Titolo originale: Red Queen
Serie: Red Queen #1
Autore: Victoria Aveyard
Editore: Mondadori
Pagine: 430
La trama: Il mondo di Mare Barrow è diviso dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente, destinata a vivere di stenti e costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri sovrannaturali che li rendono simili a divinità. Mare ha diciassette anni e ha già perso qualsiasi fiducia nel futuro. Finché un giorno si ritrova a Palazzo e, proprio davanti alla famiglia reale al completo, scopre di avere un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. Eppure il suo sangue è rosso… Mare rappresenta un'eccezione destinata a mettere in discussione l'intero sistema sociale. Il Re per evitare che trapeli la notizia la costringe a fingersi una principessa Argentea promettendola in sposa a uno dei suoi figli. Mentre Mare è sempre più risucchiata nelle dinamiche di Palazzo, decide di giocarsi tutto per aiutare la Guardia Scarlatta, il capo dei ribelli Rossi. Questo dà inizio a una danza mortale che mette un nobile contro l'altro e Mare contro il suo cuore.
La recensione
Molti lettori mi hanno scritto dopo l'uscita di questo volume per sapere se avevo in programma di leggerlo. Ho risposto a tutti quanti me l'hanno chiesto, tutti coloro che non l'hanno fatto avranno certamente visto la recente foto pubblicata sulla pagina fb della Bancarella del libro.
Quindi si! Ho letto con molto piacere questo primo volume della saga di Victoria Aveyard!
La storia: Nella vita di Mare Barrow ci sono due realtà. Da una parte ci sono quelli dal sangue rosso, coloro che devono lottare per vivere e restare a galla. Dall'altra ci sono quelli col sangue argento, i ricchi e potenti cittadini dotati di poteri speciali. Mare vive con la sua famiglia in un paesotto chiamato Palafitte e, dopo che i fratelli maggiori al compimento della maggiore età sono partiti per il fronte, la vita non è per niente facile. Chi come lei non ha grandi doti è costretto a rubare e ad arrangiarsi.
Un giorno però le cose sono destinate a cambiare. Le viene proposto un lavoro a Palazzo Reale, dove Re Tiberias e la perfida Regina Elara esercitano il loro sconfinato potere assieme ai loro figli maschi, Maven e Cal, futuri reggenti.
Poi l'imprevisto. Mare scopre di avere qualcosa di speciale, qualcosa che gli argentei non hanno. Ecco che l'unico modo per nascondere all'intera nazione i suoi poteri, poteri scaturiti da una rossa, Tiberias decide di nasconderla a Palazzo, nei panni di una di loro: Mareena Titanus.
Mare deve quindi imparare ad essere quella che non è, dire quello che le dicono di dire, nascondere la sua vera natura perché questo potrebbe rovesciare l'intero reame, perché lei è una rossa e le rosse sono cattive. Sono diverse.
Sono il cambiamento.
La struttura e il linguaggio: Essendo un libro che ci è pervenuto in lingua italiana non posso giudicare in modo appropriato il linguaggio originale. Trovo però che la traduzione di Elisa Caligiana sia molto scorrevole e piacevole. Una sintassi adatta ad ogni tipo di lettura e di tempi. Il linguaggio è semplice e non presuppone grandi conoscenze linguistiche, questo permette a ciascun lettore di godere della storia a piene mani.
I personaggi: Detto fra noi non ci sono particolari eroi in questo romanzo, ma ci sono parecchi cattivi, cosa decisamente più interessante. Contrariamente a quanto letto in altri romanzi similari finalmente i cattivi sono davvero tali, non guardano in faccia nessuno e vanno dritti per la loro strada. Penso basti questo a rendere differente questo romanzo. Una delle poche cose che penso fermamente è che se il "male" tra le pagine è reale lo è anche nella nostra mente e quindi anche nella storia che leggiamo.
Il tema: Come i classici del genere da Hunger Games in giù ci troviamo di fronte ad un tema che forse, adesso, inizia ad essere un po' inflazionato, ovvero quello della ribellione. In questo romanzo c'è una divisione sociale, le diversità di status sociale sono le principali cause di malumore dei rossi nei confronti degli argentei. La Guardia Scarlatta, capitanati da Farley, si fa carico di portare avanti l'ideale dei rossi al fine di poter essere dichiarati uguali a tutti gli altri.
Un tema caldo, sicuramente giù visto (tanto che molti l'hanno considerato banale e noioso), ma a mio parere gestioni maniera sapiente rispetto ad altri libri che seguono questa scia, tipo The Selection (The Elite, The One) oppure Divergent. Regina Rossa mischia in modo piacevole la storia della ribellione e delle sommosse alla storia che racconta senza mai affossarsi troppo.
E' il caso forse di sorvolare sul fatto che qualcuno che proviene dal basso una mattina si sveglia e decide di fare guerra a quelli che comandano perché allora nessuno dovrebbe più leggere libri sui vampiri, oppure romanzi rosa, oppure epici, anche in questi generi si rischia di essere sempre un po' banali no?
Quello che mi ha colpito però in maniera molto positiva è l'altro tema, già presente tra l'altro in Chemical Games di Miriam Ciraolo, ossia quello della diversità come punto di forza e non di debolezza. Cosa non da poco considerato che la nostra società attuale fa di tutto per alimentare razzismo e materialismo.
Le critiche: Ho letto molti pareri discordanti. Quelli peggiori sono di persone che vantano la capacità di leggere un sacco di libri in pochissimo tempo, oppure coloro che abbandonano il libro dopo qualche pagina. A queste persone vorrei suggerire di finirlo un libro prima di giudicarlo, senza scrivere fiumi di parole o sproloquiare per ore dando motivazioni non proprio intelligenti. Si può benissimo scrivere una stroncatura senza per forza inventarsi quello che non c'è. Se un libro non piace ci si può basare benissimo su quello che l'autore ha messo nero su bianco.
C'è chi lo ha criticato pesantemente perché riprende un po' alcuni topoi di libri scritti in precedenza. Beh, forse è anche vero, ma a Vittoria è riuscito bene secondo me.
C'è pure un accesissimo dibattito su quale sia il genere letterario a cui appartiene. Invito tutti quanti ad andare a rivedersi i significati di fantasy, distopico, e fantascienza.
Il mio giudizio: Nonostante appartenga un filone che ormai tutti conoscono benissimo il mio giudizio è positivo. Perché? Perché il libro scorre bene, i personaggi non sono così male come mi è capitato di leggere in altre sedi. Regina Rossa è un libro che anche se non getta luce sulle verità assolute è comunque un libro piacevole e avvincente. La storia presenta una vasta gamma di situazioni in grado di accontentare tutti quanti, mischiando in modo discreto azione e introspezione. E' un libro che non annoia e anche se molti l'hanno considerato prevedibile, nei punti giusti ha i suoi piccoli colpi di scena che danno quella marcia in più. Certo, non è violento e in alcuni momenti può scadere nel romanzetto adolescenziale, ma è credibile, i dialoghi nonostante siano mooooolto essenziali sono in grado di caratterizzare i personaggi nel giusto modo.
Regina Rossa è un libro che mi è dispiaciuto finire. Un libro abbastanza lungo ma per me risultato troppo corto. Non sono stato capace di darmi una regolata, ho cercato di andar piano perché sapevo che una volta finito era un problema.
La recensione
Molti lettori mi hanno scritto dopo l'uscita di questo volume per sapere se avevo in programma di leggerlo. Ho risposto a tutti quanti me l'hanno chiesto, tutti coloro che non l'hanno fatto avranno certamente visto la recente foto pubblicata sulla pagina fb della Bancarella del libro.
Quindi si! Ho letto con molto piacere questo primo volume della saga di Victoria Aveyard!
La storia: Nella vita di Mare Barrow ci sono due realtà. Da una parte ci sono quelli dal sangue rosso, coloro che devono lottare per vivere e restare a galla. Dall'altra ci sono quelli col sangue argento, i ricchi e potenti cittadini dotati di poteri speciali. Mare vive con la sua famiglia in un paesotto chiamato Palafitte e, dopo che i fratelli maggiori al compimento della maggiore età sono partiti per il fronte, la vita non è per niente facile. Chi come lei non ha grandi doti è costretto a rubare e ad arrangiarsi.
Un giorno però le cose sono destinate a cambiare. Le viene proposto un lavoro a Palazzo Reale, dove Re Tiberias e la perfida Regina Elara esercitano il loro sconfinato potere assieme ai loro figli maschi, Maven e Cal, futuri reggenti.
Poi l'imprevisto. Mare scopre di avere qualcosa di speciale, qualcosa che gli argentei non hanno. Ecco che l'unico modo per nascondere all'intera nazione i suoi poteri, poteri scaturiti da una rossa, Tiberias decide di nasconderla a Palazzo, nei panni di una di loro: Mareena Titanus.
Mare deve quindi imparare ad essere quella che non è, dire quello che le dicono di dire, nascondere la sua vera natura perché questo potrebbe rovesciare l'intero reame, perché lei è una rossa e le rosse sono cattive. Sono diverse.
Sono il cambiamento.
La struttura e il linguaggio: Essendo un libro che ci è pervenuto in lingua italiana non posso giudicare in modo appropriato il linguaggio originale. Trovo però che la traduzione di Elisa Caligiana sia molto scorrevole e piacevole. Una sintassi adatta ad ogni tipo di lettura e di tempi. Il linguaggio è semplice e non presuppone grandi conoscenze linguistiche, questo permette a ciascun lettore di godere della storia a piene mani.
I personaggi: Detto fra noi non ci sono particolari eroi in questo romanzo, ma ci sono parecchi cattivi, cosa decisamente più interessante. Contrariamente a quanto letto in altri romanzi similari finalmente i cattivi sono davvero tali, non guardano in faccia nessuno e vanno dritti per la loro strada. Penso basti questo a rendere differente questo romanzo. Una delle poche cose che penso fermamente è che se il "male" tra le pagine è reale lo è anche nella nostra mente e quindi anche nella storia che leggiamo.
Il tema: Come i classici del genere da Hunger Games in giù ci troviamo di fronte ad un tema che forse, adesso, inizia ad essere un po' inflazionato, ovvero quello della ribellione. In questo romanzo c'è una divisione sociale, le diversità di status sociale sono le principali cause di malumore dei rossi nei confronti degli argentei. La Guardia Scarlatta, capitanati da Farley, si fa carico di portare avanti l'ideale dei rossi al fine di poter essere dichiarati uguali a tutti gli altri.
Un tema caldo, sicuramente giù visto (tanto che molti l'hanno considerato banale e noioso), ma a mio parere gestioni maniera sapiente rispetto ad altri libri che seguono questa scia, tipo The Selection (The Elite, The One) oppure Divergent. Regina Rossa mischia in modo piacevole la storia della ribellione e delle sommosse alla storia che racconta senza mai affossarsi troppo.
E' il caso forse di sorvolare sul fatto che qualcuno che proviene dal basso una mattina si sveglia e decide di fare guerra a quelli che comandano perché allora nessuno dovrebbe più leggere libri sui vampiri, oppure romanzi rosa, oppure epici, anche in questi generi si rischia di essere sempre un po' banali no?
Quello che mi ha colpito però in maniera molto positiva è l'altro tema, già presente tra l'altro in Chemical Games di Miriam Ciraolo, ossia quello della diversità come punto di forza e non di debolezza. Cosa non da poco considerato che la nostra società attuale fa di tutto per alimentare razzismo e materialismo.
Le critiche: Ho letto molti pareri discordanti. Quelli peggiori sono di persone che vantano la capacità di leggere un sacco di libri in pochissimo tempo, oppure coloro che abbandonano il libro dopo qualche pagina. A queste persone vorrei suggerire di finirlo un libro prima di giudicarlo, senza scrivere fiumi di parole o sproloquiare per ore dando motivazioni non proprio intelligenti. Si può benissimo scrivere una stroncatura senza per forza inventarsi quello che non c'è. Se un libro non piace ci si può basare benissimo su quello che l'autore ha messo nero su bianco.
C'è chi lo ha criticato pesantemente perché riprende un po' alcuni topoi di libri scritti in precedenza. Beh, forse è anche vero, ma a Vittoria è riuscito bene secondo me.
C'è pure un accesissimo dibattito su quale sia il genere letterario a cui appartiene. Invito tutti quanti ad andare a rivedersi i significati di fantasy, distopico, e fantascienza.
Il mio giudizio: Nonostante appartenga un filone che ormai tutti conoscono benissimo il mio giudizio è positivo. Perché? Perché il libro scorre bene, i personaggi non sono così male come mi è capitato di leggere in altre sedi. Regina Rossa è un libro che anche se non getta luce sulle verità assolute è comunque un libro piacevole e avvincente. La storia presenta una vasta gamma di situazioni in grado di accontentare tutti quanti, mischiando in modo discreto azione e introspezione. E' un libro che non annoia e anche se molti l'hanno considerato prevedibile, nei punti giusti ha i suoi piccoli colpi di scena che danno quella marcia in più. Certo, non è violento e in alcuni momenti può scadere nel romanzetto adolescenziale, ma è credibile, i dialoghi nonostante siano mooooolto essenziali sono in grado di caratterizzare i personaggi nel giusto modo.
Regina Rossa è un libro che mi è dispiaciuto finire. Un libro abbastanza lungo ma per me risultato troppo corto. Non sono stato capace di darmi una regolata, ho cercato di andar piano perché sapevo che una volta finito era un problema.
Attendiamo con ansia settembre 2016, data di uscita del secondo volume, e incrociamo le dita per la versione italiana. La copertina è a dir poco spettacolare!
La pazienza è la virtù dei forti...dice.
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaCiao Francesco, secondo me l'idea è molto avvincente solo che in alcuni punti mi è sembrato lento e debole. Ma i colpi di scena mi sono piaciuti ed è stato abbastanza originale, non so perché si veda sempre la somiglianza con The hunger games o Divergent. In realtà il mondo di Mare Barrow è tutta un'altra cosa, l'unica situazione che rimprovero del libro è l'ingenuità esagerata della protagonista che se non fosse stata "superficiale" il colpo di scena sarebbe stato difficile da attuare. Detto questo mi piace molto il fatto che abbiano dato una connotazione al territorio e l'idea della guerra, degli allenamenti argentei e di lei che possiede un potere nonostante sia rossa sono davvero le perle cardine del libro.
RispondiEliminaBeh si, alla fine se Mare avesse avuto più esperienza coi ragazzi forse di qualcosa si sarebbe accorta.
EliminaPersonalmente faccio riferimento ad Hunger Games perché è il primo che lessi dopo anni che non ne leggevo di quel tipo. Divergent a me è piaciuto veramente poco...e ho goduto un sacco vista la fine della protagonista. Ecco quello è davvero banale.
Però il colpo di scena alla fine è qualcosa che non ti aspetti dai, ci può stare.
Peccato dover aspettare ora così tanto per il seguito.