lunedì 24 novembre 2014

Recensione: La notte che uccisi Jim Morrison, di Luigi Milani e Scommessa a Memphis di Mirko Giacchetti edito da Dunwich Edizioni

Titolo: La notte che uccisi Jim Morrison
Autori: Luigi Milani
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 112

La trama: Jim Morrison, artista maledetto per antonomasia, voce e cofondatore dei Doors, è scomparso il 3 luglio 1971 a Parigi. O meglio, così recitano le biografie ufficiali dell'artista amato da milioni di fan in tutto il mondo. Ma le cose stanno davvero così? E se invece, come suggerito di recente dal tastierista della band Ray Manzarek, il mitico Re Lucertola non fosse affatto morto, quella terribile notte di oltre quaranta anni fa? Luigi Milani, scrittore ben avvezzo ai tanti misteri che da sempre circondano il mondo del rock esplora il mistero della presunta scomparsa del grande artista. E lo fa offrendo ai lettori un racconto incalzante e oscuro, che cancella ogni certezza e spalanca nuove prospettive sul mistero che tuttora avvolge le sorti del mitico Re Lucertola. All'interno, il racconto vincitore del concorso "Morte a 666 Giri", "Scommessa a Memphis" di Mirko Giacchetti: Inferno. La Morte scommette con il Diavolo per rendere il mondo un posto migliore. Tutto inizia a Memphis con un giovanissimo Elvis Presley...

La recensione: Edito dalla Dunwich Edizioni questo nuovo titolo ha tutti i requisiti per far breccia su tutti coloro che amano la musica. Questo libro fa parte della collana Morte a 666 giri, ossia tutti quei libri che hanno come tema principale il mondo della musica, come nel caso di William Killed the Radio Star. Ma veniamo a questi due racconti lunghi...

La notte che uccisi Jim Morrison: La figura di Jim Morrison è da sempre un'icona nonostante siano ormai passati anni dalla sua morte. Lo è per le generazioni attuali che prendono a modello i versi delle sue canzoni, e lo è per tutti coloro che per esperienza diretta o per riflesso hanno vissuto della sua musica e della sua poesia. Un personaggio destinato a diventare leggenda.
In questo racconto di Luigi Milani, il fasto e il mondo spichedelico di Jim è quasi al tramonto. Ci troviamo di fronte un Jim sul viale del tramonto, un Jim che ormai ha assaporato con gusto e voracità la fama che il successo gli ha dato, e si accinge a vivere il suo ultimo periodo sulla terra dei vivi.
Milani ci sbatte di fronte gli ultimi giorni di vita del Re Lucertola, giorni di devastazione, confusione e delirio a spasso per Parigi, quando Jim decide di trasferirsi per qualche tempo in Francia assieme alla compagna di sempre, Pam. Sono pagine difficili quelle che il lettore si trova di fronte. Pagine che hanno al loro interno uno scenario raccapricciante, una discesa agli inferi che porta a un'evitabile punto di non ritorno: lo spegnersi di una stella.

Non si tratta di una biografia, non vengono narrati eventi in senso cronologico come magari un neofita si aspetterebbe, ma è questa la parte interessante del racconto. Tutti coloro che conoscono, anche solo a grandi line, la vita di Jim Morrison e la sua tragica fine, verranno certamente rapiti dalle righe di questo libro, che ricrea in modo sintetico ma con una dirompente forza quella che è stata la sua carriera musicale. Nonostante questo particolare, il libro di Milani può essere un ottimo trampolino di lancio per tutti coloro che invece conoscono in modo sommario il genere di musica di Jim e vogliono approfondire, musica che spesso somigliava più a poesia. Jim era anche questo: un poeta maledetto.
Anni sono passati ormai, ma il fascino di questo personaggio leggendario osannato da milioni di fan per aver dato vita e musica ai loro pensieri, per aver creato attorno alla sua vita un alone di inarrestabile mistero e spregiudicatezza che lo ha portato a compiere un'iperbole discendente, continua a vivere tutt'ora e a far sognare milioni di persone in tutto il mondo. Ciò è quello che si evince dalle pagine di La notte che uccisi Jim Morrison di Milani, pagine che raccontano in modo crudo ciò che è stato e quello che, forse anche peggio, non è stato: Jim è davvero morto nella sua vasca da bagno? Pam sapeva qualcosa che noi non abbiamo mai capito fino alla fine? Gli inseparabili compagni di band di Jim pur essendo sempre vicini al re Lucertola come mai non hanno saputo dargli il giusto sostegno? Queste e molte altre le domande che sorgono al fido lettore...e solo lui può ipotizzarne le risposte...
Consigliato a tutti gli appassionati del genere e non solo.

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Titolo: Scommessa a Memphis
Autore: Mirko Giacchetti
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 43

La trama: Racconto vincitore del concorso “Morte a 666 Giri”. Inferno. La Morte scommette con il Diavolo per rendere il mondo un posto migliore. Tutto inizia a Memphis con un giovanissimo Elvis Presley…

La recensione: Quando ho iniziato a leggere questo racconto ero del tutto ignaro di che cosa avrei letto. Essendo oramai un fido lettore delle uscite della Dunwich sapevo soltanto che aveva vinto il concorso. Così ho accettato la sfida e, seduto comodamente sul divano, mi sono lanciato in una lettura tutta d'un fiato delle mie.

Siamo all'Inferno. Non un Inferno normale però, un Inferno decisamente più social. Il Diavolo in persona e una molto gelosa signorina Morte hanno una relazione. Ecco che il Diavolo, per convincere l'affascinante mietitrice della sua innocenza e compiere un'opera "buona", accetta la sfida che gli viene fatta per rendere la terra un posto migliore...
Ed ecco che quindi il lettore viene portato a Memphis, una ridente cittadina dove sembra non succedere nulla di così esaltante da dover essere raccontato.  In questa cittadina però c'è un ragazzo con una grande passione per la musica, un giovanissimo e inesperto Elvis. Ed proprio a lui, che nei panni di un affascinante Marlon Brando, il Diavolo appare sotto mentite spoglie per procedere nel suo intento: lanciare la carriera del futuro Re della musica...
Un Diavolo come non lo abbiamo mai visto, nemmeno quello tutto alla moda vestito di Prada, è mai stato così affascinante! Un mutaforma tutto fare e dai modi così eleganti da ammaliare senza problemi e in brevi istanti il futuro cantante che si presenta a noi come un ragazzo che per vivere guida il camion delle consegne. L'incontro tra i due avviene fronte alla casa discografica. Brevi battute ed è subito scintilla...

Giacchetti ci presenta lo scenario di due amici che fanno conoscenza, dove uno dei due esercita un'ascendente fortissimo sull'altro e gioca coi suoi sentimenti e il suo avvenire. Ma lo fa con stile, con una narrazione che non fa una piega e che trasporta il lettore avanti e indietro nel tempo. Il racconto infatti è altalenante. Passiamo dal momento dell'incontro, un momento in cui incontriamo tutta la gioventù, l'innocenza e lo scetticismo del giovane aspirante cantante, al momento in cui il Diavolo torna al calare della carriera di Elvis per presentargli il conto. Un conto moooolto salato e molto particolare, che ammanterà la sua dipartita di un mistero che ha dell'affascinante, per quanto strana sia.
Un racconto che ci mostra un lato del Re che forse pochi conoscono, quasi sempre abituati a sentir parlare di lui come di un mostro da palcoscenico e vestito in modo del tutto appariscente. Con Giacchetti veniamo messi a parte di una sfaccettatura di Elvis che lo rende amabile, lontano dalla fama e dalla sete di denaro che qualche anno dopo controllerà la sua vita, un lato naturale che ci mostra il cantante dal suo punto di vista più umano e sensibile. Un ragazzo che lotta per quello in cui crede, spesso andando pure contro i discorsi della famiglia, abituato a guadagnarsi da vivere per conto suo senza dover chiedere e facendo leva unicamente sulle sue forze. Non è forse un messaggio che vale la pena di far circolare quello che l'autore di questo racconto ci sta trasmettendo con le sue pagine? Secondo me si, perchè alla fine oltre alla grande passione per la musica che traccia lo stile di vita del protagonista del racconto c'è anche questo, una lotta per non passare inosservato. Una lotta per far capire a tutti e a noi stessi quanto siamo in grado di dare quando qualcosa ci interessa davvero... E il Diavolo direte voi? Beh alla fine è solo colui che, nonostante se ne parli spesso in modo dispregiativo e rappresenti una figura non propriamente amabile, è l'incarnazione di colui che usando in modo appropriato le parole riesce a dare la spinta giusta affinchè il miracolo accada. Tutti avrebbero bisogno di un Diavolo così al proprio fianco...
Non siete curiosi di farvi tentare pure voi?

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lunedì 17 novembre 2014

Recensione: Shadowhunters - Città di vetro, di Cassandra Clare // Terzo libro della serie The Mortal Instruments

Titolo: Shadowhunters - Città di vetro
Serie: #3 The Mortal Instruments
Autore: Cassandra Clare
Editore: Mondadori
Pagine: 566

La trama: Clary era convinta di essere una ragazza come mille altre, e invece non solo è una Shadowhunter, una Cacciatrice di demoni, ma ha l'eccezionale potere di creare rune magiche. Per salvare la vita di sua madre, ridotta in fin di vita dalla magia nera di suo padre Valentine, Clary si trova costretta ad attraversare il portale magico che la porterà nella Città di Vetro, luogo d'origine ancestrale degli Shadowhunters, in cui entrare senza permesso è proibito. Come se non bastasse, scopre che Jace, suo fratello, non la vuole laggiù, e Simon, il suo migliore amico, è stato arrestato dal Conclave, che non si fida di un vampiro capace di sopportare la luce del sole. Con Valentine che chiama a raccolta tutti i suoi poteri per distruggerli, l'unica possibilità per gli Shadowhunters è stringere un patto con i nemici di sempre: i Figli della Notte, i Nascosti e il Popolo Fatato. E mentre Jace si rende conto poco a poco di quanto sia disposto a rischiare per Clary, lei deve imparare a controllare al più presto i suoi nuovi poteri. L'amore è un peccato mortale... forse, e i segreti del passato rischiano di essere fatali.

La recensione: Non credo di aver molto da dire che non sia già stato scritto, niente di nuovo. Come dico sempre non amo molto spararmi l'intera saga tutta di seguito perchè voglio assaporare e far sedimentare la storia nel migliore dei modi. L'ho fatto anche stavolta. Una bella pausa prima di leggere questo terzo capitolo della saga The mortal instruments scritto dalla Clare.

Come quasi sicuramente avrò detto per il capitolo precedente, sono rimasto letteralmente a bocca aperta, completamente assorbito dalla storia dall'inizio alla fine. Anche questa volta l'autrice ha fatto centro in pieno, dando seguito a una storia che vale la pena di leggere.
Avevamo lasciato i nostri personaggi stremati dopo la battaglia tenutasi sulla nave maledetta di Valentine, dopo che aveva chiamato a raccolta i demoni con l'aiuto della Coppa Mortale e della Spada angelica, per sterminare i Nascosti...
Ritroviamo quindi tutti quanti convocati nella città di Vetro, Idris, per discutere su come poter prevenire e difendersi da un futuro attacco di Valentine ed evitare che venga in possesso dell'ultimo strumento mortale, lo Specchio.
Nel frattempo Clary scopre che un modo per rompere l'incantesimo di magia nera e riportare in vita sua madre esiste, ma solo il potente Ragnor Fell lo conosce, e l'unico modo per capire se funziona è quello di recarsi anche lei nella città di Vetro...
Ad attenderli però c'è una realtà ben diversa da quella che si erano aspettati e le famose torri antidemoni non sono più in grado di difendere Idris come dovrebbero, perchè la magia di Valentine è così potente da poterle indebolire... Ed è guerra. Per tutti quanti...

Le saghe sono particolari o ti prendono oppure no. Oppure ti prendono e poi ti annoiano con l'arrivo del secondo libro e ti deludono ancora di più col terzo. Beh questo non è il caso di Shadowhunters. La trama si infittisce ulteriormente, i personaggi si moltiplicano e la situazione narrata sembra imbrogliarsi sempre più, ed è vero, ma quello che ho amato è il fatto che i personaggi non perdono spessore ma anzi vengono ulteriormente messi alla prova. Restano (e adesso uso un'espressione che uso spesso) credibili ancora una volta. Forse è questo che rende così avvincente tutta la vicenda narrata in questo volume.
Ci troviamo di fronte a una nuova guerra, decisamente più pericolosa e sanguinosa della precedente, dove molti possono essere i morti. L'autrice è in grado di tenere in perfetto equilibrio l'andamento della trama senza però tralasciare nessuno dei personaggi che ci portiamo dietro e le storie a cui sono legati. Questo è bellissimo.
Un continuo colpo di scena, un continuo muoversi da un posto all'altro, un segreto, un tradimento che non ci aspettavamo e una guerra che rischia di capovolgere l'intero mondo degli Shadowhunters e quello che hanno costruito fino ad ora. Cosa si può chiedere di più da un romanzo che tiene incatenato il lettore alle sue pagine e non lo lascia andare?
Gente, la Clare ha fatto bingo ancora una volta...

Cosa viene dopo?
Shadowhunters - Città degli angeli caduti

lunedì 10 novembre 2014

Recensione: The Selection stories: The Prince & The Guard, di Kiera Cass

Ciao a tutti cari lettori! Sono felice oggi di venire a parlarvi di un libro che ancora una volta mi ha aiutato a sognare un po'. Sto parlando di The Selection Stories: The Prince & The Guard di Kiera Cass. Trattasi del quarto volume dedicato alla storia della Selezione, dove 35 ragazze sono scese in lizza per contendersi l'amore del Principe Maxon.

Titolo: The Selection Stories: The Prince & The Guard
Autore: Kiera Cass
Editore: Sperling & Kupfer
Pagine: 208

La trama: La Scelta è stata fatta e il sogno che per mesi ha alimentato le speranze di trentacinque ragazze, disposte ad affrontare prove su prove pur di conquistare l'amore del principe Maxon, si è infranto. Per tutte, tranne una: la vincitrice. Per lei la favola inizia ora. Ma anche se la competizione si è chiusa, il mondo di The Selection continua con una sorpresa. Raccolti per la prima volta in un volume, con tanti contenuti extra esclusivi, arrivano infatti i due racconti, già disponibili in ebook, The Prince (qui riproposto con un nuovo, ampliato e inedito finale) e The Guard. Un'occasione unica per entrare nel mondo di The Selection e scoprire tutti i retroscena del concorso più spietato e romantico che sia mai esistito attraverso gli occhi di Maxon e Aspen, i due protagonisti maschili in lotta tra loro per conquistare l'amore di America. Sì, perché prima che America venisse scelta per partecipare alla Selezione, il suo cuore apparteneva all'irrequieto e coraggioso Aspen, l'amico di sempre e guardia a Palazzo. E nella vita del bellissimo e regale Maxon c'era un'altra ragazza...

La recensione: Non appena vidi sul segnalibro di The One che sarebbe uscito anche un quarto volume stavo quasi per saltare di gioia ancora prima di iniziare a leggere la conclusione della trilogia.
Ho atteso quindi l'uscita di questo volume con più calma, avendo già saziato la mia sete riguardo alla storia.
Questo libro è interessante, fonde i dure racconti usciti precedentemente in ebook, più tutta una serie di contenuti extra, che rendono il volume utile a tutti coloro che come me si sono un po' affezionati alla Selezione e alle sue partecipanti.

The Prince: E' il racconto più breve dei due. In queste pagine veniamo messi a parte dei momenti antecedenti l'inizio della Selezione a cui ha partecipato America. Siamo qualche giorno prima dell'inizio di tutto, quando principe Maxon non sa a che cosa andrà incontro. Al di là che ci fosse un'altra ragazza di cui forse Maxon si era innamorato (cosa che viene liquidata in brevissimo tempo purtroppo) l'autrice Kiera Cass fornisce interessanti dettagli appartenenti al re Clarkson, al suo rapporto col figlio e al momento in cui lui stesso partecipò alla Selezione che lo portò a sposare Amberly. Tutte cose che negli altri libri della serie vengono solo accennati. Si comprende quindi come mai Maxon, nonostante l'età e nel pieno potere della sua posizione, finisca sempre per essere vittima del padre. E' bello vedere come un personaggio che apparentemente potrebbe avere il mondo ai suoi piedi in realtà dentro nasconde un mondo ben diverso dal ruolo che ricopre. Vedere come anche lui ha un cuore come tutti quanti.

The Guard: A mio parere il racconto che vince e che ha valso la pena leggere. Diciamocelo, da quando America giunge a Palazzo per partecipare alla Selezione, tutto si fa un po' confuso. ci si inizia a confondere proprio come fa lei e non si capisce più come mai ragazzo che amava tanto sulla casetta sull'albero, viene menzionato pochissime volte, se non nei momenti di confusione. Io faccio da sempre il tifo per Aspen!
In questo racconto, come per l'altro, è bello vedere la psicologia di questo personaggio progredire, venire a sapere il perchè delle sue scelte, comprendere ciò che inizialmente non ci siamo spiegati. Dietro le scelte di Aspen c'è sempre una motivazione, che è ben diversa da quella di Maxon, ed è questo che rende particolari i racconti nella loro diversità.
Ciò che poi rende interessante questo racconto è che veniamo a conoscenza degli intrighi di Palazzo, e di come tutto sia in realtà orchestrato per un fino più subdolo di quello a cui assistiamo: la Selezione è solo la facciata...

Molto carina è poi la brevissima intervista all'autrice del libro, dove ci spiega molte delle scelte che lei ha fatto per la stesura della storia, come mai ha scelto proprio quei nomi per le ragazze che partecipano al concorso, la reazione dei fan,come è nata l'idea di questa trilogia che ha avuto un successo enorme.

Troviamo poi all'interno del volume gli alberi genealogici delle varie famiglie protagoniste della storia dove il lettore riceve altre informazioni che contribuiscono ad arricchire i convenuti e, di seguito divisi per volumi, pagine dedicate alle colonne sonore che hanno ispirato l'autrice alla stesura dei libri, con tanto di titolo, traduzione e e capitolo del libro a cui si riferisce. Carino no?

Che aspettate a gettarvi ancora una volta nelle stanze del Palazzo di Illea?

mercoledì 5 novembre 2014

Recensione: Nella tela del tempo, di Barbara Nalin eTiziana Recchia

Titolo: Nella tela del tempo
Autore: Barbara Nalin
Editore: Barbara Nalin
Pagine: 313
Prezzo ebook: 2.99

La trama: Fantasia, mistero, giallo, sentimento sono gli elementi portanti del romanzo "Nella tela del tempo", ma è il tempo la parola chiave di tutta la vicenda. Il tempo che sconvolge, che unisce, divide e poi riunisce. Il tempo che cambia anche gli affetti. La vicenda inizia nel 2012 a Los Angeles, protagonista Melita, una giovane fotografa che viene inviata a Malta, nella sua terra d'origine, per fare un reportage di un corso che si terrà nel mulino appartenente alla sua famiglia, nell'isola di Comino. La missione ha un fine tanto velato quanto allettante: pare che il vecchio mulino custodisca un segreto legato ai Cavalieri di Malta, in particolare a delle tele che avrebbero il potere di cambiare la realtà a piacimento di chi le utilizza. Tra continui incursioni temporali, tra passato e presente, il lettore si immergerà nel leggendario mondo dei Cavalieri di Malta, ne apprezzerà i valori portanti dell'antica società, valori che ancora oggi meritano rispetto e condivisione e che rappresentano, almeno in parte, la via d'accesso a quel mondo lontano e misterioso per i personaggi del XXI secolo. Romantiche storie d'amore e d'avventura che si intrecciano in tempi lontani e sentimenti che si riscoprono autentici e inalterati a distanza di secoli, patimenti e sofferenze disumane, amori che commuovono, misteri ed enigmi irrisolti. Come una mosca può intrappolarsi fino all'estremo nella tela di un ragno, così, così l'uomo può rimanere schiavo della tela del tempo, di un tempo non suo, estraniante e sconvolgente, che può condurlo alla definitiva scomparsa o alla sua rigenerazione.

La recensione: Lo ammetto: ho peccato. Nonostante abbia questo manoscritto da tempo solo da qualche giorno ho avuto modo di rileggerlo e portarlo a termine.
Non so bene dove poter classificare questo libro, se non forse nella sezione narrativa, anche se molti lo definiscono un fantasy anomalo. Come dice la trama di questo libro, scritto da Barbara Nalin e Tiziana Recchia, ci troviamo di fronte a Melita, una ragazza fuggita anni addietro per lavorare a Los Angeles e che adesso torna a Comino nell'isola di Malta, per realizzare il servizio fotografico di un corso su un mulino che sembra avere strani poteri. Sull'isola facciamo la conoscenza della famiglia della protagonista e di altre figure intrecciate in qualche modo al suo passato. Il mulino in questione è di proprietà della famiglia di Melita e il mistero che custodisce è quello di permettere di viaggiare nel tempo se tutte le tele vengono messe al loro posto.

La storia: La vicenda che viene presentata al lettore è senz'altro molto interessante. Un'isola che ha del misterioso e un gruppo di personaggi che vengono dal passato per  tornare in possesso delle tele del mulino che permette loro si viaggiare tempo. Passato e presente si intrecciano quindi. Merita e altri personaggi della storia hanno visioni o ricordano ciò che è accaduto loro secoli prima. Il cambio drastico e la frequenza decisamente troppo serrata tra i momenti del presente e quelli del passato rendono spesso difficoltosa la comprensione della storia, che risulta avere spesso dei tasselli mancanti che fanno chiedere al lettore come si possa essere giunti fino a quel punto.
Il corso riguardante il mulino e le sue tele ci viene descritto come una lezione scolastica. Tutti i protagonisti della storia partecipano rispondendo alla domanda dell'insegnante che chiede loro di dare delle definizioni riguardanti i valori dei cavalieri. Risposte che appaiono fin troppo scontate e prive di naturalezza. Dare una definizione di una parola dividendola in piccole frasi messe in bocca  personaggi diversi non equivale a dare l'idea di un dialogo verosimile. Il corso e la ricerca delle tele viene poi messo da parte spesso per dare sfogo a piccole storie sentimentali tra i protagonisti, per poi essere ripresi quasi sul finale per giungere alla fine della storia.
Benchè ci siano numerosi elementi che potrebbero far pensare a un romanzo fantasy, molti altri elementi legati al genere sentimentale fanno pensare al contrario. Ci sono dei momenti poi dove i protagonisti sono costretti ad andare a caccia delle tele e il lettore si trova di fronte a qualcosa di avventuroso come la risoluzione di enigmi e la scoperta di luoghi nascosti. Peccato che questi pochi momenti,  tre o quattro in tutto, vengano compressi in una paginetta e mezza ogni volta, non permettendo al lettore di fare nemmeno un passo verso l'avventura e immergercisi dentro che è già tutto finito, per ritrovarsi di colpo (di nuovo) all'albergo dell'isola...
Il finale fonde i due mondi, quello moderno e quello del 1500. Un a fusione totale. Personaggi del nostro tempo insieme a quelli del 1500 che a loro volta incontrano i loro doppioni. Un delirio. Tanti, troppi personaggi e vicende narrate in modo così sbrigativo che solo la morte di alcuni di loro permette alla fine di venire a capo del guazzabuglio creato.
L'alternanza dei due mondi prevede sempre un momento in cui c'è uno scontro tra i due, ma un deus ex machina forse era più indicato. I greci ne sapevano qualcosa.

I personaggi: I personaggi presenti nella storia sono particolari. Nonostante siano persone adulte e molti di loro abbiamo un passato non certo facile, si comportano come se questo non li tingesse più di tanto.
Melita, la protagonista, nonostante abbia trovato il coraggio di andare via dall'isola per andare a Los Angeles a cercare lavoro, una volta tornata a casa sembra tornare una ragazzina delle medie che non aspetta altro che correre tra le braccia della madre. Lei è anche colei che ha le visioni del passato. Vive, come in prima persona, le vicende del 1500. Come mai non si pone mai delle domande al riguardo e non si spaventa, non ci è dato sapere. Hai le visioni di un mondo che non ti appartiene e improvvisamente vieni a scoprire che quelli che hai vicino sono cavalieri venuti dal passato e per te è la sembra essere la cosa più naturale del mondo. Ok.
Sara, la sorella, quella più scafata e apparentemente forte, è colei che coglie ogni occasione per fare domande imbarazzanti e commenti con doppi sensi. Capisco il rapporto tra sorelle ma c'è anche un limite al buon gusto, no?
La nonna di Melita, Velata dalle tele, è una delle vittime dei viaggi nel tempo e passa il resto della sua vita a gestire questo albergo a Malta tagliata fuori dal resto del mondo, prima di svegliarsi un giorno e inventarsi un corso per il ritrovamento delle tele del mulino.
Eliza, la madre delle due ragazze e figlia di Velata, è la migliore. Una donna fredda e superficiale che passa il tempo a cambiare uomo come cambia un paio di scarpe nella vana speranza che qualcuno la sposi e la renda una persona migliore a gli occhi dell'anziana madre. Il suo rapporto con le figlie è costellato di discussioni, litigi e incomprensioni. Incomprensioni da adolescente che ancora non ha capito che cosa vuole dalla vita e spara a zero su tutti e tutto.
Altri personaggi, che hanno un ruolo determinante all'interno di tutta la storia, sono i Cavalieri di Malta, che stranamente si ritrovano tutti quanti convocati per frequentare il corso e alloggiare nell'albergo gestito dalla nonna della protagonista. Loro i veri protagonisti della storia, coloro che si portano dietro il loro passato e cercano di plasmare il presente. Come? Innamorandosi nuovamente dei discendenti dei loro antichi amori e andando a caccia delle tele misteriose assieme a loro.... Peccato che il loro essere descritti in modo così simile li renda piatti e intercambiabili tra di loro dal punto di vista caratteriale.

Il mio giudizio: Un libro che si legge molto bene. La storia scorre ed è pure interessante. La nota dolente è che non basta intrecciare due mondi per rendere un romanzo particolare. Unaa trama che, nonostante i viaggi nel tempo, è già scritta. Colpi di scena pochi e prevedibili. Un finale che poteva concludersi pagine addietro invece di trascinarsi oltre per chiudere tutti i fili narrativi di tutti quanti i personaggi.
Un sospiro di sollievo.

La pagina fb: Nella tela del tempo.
Per coloro che volessero dare un'occhiata al libro qua il link di Book Republic.