Titolo: Il lato a Sud del cielo
Autore: Daniele Cutali
Editore: Libro aperto
Pagine: 170
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La trama: Paolo Martini, detto Paul a causa della fanatica ammirazione per Paul McCartney, i Beatles e l’Inghilterra, è un ragazzo di diciotto anni che vive nel 1972 nella provincia torinese. La sua vita prende una svolta inaspettata quando Paul, grazie alla sua insegnante d'Inglese, viene premiato dalla scuola con uno scambio culturale nella sua amata Inghilterra. Il destino però glielo impedirà in maniera inaspettata quanto deludente, crudele e odiosa.
Qualcosa si spezzerà nell'animo gentile di Paul, facendo scattare in lui la molla incontenibile della ribellione. Fuggirà da tutto, deciso a raggiungere ugualmente la tanto agognata meta. Lo farà insieme a Linda Bontempi, una bella ragazza conosciuta a scuola coinvolta nella politica extraparlamentare, che porta con sé una verità scomoda quanto pericolosa.
Insieme proprio come i coniugi McCartney da cui prendono i nomi, dovranno affrontare difficoltà, pericoli e conflitti interiori, mettendo da parte la loro adolescenza, fino all’epilogo che li porterà a intraprendere un lungo viaggio verso le incognite che gli riserva il futuro.
La recensione: La storia raccontata da Daniele Cutali in questo libro è la storia di Paolo, un normalissimo ragazzo che vive e studia a Chivasso. Sono gli anni '70, anni in cui era in fervore il panorama socio politico e musicale, periodo che precede quello delle avanguardie e delle innovazioni. Paolo è un ragazzo che segue la moda a modo suo, porta i capelli lunghi e ascolta musica rock. Il suo sogno è quello di vivere in Inghilterra per stare a contatto con quella cultura che lui ama, ma anche per fuggire da una realtà che inizia ad andargli stretta.
Questa però è anche la storia di Linda, una ragazza impegnata socialmente e politicamente che sogna un paese diverso, libero, totalmente a favore delle masse e dei lavoratori. Linda fa parte di un gruppo extraparlamentare che la impegna nel tempo libero. Un giorno però le capita di assistere a qualcosa di particolare, qualcosa che non si aspettava di vedere, qualcosa che mette in discussione tutto quello in in cui crede. Deve fuggire. Fuggire per non mettere a repentaglio la sua vita e quella di sua madre.
La vita dei due ragazzi è destinata ad incrociarsi. Un ideale comune, uno scopo comune.
La vicenda viaggia su due binari paralleli. Paolo racconta la sua storia in prima persona, mentre la parte dedicata a Linda, prima che i due personaggi si incontrino, fa uso della classica terza persona.
Il linguaggio utilizzato è quello usato dalla narrativa, intesa come genere, è semplice e scorrevole senza particolari picchi adrenalinici. Il libro infatti può essere apprezzato sia da un adulto che da un pubblico giovane, proprio per i duplici temi che tratta.
I temi sono il punto di forza, ovvero la voglia di libertà e di emancipazione. Da una parte abbiamo Paolo, ragazzo modello che nonostante abbia uno stile inusuale, si è sempre comportato bene dedicandosi alla passione che ha per la musica. Come ho detto prima però il suo vivere in un piccolo paesotto di provincia lo rende inquieto, ha voglia di fare il grande salto e andare via di casa cogliendo la bellissima occasione che ha di vivere in Inghilterra per studiare. Lo zoccolo duro sono i suoi genitori, da sempre vissuti lì e per questo abitudinari e monotoni. Sono loro a mettergli i bastoni tra le gambe impedendogli di sognare. Questo scatena in lui una rabbia fino a quel momento repressa che lo spinge a compiere un gesto che mai si sarebbe sognato prima. Non appena vede sfumare il suo sogno decide di agire e di inseguirlo a tutti costi, anche se questo vuol dire lasciare tutto quanto.
Per motivi totalmente differenti la stessa cosa succede a Linda. Perspicace e intraprendente finisce per essere coinvolta, in modo del tutto casuale e contro la sua volontà, in un attentato al bar della stazione. Da quel momento la sua vita cambia, le sue abitudini cambiano, le sue priorità cambiamo. E' costretta a crescere in fretta, a prendere decisioni mai prese prima, a decidere per se stessa. La sua vita adesso è in pericolo e, proprio come Paolo, deve fuggire e trovare una nuova sistemazione. Linda lotta per quello in cui crede, per la vita che vorrebbe. Lotta per avere un futuro.
Quanti al giorno d'oggi dovrebbero fare lo stesso?
I personaggi sono fedeli a loro stessi, vanno dritti per la loro strada. Sono credibili, sono sinceri, pur con qualche punto interrogativo. Sia Paolo che Linda vivono in un paese con tutti i pro e i contro del caso. La vita di paese porta a parlare e sapere tutto di tutti, questo è reso molto bene da come i protagonisti parlano del vicinato. Quello che mi ha sorpreso è il perché Paolo solo adesso, ora che gli è stata presentata l'occasione della sua vita, inizia a dare segni di insofferenza. Ha vissuto in paese da sempre e conosce i suoi modi di fare, come mai l'atto di "ribellione" arriva soltanto adesso? Ha una famiglia retrograda e bacchettona, come lui stesso ci informa, ma a gli occhi del lettore il resto della sua vita appare abbastanza tranquilla. L'ira, l'ansia e la rabbia che sfoga Paolo di ritorno da quel pomeriggio di colloquio tra i suoi genitori e i professori risulta quindi un fulmine a ciel sereno, un qualcosa che non mi ci aspetterebbe da un tipo come lui.
Più coerente con se stessa invece è Linda, impegnatissima con la lotta di classe e l'affermazione delle idee in cui crede si lascia trascinare dagli eventi affrontando la situazione in modo coraggioso e consapevole. L'unica cosa che da un personaggio come Linda non mi sarei mai aspettato è una certa esitazione nel rivolgersi alle forze dell'ordine ad un certo punto della storia. Quello a cui assiste è grave, è pericoloso e la cosa saggia da fare sarebbe quella di chiedere aiuto a qualcuno, nonostante lei abbia un carattere forte e deciso. Questo però non succede. Linda preferisce far fronte alla cosa in ben altro modo... Questo farà si che la sua strada si incroci, e si unisca, a quella di Paolo...
Il finale mi ha lasciato sorpreso. Ero curioso di vedere come la storia sarebbe finita. Paolo ce la farà a partire per l'Inghilterra e vivere il suo sogno? Linda riuscirà a superare le avversità e liberarsi di quel macigno che la opprime? Queste alcune delle domande che mi sono posto. Il finale del libro mi ha lasciato un po' con l'amaro un bocca. Una soluzione temporanea alla carne che viene messa al fuoco dall'autore. Una conclusione che forse avrà un seguito. I personaggi rimangono come sospesi in attesa che arrivi ancora il momento di agire.
La recensione: La storia raccontata da Daniele Cutali in questo libro è la storia di Paolo, un normalissimo ragazzo che vive e studia a Chivasso. Sono gli anni '70, anni in cui era in fervore il panorama socio politico e musicale, periodo che precede quello delle avanguardie e delle innovazioni. Paolo è un ragazzo che segue la moda a modo suo, porta i capelli lunghi e ascolta musica rock. Il suo sogno è quello di vivere in Inghilterra per stare a contatto con quella cultura che lui ama, ma anche per fuggire da una realtà che inizia ad andargli stretta.
Questa però è anche la storia di Linda, una ragazza impegnata socialmente e politicamente che sogna un paese diverso, libero, totalmente a favore delle masse e dei lavoratori. Linda fa parte di un gruppo extraparlamentare che la impegna nel tempo libero. Un giorno però le capita di assistere a qualcosa di particolare, qualcosa che non si aspettava di vedere, qualcosa che mette in discussione tutto quello in in cui crede. Deve fuggire. Fuggire per non mettere a repentaglio la sua vita e quella di sua madre.
La vita dei due ragazzi è destinata ad incrociarsi. Un ideale comune, uno scopo comune.
La vicenda viaggia su due binari paralleli. Paolo racconta la sua storia in prima persona, mentre la parte dedicata a Linda, prima che i due personaggi si incontrino, fa uso della classica terza persona.
Il linguaggio utilizzato è quello usato dalla narrativa, intesa come genere, è semplice e scorrevole senza particolari picchi adrenalinici. Il libro infatti può essere apprezzato sia da un adulto che da un pubblico giovane, proprio per i duplici temi che tratta.
I temi sono il punto di forza, ovvero la voglia di libertà e di emancipazione. Da una parte abbiamo Paolo, ragazzo modello che nonostante abbia uno stile inusuale, si è sempre comportato bene dedicandosi alla passione che ha per la musica. Come ho detto prima però il suo vivere in un piccolo paesotto di provincia lo rende inquieto, ha voglia di fare il grande salto e andare via di casa cogliendo la bellissima occasione che ha di vivere in Inghilterra per studiare. Lo zoccolo duro sono i suoi genitori, da sempre vissuti lì e per questo abitudinari e monotoni. Sono loro a mettergli i bastoni tra le gambe impedendogli di sognare. Questo scatena in lui una rabbia fino a quel momento repressa che lo spinge a compiere un gesto che mai si sarebbe sognato prima. Non appena vede sfumare il suo sogno decide di agire e di inseguirlo a tutti costi, anche se questo vuol dire lasciare tutto quanto.
Per motivi totalmente differenti la stessa cosa succede a Linda. Perspicace e intraprendente finisce per essere coinvolta, in modo del tutto casuale e contro la sua volontà, in un attentato al bar della stazione. Da quel momento la sua vita cambia, le sue abitudini cambiano, le sue priorità cambiamo. E' costretta a crescere in fretta, a prendere decisioni mai prese prima, a decidere per se stessa. La sua vita adesso è in pericolo e, proprio come Paolo, deve fuggire e trovare una nuova sistemazione. Linda lotta per quello in cui crede, per la vita che vorrebbe. Lotta per avere un futuro.
Quanti al giorno d'oggi dovrebbero fare lo stesso?
I personaggi sono fedeli a loro stessi, vanno dritti per la loro strada. Sono credibili, sono sinceri, pur con qualche punto interrogativo. Sia Paolo che Linda vivono in un paese con tutti i pro e i contro del caso. La vita di paese porta a parlare e sapere tutto di tutti, questo è reso molto bene da come i protagonisti parlano del vicinato. Quello che mi ha sorpreso è il perché Paolo solo adesso, ora che gli è stata presentata l'occasione della sua vita, inizia a dare segni di insofferenza. Ha vissuto in paese da sempre e conosce i suoi modi di fare, come mai l'atto di "ribellione" arriva soltanto adesso? Ha una famiglia retrograda e bacchettona, come lui stesso ci informa, ma a gli occhi del lettore il resto della sua vita appare abbastanza tranquilla. L'ira, l'ansia e la rabbia che sfoga Paolo di ritorno da quel pomeriggio di colloquio tra i suoi genitori e i professori risulta quindi un fulmine a ciel sereno, un qualcosa che non mi ci aspetterebbe da un tipo come lui.
Più coerente con se stessa invece è Linda, impegnatissima con la lotta di classe e l'affermazione delle idee in cui crede si lascia trascinare dagli eventi affrontando la situazione in modo coraggioso e consapevole. L'unica cosa che da un personaggio come Linda non mi sarei mai aspettato è una certa esitazione nel rivolgersi alle forze dell'ordine ad un certo punto della storia. Quello a cui assiste è grave, è pericoloso e la cosa saggia da fare sarebbe quella di chiedere aiuto a qualcuno, nonostante lei abbia un carattere forte e deciso. Questo però non succede. Linda preferisce far fronte alla cosa in ben altro modo... Questo farà si che la sua strada si incroci, e si unisca, a quella di Paolo...
Il finale mi ha lasciato sorpreso. Ero curioso di vedere come la storia sarebbe finita. Paolo ce la farà a partire per l'Inghilterra e vivere il suo sogno? Linda riuscirà a superare le avversità e liberarsi di quel macigno che la opprime? Queste alcune delle domande che mi sono posto. Il finale del libro mi ha lasciato un po' con l'amaro un bocca. Una soluzione temporanea alla carne che viene messa al fuoco dall'autore. Una conclusione che forse avrà un seguito. I personaggi rimangono come sospesi in attesa che arrivi ancora il momento di agire.
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