venerdì 12 gennaio 2018

Recensione: Lo strano colore del buio, di Ivo Gazzarrini

Titolo: Lo strano colore del buio
Autore: Ivo Gazzarrini
Editore: Bloodword
Pagine: 56
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La trama: Che colore ha il buio? Dipende da come lo si guarda. Per me il buio non ha mai avuto una sua colorazione ma un mix di toni. È nero come le tenebre ma può anche essere verde come il marcio di un volto malato oppure rosso come il sangue. Nell’oscurità si nascondono i mostri più letali ma anche le menti più ossessionate e pericolose. È il loro ambiente. I racconti che andrete a leggere parlano di vendetta, di mondi popolati da zombie, di persone normali solo all’apparenza ma che nascondono pulsioni diaboliche e cattive, di sangue e di (della) morte. Contiene i racconti: Questione di polsi, Dopo il morso, Colpo di genio, Day Z, Quella casa in riva al lago, Il gioco, L'autolavaggio, Una sorpresa per te, Halloween rosso sangue, La cura giusta.


La recensione

Qualche giorno fa ho concluso la lettura de Lo strano colore del buio di Ivo Gazzarrini, per cause di forza maggiore solo ora ho avuto modo di metter mano alla recensione.

Quello che ci troviamo davanti non appena apriamo questo libro è la presentazione dell'autore stesso che ci informa cosa andremo a leggere. Non so come ho trovato particolarmente, passatemi il termine, affettuose le sue parole. Poche righe che introducono le sue storie, storie di morte e sangue.
Ammetto che ho letto le sue storie durante la pausa pranzo e non potevo trovare modo migliore per spezzare la routine della vita quotidiana.

Come nel caso de I morti stanno dentro le tombe, quello che ho notato immediatamente è l'estrema semplicità con cui Gazzarrini gestisce la prosa. Sono brevi, brevissime le sue storie, e durano il tempo di un soffio, o come lui stesso direbbe, come una goccia di sangue che scende da una ferita. Questo volge immediatamente i riflettori sul nocciolo della questione. Il lettore viene immerso subito nella storia, non ci sono preamboli, non ci sono lunghe descrizioni, ma solo e soltanto azione carica di violenza e morte.

Gli argomenti sono i più vari. Abbiamo storie di ordinaria violenza, c'è infatti chi preso da uno strano istinto fa a pezzi qualcuno, c'è chi viene morso da uno zombie e comincia la sua inarrestabile trasformazione in mangiacervelli, oppure chi decide di mettere in atto una macabra vendetta trascinando una povera ragazza nella casa al lago... Ce n'è per tutti i gusti insomma. Vagare tra i corridoi orrorifici della mente umana cercando di schivare i pericoli non si può evitare.
Queste storie mostrano come il male si annida anche dietro l'angolo, anche dietro la porta.... anche quando pensi solo di scendere le scale per andare a prendere delle pizze.
Ho letto molto horror in questi anni, ma sono pochi gli autori che davvero hanno saputo farmi sorridere come ha fatto Gazzarrini. Sorridere in senso buono è ovvio, perché chi l'ha detto che se si legge di morti ammazzati per forza di deve essere empatici e provare dispiacere?
L'autore gioca con le parole e con quello che scrive cercando, pagina dopo pagina, di dare una sua interpretazione di cosa sia il buio, di cosa sia quello che ci spaventa, esorcizzandolo ogni volta.
E ci riesce alla perfezione.

Il mio giudizio: Se leggendo queste mie parole ci fosse ancora qualcuno che non l'ha capito... consiglio caldamente la lettura di questi racconti, perché sono veloci, immediati, efficaci e dove al loro interno ci sono tutti gli elementi horror classici del genere.
Gazzarrini abita vicino a me, ho avuto modo di incontrarlo e proprio come accade nelle sue storie, più lo conosci più resti soddisfatto del suo lavoro.
Inutile dire quanto ci sia bisogno di autori come lui.

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