martedì 26 maggio 2015

Il vicino, di Andrea Biscaro

Titolo: Il vicino
Autore: Andrea Biscaro
Editore: Safarà edizioni
Pagine: 176
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La trama: "Sono un pittore. Un tempo avevo una certa fama. Quattro anni fa però decisi di lasciare tutto. Mia moglie, la città, i vizi, il piccolo successo che mi ero creato. Non riesco a ricordare il perché. Mi sono trasferito in campagna, nel sud della Toscana. Qui ho ripreso in mano la mia vita. Qui, nel silenzio di una natura benevola e in compagnia della mia gatta Libeccia, ho cercato di essere libero. Ma le cose non sono andate come pensavo. Un giorno qualcuno è arrivato nella grande villa abbandonata vicino a casa mia. Il mio vicino. Quello stesso giorno ho ricevuto la prova di essere un folle omicida. Era il mio volto quello impresso nel film che mi è stato recapitato a casa. Ed era intinto di sangue. Non mio. Ora il video è tra le mie mani. Il vicino mi osserva dalla finestra. Perché mi sorride?".

La recensione: Da grande appassionato di horror non potevo che rimanere affascinato da questa copertina: uno strumento di tortura e tanto sangue. Questo uno dei motivi principali che mi hanno spinto alla lettura di questo libro.
Come accennato nella trama ci troviamo di fronte un uomo che di sua spontanea volontà decide di ritirarsi in solitudine e stare per conto suo, tagliato fuori dal mondo e dalla sua ex moglie. Un bel giorno però scopre di non essere più così tanto solo come sperava. Un influente avvocato di città prende casa proprio vicino a lui e uno strano dvd anonimo viene recapitato a casa del protagonista della nostra storia. Il video mostra scene di sesso esplicito e violenza inaudita. Nell'ombra, confuso dai movimenti della telecamera sembra affiorare proprio il volto del nostro uomo...
E' l'inizio di un incubo psicologico senza eguali. E' davvero lui l'assassino? Come mai non ricorda nulla allora? E' forse qualcuno che lo vuole incastrare?

Il lettore si trova piacevolmente spiazzato dalla narrazione. Come in molti hanno scritto ci troviamo di fronte a una modalità di scrittura serrata, fatta di brevi frasi, quasi una sceneggiatura cinematografica. Questo contribuisce ad accelerare il ritmo di lettura e a rendere piacevole la lettura di questo libro di genere anche a chi non è avvezzo a scene cruente.
Tutto ciò che accade all'interno della storia è sempre avvolto da un alone di mistero che getta sempre il dubbio se quello che stiamo leggendo stia accadendo davvero oppure no, vittime anche noi dello sconvolgimento mentale del protagonista che non riesce a comprendere se sia colpevole di quegli omicidi. Andiamo quindi per supposizioni. Noi che leggiamo da una parte e il protagonista che, in solitudine, barcolla nel buio.

I personaggi della storia non sono molti. Il racconto in prima persona ci permette di venire a sapere molte delle cose che accadono e immaginacene altre. Riusciamo intuire quale sia lo stato mentale del pittore dopo che il suo rapporto con Chiara, la ex moglie, è terminato. Riusciamo a ipotizzare quali siano le motivazioni che lo abbiano spinto ad allontanarsi dalla civiltà per prendere casa in Toscana assieme alla sua gatta. Si percepisce il suo sgomento, la sua paura crescente quando inizia a convincersi di aver fatto qualcosa di brutto e qualcuno, come il suo nuovo vicino di casa, può averlo intuito. Tutto molto credibile e ben costruito.
Quello che mi è un po' dispiaciuto  è stato vedere l'altro personaggio protagonista, quello del vicino, aver bisogno di una maggior caratterizzazione. Sono principalmente due le occasioni in cui il vicino e il pittore si incontrano e hanno modo di interagire. In queste occasioni però non c'è un reale scambio tra di loro, perchè tutto è sempre filtrato dalla mente, forse sconvolta, del protagonista che travisa quello che vede e sente. Non voglio dare spoiler ma pensavo che il vicino, l'avvocato, che si trasferisce nella nuova residenza in circostanze misteriose e incutendo timore nei ragazzi della ditta di traslochi, avesse un ruolo molto più presente all'interno della storia.
L'altro personaggio è appunto la ex moglie del pittore. Compare all'inizio del libro gettando il protagonista nello scompiglio per poi ricomparire sul finale con un ruolo molto particolare.

Un finale che non lascia delusi, perchè alla fine tutto quanto viene spiegato e giustizia viene fatta, nel bene o nel male. La sua linearità però lo rende privo di un qualche colpo di scena che spiazza il lettore e lo sorprende. Arriviamo in fondo al libro già sapendo che cosa succederà, quali sono le reazioni dei personaggi, veniamo messi a parte del mistero dei dvd e il nome che regala il titolo al libro assume un senso. Il pittore durante la storia, pur nella sua agitazione, fa delle supposizioni per capire se qualcuno lo sta davvero incastrando, capire se è lui a doversi assumere la colpa di tutto quel sangue versato. E' un peccato che quello che lui suppone, unito al pensiero del lettore, sveli in parte quello che è sarà il finale del libro.

Una buona storia con una buona ambientazione, cupa e claustrofobica, dove forse mi aspettavo qualcosa di più. La narrazione è quella che ha la meglio, il modo in cui è scritta e come trascina il lettore per le sue quasi 180 pagine. Un libro che tuttavia non delude e intrattiene nel modo giusto anche chi è abituato a secchiate di sangue...

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