lunedì 2 marzo 2015

Recensione: Precariopoli, di Fabio Lastrucci

Buongiorno a tutti ragazzi! Sono lieto stavolta di iniziare la giornata parlandovi di un libro che punta il dito contro quello che ci circonda, e il mondo del lavoro sappiamo tutti che è un mondo difficile. Il titolo del libro è Precariopoli, autore Fabio Lastrucci. Autore che ho avuto modo di incontrare giù un paio di volte con L'estate segreta di Babe Hardy edito da Dunwich Edizioni e Utopia Morbida edito da Asterisk Edizioni.

Titolo: Precariopoli
Autore: Fabio Lastrucci
Editore: Milena Edizioni
Pagine: 52
Prezzo: 1.99

La trama: Un giovane disoccupato s’imbatte per caso in un bando di concorso elusivo e misterioso quanto una loggia massonica. In palio c’è un solo posto come titolista di film porno.La prospettiva è irresistibile, ma che conseguenze può comportare? È quello che scopre a sue spese Mariotti Mario, precario, timido e incline al disfattismo, non appena decide di concorrere al lavoro della sua vita.Trovandosi circondato da una cerchia di amici improbabili e marginali come lui, Mario deve difendere la segretezza del suo progetto, sfuggendo ai giudizi taglienti del Filosofo e alle avventurose strategie lavorative dello Sbadante, per dimostrare a se stesso e al mondo di poter riuscire. Solo che l’impresa non è affatto semplice e richiede l’aiuto di un peso massimo della materia, il portiere esperto di trash Signor Borrelli, l’uomo senza nome e senza pudore che diventerà il suo trainer.In una narrazione immersa nel quotidiano, si dipanano situazioni grottesche e surreali, per seguire gli sforzi di un ragazzo qualunque, immerso nei meccanismi di un mondo più difficile di quanto non desideri. Una vicenda impossibile, che può essere una metafora del nostro rapporto con la vita ai tempi della crisi.È una maniera di sorridere, senza cinismo e con un pizzico di speranza, sulla realtà giovanile e le sue grandi sfide.

La recensione: Questo è un libro che fa pensare e riflettere. Un libro attuale, che in forme differenti tocca tutti quanti noi senza esclusioni di colpi. Precariopoli è il titolo. Niente di più azzeccato in un momento storico come in quello che viviamo.
Fabio Lastrucci racconta la storia di una caccia, la ricerca di un lavoro, per cercare di uscire da una situazione che pericolosamente prende sempre più piede. E' la storia di Mario Mariotti, un ragazzo che come tanti è un precario nell'Italia di oggi, che cerca di sbarcare il lunario come può, e passa le giornate in compagnia degli amici al bar. Nei ritagli di tempo cerca un lavoro, svogliatamente, senza più fiducia nella società che da anni millanta posti disponibili. Vive con i genitori in un minuscolo appartamentino ed è sempre in lotta per aggiudicarsi un buon posto nella fila per il bagno.
Un bel giorno Mario butta distrattamente l'occhio su una rivista e in mezzo a improbabili articoli rivolti a persone che hanno passato una certa età, scritto in caratteri quasi minuscoli giusto per non attirare l'attenzione, sembra saltar fuori un concorso per un nuovo lavoro: titolista di film porno.
Un impiego alquanto insolito ma molto ambito che rimette in moto nel protagonista la speranza di un futuro che fino ad ora sembrava incerto.

Come ho già accennato questa piccola opera è come un piccolissimo faro all'orizzonte. Breve, intenso e scritto con leggerezza. Fate conto di leggere un piccolo trattato di filosofia contemporanea. Una storia che racconta il mondo di oggi e quello che maggiormente ci affligge più di ogni altra cosa: trovare un lavoro sicuro che ci permetta di vivere tranquillamente e porre fine alla condizione di precari.
Elencare i numerosi spunti riflessivi del libro è difficile, ma è bello notare attraverso la lettura che ce ne sono, e sentirsi in qualche modo coinvolti in pieno, punti sul vivo. Un grande dito sceso dall'alto che indica proprio noi e quello che siano. In un paese dove c'è un alto tasso di disoccupazione, qual'è il nostro ruolo all'interno della società? Quelli che non vogliono finire la loro esistenza ad essere mantenuti dai genitori e decidono di lottare, devono sapersi adattare.
Lastrucci è questo che vuole insegnarci. Mario, il protagonista, non ha certo come sogno nel cassetto quello di guadagnarsi da vivere inventando titoli di film hot, ma lo fa per darsi una chance, per rimettersi in gioco come uomo e come persona. Un lavoro che forse sembrerà strano, ma pur sempre qualcosa che gli dia da vivere e lo renda autonomo. Non potendo più vivere in casa dei suoi, dove si discute per correre al bagno e dove la madre gli rimprovera le letture sconce che fa, decide di reagire, fare qualcosa che cambi la sua situazione, se non vuole finire come i suoi compagni del bar che si trascinano da uno sgabello all'altro o si riducono a fare il parcheggiatore abusivo.

I punti di forza sono numerosi nella storia. Primo fra tutti la scelta di un protagonista, che nonostante sia giovane, incarna le qualità, i difetti, e i modi di fare di tutti quanti noi e di tutti quelli che in passato hanno cercato un lavoro. Mario siamo noi. Incarna colui che, inizialmente preso dallo sconforto per quello che gli sta attorno, viene acceso come una miccia e ritrova il coraggio di buttarsi ancora una volta nella mischia, nella vasca degli squali.
Il linguaggio, il ritmo e la scelta accurata delle parole rendono poi la lettura scorrevole e comprensibile in ogni situazione si voglia godere di questo libro...io alla fermata del bus, steso sul divano mangiando patatine, a letto sotto le coperte.
Nonostante il tema non sia propriamente felice, e questo lo sanno tutti, è un piacere poterla leggere per potersi rivedere al suo interno. E' vero che come genere hanno poco a che vedere, ma avete presente quanto nell'antica Grecia i cittadini venivano convocati per assistere alle tragedie dei maggiori autori in cui ritrovavano i fondamenti della società e ne traevano insegnamento? Io ho visto questo in questo libro di Fabio Lastrucci, un insegnamento. Lastrucci ci pone davanti una storia che conosciamo (e che forse immaginiamo come andrà a finire), ci pone il problema e ci fa sprofondare nelle sue viscere. Poi giunge un Deus ex machina, non un Dio risolutore però, qualcosa che sorge da dentro il protagonista e dentro di noi, che riprendiamo la voglia di fare e iniziamo a dare la caccia a quel posto di lavoro.
La scelta di un lavoro come titolista hard non è una scelta a caso. L'autore ha scelto volutamente un impiego non convenzionale per meglio far arrivare il messaggio di quanto sia importante l'adattarsi in una situazione di emergenza. Quando non si ha nulla, se non la sola necessità di avere un sostentamento, dobbiamo comunque rimboccarci le maniche e provare. E' questo il messaggio che viene gridato nelle pagine del libro. Un invito a non stancarsi mai di provare a raggiungere quello che più vogliamo. Il fine giustifica i mezzi.
Un libro questo che dovrebbe quasi diventare un libro di istruzioni per tutti coloro che costantemente si trovano a fare i conti con la dura realtà di tutti i giorni, che cercano un lavoro, ma che ogni volta si lasciano prendere dallo sconforto per le ripetute porte in faccia.
Lastrucci ci apre gli occhi, ci incoraggia a fare leva su quelle che sono le nostre attitudini e a non abbattersi di fronte alle avversità (numerosissime) che ci circondano.
Un gioiellino di libro composto da poche pagine ma che, come le antiche opere del passato, possono cambiare la nostra visione del mondo.

Consiglio caldamente a tutti quanti di passare all'acquisto di questo libro perchè ha davvero moltissimo da dare. Diverte, insegna, svaga e fa sorridere.
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