lunedì 24 novembre 2014

Recensione: La notte che uccisi Jim Morrison, di Luigi Milani e Scommessa a Memphis di Mirko Giacchetti edito da Dunwich Edizioni

Titolo: La notte che uccisi Jim Morrison
Autori: Luigi Milani
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 112

La trama: Jim Morrison, artista maledetto per antonomasia, voce e cofondatore dei Doors, è scomparso il 3 luglio 1971 a Parigi. O meglio, così recitano le biografie ufficiali dell'artista amato da milioni di fan in tutto il mondo. Ma le cose stanno davvero così? E se invece, come suggerito di recente dal tastierista della band Ray Manzarek, il mitico Re Lucertola non fosse affatto morto, quella terribile notte di oltre quaranta anni fa? Luigi Milani, scrittore ben avvezzo ai tanti misteri che da sempre circondano il mondo del rock esplora il mistero della presunta scomparsa del grande artista. E lo fa offrendo ai lettori un racconto incalzante e oscuro, che cancella ogni certezza e spalanca nuove prospettive sul mistero che tuttora avvolge le sorti del mitico Re Lucertola. All'interno, il racconto vincitore del concorso "Morte a 666 Giri", "Scommessa a Memphis" di Mirko Giacchetti: Inferno. La Morte scommette con il Diavolo per rendere il mondo un posto migliore. Tutto inizia a Memphis con un giovanissimo Elvis Presley...

La recensione: Edito dalla Dunwich Edizioni questo nuovo titolo ha tutti i requisiti per far breccia su tutti coloro che amano la musica. Questo libro fa parte della collana Morte a 666 giri, ossia tutti quei libri che hanno come tema principale il mondo della musica, come nel caso di William Killed the Radio Star. Ma veniamo a questi due racconti lunghi...

La notte che uccisi Jim Morrison: La figura di Jim Morrison è da sempre un'icona nonostante siano ormai passati anni dalla sua morte. Lo è per le generazioni attuali che prendono a modello i versi delle sue canzoni, e lo è per tutti coloro che per esperienza diretta o per riflesso hanno vissuto della sua musica e della sua poesia. Un personaggio destinato a diventare leggenda.
In questo racconto di Luigi Milani, il fasto e il mondo spichedelico di Jim è quasi al tramonto. Ci troviamo di fronte un Jim sul viale del tramonto, un Jim che ormai ha assaporato con gusto e voracità la fama che il successo gli ha dato, e si accinge a vivere il suo ultimo periodo sulla terra dei vivi.
Milani ci sbatte di fronte gli ultimi giorni di vita del Re Lucertola, giorni di devastazione, confusione e delirio a spasso per Parigi, quando Jim decide di trasferirsi per qualche tempo in Francia assieme alla compagna di sempre, Pam. Sono pagine difficili quelle che il lettore si trova di fronte. Pagine che hanno al loro interno uno scenario raccapricciante, una discesa agli inferi che porta a un'evitabile punto di non ritorno: lo spegnersi di una stella.

Non si tratta di una biografia, non vengono narrati eventi in senso cronologico come magari un neofita si aspetterebbe, ma è questa la parte interessante del racconto. Tutti coloro che conoscono, anche solo a grandi line, la vita di Jim Morrison e la sua tragica fine, verranno certamente rapiti dalle righe di questo libro, che ricrea in modo sintetico ma con una dirompente forza quella che è stata la sua carriera musicale. Nonostante questo particolare, il libro di Milani può essere un ottimo trampolino di lancio per tutti coloro che invece conoscono in modo sommario il genere di musica di Jim e vogliono approfondire, musica che spesso somigliava più a poesia. Jim era anche questo: un poeta maledetto.
Anni sono passati ormai, ma il fascino di questo personaggio leggendario osannato da milioni di fan per aver dato vita e musica ai loro pensieri, per aver creato attorno alla sua vita un alone di inarrestabile mistero e spregiudicatezza che lo ha portato a compiere un'iperbole discendente, continua a vivere tutt'ora e a far sognare milioni di persone in tutto il mondo. Ciò è quello che si evince dalle pagine di La notte che uccisi Jim Morrison di Milani, pagine che raccontano in modo crudo ciò che è stato e quello che, forse anche peggio, non è stato: Jim è davvero morto nella sua vasca da bagno? Pam sapeva qualcosa che noi non abbiamo mai capito fino alla fine? Gli inseparabili compagni di band di Jim pur essendo sempre vicini al re Lucertola come mai non hanno saputo dargli il giusto sostegno? Queste e molte altre le domande che sorgono al fido lettore...e solo lui può ipotizzarne le risposte...
Consigliato a tutti gli appassionati del genere e non solo.

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Titolo: Scommessa a Memphis
Autore: Mirko Giacchetti
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 43

La trama: Racconto vincitore del concorso “Morte a 666 Giri”. Inferno. La Morte scommette con il Diavolo per rendere il mondo un posto migliore. Tutto inizia a Memphis con un giovanissimo Elvis Presley…

La recensione: Quando ho iniziato a leggere questo racconto ero del tutto ignaro di che cosa avrei letto. Essendo oramai un fido lettore delle uscite della Dunwich sapevo soltanto che aveva vinto il concorso. Così ho accettato la sfida e, seduto comodamente sul divano, mi sono lanciato in una lettura tutta d'un fiato delle mie.

Siamo all'Inferno. Non un Inferno normale però, un Inferno decisamente più social. Il Diavolo in persona e una molto gelosa signorina Morte hanno una relazione. Ecco che il Diavolo, per convincere l'affascinante mietitrice della sua innocenza e compiere un'opera "buona", accetta la sfida che gli viene fatta per rendere la terra un posto migliore...
Ed ecco che quindi il lettore viene portato a Memphis, una ridente cittadina dove sembra non succedere nulla di così esaltante da dover essere raccontato.  In questa cittadina però c'è un ragazzo con una grande passione per la musica, un giovanissimo e inesperto Elvis. Ed proprio a lui, che nei panni di un affascinante Marlon Brando, il Diavolo appare sotto mentite spoglie per procedere nel suo intento: lanciare la carriera del futuro Re della musica...
Un Diavolo come non lo abbiamo mai visto, nemmeno quello tutto alla moda vestito di Prada, è mai stato così affascinante! Un mutaforma tutto fare e dai modi così eleganti da ammaliare senza problemi e in brevi istanti il futuro cantante che si presenta a noi come un ragazzo che per vivere guida il camion delle consegne. L'incontro tra i due avviene fronte alla casa discografica. Brevi battute ed è subito scintilla...

Giacchetti ci presenta lo scenario di due amici che fanno conoscenza, dove uno dei due esercita un'ascendente fortissimo sull'altro e gioca coi suoi sentimenti e il suo avvenire. Ma lo fa con stile, con una narrazione che non fa una piega e che trasporta il lettore avanti e indietro nel tempo. Il racconto infatti è altalenante. Passiamo dal momento dell'incontro, un momento in cui incontriamo tutta la gioventù, l'innocenza e lo scetticismo del giovane aspirante cantante, al momento in cui il Diavolo torna al calare della carriera di Elvis per presentargli il conto. Un conto moooolto salato e molto particolare, che ammanterà la sua dipartita di un mistero che ha dell'affascinante, per quanto strana sia.
Un racconto che ci mostra un lato del Re che forse pochi conoscono, quasi sempre abituati a sentir parlare di lui come di un mostro da palcoscenico e vestito in modo del tutto appariscente. Con Giacchetti veniamo messi a parte di una sfaccettatura di Elvis che lo rende amabile, lontano dalla fama e dalla sete di denaro che qualche anno dopo controllerà la sua vita, un lato naturale che ci mostra il cantante dal suo punto di vista più umano e sensibile. Un ragazzo che lotta per quello in cui crede, spesso andando pure contro i discorsi della famiglia, abituato a guadagnarsi da vivere per conto suo senza dover chiedere e facendo leva unicamente sulle sue forze. Non è forse un messaggio che vale la pena di far circolare quello che l'autore di questo racconto ci sta trasmettendo con le sue pagine? Secondo me si, perchè alla fine oltre alla grande passione per la musica che traccia lo stile di vita del protagonista del racconto c'è anche questo, una lotta per non passare inosservato. Una lotta per far capire a tutti e a noi stessi quanto siamo in grado di dare quando qualcosa ci interessa davvero... E il Diavolo direte voi? Beh alla fine è solo colui che, nonostante se ne parli spesso in modo dispregiativo e rappresenti una figura non propriamente amabile, è l'incarnazione di colui che usando in modo appropriato le parole riesce a dare la spinta giusta affinchè il miracolo accada. Tutti avrebbero bisogno di un Diavolo così al proprio fianco...
Non siete curiosi di farvi tentare pure voi?

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