Titolo: Nella tela del tempo
Autore: Barbara Nalin
Editore: Barbara Nalin
Pagine: 313
Prezzo ebook: 2.99
La trama: Fantasia, mistero, giallo, sentimento sono gli elementi portanti del romanzo "Nella tela del tempo", ma è il tempo la parola chiave di tutta la vicenda. Il tempo che sconvolge, che unisce, divide e poi riunisce. Il tempo che cambia anche gli affetti.
La vicenda inizia nel 2012 a Los Angeles, protagonista Melita, una giovane fotografa che viene inviata a Malta, nella sua terra d'origine, per fare un reportage di un corso che si terrà nel mulino appartenente alla sua famiglia, nell'isola di Comino. La missione ha un fine tanto velato quanto allettante: pare che il vecchio mulino custodisca un segreto legato ai Cavalieri di Malta, in particolare a delle tele che avrebbero il potere di cambiare la realtà a piacimento di chi le utilizza. Tra continui incursioni temporali, tra passato e presente, il lettore si immergerà nel leggendario mondo dei Cavalieri di Malta, ne apprezzerà i valori portanti dell'antica società, valori che ancora oggi meritano rispetto e condivisione e che rappresentano, almeno in parte, la via d'accesso a quel mondo lontano e misterioso per i personaggi del XXI secolo. Romantiche storie d'amore e d'avventura che si intrecciano in tempi lontani e sentimenti che si riscoprono autentici e inalterati a distanza di secoli, patimenti e sofferenze disumane, amori che commuovono, misteri ed enigmi irrisolti. Come una mosca può intrappolarsi fino all'estremo nella tela di un ragno, così, così l'uomo può rimanere schiavo della tela del tempo, di un tempo non suo, estraniante e sconvolgente, che può condurlo alla definitiva scomparsa o alla sua rigenerazione.
La recensione: Lo ammetto: ho peccato. Nonostante abbia questo manoscritto da tempo solo da qualche giorno ho avuto modo di rileggerlo e portarlo a termine.
Non so bene dove poter classificare questo libro, se non forse nella sezione narrativa, anche se molti lo definiscono un fantasy anomalo. Come dice la trama di questo libro, scritto da Barbara Nalin e Tiziana Recchia, ci troviamo di fronte a Melita, una ragazza fuggita anni addietro per lavorare a Los Angeles e che adesso torna a Comino nell'isola di Malta, per realizzare il servizio fotografico di un corso su un mulino che sembra avere strani poteri. Sull'isola facciamo la conoscenza della famiglia della protagonista e di altre figure intrecciate in qualche modo al suo passato. Il mulino in questione è di proprietà della famiglia di Melita e il mistero che custodisce è quello di permettere di viaggiare nel tempo se tutte le tele vengono messe al loro posto.
La storia: La vicenda che viene presentata al lettore è senz'altro molto interessante. Un'isola che ha del misterioso e un gruppo di personaggi che vengono dal passato per tornare in possesso delle tele del mulino che permette loro si viaggiare tempo. Passato e presente si intrecciano quindi. Merita e altri personaggi della storia hanno visioni o ricordano ciò che è accaduto loro secoli prima. Il cambio drastico e la frequenza decisamente troppo serrata tra i momenti del presente e quelli del passato rendono spesso difficoltosa la comprensione della storia, che risulta avere spesso dei tasselli mancanti che fanno chiedere al lettore come si possa essere giunti fino a quel punto.
Il corso riguardante il mulino e le sue tele ci viene descritto come una lezione scolastica. Tutti i protagonisti della storia partecipano rispondendo alla domanda dell'insegnante che chiede loro di dare delle definizioni riguardanti i valori dei cavalieri. Risposte che appaiono fin troppo scontate e prive di naturalezza. Dare una definizione di una parola dividendola in piccole frasi messe in bocca personaggi diversi non equivale a dare l'idea di un dialogo verosimile. Il corso e la ricerca delle tele viene poi messo da parte spesso per dare sfogo a piccole storie sentimentali tra i protagonisti, per poi essere ripresi quasi sul finale per giungere alla fine della storia.
Benchè ci siano numerosi elementi che potrebbero far pensare a un romanzo fantasy, molti altri elementi legati al genere sentimentale fanno pensare al contrario. Ci sono dei momenti poi dove i protagonisti sono costretti ad andare a caccia delle tele e il lettore si trova di fronte a qualcosa di avventuroso come la risoluzione di enigmi e la scoperta di luoghi nascosti. Peccato che questi pochi momenti, tre o quattro in tutto, vengano compressi in una paginetta e mezza ogni volta, non permettendo al lettore di fare nemmeno un passo verso l'avventura e immergercisi dentro che è già tutto finito, per ritrovarsi di colpo (di nuovo) all'albergo dell'isola...
Il finale fonde i due mondi, quello moderno e quello del 1500. Un a fusione totale. Personaggi del nostro tempo insieme a quelli del 1500 che a loro volta incontrano i loro doppioni. Un delirio. Tanti, troppi personaggi e vicende narrate in modo così sbrigativo che solo la morte di alcuni di loro permette alla fine di venire a capo del guazzabuglio creato.
L'alternanza dei due mondi prevede sempre un momento in cui c'è uno scontro tra i due, ma un deus ex machina forse era più indicato. I greci ne sapevano qualcosa.
I personaggi: I personaggi presenti nella storia sono particolari. Nonostante siano persone adulte e molti di loro abbiamo un passato non certo facile, si comportano come se questo non li tingesse più di tanto.
Melita, la protagonista, nonostante abbia trovato il coraggio di andare via dall'isola per andare a Los Angeles a cercare lavoro, una volta tornata a casa sembra tornare una ragazzina delle medie che non aspetta altro che correre tra le braccia della madre. Lei è anche colei che ha le visioni del passato. Vive, come in prima persona, le vicende del 1500. Come mai non si pone mai delle domande al riguardo e non si spaventa, non ci è dato sapere. Hai le visioni di un mondo che non ti appartiene e improvvisamente vieni a scoprire che quelli che hai vicino sono cavalieri venuti dal passato e per te è la sembra essere la cosa più naturale del mondo. Ok.
Sara, la sorella, quella più scafata e apparentemente forte, è colei che coglie ogni occasione per fare domande imbarazzanti e commenti con doppi sensi. Capisco il rapporto tra sorelle ma c'è anche un limite al buon gusto, no?
La nonna di Melita, Velata dalle tele, è una delle vittime dei viaggi nel tempo e passa il resto della sua vita a gestire questo albergo a Malta tagliata fuori dal resto del mondo, prima di svegliarsi un giorno e inventarsi un corso per il ritrovamento delle tele del mulino.
Eliza, la madre delle due ragazze e figlia di Velata, è la migliore. Una donna fredda e superficiale che passa il tempo a cambiare uomo come cambia un paio di scarpe nella vana speranza che qualcuno la sposi e la renda una persona migliore a gli occhi dell'anziana madre. Il suo rapporto con le figlie è costellato di discussioni, litigi e incomprensioni. Incomprensioni da adolescente che ancora non ha capito che cosa vuole dalla vita e spara a zero su tutti e tutto.
Altri personaggi, che hanno un ruolo determinante all'interno di tutta la storia, sono i Cavalieri di Malta, che stranamente si ritrovano tutti quanti convocati per frequentare il corso e alloggiare nell'albergo gestito dalla nonna della protagonista. Loro i veri protagonisti della storia, coloro che si portano dietro il loro passato e cercano di plasmare il presente. Come? Innamorandosi nuovamente dei discendenti dei loro antichi amori e andando a caccia delle tele misteriose assieme a loro.... Peccato che il loro essere descritti in modo così simile li renda piatti e intercambiabili tra di loro dal punto di vista caratteriale.
Il mio giudizio: Un libro che si legge molto bene. La storia scorre ed è pure interessante. La nota dolente è che non basta intrecciare due mondi per rendere un romanzo particolare. Unaa trama che, nonostante i viaggi nel tempo, è già scritta. Colpi di scena pochi e prevedibili. Un finale che poteva concludersi pagine addietro invece di trascinarsi oltre per chiudere tutti i fili narrativi di tutti quanti i personaggi.
Un sospiro di sollievo.
La pagina fb: Nella tela del tempo.
Per coloro che volessero dare un'occhiata al libro qua il link di Book Republic.
La recensione: Lo ammetto: ho peccato. Nonostante abbia questo manoscritto da tempo solo da qualche giorno ho avuto modo di rileggerlo e portarlo a termine.
Non so bene dove poter classificare questo libro, se non forse nella sezione narrativa, anche se molti lo definiscono un fantasy anomalo. Come dice la trama di questo libro, scritto da Barbara Nalin e Tiziana Recchia, ci troviamo di fronte a Melita, una ragazza fuggita anni addietro per lavorare a Los Angeles e che adesso torna a Comino nell'isola di Malta, per realizzare il servizio fotografico di un corso su un mulino che sembra avere strani poteri. Sull'isola facciamo la conoscenza della famiglia della protagonista e di altre figure intrecciate in qualche modo al suo passato. Il mulino in questione è di proprietà della famiglia di Melita e il mistero che custodisce è quello di permettere di viaggiare nel tempo se tutte le tele vengono messe al loro posto.
La storia: La vicenda che viene presentata al lettore è senz'altro molto interessante. Un'isola che ha del misterioso e un gruppo di personaggi che vengono dal passato per tornare in possesso delle tele del mulino che permette loro si viaggiare tempo. Passato e presente si intrecciano quindi. Merita e altri personaggi della storia hanno visioni o ricordano ciò che è accaduto loro secoli prima. Il cambio drastico e la frequenza decisamente troppo serrata tra i momenti del presente e quelli del passato rendono spesso difficoltosa la comprensione della storia, che risulta avere spesso dei tasselli mancanti che fanno chiedere al lettore come si possa essere giunti fino a quel punto.
Il corso riguardante il mulino e le sue tele ci viene descritto come una lezione scolastica. Tutti i protagonisti della storia partecipano rispondendo alla domanda dell'insegnante che chiede loro di dare delle definizioni riguardanti i valori dei cavalieri. Risposte che appaiono fin troppo scontate e prive di naturalezza. Dare una definizione di una parola dividendola in piccole frasi messe in bocca personaggi diversi non equivale a dare l'idea di un dialogo verosimile. Il corso e la ricerca delle tele viene poi messo da parte spesso per dare sfogo a piccole storie sentimentali tra i protagonisti, per poi essere ripresi quasi sul finale per giungere alla fine della storia.
Benchè ci siano numerosi elementi che potrebbero far pensare a un romanzo fantasy, molti altri elementi legati al genere sentimentale fanno pensare al contrario. Ci sono dei momenti poi dove i protagonisti sono costretti ad andare a caccia delle tele e il lettore si trova di fronte a qualcosa di avventuroso come la risoluzione di enigmi e la scoperta di luoghi nascosti. Peccato che questi pochi momenti, tre o quattro in tutto, vengano compressi in una paginetta e mezza ogni volta, non permettendo al lettore di fare nemmeno un passo verso l'avventura e immergercisi dentro che è già tutto finito, per ritrovarsi di colpo (di nuovo) all'albergo dell'isola...
Il finale fonde i due mondi, quello moderno e quello del 1500. Un a fusione totale. Personaggi del nostro tempo insieme a quelli del 1500 che a loro volta incontrano i loro doppioni. Un delirio. Tanti, troppi personaggi e vicende narrate in modo così sbrigativo che solo la morte di alcuni di loro permette alla fine di venire a capo del guazzabuglio creato.
L'alternanza dei due mondi prevede sempre un momento in cui c'è uno scontro tra i due, ma un deus ex machina forse era più indicato. I greci ne sapevano qualcosa.
I personaggi: I personaggi presenti nella storia sono particolari. Nonostante siano persone adulte e molti di loro abbiamo un passato non certo facile, si comportano come se questo non li tingesse più di tanto.
Melita, la protagonista, nonostante abbia trovato il coraggio di andare via dall'isola per andare a Los Angeles a cercare lavoro, una volta tornata a casa sembra tornare una ragazzina delle medie che non aspetta altro che correre tra le braccia della madre. Lei è anche colei che ha le visioni del passato. Vive, come in prima persona, le vicende del 1500. Come mai non si pone mai delle domande al riguardo e non si spaventa, non ci è dato sapere. Hai le visioni di un mondo che non ti appartiene e improvvisamente vieni a scoprire che quelli che hai vicino sono cavalieri venuti dal passato e per te è la sembra essere la cosa più naturale del mondo. Ok.
Sara, la sorella, quella più scafata e apparentemente forte, è colei che coglie ogni occasione per fare domande imbarazzanti e commenti con doppi sensi. Capisco il rapporto tra sorelle ma c'è anche un limite al buon gusto, no?
La nonna di Melita, Velata dalle tele, è una delle vittime dei viaggi nel tempo e passa il resto della sua vita a gestire questo albergo a Malta tagliata fuori dal resto del mondo, prima di svegliarsi un giorno e inventarsi un corso per il ritrovamento delle tele del mulino.
Eliza, la madre delle due ragazze e figlia di Velata, è la migliore. Una donna fredda e superficiale che passa il tempo a cambiare uomo come cambia un paio di scarpe nella vana speranza che qualcuno la sposi e la renda una persona migliore a gli occhi dell'anziana madre. Il suo rapporto con le figlie è costellato di discussioni, litigi e incomprensioni. Incomprensioni da adolescente che ancora non ha capito che cosa vuole dalla vita e spara a zero su tutti e tutto.
Altri personaggi, che hanno un ruolo determinante all'interno di tutta la storia, sono i Cavalieri di Malta, che stranamente si ritrovano tutti quanti convocati per frequentare il corso e alloggiare nell'albergo gestito dalla nonna della protagonista. Loro i veri protagonisti della storia, coloro che si portano dietro il loro passato e cercano di plasmare il presente. Come? Innamorandosi nuovamente dei discendenti dei loro antichi amori e andando a caccia delle tele misteriose assieme a loro.... Peccato che il loro essere descritti in modo così simile li renda piatti e intercambiabili tra di loro dal punto di vista caratteriale.
Il mio giudizio: Un libro che si legge molto bene. La storia scorre ed è pure interessante. La nota dolente è che non basta intrecciare due mondi per rendere un romanzo particolare. Unaa trama che, nonostante i viaggi nel tempo, è già scritta. Colpi di scena pochi e prevedibili. Un finale che poteva concludersi pagine addietro invece di trascinarsi oltre per chiudere tutti i fili narrativi di tutti quanti i personaggi.
Un sospiro di sollievo.
La pagina fb: Nella tela del tempo.
Per coloro che volessero dare un'occhiata al libro qua il link di Book Republic.
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