lunedì 10 ottobre 2016

Mr. Jaguar, di K. A. Merikan

Titolo: Mr. Jaguar
Autore: K. A. Merikan
Editore: Self
Pagine: 124
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La trama: La vita di Mike Miller è finita nella merda. Quello che una volta era il popolare quarterback del liceo, adesso lavora in una stazione di servizio nel mezzo del nulla. L'ultima cosa di cui ha bisogno è incontrare il tizio che aveva l'abitudine di bullizzare a scuola e vederlo in splendida forma.
James adesso è l'orgoglioso proprietario di una fantastica Jaguar color argento, e un milionario che si è fatto da sé. Sembra che per Mike la giornata non potrebbe andare peggio di così, ma James "Lovelace" Austin potrebbe essere il suo biglietto d’oro per andarsene dal lavoro che odia.
Quando James Austin incontra Mike Miller, la sua cotta e il suo tormentone del liceo, tutto in una sola persona, che lavora a una vecchia e sporca stazione di servizio, pensa che le stelle si siano finalmente allineate in suo favore. Vuole prendersi la sua vendetta su di lui, finalmente, ma quando salta fuori che Mike è gay, il pomeriggio prende una piega surreale. Invece di limitarsi a umiliare Mike sul lavoro, James decide di assumerlo per un weekend e farsi accompagnare a un convegno a cui sta andando. Un ragazzo sexy al suo fianco è l'unico accessorio di cui ha bisogno per sbattere il suo successo in faccia ai suoi non-così-amici. L'unico problema è che un Mike Miller gay potrebbe essere un tuffo nel passato più potente di quanto James si fosse aspettato. Se vuole tenere il suo cuore da nerd al sicuro da quel fusto sportivo, James ha bisogno di tenere Mike a distanza. La cosa potrebbe essere più semplice se Mike non ci stesse provando spudoratamente. O è solo a caccia dei soldi di James?


La recensione

Ok, ammetto che una trama così lunga non me l'aspettavo perché è già stato detto quasi tutto nelle righe qua sopra! Ma vediamo di dire la nostra in ogni caso. In giro (ok, ok su amazon) ci sono pareri discordanti riguardo a questo libro. O lo si ama o lo si odia. Il mio giudizio si trova a metà.

La storia è quella che avete letto. Mike dopo aver finito la scuola ha avuto scarse occasioni di far successo ed è finito a lavorare in una losca e sporca stazione di servizio nel mezzo al deserto, nei pressi di una cittàdina dove il massimo dello svago è far spesa al negozietto di alcolici. Mike sognava una vita sfavillante, o se non proprio tale, una vita che gli desse modo di essere fiero di se stesso e del suo essere gay. Le cose però non sono andate così. Una famiglia che fa acqua da tutte le parti non gli ha dato modo di esprimersi come avrebbe voluto, e quindi eccolo lì a riempire i serbatoi delle macchine di passaggio.
James capita un bel giorno con la sua Jaguar alla stazione di servizio di Mike ed è subito un tuffo nel passato. James era il ragazzino nerd e sfigato della scuola, quello che la squadra di football (di cui Mike era il quaterback) era solita prendere in giro. Adesso il tempo è passato e le cose sono un tantino cambiate. James si è fatto da solo, è ricco, ha un fisico da urlo e vuole prendersi la rivincita su quel ragazzone che adesso è lì piegato a lavargli una macchina da milioni di dollari.
Attratti l'uno dall'altro decidono di gettarsi in un affare forse più grande di loro: fingere di essere fidanzati per far restare tutti a bocca aperta al convegno a cui James deve presentarsi...


Mi ha fatto molto sorridere vedermi di fronte un'ambientazione da film, dove in un posto dimenticato da Dio, lavora un ragazzo sexy come Mike. Viene da chiedersi come abbia fatto a rimanere lì tutto quel tempo, come abbia  fatto a non trovare nessuno in grado di fare di lui un go go boys coi fiocchi. Forse proprio perché da quelle parti, al servizio di un energumeno con la canotta sudicia di nome Vega, non passa mai nessuno, e chi lo fa lo fa per scappare a gambe levate.
James si ferma a far benzina e a lavare la macchina e rivedere il bullo che a scuola gli rovinava la vita non è piacevole, ecco che decide di sfidarlo facendo leva sulle sue debolezze: i soldi e la voglia di andarsene via.
I due si ritrovano a passare assieme un weekend, che vola alla velocità della luce, in un lussuoso albergo. La permanenza qui cambierà entrambi. Tutti e due infatti verranno a patti col loro passato. Se da una parte Mike riuscirà a trovare il coraggio di vivere la sua vita da gay dichiarato allo scoperto, dall'altra James inizierà a capire quale è il giusto modo di gestire le ansie e le paure ritrovando la fiducia in se stesso.


Mi aspettavo che la parte dedicata al convegno, ossia il motivo principale del viaggio dei due protagonisti, fosse più corposa ed ero curioso di vedere cosa sarebbe successo una volta che James sarebbe salito sul palco davanti a quella platea. Questa parte viene invece tirata via in poche righe informandoci che tutto procede per il meglio e senza scossoni. Peccato.
C'è un motivo per cui James decide di portare Mike al raduno, non svelo niente per non rovinare la sorpresa a nessuno, ma quello che mi chiedo è come abbia fatto James ad arrivare a guadagnarsi una posizione simile se non è capace neanche di far fronte alle battute (davvero di poco gusto) dei colleghi. Quasi sicuramente il motivo è che dentro di lui albergano ancora le insicurezze dell'adolescenza ok, ma per diventare un ricco ingegnere che ha fatto una grande scoperta, non si deve imparare a (passatemi il termine...visto che siamo in campo MM!) tirar fuori le parti basse?

Il mio giudizio: Mr. Jaguar è senza dubbio una storia piacevole, che diverte e fa spesso sorridere per le sue numerose scene di gruppo. Una storia lineare che riporta al presente qualcosa del passato, qualcosa che i protagonisti sembravano ormai aver dimenticato. Due persone che per un breve periodo della loro vita hanno camminato uno a fianco all'altro su binari paralleli, ma che poi hanno preso strade diametralmente opposte.
Nonostante questo però mi ha dato coraggio leggere di come le due autrici abbiano cercato di lanciare un messaggio valido per tutti quanti, ed è l'imparare a conoscere quali sono i nostri limiti per cercare di andare sempre oltre senza mai perdersi d'animo, anche quando la vita ci ha dato delle batoste immense, anche quando la vita sembra averci regalato una vita che è solo apparenza...

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