Serie: #1 Magisterium
Autore: Cassandra Clare / Holly Black
Editore: Mondadori
Pagine: 319
La trama: Quando raggiunge la grotta in cima al ghiacciaio, Alastair capisce subito che il Nemico l'ha preceduto. Sua moglie Sarah è stata uccisa, come gli altri maghi lì rifugiati. Solo il debole vagito di un neonato lo rincuora: suo figlio Callum, seminascosto accanto al cadavere della madre, è ancora vivo. Ma quando Alastair lo prende fra le braccia, le terribili parole incise nel ghiaccio da Sarah prima di morire lo fanno inorridire… Dodici anni dopo, quando Call viene ammesso al Magisterium, la prestigiosa accademia riservata ai ragazzi dotati di talento magico, suo padre è contrario: sin dalla più tenera età ha insegnato al figlio a diffidare della magia. E ora Rufus, il magister più anziano della scuola, lo ha ammesso all'Anno di Ferro, il primo del Magisterium. Call non può sottrarsi al suo destino. La magia scorre, in certe famiglie. Ma sul destino di Call incombe fin dalla nascita l'artiglio del Nemico.
La recensione: Detto fra noi, in confidenza, sono rimasto sorpreso e sconcertato durante e dopo la lettura di questo primo romanzo che vede insieme Cassandra Clare e Holly Black. Non ci volevo credere.
Ciò che il lettore intuisce dalla trama è che in questa storia, come ci racconta anche la quarta di copertina, avremo a che fare con della magia. Una magia in grado di controllare i quattro elementi. Un neonato destinato a diventare un mago. Orfano di madre, il padre decide di proibire al bambino di praticare la magia per gli anni a venire anche quando, ormai raggiunti i dodici anni, viene scelto per frequentare il Magisterium, una prestigiosa scuola di magia...
Che avesse dei richiami e delle somiglianze ad Harry Potter era chiaramente intuibile, quello che non mi aspettavo era una sua esatta copia. Giuro che mentre leggevo mi veniva quasi voglia di piangere.
Le analogie con l'altro celebre maghetto sono così tante che non basterebbe un intero post per elencarle tutte, basti pensare che proprio come Harry che si ritrova invischiato nel mondo magico da quando il Signore Oscuro Voldemort scaglia una maledizione sulla madre Lily, anche Callum, il protagonista, subirà un destino simile rimanendo l'unico sopravvissuto di una guerra tra maghi.
Ammesso al primo anno del Magisterium, questa scuola magica spersa in mezzo ai boschi e circondata di creature del caos, il nostro Call si trova ad affrontare tutta una serie di situazioni che lo vedono quasi sempre come un emarginato, anche a causa della sua gamba che lo fa zoppicare, un piccolo regalo per essere un sopravvissuto.
Il libro risulta troppo spesso ripetitivo e con pochissimi colpi di scena. Sfortunatamente essendo così simile a qualcosa che ha già letto il lettore si trova così poco coinvolto da apprezzare poco anche quelle poche cose che accadono tra le mura del Magisterium. Basti pensare che per gran parte del tempo i protagonisti della storia (Call, Tamara e Aaron) passano il loro tempo a separare granelli di sabbia, ok il messaggio della pazienza e della costanza, ma per metà libro non accade altro!
Nel complesso è un buon libro, scritto bene, anche se non ai livelli di Shadowhunters, ma forse sono io qua ad aver avuto troppe aspettative. Questo è un libro dedicato prevalentemente a un pubblico giovane, vuoi per la tematica, vuoi per il modo in cui gli argomenti vengono affrontati, vuoi per la terminologia scelta dalle autrici e dalla traduttrice. Un linguaggio scorrevole adatto ad ogni tipo di lettore abbia voglia di immergersi un po' in un mondo fatto di magia.
Le analogie con Harry Potter: Oltre all'essere una bambino sopravvissuto come già detto prima a causa della sua discendenza c'è molto altro da dire:
Non so come altri abbiamo potuto definire questo libro "fresco e innovativo" oppure che accenna vagamente a Harry Potter. Spero sinceramente che scherzassero. E' stato scritto inoltre che differisce ad un certo punto dall'essere qualcosa di "già visto". A un certo punto?? Beh dopo quasi 400 pagine forse era il caso di iniziare a cambiare qualcosa no?
Spero che con i seguiti le due autrici mettano al fuoco qualcosa di meglio, di più accattivante e più dark, proprio come era stato promesso. Prendiamolo come un libro rodaggio dai...
La recensione: Detto fra noi, in confidenza, sono rimasto sorpreso e sconcertato durante e dopo la lettura di questo primo romanzo che vede insieme Cassandra Clare e Holly Black. Non ci volevo credere.
Ciò che il lettore intuisce dalla trama è che in questa storia, come ci racconta anche la quarta di copertina, avremo a che fare con della magia. Una magia in grado di controllare i quattro elementi. Un neonato destinato a diventare un mago. Orfano di madre, il padre decide di proibire al bambino di praticare la magia per gli anni a venire anche quando, ormai raggiunti i dodici anni, viene scelto per frequentare il Magisterium, una prestigiosa scuola di magia...
Che avesse dei richiami e delle somiglianze ad Harry Potter era chiaramente intuibile, quello che non mi aspettavo era una sua esatta copia. Giuro che mentre leggevo mi veniva quasi voglia di piangere.
Le analogie con l'altro celebre maghetto sono così tante che non basterebbe un intero post per elencarle tutte, basti pensare che proprio come Harry che si ritrova invischiato nel mondo magico da quando il Signore Oscuro Voldemort scaglia una maledizione sulla madre Lily, anche Callum, il protagonista, subirà un destino simile rimanendo l'unico sopravvissuto di una guerra tra maghi.
Ammesso al primo anno del Magisterium, questa scuola magica spersa in mezzo ai boschi e circondata di creature del caos, il nostro Call si trova ad affrontare tutta una serie di situazioni che lo vedono quasi sempre come un emarginato, anche a causa della sua gamba che lo fa zoppicare, un piccolo regalo per essere un sopravvissuto.
Il libro risulta troppo spesso ripetitivo e con pochissimi colpi di scena. Sfortunatamente essendo così simile a qualcosa che ha già letto il lettore si trova così poco coinvolto da apprezzare poco anche quelle poche cose che accadono tra le mura del Magisterium. Basti pensare che per gran parte del tempo i protagonisti della storia (Call, Tamara e Aaron) passano il loro tempo a separare granelli di sabbia, ok il messaggio della pazienza e della costanza, ma per metà libro non accade altro!
Nel complesso è un buon libro, scritto bene, anche se non ai livelli di Shadowhunters, ma forse sono io qua ad aver avuto troppe aspettative. Questo è un libro dedicato prevalentemente a un pubblico giovane, vuoi per la tematica, vuoi per il modo in cui gli argomenti vengono affrontati, vuoi per la terminologia scelta dalle autrici e dalla traduttrice. Un linguaggio scorrevole adatto ad ogni tipo di lettore abbia voglia di immergersi un po' in un mondo fatto di magia.
Le analogie con Harry Potter: Oltre all'essere una bambino sopravvissuto come già detto prima a causa della sua discendenza c'è molto altro da dire:
- La figura del genitore è pressochè assente e non ha il polso giusto per domare l'agitazione di un ragazzino di dodici anni.
- La scuola di magia, il Magisterium, potrebbe benissimo chiamarsi Hogwarts e nessuno ci farebbe caso.
- A capo di questa scuola c'è un anziano professore, il Magister di grado più alto, che porta il nome di Magister North e che per il suo modo di agire somiglia in modo imbarazzante ad Albus Silente.
- La scuola di magia è composta da 5 anni di scuola proprio come Hohwarts era di sette, solo che nel nostro caso gli anni portano i nomi di metalli che vanno dal più povero al più pregiato (ferro, rame, bronzo, argento, oro).
- Ogni Magister ha tre apprendisti da portar avanti con gli studi, un po' come un HP avevamo I Serpeverde, i Corvo nero, i Grifondoro ecc.
- La scuola è circondata da un bosco popolato di creature malvagie. Nessuno si ricorda la Foresta Proibita di HP?
- La scuola è una sorta di labirinto che ricorda le scale che in HP si spostano di continuo confondendo gli alunni del primo anno.
- Call, il protagonista, è affiancato da due compagni di stanza: Tamara la secchiona e Aaron lo sfigato, simili in carattere e comportamenti a Hermione e Ron. C'è a che un "antagonista", Jasper, un ragazzino della stessa età il cui passatempo migliore sembra essere prendere in giro Call. Anche in questo caso un esperimento fallito se messo a paragone con Draco Malfoy.
- Il cattivo della situazione è il Nemico della Morte, che solo più tardi scopriamo portare un nome tutto suo, proprio come Voldemort inizialmente viene chiamato Colui-che-non-deve-essere-nominato.
- Proprio come in HP ci sono i Dissennatori, esseri senz'anima, nel nostro caso ci troviamo di fronte ai Divorati, coloro che non hanno saputo controllare la magia e sono stati sopraffatti.
- Gli studenti degli anni più avanzati possono partecipare a missioni all'esterno della scuola.
- Esiste nel Magisterium un refettorio dove gli studenti di magia mangiano tutti insieme.
- I cibi serviti, licheni e simili, hanno ogni volta sapori e gusti differenti. In HP c'erano le caramelle e i dolci ad avere questo ruolo.
- Call ad un certo punto della storia decide di portarsi nel dormitorio un animaletto domestico, un cucciolo di lupo del caos, Subbuglio. Harry Potter aveva Edvige la civetta.
Non so come altri abbiamo potuto definire questo libro "fresco e innovativo" oppure che accenna vagamente a Harry Potter. Spero sinceramente che scherzassero. E' stato scritto inoltre che differisce ad un certo punto dall'essere qualcosa di "già visto". A un certo punto?? Beh dopo quasi 400 pagine forse era il caso di iniziare a cambiare qualcosa no?
Spero che con i seguiti le due autrici mettano al fuoco qualcosa di meglio, di più accattivante e più dark, proprio come era stato promesso. Prendiamolo come un libro rodaggio dai...
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