mercoledì 26 agosto 2015

Oltre lo specchio, di Alessia Coppola

Buonasera cari compagni lettori! Ecco che di ritorno dalle mie ferie Croate mi accingo a recensire il libro di un'autrice già apparsa su queste pagine con Alice from Wonderland e Soulmates. Sto parlando di Alessia Coppola, scrittrice, illustratrice e, ovviamente, accanita lettrice.

Titolo: Oltre lo specchio
Autore: Alessia Coppola
Editore: Il Ciliegio edizioni
Pagine: 176
Link per l'acquisto QUI e QUI
Blog dell'autrice Anima d'inchiostro

La trama: Sette racconti gotici, paranormal e steampunk, ambientati in Europa e in America tra il XVII e il XIX secolo, corredati da illustrazioni. Sette storie legate dal filo conduttore del mistero e del sovrannaturale, della ricerca e del coraggio. Sette è il numero perfetto e abbraccia molteplici ambiti: dall'astrologia all'esoterismo, dalla fisica all'arte. Lo specchio è la perfetta allegoria del "non è mai ciò che sembra". Ciò che appare in una veste, può celare una natura ben più complessa. Il mistero suscita interesse in ciascuno di noi, le creature inquietanti che popolano l'universo delle nostre paure, gli spiriti, i vampiri o le streghe, continuano ad affascinarci, immortali come il loro mistero, nonostante il trascorrere del tempo e delle mode. Cosa c'è oltre specchio? Quante cose esso riflette? Leggendo lo scopriremo.

Recensioni

Luna di sangue: Londra è la giusta ambientazione del racconto che apre questa silloge, una storia che si dipana per le vie di una città piena di fumo e tradizioni. La protagonista è una ragazza di nome Abagail che assieme al padre lavora come giornalista per il loro giornale. Lei è una sognatrice, vittima del fascino di grandi storie d'amore che lei stessa scrive di nascosto. Il padre vive del suo lavoro e corre dietro a gli scandali e ora che la città è scossa da una serie di omicidi seriali lo è ancora di più. Un bel giorno però Abagail ha un incontro con un giovane, subito se ne invaghisce, ha modo di poter vivere sulla sua pelle quella storia d'amore che tanto brama. Quello che però non sa è che Arthur ha un segreto, capace di distruggere tutto quanto c'è di buono se dovesse venire alla luce...
Un racconto sulla fugacità della vita e il momento in cui decidiamo di cogliere l'attimo nonostante sappiamo che sarà un grosso errore. Un racconto di mistero e imprevedibilità che apre la pista ai successivi in maniera disarmante...

Il spettro di Williamsburg: Questo secondo racconto ci poteva in una contea della campagna della Virginia dove Caathrine vive assieme al padre nei pressi del cimitero. Una ragazza intelligente e perspicace, forse un po' riservata, ma gentile e disponibile con tutti. Sfortunatamente per lei il destino le riversa un qualcosa di particolare e somigliare in maniera quasi imbarazzante a qualcuno che è stato legato a colui che semina scompiglio nel paese non è il massimo.
Una storia che mischia il sovrannaturale e il reale in maniera parsimoniosa, dove quello che accade sembra sempre voler alludere ad altro. Un racconto che, proprio per il suo genere, finisce troppo presto, e riporta il lettore alla realtà.

La dama di Venezia: Questo è un racconto che ho amato alla follia. Una storia che narra di Venezia e di un pittore, Francois, che lavora ai suoi quadri per guadagnarsi da vivere. Un giorno si imbatte in qualcosa che lo lascia a bocca aperta, un quadro che ritrae una dama dalla bellezza sopraffina, ed ecco che inizia la ricerca di quella modella così particolare, che sembra mostrarsi solo in particolari momenti della giornata. la dama si rivelerà essere colei che cambierà la vita di Francois per sempre e gli darà modo di passare al lato oscuro, a una vita fatta di rinunce e sangue. Lui però non è pronto ad abbandonare tutto e lotterà per tornare ad essere quello che era un tempo.
Un classico di genere vampiresco che non delude le aspettative, nemmeno quelle del lettore più ostico. Breve ma ben articolato che nonostante le poche pagine a disposizione fa pensare a qualcosa di più ampio raggio, a qualcosa che non sia un racconto ma un vero romanzo.
Un'ambientazione magica che contribuisce a immergere il lettore nel misterioso mondo della dama, una città labirintica che ammalia e trascina in questa storia fatta di morte e rinascita.

L'uomo di latta: Un titolo che mi ha fatto sorridere non appena l'ho letto, perchè non me l'aspettavo. Una delle mie storie preferite è il Mago di Oz, capite bene la mia reazione. Questa storia però non ha niente a che vedere con la città di Smeraldo e il resto dei personaggi. Narra di un inventore e dei suoi scarabugli, cose che potrebbero facilitare la vita di tutti quanti, a patto che ci sia qualcuno a dargli fiducia. A farlo è un ragazzino, da sempre affascinato dalle sue invenzioni, ma spesso scoraggiato dai genitori che gli impongono un sempre maggiore coprifuoco. L'inventore stavolta ha deciso di dare il meglio e creare un uomo completamente di latta in grado di compiere azioni umane, manca solo una cosa, un cuore umano. Inutile dire che una volta che l'organo viene e messo in quell'incavo gli effetti saranno devastanti...
Un racconto così breve che ho avuto modo di leggerlo in piedi coi piedi a mollo in acqua. Un racconto nervoso, pieno di aspettative, inquietante e che da libero sfogo alla paura che tutti noi abbiamo avuto da bambini: qualcosa di inanimato che prende vita e mostra una cattiveria inaudita.
Azzeccatissimo.

La gattara: Anche questo pezzo fa tornare indietro nel tempo perchè si parla bi una strega cattiva e di bambini che finiscono preda dei suoi malefici. Come resistere al fascino di una storia che ha dei richiami con la storia di Hansel e Gretel? Una storia cattiva ma che, come tutte le storie di questo genere, hanno un bagaglio da dover trasmettere. Non importa se siamo piccoli oppure abbiamo abbandonato da tempo l'età dell'innocenza, una storia quando è autentica insegna sempre qualcosa, specialmente quando si pensa di non averne più bisogno.
La gattara è una di queste.

Pelle screziata e lacrime d'argento: Un titolo curioso per una storia che non sapevo dove mi avrebbe portato. Una storia in un racconto che ha del potenziale.
Ci troviamo in un pese ricco di tradizioni, dove però la magia è stata bandita anni addietro. Nella prima parte ci viene raccontata la vita di Zarko, ultimo dei discendenti di un'antica casata che ha abitato il castello di Beltesk. Ripetute sofferenze e macabri accadimenti lo hanno reso una creatura della notte sempre a caccia di sangue, accompagnato da colei che lo ha creato. Nella seconda il lettore si immerge nella vita di Estenya, una ragazza che da piccola ha scoperto il dono della premonizione. Assieme a Dumitra, che la alleva e la istruisce alle arti magiche, attraversano luoghi lontani e inospitali, fino al momento in cui un libro antico rivela la storia del vampiro Zarko... Da quel momento i destini di Zarko e di Estenya si incroceranno, due mondi si incontreranno, due potenze dovranno scontrarsi e arrivare a un compromesso. spezzare una maledizione secolare è possibile? E' vero che l'amore è in grado di fare ogni cosa?
Un racconto lungo e complesso che per la struttura e la tipologia di linguaggio usato si avvicina ai lavori più recenti dell'autrice. Piccola nota dolente del racconto è l'incipit, tutto inizia e il lettore fa un po' fatica a entrare nella storia.

Oltre lo specchio: Ecco il racconto che abbiamo in copertina. Detto fra noi è qua che mi aspettavo di trovare Alice nel paese delle Meraviglie, ma invece no. Questa è la storia di Rowena, un'anziana strega che vive in una casa isolata assieme alle nipoti, rimaste rogane di madre anni prima. Alle bambine è vietato utilizzare specchi in casa nonostante siano dotate di una bellezza unica. Gli specchi sono il demonio e la loro casa non ne deve avere, di nessun tipo. Una notte però le orecchie della piccola Anne vengono destate da una voce che la invita ad andare in soffitta e rimuovere uno dei teli che copre le suppellettili. Quello che Anne si troverà davanti è proprio quella cosa da cui lei e il resto della famiglia doveva tenersi alla larga, uno specchio, che sembra stranamente collegato alla morte della madre...
Una storia che ha del pedagogico, che insegna cosa succede quando si disobbedisce a quello che i genitori, qualcosa che tutti noi abbiamo sperimentato e di cui abbiamo sempre timore nonostante gli anni passino. Una scrittura veloce, essenziale, totalmente priva di descrizioni per non distrarre il lettore da una storia-lampo. Un racconto che fonde sovrannaturale e contemporaneità in modo fluido e scorrevole e che porta a un devastante e significativo finale da cui non si può tornare indietro.

Alessia Coppola si è cimentata con un genere narrativo differente da quello a cui siamo abituati, un genere più breve, con meno spazio, meno azione, ma non per questo artificiale e privo di significato. Ciascun racconto comunica qualcosa concentrato in poche righe in modo chiaro, senza sprechi di pagine. Storie che si apprezzano proprio per queste loro caratteristiche.

sabato 22 agosto 2015

Who's dead girl?, di Pietro Gandolfi

Ciao a tutti compagni di lettura! Come procede la vostra estate? Se è vero che l'estate porta la voglia di leggere qunati libri vi siete fatti fuori in questo periodo? Ditemelo che sono curioso mi raccomando!
Con oggi, di ritorno dalle mie vacanze in Croazia, vi presento un racconto di un autore a cui mi sto affezionando davvero parecchio, Pietro Gandolfi, che grazie al suo genere letterario ha fatto breccia nel mio cuore da subito. Già comparso tra queste pagine altre volte con le sue opere a tema orrorifico portando alto il nome: Avventura alla stazione di servizio e William killed the Radio Star, che vi invito caldamente a leggere.


Titolo: Who's dead girl?
Autore: Pietro Gandolfi
Editore: Nero Press edizioni
Pagine: 56
Link per l'acquisto QUI

La trama: Doug e Marianne si amano, ma il loro amore è messo a dura prova dai “vizi” di cui il ragazzo non sa fare a meno. Mona, Lori, Susy, Mia, Courtney. Sono tante e ognuna lo attrae in una maniera irresistibile. Questo suo implacabile fervore, però, condurrà il rapporto con Marianne al fallimento.Soprattutto quando un tragico incidente rischierà di dividerli per sempre. Ma forse un modo per stare assieme, nonostante tutto, esiste, anche se comporterà enormi sacrifici per i due amanti e per tutte le persone che ruotano intorno al loro insano legame. Una storia dannata, in cui anche i migliori sentimenti vengono sedotti dal fascino della morte.

La recensione: Un racconto che mi sono trovato a leggere un pomeriggio di questa caldissima estate e che mi ha tenuto compagnia sotto l'ombrellone.
La storia che Gandolfi propone in  questo ebook esula le ambientazioni a cui forse mi ero abituato fino ad ora, ossia a tutti quei luoghi un po' inquietanti e isolati che sembrano prendere vita al calar del sole.
Stavolta ci troviamo in un piccolo sobborgo americano, il classico posto che sembra essere uscito da una rivista patitissima, dove tutti conoscono i fatti di tutti e dove i segreti vengono tenuti ben custoditi. Questa è una storia che tutti noi abbiamo certamente vissuto o anche solo sentito raccontare da qualche amico. Una coppia di ragazzi, Doug e Marianne, che pur amandosi un sacco sono sempre sull'orlo della rottura per via delle continue scappatelle di lui con le amiche della fidanzata. Le amiche sanno della sua condotta ma si rifiutano di parlare con la diretta interessata. Questo clima claustrofobico e denso di omertà porterà a un crescendo di cattiveria che manderà in mille pazzi la diga finora costruita e il segreto vedrà la luce. Marianne vittima di un amore fasullo e dei pettegolezzi di quelle che credeva sue amiche mostra i primi segni di squilibrio e un incidente mortale cambia la sua vita per sempre.
Nonostante questo Doug non si arrende affermando di aver sempre amato Marianne come nessun'altra. Adesso però lei non c'è più, rimane solo il suo spirito intrappolato nel cimitero di quella così perfetta città. Lei lo ama ancora, lui deve redimersi. Un modo esiste. Sacrificare giovani ragazze per il piacere fisico di entrambi.
Uno spirito, un umano e un corpo posseduto.
Un triangolo mortale...

Un cambio di genere, possiamo dire, quello che Pietro Gandolfi decide di effettuare questa volta. Negli altri suoi lavori, a parte Devil inside che devo ancora leggere, non era mai accaduto di fronteggiare il paranormale. Stavolta fa scendere in campo uno spirito inquieto rimasto intrappolato in un luogo di morte per chiudere i conti con colui che l'ha fatto soffrire e piegarlo al suol volere.

La struttura del racconto è bipartita, divisa in due parti. La prima parte introduce il lettore a quella che è la vita nel piccolo sobborgo, presenta i vari personaggi e lo rende partecipe della storia e si conclude con l'incidente che cambierà le sorti di tutti quanti. La seconda parte, quella più interessante, è quella interamente dedicata al paranormale e a gli effetti che la morte di Marianne si porta dietro.

"Con questa storia ho voluto divertirmi a fare qualcosa di diverso, lo faccio abbastanza regolarmente, ma fino a ora ho pubblicato bene o male solo ciò che possiamo inquadrare nell'horror puro. qui volevo prendere qualcosa tipo una puntata di beverly hills 90210 e pervertirla con del sesso, riempiendola di personaggi sbagliati, tutti peccatori a loro modo". Pietro Gandolfi

I personaggi pur non presentano particolari attitudini hanno la particolarità di essere veri. Chi di noi nella vita di tutti i giorni non ha provato gelosia verso il prossimo, oppure ha assaporato il tradimento? Chi non si è mai trovato di fronte a pettegolezzi che avrebbe voluto non uscissero mai dalle bocche di certi individui? E in ultimo, chi non ha mai provato quel tipo di amore bruciante che rende ciechi?
Gli individui di Who's dead girl? hanno una propria storia da raccontare, un segreto da nascondere, un comportamento che giustifica quello che sono e quello che fanno. La morte di Marianne funge da miccia per far esplodere la loro rabbia repressa, la loro cattiveria, il loro cinismo, dimostrando in questo modo che dietro un apparente perbenismo sempre si nasconde qualcosa di malsano e cattivo.
Questo è il messaggio che Gandolfi vuole trasmetterci attraverso il paranormale. Spesso quella che è la realtà è più friabile di uno spirito inquieto che invece porta dentro sentimenti autentici e cerca vendetta.
Un racconto breve ma dal significato che abbraccia la realtà in cui viviamo, che spinge a combattere per quello in cui crediamo nonostante le dicerie e, ovviamente, credere nell'amore che sempre travalica la morte.
Sempre.

giovedì 13 agosto 2015

Grey, di E. L. James // Il quarto volume di Cinquanta sfumature

Per tutti coloro che hanno amato, o anche se semplicemente letto per curiosità, Cinquanta sfumature di grigio e i capitoli successivi, ecco giungere fino a noi un quarto capitolo della storia...iniziate a tremare.

Titolo: Grey
Autore: E. L. James
Editore: Mondadori
Pagine: 583

La trama: Christian Grey ama avere il controllo su tutto: il suo mondo è ordinato, metodico e completamente vuoto fino al giorno in cui Anastasia Steele irrompe nel suo ufficio come un turbine con il suo corpo incantevole e i suoi splendidi capelli castani. Lui cerca di dimenticarla, ma invece viene travolto da una tempesta di emozioni che non riesce a capire e a cui non può resistere. A differenza di tutte le donne che Christian ha conosciuto prima di lei, Ana, timida e ingenua, sembra arrivargli dritto al cuore, un cuore freddo e ferito, e vedere oltre la sua immagine di imprenditore di successo e il suo stile di vita esclusivo e lussuoso. Con Ana, Christian riuscirà a scacciare gli incubi della sua infanzia e i fantasmi del passato che lo perseguitano ogni notte? Oppure i suoi oscuri desideri sessuali, la sua ossessione per il controllo e l'odio verso se stesso che riempiono la sua anima allontaneranno Ana e distruggeranno la fragile speranza che lei gli sta offrendo?

martedì 4 agosto 2015

Anteprima: Megafauna, di Andrea Berneschi // Finale della saga "Infernal Beast" edito da Dunwich edizioni

Ragazzi ci siamo! E' in uscita oggi l'ultimo e attesissimo finale della saga Infernal Beast edito dalla casa editrice Dunwich ed è con grande piacere che oggi posso presentarvelo in anteprima. Una serie di episodi autoconclusivi che hanno per protagonisti delle bestie dalle dimensioni enormi, frutto di un virus mutogeno piovuto dal cielo e che ha devastato il genere umano, dividendo la popolazione in Mutanti e Umani. Quelli che sono a favore e quelli che sono contro il cambiamento...

Per coloro che fossero rimasti indietro e volessero un piccolo recap ecco qua gli episodi precedenti:

Ma adesso veniamo a noi e a questo grande finale!

Titolo: Megafauna
Serie: 6# Infernal Beast
Autore: Andrea Berneschi
Editore: Dunwich edizioni
Pagine:
Link per l'acquisto QUI

La trama: Il mutante Quaid percorre in lungo e in largo l’Australia del dopo-meteora assieme al figlio adottivo Paul. Sopravvivono facendo combattere le loro Bestie nelle città ai margini del deserto. Gli scontri nell'arena non servono solo a divertire il pubblico, in alcune comunità il potere politico spetta di diritto all’allenatore vincente. Con una posta in gioco così alta è facile imbattersi in qualcuno che cerca di infrangere le regole. Come se non bastasse, nel deserto è stato individuato un tipo particolare di roccia meteorica, capace di provocare ulteriori mutazioni negli animali e di farli crescere ancora di più. Ma quali dimensioni può raggiungere una bestia da combattimento?

La recensione

Intro: Ommioddio! Oh-mio-Dio! Oh. Mio. Dio! Questo il primissimo commento dopo aver concluso la lettura di questo sesto e ultimo episodio. Se pensavate che le bestie infernali fossero enormi e destinate a combattere nelle arene, adesso dovere essere pronti a ricredervi perchè in questa parte della storia diventano mastodontiche, nel vero senso della parola!
Uno scenario desertico è quello che si presenta davanti a gli occhi del lettore, che in compagnia di Paul e suo padre Quaid, giunge alle porte della Città del Tramonto per far combattere la loro bestia e guadagnare qualcosa con cui vivere. Un ambiente ostile che non tarda a farsi conoscere.

Il tema è quello di un mondo che sta subendo enormi perdite. Un mondo finito. Un mondo alla deriva. Un mondo costretto a convivere con i disagi provocati dalla pioggia meteorica che ha dato il via alla mutazione. La popolazione mondiale è devastata, è allo stremo delle forze, ed è costretta a cambiare, ma mutare, proprio come coloro che sono stati colpiti dal virus mutogeno. L'eterna lotta tra Umani e Mutati è destinata a procedere in maniera inarrestabile. Impossibile sottrarsi. La guerra tra coloro che passano le giornate nella monotonia e che sfogano la loro rabbia nelle arene immedesimandosi nelle bestie feroci e letali che combattono, e coloro che per vivere sono costretti a venire a patti con una realtà che un domani potrebbe ritorcerglisi contro. Cosa succederebbe se fossero i Mutati, persone contagiate ma ancora con del raziocinio, a divenire un domani oggetto di scherno e divertimento?  La differenza tra uomo e bestia è davvero così distante?
Ciò che accomuna la storia ai precedenti episodi è il sacrificio. Ciascuno dei personaggi, e quindi anche in questo ultimissimo caso, abbiamo il personaggio di Quaid che ad un tratto realizza che l'unico modo per poter andare avanti è quello di assecondare la sua natura di ibrido, mezzo uomo e mezzo mutante, e si espone "per il bene" del figlio adottivo in modo più diretto a quella roccia che ha dato il via a tutto quanto.
Per una volta sono messi da parte i temi del buonismo, della solidarietà tra simili, dell'amicizia, che bene o male hanno contraddistinto le altre parti. Stavolta parliamo dell'esatto contrario, troviamo voglia di vendetta, egoismo, cinismo, cattiveria e spirito di sopravvivenza. Non c'è spazio per i sentimenti, lo stesso protagonista Paul si trova a valutare l'opzione di abbandonare il padre e prendere la propria strada, mentre lui è a caccia di un qualcosa che permetta oro di continuare a vivere.

I luoghi hanno un ruolo determinante. C'è una città e c'è un fuori città costituito dal deserto e i suoi abitanti. Ottima secondo me anche la scelta del nome della città protagonista, Città del Tramonto, quasi a sottolineare ulteriormente lo stadio in cui si trova, un luogo dimenticato da Dio, circondato dal nulla più assoluto, sulla via di una imminente fine. Immancabile l'arena,  anche in questo capitolo, che nuovamente ci porta con la mente indietro nel tempo, a quando gli antichi Romani usavano il medesimo luogo per i loro giochi. Un teatro della morte  controllato dai potenti della città per tenere il popolo assoggettato e distrarlo dai disastri della società.

La politica: Uno dei temi che più mi hanno appassionato delle pagine di quest'opera. La città ha un proprio sistema gerarchico. Ciascun avvenimento, ciascuna proposta, ciascuna decisione, deve passare necessariamente attraverso precise regole di comportamento. L'unico modo per tentare la sorte e cercare di scalare questa piramide è quella di partecipare si giochi nell'arena e vincere il Campionato, conquistandosi così il consenso del popolo e il potere decisionale.
Di contro il popolo che vive nel deserto ha ben altre regole. Il loro modo di vivere è legato alla natura e alla terra, nonostante sia povera e spesso prima di approvvigionamenti. Sono dediti al canto e sono convinti che esso sia la chiave di ogni cosa. Sarà quindi l'avvicinamento di Paul a questo luogo desolato a far nascere in lui un sentimento mai provato prima: l'altruismo. Sarà proprio grazie al caldo che troverà un nuovo modo di esprimere se stesso nonostante il suo corpo sia disabile...

Il virus: Ciò che forse colpisce più di ogni altra cosa sono le mutazioni, vere eroine trascinatrici. Il lettore, me compreso, non è mai sazio, non appena si viene a sapere della presenza di una pietra blu luminescente nel deserto in grado di far mutare in maniera più rapida e considerevole le dimensioni di essere Umano o Mutante, la narrazione assume le connotazioni di una corsa all'oro: scovarla subito!
Naturalmente la pietra ha effetti degenerativi e fulminei. Con una crudeltà e schiettezza vengono descritte le trasformazioni dei personaggi e delle loro bestie. Immagini raccapriccianti che rasentano l'impossibile, uomini divenuti mutanti che portano all'interno del loro corpo qualcosa di vivo, di alieno, che li alimenta e li controlla.
La natura finisce per prendere il sopravvento, una volta crollato l'empio sistema politico che regola la Città del Tramonto. Quell'ibrido di lucertola su cui era solito spostarsi Paul perchè storpio diventa l'unico strumento in grado di combattere contro il nuovo Signore della città. Le dimensioni delle bestione perdono il controllo e diventano enormi, così grandi da poterci salire sopra e vivere una nuova vita. Ma la nuova esistenza è così tranquilla come sembra, oppure la bestia troverà un rivale con cui mettere a repentaglio la l'esistenza umana?
Per quanto un'animale possa abbassare temporaneamente il capo e il dorso, dentro di lui continueranno a vivere in ogni caso l'istinto primordiale...

Un degno finale quello pensato da Andrea Berneschi, vista la complessità della trama e considerato l'ampio background ha cui ha dovuto far fronte senza tradire le aspettative degli affezionati della saga. Un finale denso e articolato, che di certo non lascia l'amaro in bocca. Segue perfettamente le linee guida della serie, non disillude le aspettative del lettore che è giunto fino alla fine, lancia un chiarissimo messaggio da imprimersi nella mente.
Sono felice di essere tra coloro che si sono lasciati trasportare e aver sudato e sofferto nell'arena assieme a tutti loro.

L'intera saga, messe da parte le bestie colossali che fanno parte del genere, è una macro metafora della società odierna. Cosa succederebbe se improvvisamente qualcosa piovuto dal cielo ci facesse cambiare facendoci regredire allo stato primordiale? Ci sarebbero sicuramente i più forti e i più deboli e immancabili sarebbero gli scontri. Quando non c'è nient'altro che possa far tornare sui giusti binari qualcosa che è da tempo deragliato, c'è solo l'involuzione, il cambio di rotta, un ritorno alle origini primitive.
Quando una società ha bisogno del sangue per sentirsi appagata un rimedio non esiste più, sangue chiama sangue. Speriamo quindi che tutta la tecnologia che al giorno d'oggi ci circonda e la crescente sfiducia nel mondo siano ancora per molto tempo qualcosa su cui poter ironizzare.

Detto fra noi questi bestioni mi mancheranno.