mercoledì 28 settembre 2016

Quando gli angeli meritano di morire, di Veronica Tomasiello

Titolo: Quando gli angeli meritano di morire
Autore: Veronica Tomasiello
Editore: La Caravella
Pagine: 378
Link per l'acquisto QUI

La trama: "Time is running out" dei Muse palpita impetuosa nella stanza di Gabriele mentre è impegnato a condurre la sua vita di sempre, ignaro del mondo invisibile che lo attende. Non sa ancora di essere ricercato da due fazioni angeliche in lotta da più di mezzo secolo, sulla Terra e in Paradiso, e sarà presto travolto da una sequela fatale di eventi, prendendo parte al conflitto inestinguibile tra bene e male. Pagine intense in cui il protagonista perde dolorosamente pezzi della sua esistenza umana per vestire la sua nuova identità unica e mai vista tra angeli, demoni e uomini. La fantasia smisurata si impossessa della realtà e la voce giovane e appassionata dell'autrice rende l'urban fantasy prepotentemente coinvolgente.


La recensione

La storia: Questa è una storia particolare, una storia dove uno si aspetta qualcosa di un certo tipo ma viene sorpreso. Quando gli angeli (abbreviazione data dall'autrice stessa) racconta la storia di Gabriele e di come la sua vita cambi da un momento all'altro, radicalmente e inesorabilmente. Un bel giorno, un tranquillo pomeriggio in compagnia dell'amico di sempre, Claudio, viene sconvolto da un individuo appartenente dal mondo ultraterreno. Una colluttazione, una lotta, una fuga. Una morte.
Da quel momento Gabriele viene proiettato in un mondo che non è il suo, scopre l'appartenenza al popolo del cielo, un popolo in conflitto che cerca di non scatenare una guerra civile e salvare così la razza umana dalla distruzione. Non tutti però la pensano in questo modo. C'è qualcuno che vuole prendere in mano le redini di questa guerra, e non dalla parte giusta, creando una creatura, un'Arma, in grado di compiere uno sterminio senza pari.
E mentre Gabriele scopre di non essere solo nella schiera celeste, perché qualcuno di molto vicino a lui irrompe nella sua vita, la linea che divide angeli e demoni si fa sempre più sottile...

Il linguaggio e  la struttura: Ciò che colpisce di questo libro è il modo in cui è scritto. So che potrebbe risultare banale o semplicistico dirlo, ma l'autrice usa con maestria le parole, ed è qualcosa che si nota fin dalle prime pagine. Avevo già assaggiato il suo stile di scrittura in un racconto lungo, Libera i cani della Dunwich edizioni, primo di una serie di sei, adesso torno a leggere le sue parole con estremo piacere, notando una notevole maturazione di stile che qui ha avuto modo di poter esprimere. Il mio giudizio risulterà forse sbrigativo, ma penso che ci sia ben poco da dire quando qualcosa è scritto bene con semplicità e umiltà.
Il libro è strutturato in maniera da aprire numerosi fili narrativi, filo che con lo scorrere delle pagine vengono portati avanti di pari passo con l'incedere della trama. Ogni capitolo aggiunge un tassello della storia, storia che piano piano va complicandosi fino a un caleidoscopico finale risolutivo. Nessuna delle vicende viene mai abbandonata, anche quando le pagine deviano verso qualcosa di differente dalla storia centrale (vedi il processo infernale alla corte di Lucifero, oppure le vicende legate a Dionigi), ma al contrario servono a comprendere meglio gli avvenimenti successivi. Avete mai letto Il nome della Rosa? Leggetelo e lo saprete.

I personaggi: Sono parecchi, ma ben si amalgamano gli uni con gli altri. In questo libro ci sono tre fazioni. Ci sono gli umani, appartenenti per nascita alla terra, ci sono gli angeli che appartengono al Cielo ma che per motivi legati alla prima Guerra Civile sono stati relegati anche loro sul nostro pianeta, e ci sono i demoni, provenienti dall'Inferno. Nonostante il lettore sia portato per forza di cose a stare dalla parte dei buoni, come dico sempre, ho provato una sfrenata simpatia per il popolo infernale, per i cattivi.
Il protagonista di questa storia è Gabriele, un ragazzo come tanti che scopre di non essere più quello che ha pensato di essere per diciassette anni. Poi incontra Luka e Jezebeth, un angelo e un demone legati da un rapporto particolare che li porta a combattere l'uno al fianco dell'altro per prestare fede al Patto. Gabriele è un tipo solitario, che da sempre ama stare per conto proprio e tollera solo la compagnia del suo migliore amico Claudio, adesso però le cose cambiamo ed è costretto a uscire dal guscio per combattere una battaglia che presto sarà anche la sua e che lo tocca da vicino. Un personaggio che comprende fin troppo presto quanto duro possa essere il destino e quanto imprevedibile la vita, soprattutto dopo la comparsa di Rebecca.
Su di loro infatti si basa il grosso della storia, le sorti del Cielo sono in mano loro, in quanto sono le chiavi di tutto quanto, gli strumenti che possono scatenare la guerra ma anche gli unici in grado di porvi fine.
I componenti delle Cerchie celestiali, i componenti del gruppo di Luka e Jezebeth, che insieme si armano e incuranti del pericolo partono per la guerra appaiono come un gruppo di amici con caratteri disparati, pronti a mettersi in mostra con Dionigi, il loro capo e direttore, e pochi sono i dettagli che vengono forniti per un miglior giudizio su di loro.
Chi mi è piaciuto molto è un personaggio che per motivi di spoiler non posso nominare. Un personaggio che per quello che dice e quello che fa sottolinea il tema del sacrificio e dona alla storia una valenza da non sottovalutare. Un personaggio che viene a crearsi e che richiama alla cultura giapponese del comporre e creare dal nulla. Gli amanti del genere apprezzeranno certamente questo aspetto, che ho trovato parecchio originale.

Il mio giudizio: Quando gli angeli meritano di morire è un libro da leggere perché è ben scritto, e questo secondo me vince su tutto quanto, a prescindere che la trama piaccia oppure no. Ho divorato il libro in una settimana (Tanto? Poco? Non lo so) perché la storia mi ha preso, in particolare la seconda parte, quando, a detta dell'autrice, la trama parte per la tangente. Ero ansioso di scoprire che cosa volesse dire e l'ho capito e apprezzato moltissimo. Un libro questo che fonde episodi di un prima e di un dopo, con una scrittura serrata che lascia poco ai sentimenti. Ti fa partire per la guerra. Ti costringe a schierati dalla parte del bene o del male. Il mio schieramento non lo confesso, è meglio.
L'unica critica che mi sento di muovere a questo romanzo, e qui parlo a titolo personale, è quella di non avermi fatto parteggiare per nessuno dei personaggi, le loro vicende, per quanto appassionanti, non hanno fatto in modo che mi affezionassi a loro come speravo accadesse dopo averli conosciuti. Sono stato affascinato dalla trama e dalla scrittura notevole dell'autrice, un po' meno dagli stati d'animo e dalle emozioni dei personaggi.
Quando gli angeli meritano di morire è un esempio di come l'età nella scrittura non conti assolutamente niente, quando si hanno validi motivi per raccontare una storia e gli ottimi strumenti per farlo.

Nessun commento:

Posta un commento