martedì 21 novembre 2017

Recensione: Shinigami e Cupcake, di Francesca Angelinelli

Titolo: Shinigami e cupcake
Autore: Francesca Angelinelli
Editore: Genesis Publishing
Pagine: 432
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La trama: Minami è una giovane e promettente pasticcera, che sceglie di trasferirsi a Tokyo per crescere professionalmente. Ma la vita nella Capitale si rivela fin da subito più avventurosa di ogni sua aspettativa. Le giornate di Minami non saranno scandite solo dalla preparazione di deliziosi cupcake al cioccolato, ma anche dalla caccia al demone che perpetrando riti occulti sacrifica giovani donne che come lei hanno il potere di interagire con i defunti. Affianco a Minami, per riportare l’equilibrio nel mondo degli spiriti, vi sarà uno shinigami ribelle e innamorato, totalmente incurante delle regole poste dal signore dell’aldilà. Tra avventure al limite dell’impossibile, sentimenti improvvisi, sacrifici crudeli e nuove amicizie, Minami scoprirà che nulla accade per caso e che l’Amore è l’unica forza in grado di sconfiggere il Male.


La recensione

Buonasera a tutti lettori. Era da qualche tempo che non mi cimentavo con un paranormal romance e stavolta ho ceduto. In questi giorni ho sentito il bisogno di cambiare ed ecco quindi Shinigami e cupcake di Francesca Angelinelli.

Ciò che immediatamente salta agli occhi è l'ambientazione. La protagonista, Minami, decide di trasferirsi da una piccola cittadina di provincia nella grande e chiassosa Tokio per fare lavorare in una pasticceria, le pagine di questa storia sono quindi piene di tutta quella terminologia nipponica che solo ultimamente abbiamo imparato a conoscere. L'autrice infarcisce le vicende di usi e costumi classici del Giappone e questa è cosa buona e giusta.
Per tutti coloro che non dovessero avere dimestichezza con tale cultura, cosa del tutto lecita, potranno trovare un praticissimo glossario alla fine del libro che li aiuterò ad entrare in contatto con la trama.

La storia è quella di Minami, una giovane ragazza con alle spalle un passato per niente roseo, che adesso ha deciso di reinventarsi e cambiare la sua vita trasferendosi nella grande città e trovare un lavoro che la soddisfi. Lo trova alla pasticceria Kuroda dove lavora Eiji, un giovane pasticcere che ha fatto scuola in Europa. Nel frattempo trova anche un piccolo appartamento in affitto... la casa che ha sempre sognato.
Ma quindi cos'ha di "paranormal" questa storia? Beh, Mirami è una miko, ossia una sacerdotessa, in grado di vedere e comunicare con i morti. La sua coinquilina infatti, Yurie, è un tipo parecchio particolare e la storia che condividerà con lei la trascinerà in un'avventura senza pari.
Come se non bastasse il suo vicino di casa di casa, l'inquilino del 103, è uno shinigami, un dio della morte, che dopo le prime avvisaglie farà breccia nel cuore della ragazza e deciderà di aiutarla nella ricerca del colpevole.

La narrazione risulta essere sempre scorrevole, le pagine si susseguono sotto lo sguardo del lettore in maniera tranquilla e rilassata all'insegna di fantasmi che non hanno ancora avuto modo di abbandonare la terra e demoni che minacciano la vita di Minami, che presto diventa pure lei vittima di un gioco perverso. La critica che però mi sento di muovere riguarda la trama che dopo le prime pagine risulta essere un po' prevedibile, e non sto parlando della scintilla che scocca tra Minami e Shin Watanabe. Parlo degli accadimenti, ho avuto la percezione che la struttura sia stata concepita a blocchi dove in modo fin troppo chiaro succedono delle cose (l'arrivo a Tokio, la ricerca del lavoro, la sequenza dei fantasmi con cui i protagonisti hanno a che fare e naturalmente il finale).

I protagonisti sono giovani e dal momento che le loro vite vengono a contatto fanno scintille. Shin e Mirami. Da subito si intuisce che tra loro ci sarà qualcosa di grande. Nonostante le prime avvisaglie Eiji resta un bel ricordo ma che sul finire del libro riserverà al lettore una piccola grande sorpresa.
Mirami è determinata a raggiungere i suoi scopi, è spaventata dalle sue capacità ma cerca sempre di rialzarsi mostrando coraggio e fermezza, anche quando la vita non è gentile con lei.
Shin incarna il bel tenebroso, colui che non deve chiedere mai, e che da subito cattura l'attenzione della ragazza riempiendola di dubbi sul suo rapporto con Eiji.
I loro destini sono fortemente legati, ma per ovvi motivi non posso dirvi niente, vi basti però pensare che ad un tratto uno non potrebbe esistere senza l'altra. Devono stare insieme, lottare insieme. Vincere insieme.

Il mio giudizio: Per quanto la storia mi sia piaciuta e l'ambientazione nipponica abbia fortemente influenzato questo mio giudizio, ho pensato spesso che mancasse un po' di elettricità, qualcosa che davvero desse uno scossone alla trama.
Gli scontri con i demoni erranti e le scene d'azione vengono descritte in modo un po' troppo sbrigativo, qualche dettaglio in più avrebbe sicuramente reso più accattivante alcuni momenti cruciali.
Il finale, che ripeto essere facilmente intuibile da subito per colo che sono un po' più avvezzi alla lettura, viene risolto in modo buonista. Prima lo scontro con l'Oni e successivamente la visita al Re degli inferi, che dopo esser stato presentato come un'entità sovrannaturale in grado di infliggere dolore e distruzione, viene liquidato in breve tempo... Ulteriore spunto che secondo me poteva imprimere ulteriore forza al romanzo.
Una storia non male nel complesso, scritta bene e divertente visto che gli elementi per passare ottime ore di lettura ci sono tutte, l'unica pecca è forse la gestione degli elementi cardine che andavano mischiati di più per creare l'effetto sorpresa. Qualcosa che compare all'inizio del libro e immediatamente viene abbandonato fa un modo che il lettore si ponga delle domande e se queste ricevono risposta, togliendo la curiosità di procedere con la lettura, c'è qualcosa da rivedere.

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