Autore: Christiane V. Felscherinow & Sonja Vukovic
Editore: Bur
Pagine: 229
La trama: Era il 1978 quando due giornalisti seguirono Christiane e i suoi amici negli angoli più bui della metropolitana di Berlino. Fu un viaggio all'inferno, raccontato in un libro che divenne il simbolo di una generazione falciata e trasformò la protagonista nell'incarnazione dell'inquietudine giovanile. Trentacinque anni dopo, Christiane ci impressiona e ci commuove come allora raccontandoci un'intera vita di solitudine e disperazione: la disintossicazione, gli anni felici e folli insieme agli idoli del rock e della letteratura, le ricadute, la lotta per la sopravvivenza in un carcere femminile, le amicizie pericolose, le malattie; gli aborti, e un figlio adolescente di cui le è stata sottratta la custodia. "Non ho più niente. Non ho più amici, e nessuno può immaginare cosa mi tocca passare ancora oggi, solo perché sono quella che sono. Sono questi i momenti in cui guardo fuori dalla finestra e mi chiedo: 'Farà poi così male buttarsi di sotto?'". Christiane non ha paura di scoprirsi, ed è ancora una volta la sua spietata onestà a fare di questo memoir un racconto coraggioso e commovente: "lo sono e resterò sempre una star del buco. Un animale da fiera. Una bestia rara. Una ragazza dello zoo di Berlino".
La recensione: Penso che non ci siano parole adatte per descrivere questo libro, regalatomi dal negozio di libri usati. non appena l'ho avuto tra le mani la mia mente è corsa indietro nel tempo, a quando steso sul lettino in riva al mare ho lessi per la prima volta la storia di Christiane.
Mi avvicinai a questo primo libro di mia spontanea volontà, nessuno me l'aveva consigliato, e nessuna scuola mi impose di leggerlo. E' per questi motivi che l'ho amato dall'inizio alla fine.
Chrisiane F. La mia seconda vita racconta quello he accade dopo la fine del primo libro, quando Christiane decide di allontanarsi, forse, dal mondo dell'eroina e da tutto quello che fino a quel momento l'ha sempre circondata.
Nella sua semplicità questo è un libro che non si può spiegare. Chi non ha conosciuto Christiane non può certo capire la persona che è adesso, chi non ha passato assieme a lei determinate situazioni non può comprendere come mai il vortice maledetto delle droghe pesanti l'abbia trasformata. Chi non ha fatto parte della sua vita non può capire il suo mondo.
Con una prosa ipnotica veniamo messi a parte di altri dettagli scabrosi della sua vita, dei suoi viaggi, dei suoi amanti, delle sue fughe e delle sue amicizie. Le parole e le pagine si rincorrono alla velocità della luce non dando modo al lettore di respirare. Un libro breve ma spietato, crudo, cattivo. Non c'è spazio per i deboli di cuore o per quelli abituati ai lieti fine. Niente.
Un estenuante entrare e uscire dal giro, un giro che fa male, che disturba, che devasta la vita e mette a repentaglio tutto quanto. Un ciclone distruttivo di vite e di speranze, di occasioni.
Christiane non è un modello da seguire, indubbiamente, ma veste i panni dell'eroina di un'intera generazione. La sua vita spericolata, al limite, sempre sul filo del rasoio, la ricopre di un alone di misticismo che la rende unica. Come spesso viene detto nel libro "sono le cose che ci fanno più male quelle ad esercitare su di noia maggiore fascino" ed è verissimo. Un caso limite il nostro, ma nessuno potrà dire il contrario.
I una Germania con sempre troppi pregiudizi e problemi sociali si staglia l'orizzonte una generazione di ragazze e ragazzi allo sbando che a causa del vissuto di quegli anni compie atti di cui poi si vergogneranno, quando la loro vita ormai sarà compromessa. Tra loro c'è anche la nostra protagonista, che adesso all'età di cinquantun'anni, volge lo sguardo al passato per rivivere quei momenti di sballo e devastazione, raccontando di come ha cercato in questi anni di barcamenarsi per uscire dal giro senza mai riuscirci mai, nemmeno quando gli viene tolto il figlio dai servizi sociali...
Numerosi episodi si susseguono sotto gli occhi del lettore, alcuni piacevoli, altri drammatici e dolorosi, che trascinano ancora una volta noi e i personaggi in un abisso di oscurità. Ci sono scontri con la polizia, le fughe di notte portandosi appresso poche cose, le crisi di astinenza, i dolori fisici, la prostituzione per accaparrarsi qualche soldo per l'ero, ma tutti hanno un andamento ciclico, iniziano per poi finire e riprendere nel medesimo modo.
Christiane è un mito. Lei è forte, energica, indipendente, altruista, sofferente, premurosa, e tremendamente sensibile, perché se compiute quelle azioni c'è un perchè. Tanto se n'è parlato, ma proprio per questo è un fenomeno destinato a non finire mai e a restare impresso nella storia e nella mente di coloro che l'hanno conosciuta. Adesso sono cresciuto, un sacco di tempo è passato dalla lettura del primo libro, ma spesso mi è capitato di ripensarci e ogni volta aggiungere un tassello in più a quel puzzle così frammentato. Questa è una storia che cambia la vita, che fa riflettere, che commuove.
Io adoro i ragazzi dello Zoo di Berlino.
Amo Christiane.
Nonostante tutto.
La recensione: Penso che non ci siano parole adatte per descrivere questo libro, regalatomi dal negozio di libri usati. non appena l'ho avuto tra le mani la mia mente è corsa indietro nel tempo, a quando steso sul lettino in riva al mare ho lessi per la prima volta la storia di Christiane.
Mi avvicinai a questo primo libro di mia spontanea volontà, nessuno me l'aveva consigliato, e nessuna scuola mi impose di leggerlo. E' per questi motivi che l'ho amato dall'inizio alla fine.
Chrisiane F. La mia seconda vita racconta quello he accade dopo la fine del primo libro, quando Christiane decide di allontanarsi, forse, dal mondo dell'eroina e da tutto quello che fino a quel momento l'ha sempre circondata.
Nella sua semplicità questo è un libro che non si può spiegare. Chi non ha conosciuto Christiane non può certo capire la persona che è adesso, chi non ha passato assieme a lei determinate situazioni non può comprendere come mai il vortice maledetto delle droghe pesanti l'abbia trasformata. Chi non ha fatto parte della sua vita non può capire il suo mondo.
Con una prosa ipnotica veniamo messi a parte di altri dettagli scabrosi della sua vita, dei suoi viaggi, dei suoi amanti, delle sue fughe e delle sue amicizie. Le parole e le pagine si rincorrono alla velocità della luce non dando modo al lettore di respirare. Un libro breve ma spietato, crudo, cattivo. Non c'è spazio per i deboli di cuore o per quelli abituati ai lieti fine. Niente.
Un estenuante entrare e uscire dal giro, un giro che fa male, che disturba, che devasta la vita e mette a repentaglio tutto quanto. Un ciclone distruttivo di vite e di speranze, di occasioni.
Christiane non è un modello da seguire, indubbiamente, ma veste i panni dell'eroina di un'intera generazione. La sua vita spericolata, al limite, sempre sul filo del rasoio, la ricopre di un alone di misticismo che la rende unica. Come spesso viene detto nel libro "sono le cose che ci fanno più male quelle ad esercitare su di noia maggiore fascino" ed è verissimo. Un caso limite il nostro, ma nessuno potrà dire il contrario.
I una Germania con sempre troppi pregiudizi e problemi sociali si staglia l'orizzonte una generazione di ragazze e ragazzi allo sbando che a causa del vissuto di quegli anni compie atti di cui poi si vergogneranno, quando la loro vita ormai sarà compromessa. Tra loro c'è anche la nostra protagonista, che adesso all'età di cinquantun'anni, volge lo sguardo al passato per rivivere quei momenti di sballo e devastazione, raccontando di come ha cercato in questi anni di barcamenarsi per uscire dal giro senza mai riuscirci mai, nemmeno quando gli viene tolto il figlio dai servizi sociali...
Numerosi episodi si susseguono sotto gli occhi del lettore, alcuni piacevoli, altri drammatici e dolorosi, che trascinano ancora una volta noi e i personaggi in un abisso di oscurità. Ci sono scontri con la polizia, le fughe di notte portandosi appresso poche cose, le crisi di astinenza, i dolori fisici, la prostituzione per accaparrarsi qualche soldo per l'ero, ma tutti hanno un andamento ciclico, iniziano per poi finire e riprendere nel medesimo modo.
Christiane è un mito. Lei è forte, energica, indipendente, altruista, sofferente, premurosa, e tremendamente sensibile, perché se compiute quelle azioni c'è un perchè. Tanto se n'è parlato, ma proprio per questo è un fenomeno destinato a non finire mai e a restare impresso nella storia e nella mente di coloro che l'hanno conosciuta. Adesso sono cresciuto, un sacco di tempo è passato dalla lettura del primo libro, ma spesso mi è capitato di ripensarci e ogni volta aggiungere un tassello in più a quel puzzle così frammentato. Questa è una storia che cambia la vita, che fa riflettere, che commuove.
Io adoro i ragazzi dello Zoo di Berlino.
Amo Christiane.
Nonostante tutto.
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