tipo di lavoro è una grandissima soddisfazione e spero continui anche per gli anni avvenire.

8) Progetti e idee per il futuro?
Al momento sono in ballo diversi lavori legati sia all’illustrazione sia al mondo dell’archeologia e spero che continui così. Creare immagini per musei e libri di archeologia mi rende orgogliosa ed è la perfetta conclusione dei miei studi e le mie abilità nel disegno ma con l’illustrazione posso liberare la mia fantasia e creatività, è il mio modo personale di comunicare con il mondo attraverso le immagini. 

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