giovedì 28 gennaio 2016

Scarafaggi, di Fabrizio Valenza

Titolo: Scarafaggi
Autore: Fabrizio Valenza
Editore: Edizioni Imperium
Pagine: 94
Link per l'acquisto QUI

La trama: Nessuno ha paura degli scarafaggi? Ora, provate a immaginare una marea di blatte che vi investe. Vi sommerge. Immaginate questi mostri neri che entrano dalle orecchie, devastano il vostro corpo. Escono, lacerando le carni, dalle guance.
Ecco.
Ripetetemi che non avete paura degli scarafaggi.

martedì 26 gennaio 2016

After, di Anna Todd // Volume primo

Titolo: After
Serie: 1# After
Autore: Anna Todd
Editore: Sperling&Kupfer
Pagine: 425

La trama: Ambiziosa, riservata e con un ragazzo perfetto che l'aspetta a casa, Tessa ama pensare di avere il controllo della sua vita. Al primo anno di college, il suo futuro sembra già segnato: una laurea, un buon lavoro, un matrimonio felice... Sembra, perché Tessa fa a malapena in tempo a mettere piede nel campus che subito s'imbatte in Hardin. E da allora niente è più come prima. Lui è il classico cattivo ragazzo, tutto fascino e sregolatezza, arrabbiato con il mondo, arrogante e ribelle, pieno di piercing e tatuaggi. È la persona più detestabile che Tessa abbia mai conosciuto. Eppure, il giorno in cui si ritrova sola con lui nella sua stanza, non può fare a meno di baciarlo. Un bacio che cambierà tutto. E accenderà in lei una passione incontrollabile. Una passione che, contro ogni previsione, sembra reciproca. Nonostante Hardin, per ogni passo che fa verso di lei, con un altro poi retroceda. Per entrambi sarebbe più facile arrendersi e voltare pagina, ma se stare insieme è difficile, a tratti impossibile, lo è ancora di più stare lontani. Quello che c'è tra Tessa e Hardin è solo una storia sbagliata o l'inizio di un amore infinito? Che sia davvero questo l'amore?

venerdì 22 gennaio 2016

Suburra, di Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo

Titolo: Suburra
Autori: Carlo Bonini e Giancarlo De Cataldo
Editore: Einaudi
Pagine: 481

La trama: Una Roma lunare e sguaiata scenario di una feroce mattanza. Un Grande Progetto che seppellirà sotto una colata di cemento le sue periferie. Due vecchi nemici, un bandito e un carabiniere, che ingaggiano la loro sfida finale. Intanto, mentre l'Italia affonda, politici, alti prelati e amministratori corrotti sgomitano per partecipare all'orgia perpetua di questo Basso Impero criminale.

La recensione: Credo che su questo libro siano state spese milioni di parole. non penso quindi ci sia molto bisogno di aggiungere qualcosa che sicuramente è già stato detto.

Non amo le storie di mafia. Da quando a scuola mi propinavano quei racconti o quei film, ho sempre pensato che non venisse dato loro il giusto peso, visto sempre tutto quanto dal punto di vista pedagogico. Una noia mortale insomma. Non l'ho mai sopportato.
Crescendo forse le cose sono cambiate e leggendo da una vita spesso cerco la qualità in quello che leggo. Ecco perché sono rimasto colpito da Suburra. Molto.

Suburra è un romanzo di mafia ambientato in italia, a Roma. Mafia Capitale quindi. Scritto da italiani. Due italiani per niente stupidi. Mi ero stancato di leggere libri stranieri con autori che usavano le nostre ambientazioni per farsi fighi. Bonini e De Cataldo hanno dimostrato di saper raccontare una storia italiana nel giusto modo. Con i tempi giusti e giusti ritmi.

La storia è incentrata su un Grande Progetto edilizio fatto di speculazioni e morti ammazzati. Quante storie di questo tipo esistono? Milioni forse, ma quello che mi ha fatto divorare il libro in brevissimo tempo è tutto il resto. La narrazione scorre velocissima, ti trascina, ti coinvolge al punto tale che per me era un casino smettere di leggere per andare a lavoro. Un misto di prosa e di dialetto romano mixato alla perfezione... e lo dice uno che non ama particolarmente quell'accento. Un linguaggio spiccio, crudo e a tratti violento, portano il lettore nei quartieri limitrofi di Roma, dove regna la malavita legata a doppio filo con le alte sfere. I boss, i capi, quelli che comandano giocano la loro pedina al potere assieme ai cani di bancata, i rifiuti della società, coloro che prima o poi saranno fottuti, ma proprio per questa loro condizioni, capaci di commettere i crimini peggiori.

Nessuno è salvo in quella parte di Roma. A Roma in generale. Suburra mostra uno scenario quasi alieno rispetto a quella città che ci immaginiamo, ma proprio per questo ancora più affascinante e denso di emotività. Un sottomondo pericoloso che spaventa ma che fa quasi venir voglia di esplorarlo. Per capire. Per comprendere. Per sapere fino a che punto possiamo scendere. Una discesa che non porterà mai a una risalita. Non ci sono limiti. Non c'è salvezza.

Rudi, cattivi, violenti, persi in loschi affari di droga, prostituzione, traffici d'armi e di carne, sono i personaggi con cui abbiamo a che fare. Gente da cui è bene stare alla larga. Ma come accade col fuoco, vien quasi voglia di guardarli, toccarli, poter avere con loro uno scambio verbale come fossero persone vere e non personaggi di una storia, seppur vera.
Così sono descritti dagli autori di questo libro. In maniera perfetta, accattivante. Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa. Ognuno di loro mi ha dato da riflettere, da pensare. Ci sono i così detti buoni e i cattivi, molto più affascinanti e interessanti. Una lotta intestina. Una guerra cominciata quasi per caso ma che prosegue in modo inarrestabile senza guardare in faccia nessuno.

Un libro che tutti dovrebbero leggere e valutare. Un ottimo regalo di Natale che mi sono fatto. Un libro e una storia che mi hanno fatto sperare nell'editoria.

Leggetelo.

mercoledì 13 gennaio 2016

Il lato a sud del cielo, di Daniele Cutali

Titolo: Il lato a Sud del cielo
Autore: Daniele Cutali
Editore: Libro aperto
Pagine: 170
Link per l'acquisto QUI

La trama: Paolo Martini, detto Paul a causa della fanatica ammirazione per Paul McCartney, i Beatles e l’Inghilterra, è un ragazzo di diciotto anni che vive nel 1972 nella provincia torinese. La sua vita prende una svolta inaspettata quando Paul, grazie alla sua insegnante d'Inglese, viene premiato dalla scuola con uno scambio culturale nella sua amata Inghilterra. Il destino però glielo impedirà in maniera inaspettata quanto deludente, crudele e odiosa. Qualcosa si spezzerà nell'animo gentile di Paul, facendo scattare in lui la molla incontenibile della ribellione. Fuggirà da tutto, deciso a raggiungere ugualmente la tanto agognata meta. Lo farà insieme a Linda Bontempi, una bella ragazza conosciuta a scuola coinvolta nella politica extraparlamentare, che porta con sé una verità scomoda quanto pericolosa. Insieme proprio come i coniugi McCartney da cui prendono i nomi, dovranno affrontare difficoltà, pericoli e conflitti interiori, mettendo da parte la loro adolescenza, fino all’epilogo che li porterà a intraprendere un lungo viaggio verso le incognite che gli riserva il futuro.

La recensione: La storia raccontata da Daniele Cutali in questo libro è la storia di Paolo, un normalissimo ragazzo che vive e studia a Chivasso. Sono gli anni '70, anni in cui era in fervore il panorama socio politico e musicale, periodo che precede quello delle avanguardie e delle innovazioni. Paolo è un ragazzo che segue la moda a modo suo, porta i capelli lunghi e ascolta musica rock. Il suo sogno è quello di vivere in Inghilterra per stare a contatto con quella cultura che lui ama, ma anche per fuggire da una realtà che inizia ad andargli stretta.
Questa però è anche la storia di Linda, una ragazza impegnata socialmente e politicamente che sogna un paese diverso, libero, totalmente a favore delle masse e dei lavoratori. Linda fa parte di un gruppo extraparlamentare che la impegna nel tempo libero. Un giorno però le capita di assistere a qualcosa di particolare, qualcosa che non si aspettava di vedere, qualcosa che mette in discussione tutto quello in in cui crede. Deve fuggire. Fuggire per non mettere a repentaglio la sua vita e quella di sua madre.
La vita dei due ragazzi è destinata ad incrociarsi. Un ideale comune, uno scopo comune.

La vicenda viaggia su due binari paralleli. Paolo racconta la sua storia in prima persona, mentre la parte dedicata a Linda, prima che i due personaggi si incontrino, fa uso della classica terza persona.
Il linguaggio utilizzato è quello usato dalla narrativa, intesa come genere, è semplice e scorrevole senza particolari picchi adrenalinici. Il libro infatti può essere apprezzato sia da un adulto che da un pubblico giovane, proprio per i duplici temi che tratta.

I temi sono il punto di forza, ovvero la voglia di libertà e di emancipazione. Da una parte abbiamo Paolo, ragazzo modello che nonostante abbia uno stile inusuale, si è sempre comportato bene dedicandosi alla passione che ha per la musica. Come ho detto prima però il suo vivere in un piccolo paesotto di provincia lo rende inquieto, ha voglia di fare il grande salto e andare via di casa cogliendo la bellissima occasione che ha di vivere in Inghilterra per studiare. Lo zoccolo duro sono i suoi genitori, da sempre vissuti lì e per questo abitudinari e monotoni. Sono loro a mettergli i bastoni tra le gambe impedendogli di sognare. Questo scatena in lui una rabbia fino a quel momento repressa che lo spinge a compiere un gesto che mai si sarebbe sognato prima. Non appena vede sfumare il suo sogno decide di agire e di inseguirlo a tutti costi, anche se questo vuol dire lasciare tutto quanto.
Per motivi totalmente differenti la stessa cosa succede a Linda. Perspicace e intraprendente finisce per essere coinvolta, in modo del tutto casuale e contro la sua volontà, in un attentato al bar della stazione. Da quel momento la sua vita cambia, le sue abitudini cambiano, le sue priorità cambiamo. E' costretta a crescere in fretta, a prendere decisioni mai prese prima, a decidere per se stessa. La sua vita adesso è in pericolo e, proprio come Paolo, deve fuggire e trovare una nuova sistemazione. Linda lotta per quello in cui crede, per la vita che vorrebbe. Lotta per avere un futuro.
Quanti al giorno d'oggi dovrebbero fare lo stesso?

I personaggi sono fedeli a loro stessi, vanno dritti per la loro strada. Sono credibili, sono sinceri, pur con qualche punto interrogativo. Sia Paolo che Linda vivono in un paese con tutti i pro e i contro del caso. La vita di paese porta a parlare e sapere tutto di tutti, questo è reso molto bene da come i protagonisti parlano del vicinato. Quello che mi ha sorpreso è il perché Paolo solo adesso, ora che gli è stata presentata l'occasione della sua vita, inizia a dare segni di insofferenza. Ha vissuto in paese da sempre e conosce i suoi modi di fare, come mai l'atto di "ribellione" arriva soltanto adesso? Ha una famiglia retrograda e bacchettona, come lui stesso ci informa, ma a gli occhi del lettore il resto della sua vita appare abbastanza tranquilla. L'ira, l'ansia e la rabbia che sfoga Paolo di ritorno da quel pomeriggio di colloquio tra i suoi genitori e i professori risulta quindi un fulmine a ciel sereno, un qualcosa che non mi ci aspetterebbe da un tipo come lui.
Più coerente con se stessa invece è Linda, impegnatissima con la lotta di classe e l'affermazione delle idee in cui crede si lascia trascinare dagli eventi affrontando la situazione in modo coraggioso e consapevole. L'unica cosa che da un personaggio come Linda non mi sarei mai aspettato è una certa esitazione nel rivolgersi alle forze dell'ordine ad un certo punto della storia. Quello a cui assiste è grave, è pericoloso e la cosa saggia da fare sarebbe quella di chiedere aiuto a qualcuno, nonostante lei abbia un carattere forte e deciso. Questo però non succede. Linda preferisce far fronte alla cosa in ben altro modo... Questo farà si che la sua strada si  incroci, e si unisca, a quella di Paolo...

Il finale mi ha lasciato sorpreso. Ero curioso di vedere come la storia sarebbe finita. Paolo ce la farà a partire per l'Inghilterra e vivere il suo sogno? Linda riuscirà a superare le avversità e liberarsi di quel macigno che la opprime? Queste alcune delle domande che mi sono posto. Il finale del libro mi ha lasciato un po' con l'amaro un bocca. Una soluzione temporanea alla carne che viene messa al fuoco dall'autore. Una conclusione che forse avrà un seguito. I personaggi rimangono come sospesi in attesa  che arrivi ancora il momento di agire.

sabato 9 gennaio 2016

Fire Sign Vol.1 - La Portatrice del Krips, di Alessia Coppola

Titolo: La Portatrice del Krips
Serie: 1# Fire Sign
Autore: Alessia Coppola
Editore: Self
Pagine: 66
Link per l'acquisto QUI

La trama: Silver ha sedici anni e un passato frammentato. Da quando i suoi genitori sono scomparsi, ha iniziato ad avere incubi terribili. Da dove vengono? Chi è la misteriosa figura che alberga nei suoi sogni? Un incontro casuale e la scoperta di un immenso potere cambieranno il corso della sua vita. Nulla è come prima. I Nurhan sono pronti alla battaglia. La Portatrice è stata scelta.

La recensione

Ho atteso per leggere questo primo volume della trilogia di Alessia Coppola e mi dispiace molto di averlo fatto in ritardo. Detto fra noi ancora non mi sono ripreso dal torpore delle feste natalizie. Ammetto che mi dispiace siano finite.
E' tremendamente difficile per me dover parlare di un libro che ho finito troppo presto e che speravo fosse più lungo. Davvero. Mi rincuora però il fatto che sia l'inizio di qualcosa di più grande.

La storia
Volutamente non ho letto niente al riguardo, nemmeno quando hanno iniziato a uscire le prime recensioni. Voglio essere io a farmi una mia idea, prima che lo facciano gli altri.
Silver è una ragazza particolare. Ama stare per conto proprio, ma da qualche tempo le sue notti sono sconvolte da degli incubi, da delle visioni che non sa spiegarsi. Vive con i suoi nonni e presto iniziano a preoccuparsi per lei e il suo comportamento.
D'un tratto la sua vita cambia radicalmente. Uriel compare nella sua vita e niente sarà più come prima. Un mondo intero si spalanca ai suoi occhi. Un mondo fatto di fuoco e fiamme. Un mondo a cui lei appartiene fin dalla nascita.
Un segno. Un marchio. Un'unica grande lotta.

Il linguaggio
Non so che cosa possa ancora dire su come la Coppola usi le parole. Non è il primo suo libro che leggo, posso quindi dire che inizio a conoscere bene il suo stile. Sono stupito. Come lo sono stato ogni volta. La storia narrata alterna, come è ovvio, delle brevi descrizioni a dialoghi serrati. La particolarità di questi ultimi mi ha particolarmente spiazzato, perché hanno la fluidità, la spontaneità, e la colloquialità dei dialoghi teatrali. Avete presente quei bei dialoghi caratteristici del teatro d'avanguardia cari a Brecht? O ancora meglio carichi di emotività e disperazione come quelli dei monologhi di Sarah Kane? Beh forse esagero, ma sono rimasto particolarmente colpito da come siano presenti in questo primo volume.
Il libro è ovviamente descrittivo e racconta la storia di Silver e Uriel e del destino che il lega in modo particolare, di come quello che c'è tra loro sia diverso da tutto il resto, una buona riuscita di questo rapporto è in gran parte dovuta a quello che si dicono. Alessia Coppola riesce con brevi ed efficaci battute a dirci quello che è essenziale alla comprensione di queste pagine, non si perde in fronzoli, non allunga il brodo in nessun modo per farsi "grande". Basta poco. Less is more.
E fa centro.

I personaggi
Di Silver sappiamo molte cose. Sappiamo che è una ragazza sensibile, che ha sofferto e continua a farlo adesso. E' una ragazza che è costretta a continuare a vivere in fretta prima che l'età adulta la travolga e la porti via. Silver è incompresa, ha una capacità di analizzare il suo passato e quello che ha davanti in un modo cristallino, l'ignoto la spaventa ma non la ferma. Il suo personaggio incarna una personalità fragile che ha bisogno di essere incoraggiata, ma anche la forza di vivere nonostante non comprenda a pieno quello che ha di fronte.
Uriel è da scoprire, uno di quei personaggi che appaiono d'improvviso e improvvisamente tutto si ammanta di mistero. Non voglio dire niente su chi sia o quale sia la sua storia perché è giusto che chi legge abbia le stesse sorprese che ho avuto io che non mi ero letto la trama. Posso dire però che è un ragazzo molto particolare, contrariamente a Silver ha un carattere forte e deciso, sa quello che fa e perché lo fa. La sua storia è già stata scritta parecchio tempo prima. Uriel è sfacciato, è cocciuto, è affascinante. Questo personaggio è il classico ragazzo che apparentemente sembra essere quello della porta accanto ma che in realtà nasconde qualcosa di oscuro. Quello che conviene fare è imparare a conoscerlo quanto prima...


Il tema richiama le altre opere della Coppla, come Alice from Wonderland e Blue Dream, ossia il senso di abbandono che tutti nella vita prima o poi dobbiamo affrontare. Silver, proprio come accade ad Alice e Algar, si trova a dover far fronte a una situazione di emergenza, un qualcosa che non conosceva  e che rischia di cambiare la sua vita per sempre. Il destino le cade addosso come un macigno ed è costretta a reagire per non soccombere. Per non finire nel baratro che rischia di aprirsi sotto i suoi piedi deve aggrapparsi a qualcosa. Tenersi stretta alla vita e andare avanti. Un mondo parallelo fatto di fiamme e demoni pronti a invadere la terra non era proprio quello che si aspettava per i suoi 16 anni!
Silver siamo tutti noi. A volte ci sentiamo abbandonati e spaesati di fronte a quello che non conosciamo. Poi però facciamo la conoscenza di qualcuno che ci tende una mano e noi, pur con qualche riserva, gliela diamo sperando che questo possa cambiare il nostro stato di solitudine. Solitudine e abbandono che si tramuta in speranza, risveglio e voglia di cambiamento.
Cambiare è la cosa più difficile, quello che ci fa compiere il grande passo è la metà, anche se come quella di Silver esige un grande sacrificio...

Il mio giudizio: Sono solo 60 le pagine di questo primo volume, in cui mi sono letteralmente perso. Affascinato inizialmente dalla cover e dalla bellissima ragazza ritratta, poi dal suo contenuto.
Ho scoperto un amore per l'urban fantasy e Fire Sign corrisponde perfettamente alle regole di questo genere, perché mette in gioco personaggi dalla personalità e dall'atteggiamento credibile, un mondo parallelo al nostro fatto di insidie e pericoli, e una storia che incuriosisce.
La Portatrice del Krips è come un cerino che brucia, una volta iniziato non è possibile smettere. Una storia che ha dell'impossibile, una forte attrazione che coinvolge due persone diametralmente opposte ma con il medesimo scopo di vita. Se non fosse stato che dovevo pranzare sarei andato dritto alla fine. Poi però come avrei fatto se il libro fosse finito prima? Così ho fatto in modo di prolungare la storia il più possibile.
Un ottimo inizio per conoscere la scrittura e le storie di Alessia Coppola, autrice e illustratrice poliedrica, capace di stregare con la sua immaginazione le menti dei lettori.
Io? Aspetto già la versione integrale!

giovedì 7 gennaio 2016

L'isola dei sopravvissuti, di Alice Gerini // Primo volume della Trilogia degli Esperimenti

Titolo: L'isola dei sopravvissuti
Serie: 1# La trilogia degli Esperimenti
Autore: Alice Gerini
Editore: Selfpublishing

La trama: Un Ragazzo reduce da un naufragio si risveglia totalmente privo di memoria in un'isola deserta, a seguito del ritrovamento di un misterioso diario che parla di lui, decide di continuare a vivere alla ricerca del suo passato. Ma ben presto la lotta per la vita e per la verità si trasformerà in una lotta per la sopravvivenza. Qualcuno di molto pericoloso gli sta dando la caccia poiché il Ragazzo possiede uno dei gruppi sanguigni più rari al mondo: lo zero positivo. Il sangue nelle vene sarà una maledizione che lo accompagnerà durante tutta la lotta per la vita. In uno scenario apocalittico e in un futuro troppo lontano, il Ragazzo imparerà una terribile lezione: uccidi o vieni ucciso.La corsa per la vita, un passato sconosciuto che man mano tesserà la trama di una vita ricca di colpi di scena, la perenne ricerca della felicità ma soprattutto della libertà, un prezioso dono che nel Nuovo Mondo sembra esser stato dimenticato.

La piccola premessa che faccio è che questo è il primo volume della trilogia. Su Amazon è presente l'ebook con l'intera saga.

La storia: Lo scenario si apre su una spiaggia sulla quale si sveglia un ragazzo che ha appena subito un naufragio. Non ricorda niente. Non sa chi è. Non sa che cosa sia quell'isola e che cosa ci faccia. Non conosce niente del suo passato.
In quest'isola non è solo. E' abitata da un gruppo di persone che quattro anni prima si sono trovati su quelle stesse spiagge prima di lui. Tra loro vi è anche Elisa, una giovane ragazza che da subito mostra interesse per lui. Il resto del villaggio però è ostile e chiede al ragazzo senza nome delle prove di fiducia. Una di queste sarà l'esplorazione della nave con cui è giunto sull'isola. Durante questa esplorazione lo straniero capirà di chi fidarsi e di chi invece aver paura, ma la cosa peggiore sarà il riportare alla luce parte del suo passato. Scoprirà che la sua presenza sull'isola non è casuale e che quegli strani segni concentrici che porta sul braccio sono qualcosa che va oltre la sua comprensione e testimonia la presenza di qualcosa di grande che incombe...

La struttura e il linguaggio: Ho apprezzato molto il modo in cui Alice Gerini ha scritto questo libro. La forma è semplice e le pagine scorrono veloci al punto da essermi trovato a metà libro senza nemmeno accorgermene. Un linguaggio semplice e adatto a tutti permette di procedere con la lettura in modo spedito a chiunque.
La struttura con cui il romanzo procede è lineare. Presenta qualche stralcio di flashback legato alla vita precedente del protagonista (che per ovvi motivi non dirò il nome) per poi tornare alla realtà, al 3127, e narrare la permanenza del ragazzo sull'isola. Interessante il momento del ritrovamento del diario della dottoressa sulla nave, elemento che cattura l'attenzione del lettore e lo rende partecipe di uno strano esperimento a cui sta lavorando.

I personaggi per essere un romanzo che viene letto in maniera veloce, hanno poche caratteristiche che li distinguono gli uni dagli altri. Quello su cui si concentra maggiormente la nostra attenzione è ovviamente il protagonista. Vogliamo sapere che cosa gli è successi, chi è e perché si trova su quell'isola. Lo Straniero è un ragazzo giovane, robusto e affascinante, che mostra subissimo doti culinarie non indifferenti, tanto da affascinare Antonio, il capo villaggio, e accendere invece l'invidia di altri. E' un tipo istintivo, coraggioso, che di fronte alle avversità non si spaventa.
Resta affascinato da Elisa, l'altra giovane ragazza che incontra sull'isola, il classico colpo di fulmine. Non nego che mi abbia fatto piacere il loro incontro, però ho trovato strano che due persone che non si sono mai viste prima scoprano nel giro di un paio di giorni di essere attratti l'uno dall'altra fino ad arrivare a sacrificare la propria vita. La permanenza dello Straniero sull'isola è breve e l'improvviso interesse per Elisa lascia pensare a qualcos'altro. Forse l'autrice aveva in già in mente la conclusione di questo primo capitolo della storia, forse ha voluto creare immediatamente un legame forte. Forse i protagonisti veri sono sempre stati due e il lettore inizialmente non lo intuisce.

Gli altri personaggi della storia, nonostante suscitino interesse e abbiano un forte potenziale, hanno poca voce in capitolo. Gli "altri", ossia gli abitanti del villaggio, incarnano il contrasto con lo Straniero. Inizialmente sembrano accoglierlo per poi cambiare direzione subito dopo, mettendolo in una situazione di marginalità.  Il personaggio di Andrea, uomo tutto d'un pezzo che vuol proteggere la sua gente, ha un grandissimo potenziale per come si presenta e per come si comporta fin dall'inizio, mi è dispiaciuto molto quindi vedere la sua figura opacizzarsi con l'andare delle pagine. Mi sarei aspettato scontri ben più "cruenti",  invece ad un tratto inizia ad essere messo in secondo piano per dare maggior risalto ad altri due giovani personaggi: Alessandro e Luca.
Essi costituiscono la parte antagonista. Pur essendo coetanei mostrano invidia e gelosia nei confronti dello Straniero per tutta una serie di aspetti che spaziano dall'affetto per Elisa alla prestanza fisica. Di loro conosciamo poco e i dettagli che ci vengono forniti si limitano agli avvenimenti legati all'isola e all'esplorazione della nave da crociera.

Il tema: Pur essendoci una varietà di temi che forse verranno sviluppati nei successivi capitoli, quello su cui si regge questo primo volume è quello della fiducia. Fiducia in noi stessi. Il nostro protagonista si ritrova da solo a dover affrontare numeroso situazioni a cui dovrà far fronte da solo, senza l'aiuto di nessuno, senza conoscere il suo vero passato. Unica altra compagna di questa forza d'animo è l'amore, la forte attrazione che il ragazzo prova nei confronti di Elisa, un sentimento capace di dargli la forza di lottare per se stesso e per quello in cui crede.

Il mio giudizio è positivo. L'isola dei Sopravvissuti è un libro piacevole adatto al grande pubblico, anche se più indirizzato ai giovani. Il modo in cui è scritto e il modo in cui affronta certi temi lo rendono un libro con cui è facile passare il nostro tempo. Le vicende qui narrate gettano le basi per gli aventi narrati successivamente, che forse saranno più cruenti e metteranno a dura prova i protagonisti e il loro destino. L'unica pecca, se così la vogliamo chiamare, è l'essere ambientato nel 3127 senza che questo abbia un significato nella storia che potrebbe essere tranquillamente ambientata ai giorni nostri.

lunedì 4 gennaio 2016

Cannibal Corpse M/C, di Tim Curran

Titolo: Cannibal Corpse, M/C
Autore: Tim Curran
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 293
Link per l'acquisto QUI

La trama: Dopo una violenta pandemia, il Paese è in rovina. A ovest del Mississippi c'è una zona infernale conosciuta come le Deadlands. Qui, i vermi della resurrezione cadono dal cielo rossastro, rianimando i morti. E qui le armi atomiche hanno creato legioni di mutanti e mostri primordiali. John Slaughter, motociclista fuorilegge e membro dei Devil's Disciples, viene catturato. I federali vogliono che guidi la sua vecchia banda oltre il Mississippi, tra i rifiuti nucleari delle Deadlands con l'obiettivo di recuperare una biologa che è tenuta prigioniera in una vecchia fortezza dell'esercito da un gruppo di terroristi. Ciò significherà compiere un'incursione in un territorio pieno di morti viventi, mutanti, sette di sopravvissuti impazziti e la gang dei Cannibal Corpses, acerrimi nemici dei Devil's Disciples. Come incentivo c'è la promessa della salvezza di suo fratello, al momento nel braccio della morte. Se Slaughter non riporterà indietro la biologa, l'esecuzione avrà luogo. Come se non bastasse, su tutto aleggia una presenza antica e diabolica che ha rivendicato le Deadlands. E, a meno che Slaughter non riesca a fermarla, si pulirà i denti con le ultime ossa della razza umana.

La storia è quella classica. Quello che Tim Curran ci presenta è uno scenario apocalittico, dove la terra è minacciata da un potente virus e non solo, dal cielo piovono vermi (il solo pensiero mi fa spavento) e trasformano i pochi esseri umani rimasti in creature ibride a metà tra un mostro e uno zombie. L'unico che non sembra spaventato è Slaughter, un motociclista vecchio stampo, che in sella alla sua moto parte per una missione suicida attraverso le Deadlands, le terre dove più il morbo si è esteso. In questa folle avventura però non sarà solo, ad accompagnarlo ci saranno alcuni dei suoi antichi compagni di banda, i Devil's Disciples.
E sarà un massacro...per tutti quanti.

La struttura è pulita e chiara. Ciascun capitolo è caratterizzato da una tappa che avvicina sempre di più il protagonista a alla sua meta, le Deadlands. Ognuno di esso descrive in maniera cruda e spietata ciò che si para davanti a gli occhi dei protagonisti. Può capitare di trovarci in un paese abbandonato da Dio dove infestano i vermi e i morti viventi, oppure possiamo tentare di attraversare una foresta piena di ragni carnivori. L'adrenalina non manca di sicuro, le scorribande e le fughe mozzafiato.
Chi deciderà di iniziare quest'avventura dovrà essere pronto a correre e ingranare le marce giuste!

Il linguaggio, nonostante si parli di una traduzione, risulta scorrevole, costellato di espressioni colorite come da genere. Niente da dire quindi al riguardo. Esso contribuisce a regalare al lettore una discreta esperienza di lettura. Le pagine della storia sono molte e visto il tipo è qualcosa che gioca a nostro favore. Trovare un romanzo a tema zombesco con un linguaggio forbito e poco "andante" sarebbe una delusione totale. Fortuna che non è il nostro caso.

I personaggi principali sono Slaughter e i suoi compagni di club. Nessuno di loro ha particolari doti se non quelle relative alle risse, alle sommosse e all'andare contro ogni tipo di regola. Questo non li rende molto caratterizzati ma contribuisce a renderli parecchio simpatici ai miei occhi, proprio come dei ragazzacci troppo cresciuti che amano ancora divertirsi come quando erano piccoli.

Il mio giudizio: Questo libro è stato scritto in originale da un americano, e si vede. A differenza di molti altri horror che ho letto ultimamente, questo in particolare mi ha incuriosito proprio perché creato da uno straniero. Sono anni che leggo questo genere e di storie di zombie e mostri vari ne ho viste a dozzine.
Cannibal Corpse è un romanzo d'azione, con dialoghi ridotti all'osso, che predilige l'azione all'introspezione. Tra le sue pagine troviamo un sacco di avvenimenti, un sacco di cose che si susseguono in modo differente nei diversi capitoli. Quello che forse manca è la possibilità di assaporare in maniera più sincera quello che abbiamo di fronte a gli occhi. Una storia per coloro che amano il movimento a ripudiano la staticità, in Cannibal Corpse troveranno tutto quello che hanno sempre cercato in un romanzo perché ci sono corse frenetiche per sfuggire ai pericoli, c'è sangue a secchiate, c'è una minaccia che rischia di disintegrare il poco di mondo che resta. L'altra pecca, su cui invece contavo molto, è il finale che ho trovato un po' tirato via, troppo sbrigativo. L'autore da uno scopo di vita al personaggio di Slaughter, lo invita ad espugnare una fortezza capeggiata dalle creature della notte e portare in salvo la biologa in grado, forse, di sistemare la situazione, in cambio della vita di suo fratello. Questo però viene raccontato in una maniera che non sembra dare il giusto peso al momento più importante della storia...
Un romanzo che trascina, che spaventa, che fa venire letteralmente i brividi per la presenza di scene raccapriccianti e abominevoli. Un must per gli amanti del genere splatter...giusto per digerire le abbuffate degli scorsi giorni.