Titolo: Ladri di sogni
Serie: #2 The Raven Cycle
Autore: Maggie Stiefvater
Editore: Rizzoli
Pagine: 519
La trama: La magica linea di prateria è stata risvegliata e la sua energia affiora. I ragazzi corvo, un gruppo di studenti della scintillante Aglionby Academy, sono sulle tracce del mitico re gallese Glendower, che dovrebbe essere nascosto nelle colline intorno alla scuola. Con loro c'è Blue, che vive in una famiglia di veggenti tutta al femminile. A lei è stato predetto più volte che quando bacerà il ragazzo di cui sarà davvero innamorata, questi morirà. Sulle prime sembra che il suo cuore batta per Adam, ma forse è Gansey quello che ama davvero... Intanto Ronan s'inoltra nei suoi sogni, da cui può uscire di tutto. Del resto è uno che ama sfidare il pericolo. Mentre il tormentato Adam, con un passato pesante alle spalle, s'inoltra sempre più in se stesso, cercando una sua strada nella vita. Nel frattempo c'è un individuo sinistro che è anche lui sulle tracce di Glendower. Un uomo pronto a tutto.
La recensione: Nelle mie recensioni in genere cerco di usare espressioni normali, anche per giustificare qualcosa che non mi torna. Questa volta vorrei capire invece cosa si è fumata la scrittrice. Me lo dite per favore? Questo è uno di quei libri che dopo le prime cento pagine, quando inizi a vedere roba buttata a caso, capisci che si rivelerà del tutto inconcludente...
Di quello che è stato il primo libro della serie, Raven Boys, resta ben poco in questo seguito. La storia che la scrittrice ha costruito in precedenza sembra essere messa da parte. Tutto il discorso della predizione che viene fatta a Blue, del fatto che ucciderà con un bacio il ragazzo di cui si innamorerà, e della folle ricerca della Linea di Prateria assieme ai ragazzi corvo, viene opacizzato in favore di qualcosa di differente.
La storia che ci troviamo di fronte è la stessa della volta precedente, ci sono Gansey e i suoi amici e Blue che sono a caccia di Glendower, il famigerato Re capace di esaudire desideri. Tutto questo però viene solo vagamente accennato ogni tanto, giusto per ricordare a noi tutti da dove siamo partiti. Di punto in bianco poi l'autrice inizia a raccontarci la storia di Ronan e dei suoi tormenti notturni, fino a scoprire che lui e Kavinsky (un ragazzo bulgaro spuntato dal nulla) altri non sono che ladri di sogni, capaci insomma di materializzare quello che hanno sognato.
Pagine e pagine che ci raccontano della vita di Ronan prima di conoscere i ragazzi alla Aglionby Academy, pagine che ci raccontano in maniera frammentaria quella che è stata la sua vita con i genitori e la morte del padre, che ha lasciato un testamento alquanto ambiguo. Assistiamo ad un Rave party, a cui tutti partecipano, che dire imbarazzante è dir poco. Vediamo il materializzarsi di mostri che volano in cielo e che cambiano un casino e nessuno batte ciglia. Non se ne parla nemmeno. Un mostro materializzato da un sogno che combatte con un drago in cielo di fronte ai nostri occhi è una cosa normalissima no?
Il mondo di sogno di Ronan è poi descritto in maniera così strana che anche volendo lavorare di fantasia rimane difficile immaginarlo. Dove siamo? Com'è fatto? Ci sono alberi ok...ma poi? Chi è l'orfana che compare ogni volta? E' Persephone davvero oppure no?
Questa volta però i Raven Boys non sono soli, c'è anche colui che si fa chiamare l'Uomo Grigio per il suo vestirsi sempre completamente di grigio (complimenti per l'originalità). Questo losco figuro è un sicario, assoldato da un uomo potente a caccia del Greywaren, un oggetto capace di catturare quello che c'è nei sogni. Tutti corrono dietro a una scatola magica che traduce parole in diverse lingue...ma chi crede a tutto questo quando già sappiano che è Ronan quello che fa da tramite tra i sogni e la realtà?
Questo Mr. Grey (orribile scelta visto i romanzi di Cinquanta sfumature) è un qualcosa in più che prima non c'era, che si introduce nelle vite dei personaggi in maniera silente senza mai alla fine concludere qualcosa di rilevante, anzi, l'autrice si preoccupa di metterci a parte della sua storia e della sua vita. Al lettore importa così tanto saperlo? Importa sapere che ha dei conti in sospeso col fratello e che ce lo ritroviamo (guarda caso) sul finale di romanzo? Loro? Personaggi protagonisti? Pessima scelta Maggie.
Scoppia di risa non appena l'Uomo Grigio di presenta a casa di Blue e della sua famiglia per fare delle ricerche. Nessuna di loro si preoccupa del fatto che questo sia così strano e che faccia il sicario di professione, ma anzi lo fanno entrare e accomodare, lo fanno sentire a casa sua e lodano la sua prestanza fisica. Siamo impazziti? Facciamo entrare a casa assassini di ogni genere solo perchè hanno il fisico?
Stendiamo un velo pietoso sulla storiella d'amore tra Mr. Grey e la madre di Blue, Maura, descritta come una ragazzina infoiata che non bacia nessuno da tempo immemore. Dio mio.
Il resto dei personaggi sono sempre uguali a loro stessi purtroppo, pochi sono i dettagli innovativi che ci vengono suggeriti. Blue resta la solita ragazzina stravagante di sempre e sentiamo così poco parlare di lei che quasi ce ne scordiamo, a parte qualche piccola paranoia a livello sentimentale. Ancora non riusciamo a capire se sia attratta da Gansey oppure Adam.
Gli altri ragazzi corvo come Noah, Declan, ma anche Gansey e Adam, sono dei manichini. Ragazzi che nella vita di tutti i giorni utilizzano il termine amicizia così per dire. Ero incapace di immaginare il loro background, giuro. Stavo sempre a chiedermi cosa facessero questi quando stavano per conto loro. Un vero peccato visto che in Raven Boys questo loro agire corale mi era piaciuto...
Il linguaggio: Una nella traduzione non c'è che dire, forse l'unico punto a favore di questo libro. Quello che invece non mi è piaciuto sono le improvvise espressioni volgari che iniziano a comparire dalla metà del libro in poi. Ok, sono maschi, sono giovani e non sono certo io quello che si scandalizza, ma cosa c'entrano? Quell'uso improprio del linguaggio, quei doppi sensi continui hanno davvero un ruolo all'interno di tutto? Ma soprattutto, cara Maggie, lo sai che il tuo libro era principalmente diretto a giovani lettrici femmine, vero? A me pare di no.
Il finale: Mai in vita mia mi è capitato di leggere un finale così raffazzonato. Un appiccicamento in quella maniera non la vedevo da anni. Un "colpo di scena" che ha più buchi di un colabrodo. Come se non ci fosse già abbastanza carne al fuoco l'autrice rincara la dose in maniera così imbarazzante che c'è da aver paura a leggere il seguito.
Il mio giudizio: Un libro noioso. Lento, che va avanti a singhiozzi e non vedevo l'ora di finire. Il lettore procede nella lettura nella speranza di scoprire qualcosa di rilevante, invece si continua per oltre cinquecento pagine a girare intorno all'argomento principale senza mai dagli lo spazio dovuto. Noi vogliamo sentir parlare della linea di prateria e sapere che siamo sempre più vicini alla meta...invece sembriamo essere più lontani di prima. Un libro che non porta da nessuna parte, che sembra essere scritto di sana pianta per allungare di brutto la storia senza dire nulla e averci fatto spendere soldi inutilmente.
La cosa inquietante? Sembrano esserci altri due (si...due!) libri...
La storia che ci troviamo di fronte è la stessa della volta precedente, ci sono Gansey e i suoi amici e Blue che sono a caccia di Glendower, il famigerato Re capace di esaudire desideri. Tutto questo però viene solo vagamente accennato ogni tanto, giusto per ricordare a noi tutti da dove siamo partiti. Di punto in bianco poi l'autrice inizia a raccontarci la storia di Ronan e dei suoi tormenti notturni, fino a scoprire che lui e Kavinsky (un ragazzo bulgaro spuntato dal nulla) altri non sono che ladri di sogni, capaci insomma di materializzare quello che hanno sognato.
Pagine e pagine che ci raccontano della vita di Ronan prima di conoscere i ragazzi alla Aglionby Academy, pagine che ci raccontano in maniera frammentaria quella che è stata la sua vita con i genitori e la morte del padre, che ha lasciato un testamento alquanto ambiguo. Assistiamo ad un Rave party, a cui tutti partecipano, che dire imbarazzante è dir poco. Vediamo il materializzarsi di mostri che volano in cielo e che cambiano un casino e nessuno batte ciglia. Non se ne parla nemmeno. Un mostro materializzato da un sogno che combatte con un drago in cielo di fronte ai nostri occhi è una cosa normalissima no?
Il mondo di sogno di Ronan è poi descritto in maniera così strana che anche volendo lavorare di fantasia rimane difficile immaginarlo. Dove siamo? Com'è fatto? Ci sono alberi ok...ma poi? Chi è l'orfana che compare ogni volta? E' Persephone davvero oppure no?
Questa volta però i Raven Boys non sono soli, c'è anche colui che si fa chiamare l'Uomo Grigio per il suo vestirsi sempre completamente di grigio (complimenti per l'originalità). Questo losco figuro è un sicario, assoldato da un uomo potente a caccia del Greywaren, un oggetto capace di catturare quello che c'è nei sogni. Tutti corrono dietro a una scatola magica che traduce parole in diverse lingue...ma chi crede a tutto questo quando già sappiano che è Ronan quello che fa da tramite tra i sogni e la realtà?
Questo Mr. Grey (orribile scelta visto i romanzi di Cinquanta sfumature) è un qualcosa in più che prima non c'era, che si introduce nelle vite dei personaggi in maniera silente senza mai alla fine concludere qualcosa di rilevante, anzi, l'autrice si preoccupa di metterci a parte della sua storia e della sua vita. Al lettore importa così tanto saperlo? Importa sapere che ha dei conti in sospeso col fratello e che ce lo ritroviamo (guarda caso) sul finale di romanzo? Loro? Personaggi protagonisti? Pessima scelta Maggie.
Scoppia di risa non appena l'Uomo Grigio di presenta a casa di Blue e della sua famiglia per fare delle ricerche. Nessuna di loro si preoccupa del fatto che questo sia così strano e che faccia il sicario di professione, ma anzi lo fanno entrare e accomodare, lo fanno sentire a casa sua e lodano la sua prestanza fisica. Siamo impazziti? Facciamo entrare a casa assassini di ogni genere solo perchè hanno il fisico?
Stendiamo un velo pietoso sulla storiella d'amore tra Mr. Grey e la madre di Blue, Maura, descritta come una ragazzina infoiata che non bacia nessuno da tempo immemore. Dio mio.
Il resto dei personaggi sono sempre uguali a loro stessi purtroppo, pochi sono i dettagli innovativi che ci vengono suggeriti. Blue resta la solita ragazzina stravagante di sempre e sentiamo così poco parlare di lei che quasi ce ne scordiamo, a parte qualche piccola paranoia a livello sentimentale. Ancora non riusciamo a capire se sia attratta da Gansey oppure Adam.
Gli altri ragazzi corvo come Noah, Declan, ma anche Gansey e Adam, sono dei manichini. Ragazzi che nella vita di tutti i giorni utilizzano il termine amicizia così per dire. Ero incapace di immaginare il loro background, giuro. Stavo sempre a chiedermi cosa facessero questi quando stavano per conto loro. Un vero peccato visto che in Raven Boys questo loro agire corale mi era piaciuto...
Il linguaggio: Una nella traduzione non c'è che dire, forse l'unico punto a favore di questo libro. Quello che invece non mi è piaciuto sono le improvvise espressioni volgari che iniziano a comparire dalla metà del libro in poi. Ok, sono maschi, sono giovani e non sono certo io quello che si scandalizza, ma cosa c'entrano? Quell'uso improprio del linguaggio, quei doppi sensi continui hanno davvero un ruolo all'interno di tutto? Ma soprattutto, cara Maggie, lo sai che il tuo libro era principalmente diretto a giovani lettrici femmine, vero? A me pare di no.
Il finale: Mai in vita mia mi è capitato di leggere un finale così raffazzonato. Un appiccicamento in quella maniera non la vedevo da anni. Un "colpo di scena" che ha più buchi di un colabrodo. Come se non ci fosse già abbastanza carne al fuoco l'autrice rincara la dose in maniera così imbarazzante che c'è da aver paura a leggere il seguito.
Il mio giudizio: Un libro noioso. Lento, che va avanti a singhiozzi e non vedevo l'ora di finire. Il lettore procede nella lettura nella speranza di scoprire qualcosa di rilevante, invece si continua per oltre cinquecento pagine a girare intorno all'argomento principale senza mai dagli lo spazio dovuto. Noi vogliamo sentir parlare della linea di prateria e sapere che siamo sempre più vicini alla meta...invece sembriamo essere più lontani di prima. Un libro che non porta da nessuna parte, che sembra essere scritto di sana pianta per allungare di brutto la storia senza dire nulla e averci fatto spendere soldi inutilmente.
La cosa inquietante? Sembrano esserci altri due (si...due!) libri...
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