venerdì 14 luglio 2017

Recensione: Le regole di Hibiki, di Cristiano Pedrini

Titolo: Le regole di Hibiki
Autore: Cristiano Pedrini
Editore: Create Space
Pagine: 242
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La trama: Hibiki ha una vita difficile alle spalle e un fratellino malato di cui prendersi cura. Si prostituisce per necessità, finché trova lavoro allo studio legale di Chris Page, tra i maggiori avvocati della city. La relazione fra i due si fa presto intima, Chris non sa resistere a quello sfacciato ragazzino a cui non mancano certo coraggio e orgoglio. Molti però sono gli ostacoli, Hibiki capirà ben presto che per sopravvivere in un mondo ostile dovrà seguire le proprie regole.


La recensione

Ho acquistato questo libro al Salone di Torino. Era parecchio che ci giravo intorno e adesso è giunto il momento di parlarne. Dello stesso autore mi ero già cimentato nella lettura di Klein Blue, quindi sapevo cosa aspettarmi e devo dire che non sono rimasto deluso nemmeno stavolta.

Questa è la storia di Hibiki Cole, un ragazzo poco più che maggiorenne, costretto a fare da genitore al fratellino di dodici anni, dopo essere rimasti da soli. La loro non è una vita per niente facile, perché non hanno nulla. Il piccolo va a scuola e Hibiki si guadagna da vivere facendo l'escort. Non proprio la vita che si augura a un giovane adulto.
Il destino per lui è però prossimo a cambiare. Quando il fratellino gli combina un incontro di lavoro per fare il fattorino in uno studio legale, le cose iniziano a girare. Hibiki si presenta al colloquio sfoggiando il suo inconfondibile carattere a ragazzo di strada, e subito viene messo alle strette. Quello che però non sa è che il bell'avvocato Chris Page ha messo gli occhi su di lui ed è disposto a tutto pur di difenderlo.
Il passato però è qualcosa che non si cancella e proprio quando le cose sembrano andare nel verso giusto e Hibiki comincia ad avvicinarsi a Chris, gli altri membri dello studio legale decidono di mettere loro i bastoni tra le ruote. Ce la farà Hibiki a combattere contro il suo passato? Chris riuscirà a far breccia nel suo cuore ed  accettare una terribile realtà?

Ciò che più mi ha fatto piacere durante la lettura di questo libro è la sua immediatezza. Il linguaggio utilizzato dall'autore mette subito a suo agio il lettore che viene trascinato nelle vicende narrate. Trattasi di un genere particolare, non ci sono quindi periodi troppo lunghi o parole ricercate, c'è solo una prosa scorrevole e piacevole che accompagna ciascun capitolo.

Nonostante la storia di un ragazzo giovane come Hibiki che finisce per innamorarsi di un facoltoso ragazzo di qualche anno più grande di lui non sia così originale, ho avuto il piacere di notare la costruzione dei loro caratteri. Hibiki è un ragazzo con dei problemi, e di conseguenza anche il fratellino Owen, questo però non l'ha mai buttato giù. Anche se la vita fa schifo e le delusioni e le sofferenze sono sempre state dietro l'angolo, ha sempre trovato la forza di arrangiarsi e andare avanti. Per se stesso e per il fratello. Quello di Hibiki è un carattere che spaventa, non tutti sono in gradi avvicinarglisi. Dise sempre quello che pensa e anche se l'impressione è quella di un ragazzo senza cervello, in realtà è tutto il contrario, il cervello ce l'ha eccome e se adesso vuole togliersi di dosso tutto il marcio è solo grazie a quello. Fare l'escort non è certo stata una sua scelta.
Chris, nonostante sia il più affascinante dei due, risulta essere quello più stereotipato. Il bel ragazzo che non deve chiedere mai che prende il ragazzo sfortunato sotto la sua ala protettrice. Anche se immancabilmente esercita il suo prorompente fascino, e incarna il ragazzo che tutti vorremmo incontrare nella vita, appare un po' come qualcosa di già visto e che anzi si innamora di Hibiki in una maniera forse un po' troppo affrettata.

L'altro punto a favore della storia è la visione del lavoro. Giuro che questo romanzo (a prescindere se piacciano le storie tra maschietti oppure no) dovrebbero leggerlo coloro che hanno il potere di assumere la gente, perché il grande tema che pervade tutta la storia è il lavoro. Di questo si parla prima ancora che di amore. Ed è un bene. C'è una situazione di emergenza, Hibiki ha bisogno di cambiare vita, abitudini, lavoro, ha bisogno di trovarsi altro da fare e smettere di entrare nei letti di altri uomini ogni sera. Chris decide di assumerlo anche con il carattere che si ritrova, anche se sa che le cose non saranno affatto facili, anche se il ragazzo non ha esperienza. Quanti datori di lavoro al giorno d'oggi, ammesso che vi chiamino per un colloquio, sarebbero di sposti a dare fiducia a un carattere schietto e sincero? Nessuno.
Ecco perché è bello "Le regole di Hibiki", perché da il buon esempio sotto parecchi punti di vista. Quello dell'amicizia, del lavoro, dell'amore e dell'onestà verso noi stessi. Sempre.

Quello che mi è dispiaciuto un po' è non aver avuto più dettagli riguardanti la storia d'amore tra Hibiki e Chris. Anche se il tempo passava ho avuto la sensazione che il tempo trascorso insieme fosse sempre troppo poco. Avrei voluto che ci fossero più scene a fare da collante tra i due.
Ciò che succede nello studio legale, i singoli giochi di potere a danno del ragazzo li ho trovati sinceri e in molti di quelli mi ci sono pure rivisto. Peccato però che sul finale, parlo della riunione, manchino dei dettagli che forse il  lettore avrebbe dovuto avere per comprendere meglio i rapporti tra i due protagonisti, nonostante siano molto chiari. Un qualcosa in più che non avrebbe guastato insomma.

Il mio giudizio: Proprio come la volta scorsa con la lettura di Klein Blue, mi sento di consigliare questo libro ad occhi chiusi. La storia è piacevole e scorre alla perfezione. I personaggi sono credibili e anche se nessuno di noi ha mai fatto l'escort o l'avvocato, potrà facilmente rivedersi in almeno uno di loro sue.
Da non sottovalutare l'importanza del tema incentrato sì sull'incontro di Hibiki e Chris, ma anche sull'aspetto lavorativo e su come i posti di lavoro dovrebbero dare più spazio ai giovani perché sono loro a portare linfa vitale. Sempre.
Non sono presenti scene di sesso esplicito, come uno potrebbe pensare, ma questo ha davvero poco rilievo. Per comprendere quanto sia forte l'attrazione dei protagonisti non serve scendere nei dettagli, bastano poche parole. L'autore infatti con poche e semplici pennellate trasmette un sentimento che inizia a divampare all'istante, senza bisogno di scadere in scene erotiche di cui si abusa parecchio ultimamente.
Una lettura piacevole e senza impegno che mi ha tenuto occupato per qualche giorno sotto all'ombrellone mentre prendevo il sole e che mi ha visto sorridere svariate volte.
Hibiki è il simbolo un po' di tutti noi.

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