giovedì 29 ottobre 2015

In cielo brillava una sottile falce di luna, di Alessia Alberici

Titolo: In cielo brillava una sottile falce di luna
Autore: Alessia Alberici
Editore: Silele edizioni
Pagine: 222
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Sito dell'autrice QUI

La trama: La protagonista di questo romanzo è Nina, una giovane donna, autrice di testi musicali, costretta a cambiare vita e ad abbandonare le scene. Ella partirà con il suo fidanzato per ritrovare la serenità che il mondo dello spettacolo le ha tolto. Ma il viaggio, che avrebbe dovuto portarli verso la riviera del Conero, li vedrà protagonisti di avventure inaspettate. Da Sirolo alle terre selvagge di Panama, Nina si scontra con una realtà feroce e violenta: piuttosto insicura all'inizio, dimostra invece, nel corso della storia, un carattere quanto mai forte, capace di reagire anche quando sembra non esserci più una ragione per vivere. La sua storia è la storia di chi è disposto a tutto pur di arrivare alla verità; è la storia di chi trova il coraggio di risalire il proprio passato fino alle origini più remote, superando la paura di trovarsi di fronte a qualcosa di indicibile.

La recensione

Quando ho iniziato a leggere questo libro non sapevo bene che cosa aspettarmi. il titolo dava ben poche informazioni, la copertina non faceva pensare a un genere particolare. Ho cominciato a leggere questa storia e subito mi ha incuriosito. Ma andiamo con ordine.

La storia: Nina è una ragazza come tante a cui però la vita le ha tolto tutto, anche l'amore dei suoi genitori, Da anni vive da sola cavalcando l'onda del successo come scrittrice di canzoni. Adesso però ha scelto di cambiare e passare la sua vita insieme al suo ragazzo, Diego, e partire per un viaggio.
Per strada però accade qualcosa che li costringe a cambiare i loro piani. Un incidente stradale cambia le sorti di tutto quanto, Diego sparisce e Nina finisce preda degli strani individui che popolano quei luoghi... Chi sono? Cosa vogliono da lei? Perché queste persone che hanno abitudini un po' particolari sembrano tenerla prigioniera?

I personaggi presenti sono diversi e costituiscono una elle parti interessanti della storia. Nina è una ragazza abituata a stare per conto suo perché non ha più niente, eccetto Diego. Ha un carattere solitario ma forte, che le ha permesso di superare il distacco dai genitori e farsi una vita. Nonostante questo mi sono stupito nel vederla a volte agire in maniera differente da come mi aspettavo, in particolare modo di fronte a Sinistro e alla sua famiglia. Mi ha stupito che non abbia mai tentato di fuggire seriamente, a quando scopre il sentiero segreto dietro la casa dove la costringono a state. Mi sono chiesto come mai una ragazza come lei, abituata a stare sola e costretta a far fronte alle avversità, non abbia cercato di riflettere e trovare un modo per risolvere la questione.
Diego è il classico ragazzo della porta accanto, il ragazzo che tutti vorrebbero. Un ragazzo gentile e disponibile che sembra volere per Nina tutto il bene di questo mondo. Il destino però ha per lui altri progetti e poco dopo l'inizio della storia sparisce nel bosco per subire una serie raccapricciante di cose... Diego ha numerosi cambiamenti all'interno della storia, muta, in tutti i sensi e Nina non sarà più capace di riconoscerlo e fare qualcosa per lui. Colei che doveva essere salvata dal fidanzata si trova invece dalla parte opposta e cercare un modo per sistemare le cose. Sinistro e la sua famiglia renderanno le cose per niente facili.
Sinistro, colui che detiene il potere e incarna il seme della cattiveria che regna nella casa, è il personaggio più riuscito. Lui è abituato ad arrivare per primo, senza guadare in faccia nessuno, per lui il motto è "il fine giustfica i mezzi". Il lettore è affascinato da questo personaggio nonostante sia un personaggio negativo, si è spinti nella lettura per cercare di capire qualcosa del suo passato, capire che cosa lo abbia portato a fare de male alle persone. Un male che affascina e si porta dietro una sia storia e una sua filosofia di vita. Un personaggio che doveva avere maggior spazio al fine di potersi esprimere con maggiore intensità senza far parte di un gruppo colare che agisce come "branco".
Malia è un personaggio ambiguo, inizialmente sembra dover rendere conto a Sinistro di quello che fa, solo successivamente scopriamo essere anche lei vittima delle sue angherie. Un personaggio curioso a cui però viene dato poco spago e messo da parte per gran parte del libro.
Luis, che nella seconda parte del libro scopriremo avere una forte legame col passato di Nina, è il classico aiutante, colui che si accolla i bisogni della protagonista e decide di darle una mano. Perché lo fa? Perché decide di aiutare una sconosciuta prima ancora di aiutare sua figlia e fare assieme a lei un viaggio lunghissimo? Luis è così buono come vuol far sembrare oppure quello che fa è mosso dal solo desiderio di vendetta verso Sinistro?

La struttura e il linguaggio: Quello che usa l'autrice Alessia Alberici nel suo libro è un linguaggio colloquiale, alla portata di tutti, che a tratti sembra avere il ritmo di una sceneggiatura. La struttura del libro ha le stesse caratteristiche. Nella prima parte assistiamo al viaggio di Nina e Diego verso casa e al loro incidente, successivamente al rapimento e all'essere segregata dalla famiglia di Sinistro che nasconde un'inconfessabile segreto antico come il tempo. Nella seconda parte invece assistiamo alla ricerca di Diego e alla fuga da quella prigione, verso un luogo che la protagonista apparentemente non conosce, ma che scoprirà far parte di lei e del suo passato. Ci troviamo così davanti ad un libro differente con una nuova ambientazione e una storia da portare a termine. Quello che ci ha portato fino a quel punto non viene messo da parte, perché la narrazione continua, ma viene arricchita di nuove storie e nuove situazioni un po' differenti da quelle che hanno contraddistinto l'inizio del libro.


Il mio giudizio è nel complesso positivo. Nonostante durante la lettura ci si renda conto che qualche dettaglio non avrebbe guastato alla storia, non posso dire sia un romanzo non riuscito. L'autrice è stata capace di creare un'ottima atmosfera durante la prima parte del libro, così claustrofobia e malsana da far venire quasi i brividi, un vero peccato quindi che nella seconda parte quel climax venga un po' a perdersi proprio quando il lettore si aspetterebbe di scendere ancora più in profondità. Ci sono parti del libro scritte alla perfezione (vedi la descrizione del capanno con gli strumenti chirurgici)  altre meno (vedi lo scontro finale con l'arrivo risolutore dell'alluvione). Mancano forse i processi mentali che i personaggi affrontano per compiere le loro azioni o dare delle risposte che hanno dei fondamenti concreti con la realtà. Una storia che mixa nel giusto modo horror e avventura a cui forse seria un po' più di collante.

giovedì 22 ottobre 2015

Delirium, di Ivo Gazzarrini edito da Dunwich edizioni

Titolo: Delirium
Autore: Ivo Gazzarrini
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 89
Link per l'acquisto QUI

La trama: Luce è una giovane pittrice, perseguitata da un passato offuscato e doloroso, e dal ricordo sbiadito della madre. Decisa a porre fine ai suoi tormenti, aiutata da due amiche, Rita e Mary, intraprenderà un lungo viaggio attraverso il deserto, in cerca della madre. Ma il tragitto non sarà privo di pericoli e fra motel e stazioni di servizio apparentemente silenziosi aleggia una creatura metà donna e metà falena che segue e terrorizza le ragazze in un vortice di violenza, sangue e orrore.

La recensione

La storia: Quella che ci troviamo di fronte è forse una storia che molti hanno sentito. È la storia di Luce, una ragazza devastata dagli accadimenti della vita, che per vivere ha deciso di seguire il suo sogno: fare la pittrice. Il suo vissuto la porta a immergersi totalmente in quello che fa. Una notte però,dopo avere abbandonato la sua ultima creazione sul cavalletto, i suoi sogni iniziano ad essere popolati da una strana presenza metà donna e metà falena...
Spronata quindi da Rita, una conturbante e sensuale cantante, e Mary, amica e vecchia fiamma, Luce decide di guardarsi dentro per capire cosa non va, partendo per un viaggio in mezzo al nulla del deserto. Il destino le farà compiere però uno strano percorso, costellato di insidie, sangue e morte.
Luce sarà capace di risalire dall'abisso in cui sta per cadere?

Temi: I temi sono svariati e abbracciano argomenti così vasti da non poter essere espressi tutti quanti. Io ci provo però.
Il primo in assoluto è quello dell'abbandono. Ciascuno dei personaggi di questa storia ha a che fare con delle perdite, sia personali sia materiali. Luce è il personaggio che più di tutti ne soffre. Una pittrice che disegna i suoi quadri con passione non può far altro che mettere il suo animo dentro ognuno di essi, cedere ogni volta una parte del suo Io da immolare all'arte. Come uno sgretolarsi giorno dopo giorno. Questo per parlare della sua interiorità nel momento in cui noi lettori leggiamo la storia, perché dentro di lei c'è un altro gradissimo abbandono che l'ha costretta ad essere quello che è.
Rita è una ragazza abituata stare per conto suo, l'abbandono per lei non è di tipo sentimentale ma sociale. E' una solitaria, una abituata a non chiedere niente a nessuno perché lei non lo fa mai. Quello che le resta è un'infatuazione per Luce. Un tipo di legame che non sappiamo dove le porterà.
Per Mary è differente. Lei ha un carattere forte, è un maschiaccio, lei è una che ama prendere il toro per le corna e affrontare le situazioni. Quello che però forse non riesce a gestire è il suo rapporto con Luce, finito tempo addietro. Un abbandono di tipo costante, incapace di risanarsi in nessun motivo. Mary sente il costante bisogno di passare del tempo con Luce nonostante il loro rapporto non abbia sbocchi. Un prendersi e un lasciare continuo. Perpetuo.


Altro tema è quello della morbosità. In una storia dove per la maggior parte del tempo si parla di andar via e lasciare tutto quanto per andare a cercare quello che abbiamo sempre voluto, c'è anche una cospicua dose di morbosità, quel qualcosa che ti fa desiderare una cosa così ardentemente da farti perdere il lume della ragione e tu fa fare del male alle persone che ami. L'incapacità di staccarsi mentalmente da un certo oggetto al fine di farlo respirare. Questa è la particolarità di quasi tutti i rapporti che troviamo in Delirium, in particolare quelli della protagonista con la sua famiglia. Sono rapporti ambigui e strani quelli che il lettore si trova a dover decifrare, entrando forse anche lui dentro un particolare stato mentale, quello del racconto.

Quello che più di tutti però mi ha colpito e a cui, dopo qualche ricerca nella mia testa, sono riuscito a dare un nome è qualcosa che ha a che fare con la filosofia. Io non ho inventato niente, ma credo che il noto filosofo tedesco Friedrich Nietzsche avrebbe potuto benissimo interpretare il lavoro di Gazzarrini servendosi della Teoria dell'eterno ritorno presenti ne La Gaia Scienza e Così parlò Zarathustra.
Questa teoria, detta in modo mooooooolto semplice, si fonda sul principio della circolarità secondo cui il tempo è destinato a ripetersi e ripiegare sempre su se stesso in modo ciclico senza cambiare mai. Dal punto di vista umano possiamo dire che il nostro passato e il nostro futuro l'abbiamo già vissuto infinite volte e questo potrebbe  succedere ancora e ancora.
Questa mappazza filosofica perché? Perché all'interno del racconto, oltre al ripetersi incessante di scene di violenza e sangue che contraddistinguono il presente, c'è anche la parte del viaggio che le ragazze compiono in auto e che costituisce la parte onirica. Questa parte è il cardine su cui si appoggia l'intero narrato, un paesaggio che presenta sempre lo stesso panorama, le solite visioni, i soliti rumori e pericoli incutendo sempre le stesse paure senza cambiare mai. Il deserto che semper si ripropone e da cui le ragazze difficilmente usciranno. Numerosi dettagli mi hanno fatto venire a mente Nietzsche, primo fra tutti il capanno che spesso appare di fronte alle ragazze e che ha un significato particolare per Luce, il secondo è la strada così lunga che sembra non finire mai e di una monotonia unica, il terzo il continuo manifestarsi di visioni appartenenti a mondi e situazioni non più attuali, ultimo la presenza del trio di ragazze.
Gazzarrini quindi mi ha stupito notevolmente. Avrà pensato anche lui alla filosofia? Questo non lo so, ma è in ogni caso riuscito in maniera esemplare a creare un mix notevole di spiritualità e orrore filosofico tutto al servizio della sua storia, sguazzando a piene mani nel sangue che macchia la sabbia.


Il ruolo della donna falena: Un personaggio insolito questo, enigmatico, che fino alla fine della storia non riusciamo a inquadrare a dovere, ma proprio per questo pieno di malefico fascino. Il suo ruolo, oltre a quello di infestare i sogni deliranti di Luce e abbattersi come una furia su coloro che gli orbitano attorno, è quello di impersonificare la vita precedente e i ricordi della protagonista al fine di fargli trovare una soluzione. E' la manifestazione di uno spirito malvagio che fa del male ma che utilizza il vecchio detto "il fine giustifica i mezzi", tutto quello che fa o dice viene utilizzato per fini, passatemi il termine, pedagogici. Senza la sua cattiveria e la prepotenza con cui piomba nelle vite delle ragazze Luce non avrebbe mai deciso di intraprendere il viaggio che la porterà alla redenzione di se stessa seppur con qualche grande perdita. Come diceva Le Fanu in Carmilla "L'amore vuole i suoi sacrifici. Non c'è sacrificio senza sangue".  Mai frase fu più azzeccata.

Citazioni: Nonostante il lavoro di Ivo Gazzarrini abbia una lunghezza circoscritta è intriso di continui richiami che più di una volta mi hanno fatto sorridere per svariati motivi.
Con piacere troviamo ambienti angusti, insalubri e malsani degni dei migliori racconti horror di tutti i tempi o della forse più nota cinematografia americana come Non aprite quella porta. Fa sempre un certo effetto vedere che nonostante il tempo passi, gli elementi che troviamo in Delirium come ad esempio le strade desolate, i bagni di una vecchia stazione di servizio, fatiscenti bar in mezzo al deserto, e famiglie con strane abitudini, siano tutt'ora capaci di trasmettere inquietudine. Tutti gli appassionati quindi potranno gioire nel sapere che troveranno tutto questo all'interno delle pagine del racconto.

Il mio giudizio: Delirium è una chicca. Un racconto che solo chi cerca l'horror vero, quello che non è solo sangue ma anche orrore mentale e psicologico, apprezza davvero. Ci sono stati dei momenti in cui ho minacciato di chiudere ebook per le malsane sensazioni che mi aveva trasmesso, questo quindi non è affatto un difetto trattandosi si un horror. Quando accade questo significa che l'autore a cui noi abbiamo concesso il nostro tempo di lettura ha fatto bene il suo lavoro. Delirium trascina nella sua spirale, in mezzo al vuoto, in mezzo al nulla, e lo popola di molte cattive intenzioni.
E questo ci piace.

lunedì 19 ottobre 2015

Regina Rossa, di Victoria Aveyard

Titolo: Regina Rossa
Titolo originale: Red Queen
Serie: Red Queen #1
Autore: Victoria Aveyard
Editore: Mondadori
Pagine: 430

La trama: Il mondo di Mare Barrow è diviso dal colore del sangue: rosso o argento. Mare e la sua famiglia sono Rossi, povera gente, destinata a vivere di stenti e costretta ai lavori più umili al servizio degli Argentei, valorosi guerrieri dai poteri sovrannaturali che li rendono simili a divinità. Mare ha diciassette anni e ha già perso qualsiasi fiducia nel futuro. Finché un giorno si ritrova a Palazzo e, proprio davanti alla famiglia reale al completo, scopre di avere un potere straordinario che nessun Argenteo ha mai posseduto. Eppure il suo sangue è rosso… Mare rappresenta un'eccezione destinata a mettere in discussione l'intero sistema sociale. Il Re per evitare che trapeli la notizia la costringe a fingersi una principessa Argentea promettendola in sposa a uno dei suoi figli. Mentre Mare è sempre più risucchiata nelle dinamiche di Palazzo, decide di giocarsi tutto per aiutare la Guardia Scarlatta, il capo dei ribelli Rossi. Questo dà inizio a una danza mortale che mette un nobile contro l'altro e Mare contro il suo cuore.

La recensione

Molti lettori mi hanno scritto dopo l'uscita di questo volume per sapere se avevo in programma di leggerlo. Ho risposto a tutti quanti me l'hanno chiesto, tutti coloro che non l'hanno fatto avranno certamente visto la recente foto pubblicata sulla pagina fb della Bancarella del libro.
Quindi si! Ho letto con molto piacere questo primo volume della saga di Victoria Aveyard!

La storia: Nella vita di Mare Barrow ci sono due realtà. Da una parte ci sono quelli dal sangue rosso, coloro che devono lottare per vivere e restare a galla. Dall'altra ci sono quelli col sangue argento, i ricchi e potenti cittadini dotati di poteri speciali. Mare vive con la sua famiglia in un paesotto chiamato Palafitte e, dopo che i fratelli maggiori al compimento della maggiore età sono partiti per il fronte, la vita non è per niente facile. Chi come lei non ha grandi doti è costretto a rubare e ad arrangiarsi.
Un giorno però le cose sono destinate a cambiare. Le viene proposto un lavoro a Palazzo Reale, dove Re Tiberias e la perfida Regina Elara esercitano il loro sconfinato potere assieme ai loro figli maschi, Maven e Cal, futuri reggenti.
Poi l'imprevisto. Mare scopre di avere qualcosa di speciale, qualcosa che gli argentei non hanno. Ecco che l'unico modo per nascondere all'intera nazione i suoi poteri, poteri scaturiti da una rossa, Tiberias decide di nasconderla a Palazzo, nei panni di una di loro: Mareena Titanus.
Mare deve quindi imparare ad essere quella che non è, dire quello che le dicono di dire, nascondere la sua vera natura perché questo potrebbe rovesciare l'intero reame, perché lei è una rossa e le rosse sono cattive. Sono diverse.
Sono il cambiamento.

La struttura e il linguaggio: Essendo un libro che ci è pervenuto in lingua italiana non posso giudicare in modo appropriato il linguaggio originale. Trovo però che la traduzione di Elisa Caligiana sia molto scorrevole e piacevole. Una sintassi adatta ad ogni tipo di lettura e di tempi. Il linguaggio è semplice e non presuppone grandi conoscenze linguistiche, questo permette a ciascun lettore di godere della storia a piene mani.

I personaggi: Detto fra noi non ci sono particolari eroi in questo romanzo, ma ci sono parecchi cattivi, cosa decisamente più interessante. Contrariamente a quanto letto in altri romanzi similari finalmente i cattivi sono davvero tali, non guardano in faccia nessuno e vanno dritti per la loro strada. Penso basti questo a rendere differente questo romanzo. Una delle poche cose che penso fermamente è che se il "male" tra le pagine è reale lo è anche nella nostra mente e quindi anche nella storia che leggiamo.

Il tema: Come i classici del genere da Hunger Games in giù ci troviamo di fronte ad un tema che forse, adesso, inizia ad essere un po' inflazionato, ovvero quello della ribellione. In questo romanzo c'è una divisione sociale, le diversità di status sociale sono le principali cause di malumore dei rossi nei confronti degli argentei. La Guardia Scarlatta, capitanati da Farley, si fa carico di portare avanti l'ideale dei rossi al fine di poter essere dichiarati uguali a tutti gli altri.
Un tema caldo, sicuramente giù visto (tanto che molti l'hanno considerato banale e noioso), ma a mio parere gestioni maniera sapiente rispetto ad altri libri che seguono questa scia, tipo The Selection (The Elite, The One) oppure Divergent. Regina Rossa mischia in modo piacevole la storia della ribellione e delle sommosse alla storia che racconta senza mai affossarsi troppo.
E' il caso forse di sorvolare sul fatto che qualcuno che proviene dal basso una mattina si sveglia e decide di fare guerra a quelli che comandano perché allora nessuno dovrebbe più leggere libri sui vampiri, oppure romanzi rosa, oppure epici, anche in questi generi si rischia di essere sempre un po' banali no?
Quello che mi ha colpito però in maniera molto positiva è l'altro tema, già presente tra l'altro in Chemical Games di Miriam Ciraolo, ossia quello della diversità come punto di forza e non di debolezza. Cosa non da poco considerato che la nostra società attuale fa di tutto per alimentare razzismo e materialismo.

Le critiche: Ho letto molti pareri discordanti. Quelli peggiori sono di persone che vantano la capacità di leggere un sacco di libri in pochissimo tempo, oppure coloro che abbandonano il libro dopo qualche pagina. A queste persone vorrei suggerire di finirlo un libro prima di giudicarlo, senza scrivere fiumi di parole o sproloquiare per ore dando motivazioni non proprio intelligenti. Si può benissimo scrivere una stroncatura senza per forza inventarsi quello che non c'è. Se un libro non piace ci si può basare benissimo su quello che l'autore ha messo nero su bianco.
C'è chi lo ha criticato pesantemente perché riprende un po' alcuni topoi di libri scritti in precedenza. Beh, forse è anche vero, ma a Vittoria è riuscito bene secondo me.
C'è pure un accesissimo dibattito su quale sia il genere letterario a cui appartiene. Invito tutti quanti ad andare a rivedersi i significati di fantasy, distopico, e fantascienza.

Il mio giudizio: Nonostante appartenga un filone che ormai tutti conoscono benissimo il mio giudizio è positivo. Perché? Perché il libro scorre bene, i personaggi non sono così male come mi è capitato di leggere in altre sedi. Regina Rossa è un libro che anche se non getta luce sulle verità assolute è comunque un libro piacevole e avvincente. La storia presenta una vasta gamma di situazioni in grado di accontentare tutti quanti, mischiando in modo discreto azione e introspezione. E' un libro che non annoia e anche se molti l'hanno considerato prevedibile, nei punti giusti ha i suoi piccoli colpi di scena che danno quella marcia in più. Certo, non è violento e in alcuni momenti può scadere nel romanzetto adolescenziale, ma è credibile, i dialoghi nonostante siano mooooolto essenziali sono in grado di caratterizzare i personaggi nel giusto modo.
Regina Rossa è un libro che mi è dispiaciuto finire. Un libro abbastanza lungo ma per me risultato troppo corto. Non sono stato capace di darmi una regolata, ho cercato di andar piano perché sapevo che una volta finito era un problema.


Attendiamo con ansia settembre 2016, data di uscita del secondo volume, e incrociamo le dita per la versione italiana. La copertina è a dir poco spettacolare!
La pazienza è la virtù dei forti...dice.

giovedì 15 ottobre 2015

Novità in uscita dalla Dunwich edizioni

Ciao a tutti cari amanti dei libri!
Come di consueto sono qua per aggiornarvi sulle novità in pubblicazione della casa editrice Dunwich, specializzata in horror, mystery e thriller.  Sono ben sette le uscite con cui abbiamo a che fare e adesso ve le presento:

Titolo: Lovecraft’s Innsmouth
Autore: Claudio Vergnani
Genere: Horror
Pagine: 462
Prezzo: € 2,99
Link per l’acquisto QUI

La trama: «A volte ci si muove in un territorio vago», disse il professore. «Pieno di nebbia. Una nebbia fitta, che rende ciechi, che as-sorbe ogni rumore e fa perdere l’orientamento. Ecco, a Inn-smouth noi ci muoviamo in quella nebbia. Non sappiamo niente di ciò che vi si nasconde dentro. Intuiamo qualcosa. E quel qualcosa intuisce a sua volta la nostra presenza.» Prese la saliera e la posizionò a capotavola. «Questi siamo noi», spiegò. «Per trovare ciò che cerchiamo dobbiamo avanzare in quella foschia.» Spostò la saliera in avanti. Poi mise un bicchiere nel centro. «Questa è Innsmouth. Quella vera. È tutto ciò che noi possiamo vedere. Ma è anche ciò che gli altri possono vedere.» Posizionò il contenitore del pepe all’altro capo della tavola. «Ecco, questi sono...loro. Noi avanziamo in mezzo alla nebbia, verso Innsmouth. Ma naturalmente così facendo potremmofinire per segnalare la nostra posizione. Allora forse sarebbe più saggio rimanere fermi.» Riportò la saliera al punto di partenza. «Ma anche questa scelta non è priva di pericoli. Rimanendo fermi saremmo un bersaglio facile da inquadrare. Eallora forse sarebbero loro ad attraversare quella nebbia per raggiungerci.» Assistetti inquieto alla marcia del pepe verso di noi. Scese il silenzio. La superficie del tavolo sembrava veramente svaporare in una caligine indistinta. Dovetti sbattere due o tre volte le palpebre per fugare quella sensazione.


Titolo: Un Assaggio di Dunwich 5
Autori: Fabrizio Cadili-Marina Lo Castro / Gianluca Malato / Maria Benedetta Errigo / Cristiano Fighera
Genere: Horror/ Steampunk/ Urban Fantasy
Pagine: 76
Prezzo: Gratis
Data di Uscita: 13 Ottobre
Link di acquisto QUI

Sinossi


L'antologia contiene quattro racconti completi:

- Persefone, di Fabrizio Cadili e Marina Lo Castro
- Sulla rotta della Black Steam, di Gianluca Malato
- Il Segreto, di Maria Benedetta Errigo
- Come fu che la lucertola trovò la sua tana, di Cristiano Fighera


Titolo: Blue Dream
Autore: Alessia Coppola
Genere: Young Adult/Fantasy
Pagine: 81
Prezzo: 0,99 ebook (Gratis per Kindle Unlimited)
Data di Uscita: 13 ottobre
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Blog del romanzo QUI

La trama: E se realtà e immaginazione si fondessero? Cosa accadrebbe se uno dei personaggi di Wonderland arrivasse nel presente? Algar è ancora innamorato di Alice e non riesce a rinunciare a lei. Grazie ai consigli di Nikola Tesla, il Brucaliffo viaggia nel tempo pur di ritrovarla, ma un errore di calcolo lo spedisce nel futuro. Quando tutto sembra perduto, la speranza palpita su ali di farfalla. Una maschera di pizzo, un segreto, un passato da cancellare. La speranza ha un nome, quello della fanciulla dagli occhi di zaffiro.


Titolo: Un Cuore per un Cuore (Once Upon a Steam –Episodio 1)
Autore: Ornella Calcagnile
Genere: Steampunk/Fantasy
Pagine: 70
Prezzo: 0,99 ebook (gratis per kindle unlimited)
Data di uscita: 13 ottobre
Link di acquisto QUI

La trama: A Steamwood, nel piccolo regno di Enchanted Forest, Biancaneve e il suo principe hanno conseguito il tanto meritato lieto fine dando persino alla luce una bambina, riflesso della madre: Biancabrina. Una felicità raggiunta a discapito però della “povera” Grimilde che, sopravvissuta, si è nascosta nella cittadina di Steamgrow e ha ordito una tremenda vendetta a danno della figliastra,lanciando nel momento più opportuno una maledizione sul regno, un sortilegio a cui, per sua sfortuna, Biancabrina è riuscita a sottrarsi. Tra elementi della fiaba classica e quelli innovativi dello steampunk, una nuova improbabile principessa tenterà di riconquistare il regno che le spetta di diritto e apporre la parola fine sulla sua “nonnastra”. Nell’impresa non sarà sola, ma accompagnata dal fidato amico Dopey e i suoi mecha-nani. Biancabrina riuscirà a guadagnarsi il lieto fine e portare a compimento la sua vendetta o sarà ostacolata dalle creature di Steamwood e dal Narratante, sommo signore di quelle terre?Tra ferro e vapore, magie e pozioni, ottone e marchingegni, tutto ha inizio con... Once Upon a Steam.


Autore: Peter Clines
Titolo: The Junkie Quatrain – Gli Infetti di Baugh
Genere: Horror
Pagine: 150
Data di uscita: 13 ottobre ebook
Prezzo: € 2,99 ebook
Link di acquisto QUI

La trama: Sei mesi fa il mondo è finito. Il Contagio di Baugh si è diffuso su tutto il pianeta. Le vittime si sono trasformate in cannibali presto conosciuti con il nome di tossici. La civiltà è crollata e i superstiti hanno creato rifugi isolati per nascondersi dagli infetti... o dai presunti tali. Ora, mentre la società si avvicina a un punto critico, molte vite si incrociano e si intersecano per due giorni in una Los Angeles desolata. Quattro storie di sopravvivenza in uno scenario post apocalittico. Perché la fine del mondo può significare cosediverse per persone diverse. Perdita. Opportunità. Speranza. O magari solo un altro giorno di lavoro.


Autore: Gianluca Malato
Titolo: Vapore Nero
Genere: Steampunk
Pagine: 150
Data di uscita: 13 ottobre ebook
Prezzo: € 2,99 ebook, (gratis per Kindle Unlimited)
Link di acquisto QUI

La trama: La Londra vittoriana è governata dalla tecnologia del vapore, principale fonte di energia e fulcro dell’economia dell’Impero. Alex è un giovane fisico convinto che il vapore possa essere sostituito da una sorgente di energia più economica e pulita: l’energia magnetica. Fa quindi di tutto per costruire il primomotore magnetico, che permetterebbe a chiunque di avere energia gratuita per sempre. Presto però dovrà scontrarsi con interessi economici e politici che vorrebbero mantenere inalterata l’egemonia del vapore. L’estenuante caccia dei servizi segreti, l’amore verso una giovane ragazza irlandese con un passato denso di violenza e dolore, e l’intervento della stessa regina Vittoria si frapporranno tra Alex e il suo progetto.
Contiene anche il racconto Il Sogno di Icarus.


Autore: Dario Arzilli
Titolo: Ancorati a un Patto
Genere: Fantasy/Horror
Pagine: 43
Data di uscita: 13 ottobre ebook
Prezzo: € 0,99 ebook, (gratis per Kindle Unlimited)
Link di acquisto QUI

La trama: Una delicata tregua sta per crollare e per forze sopite e nascoste da millenni è tempo di correre ai ripari prima che sia troppo tardi. Creature appartenenti al mito come arpie, basilischi, fenici e sirene sono in realtà vive, tangibili, altamente letali e già pronte a iniziare il loro gioco. Il predominio della razza umana sulla Terra pare arrivato ai suoi ultimi giorni: l’uomo sembra solo una sacrificabile pedina all’alba di una guerra che segnerà il ritorno di razze superiori. Qualcuno però avrà un compito fondamentale da portare a termine, in un modo o nell’altro.

Il 13 ottobre sembra aver portato fortuna...forse perché era anche il giorno del mio compleanno?
Chissà...

giovedì 8 ottobre 2015

Arma Infero - Il Mastro di forgia, di Fabio Carta

Titolo: Arma Infero - Il Mastro di Forgia
Autore: Fabio Carta
Editore: Inspired Digital Publishing
Pagine: 693
Link per l'acquisto QUI

La trama: Su Muareb, un remoto pianeta anticamente colonizzato dall'uomo, langue una civiltà che piange sulle ceneri e le macerie di un devastante conflitto. Tra questi v'è Karan, vecchio e malato, che narra in prima persona della sua gioventù, della sua amicizia con colui che fu condottiero, martire e spietato boia in quella guerra apocalittica. Costui è Lakon. Emerso misteriosamente da un passato mitico e distorto, piomba dal cielo, alieno ed estraneo, sulle terre della Falange, il brutale popolo che lo accoglie e che lo forgia prima come schiavo, poi servo e tecnico di guerra, ossia "mastro di forgia", e infine guerriero, cavaliere di zodion, gli arcani veicoli viventi delle milizie coloniali. Ed è subito guerra, giacché l'ascesa di Lakon è il prodromo proprio di quel grande conflitto i cui eventi lui è destinato a cavalcare, verso l'inevitabile distruzione che su tutto incombe.

La recensione

La storia: Una storia che ha dell'incredibile. Lo scenario che vi viene presentato dall'autore fa letteralmente restare col fiato mozzato. Un pianeta allo sfacelo, preda di personaggi che non hanno saputo rendergli giustizia, affollato di folli esaltati che filosofeggiano sul quello che è stato in precedenza e di come si è arrivati ad ora. Una storia di fantascientifica in piena regola, dove i problemi di un pianeta sull'orlo della rovina è minacciato da un'imminente guerra civile che rischia di coinvolgere intere colonie.
Tutto questo raccontato attraverso gli occhi di Karan, che ripercorre la sua vita al fianco di Lakon, alieno piovuto dal cielo, e di quello che il destino gli ha messo di fronte. La crescita personale, la preparazione alla guerra, un lungo viaggio attraverso le colonie alla ricerca del mistico fauno, l'amore, e la devastazione dell'animo umano.

Il linguaggio: Quello che notiamo appena iniziata la lettura è che Carta utilizza numerosissime descrizioni arricchendo la storia di dettagli e punti di vista. Un linguaggio forbito, ricercato, tecnico, scientifico. Un uso alto della lingua, costellato di frasi lunghe e complesse, periodi molto articolati, e una prosa che, per quanto voglia scorrere alla maniera di George Eliot, risulta difficile da digerire.
I lunghi periodi che il lettore si trova ad affrontare descrivono in modo minuzioso e particolareggiato ogni aspetto della storia a scapito della trama che viene interrotta, forse troppo spesso, per metterlo a parte dei numerosi dettagli che distolgono l'attenzione. Questo permette solo in minima parte di calarsi nella storia e comprendere quali siano i veri motivi che muovono gli animi dei personaggi. Le azioni, ad esempio durante la battaglia centrale, sono anch'esse accompagnate da molte parole che snaturano quello che abbiamo sotto gli occhi, castrando il climax fino a quel momento raggiunto.
Periodi più frammentati e dal ritmo più incalzante avrebbero forse trasmesso tutta l'emozione, l'ansia e la brava di sangue dei cavalieri della Falange,  in modo più consono.

I personaggi: Non so se sia giusto o meno giudicare dei personaggi, perchè alla fine li considero come delle persone con cui ho passato il mio tempo. Quindi devo stare attento.
E' Karan, il protagonista, a portarci insieme a lui e Lakon per la lunga strada per diventare un degno cavaliere della Falange prima e poi lanciarci alla ricerca del fauno, minacciati dalla guerra civile. E' lui che ci descrive tutto quello che vede e che fa. Quello che esce dalla sua bocca, da quella di Lakon, e da quella di molti altri personaggi mi ha più di una volta spiazzato. Una dialettica così articolata non la leggevo da un sacco di tempi. Pensieri e idee riguardanti la vita, il mondo che li circonda, la morte, e moltissimi altri aspetti che mai mi sarei aspettato di incontrare in questo romanzo.
Ad ogni domanda corrisponde una esauriente risposta, una descrizione senza pari, un discorso filosofico. Tutto questo è molto bello e appassionante. Se però ci lasciamo prendere dal lato "pedagogico" della storia, il lettore tende a perdere il contatto coi personaggi. Personalmente ho trovato dei dialoghi parecchio pesanti, e per quanto fossero interessanti, mi hanno fatto percepire una freddezza emotiva a cui ho dovuto cedere. L'esprimersi di ogni personaggio nello stesso forbito modo, sia quelli che ricoprivano cariche alte, sia coloro che erano in fondo alla gerarchia, li ha resi simili li uni a gli altri, senza distinzione di sesso o estrazione sociale. Che una dama abbia un vocabolario di un certo tipo va benissimo, ma che un cavaliere abituato a dormire anche nelle stalle e famoso per essere quello che uccide più uomini in guerra abbia lo stesso modo di esprimersi l'ho trovato strano.
Questo ha fatto si che non potessi rivedermi in nessuno di loro. Purtroppo. Non è certo per quello che dicono ma per la poca credibilità che ho percepito. Nonostante affrontino situazioni difficili, che vanno dall'emarginazione, all'invidia, alla guerra, all'amore, quello che mi hanno trasmesso è la poca autenticità delle loro parole, quasi che ognuno di loro facesse a gara a chi la spuntava per primo, come in un continuo dibattito.

Il mio giudizio: Arma Infero è senza ombra di dubbio un libro ben scritto, che va ben oltre al linguaggio usato comunemente. Una storia complessa, un uso della lingua inconsueto. Entrambi due grandi vantaggi che caratterizzano l'opera di Fabio Carta, che dimostra una grande preparazione e una grande conoscenza del genere. Nonostante questo le ripetute descrizioni, vuoi per la lunghezza o per l'uso di parole non sempre alla portata di tutti, appesantiscono la storia al punto da non permettere un completo coinvolgimento del lettore.
Il libro di Carta è un libro impegnativo, che richiede tempi di lettura serrati e una pazienza non adatta a coloro che desiderano leggere il susseguirsi degli eventi in maniera vorticosa. Arma Infero è un libro sui grandi perchè, un libro che tratta temi importanti gestiti in maniera accademica. Questo approccio lo rendono quindi più simile a un libro di filosofia che a un romanzo, quasi l'autore si sia voluto cimentare in un esercizio stile e abbia usato i suoi personaggi come veicolo.
Un libro per gli amanti del genere. Una storia che si conclude lasciando il finale aperto a un nuovo capitolo, dove le vite dei personaggi, ormai divisi, avranno per noi nuove avventure da raccontare.