Autore: Tim Curran
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 293
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La trama: Dopo una violenta pandemia, il Paese è in rovina. A ovest del Mississippi c'è una zona infernale conosciuta come le Deadlands. Qui, i vermi della resurrezione cadono dal cielo rossastro, rianimando i morti. E qui le armi atomiche hanno creato legioni di mutanti e mostri primordiali. John Slaughter, motociclista fuorilegge e membro dei Devil's Disciples, viene catturato. I federali vogliono che guidi la sua vecchia banda oltre il Mississippi, tra i rifiuti nucleari delle Deadlands con l'obiettivo di recuperare una biologa che è tenuta prigioniera in una vecchia fortezza dell'esercito da un gruppo di terroristi. Ciò significherà compiere un'incursione in un territorio pieno di morti viventi, mutanti, sette di sopravvissuti impazziti e la gang dei Cannibal Corpses, acerrimi nemici dei Devil's Disciples. Come incentivo c'è la promessa della salvezza di suo fratello, al momento nel braccio della morte. Se Slaughter non riporterà indietro la biologa, l'esecuzione avrà luogo. Come se non bastasse, su tutto aleggia una presenza antica e diabolica che ha rivendicato le Deadlands. E, a meno che Slaughter non riesca a fermarla, si pulirà i denti con le ultime ossa della razza umana.
La storia è quella classica. Quello che Tim Curran ci presenta è uno scenario apocalittico, dove la terra è minacciata da un potente virus e non solo, dal cielo piovono vermi (il solo pensiero mi fa spavento) e trasformano i pochi esseri umani rimasti in creature ibride a metà tra un mostro e uno zombie. L'unico che non sembra spaventato è Slaughter, un motociclista vecchio stampo, che in sella alla sua moto parte per una missione suicida attraverso le Deadlands, le terre dove più il morbo si è esteso. In questa folle avventura però non sarà solo, ad accompagnarlo ci saranno alcuni dei suoi antichi compagni di banda, i Devil's Disciples.
E sarà un massacro...per tutti quanti.
La struttura è pulita e chiara. Ciascun capitolo è caratterizzato da una tappa che avvicina sempre di più il protagonista a alla sua meta, le Deadlands. Ognuno di esso descrive in maniera cruda e spietata ciò che si para davanti a gli occhi dei protagonisti. Può capitare di trovarci in un paese abbandonato da Dio dove infestano i vermi e i morti viventi, oppure possiamo tentare di attraversare una foresta piena di ragni carnivori. L'adrenalina non manca di sicuro, le scorribande e le fughe mozzafiato.
Chi deciderà di iniziare quest'avventura dovrà essere pronto a correre e ingranare le marce giuste!
Il linguaggio, nonostante si parli di una traduzione, risulta scorrevole, costellato di espressioni colorite come da genere. Niente da dire quindi al riguardo. Esso contribuisce a regalare al lettore una discreta esperienza di lettura. Le pagine della storia sono molte e visto il tipo è qualcosa che gioca a nostro favore. Trovare un romanzo a tema zombesco con un linguaggio forbito e poco "andante" sarebbe una delusione totale. Fortuna che non è il nostro caso.
I personaggi principali sono Slaughter e i suoi compagni di club. Nessuno di loro ha particolari doti se non quelle relative alle risse, alle sommosse e all'andare contro ogni tipo di regola. Questo non li rende molto caratterizzati ma contribuisce a renderli parecchio simpatici ai miei occhi, proprio come dei ragazzacci troppo cresciuti che amano ancora divertirsi come quando erano piccoli.
Il mio giudizio: Questo libro è stato scritto in originale da un americano, e si vede. A differenza di molti altri horror che ho letto ultimamente, questo in particolare mi ha incuriosito proprio perché creato da uno straniero. Sono anni che leggo questo genere e di storie di zombie e mostri vari ne ho viste a dozzine.
Cannibal Corpse è un romanzo d'azione, con dialoghi ridotti all'osso, che predilige l'azione all'introspezione. Tra le sue pagine troviamo un sacco di avvenimenti, un sacco di cose che si susseguono in modo differente nei diversi capitoli. Quello che forse manca è la possibilità di assaporare in maniera più sincera quello che abbiamo di fronte a gli occhi. Una storia per coloro che amano il movimento a ripudiano la staticità, in Cannibal Corpse troveranno tutto quello che hanno sempre cercato in un romanzo perché ci sono corse frenetiche per sfuggire ai pericoli, c'è sangue a secchiate, c'è una minaccia che rischia di disintegrare il poco di mondo che resta. L'altra pecca, su cui invece contavo molto, è il finale che ho trovato un po' tirato via, troppo sbrigativo. L'autore da uno scopo di vita al personaggio di Slaughter, lo invita ad espugnare una fortezza capeggiata dalle creature della notte e portare in salvo la biologa in grado, forse, di sistemare la situazione, in cambio della vita di suo fratello. Questo però viene raccontato in una maniera che non sembra dare il giusto peso al momento più importante della storia...
Un romanzo che trascina, che spaventa, che fa venire letteralmente i brividi per la presenza di scene raccapriccianti e abominevoli. Un must per gli amanti del genere splatter...giusto per digerire le abbuffate degli scorsi giorni.
La storia è quella classica. Quello che Tim Curran ci presenta è uno scenario apocalittico, dove la terra è minacciata da un potente virus e non solo, dal cielo piovono vermi (il solo pensiero mi fa spavento) e trasformano i pochi esseri umani rimasti in creature ibride a metà tra un mostro e uno zombie. L'unico che non sembra spaventato è Slaughter, un motociclista vecchio stampo, che in sella alla sua moto parte per una missione suicida attraverso le Deadlands, le terre dove più il morbo si è esteso. In questa folle avventura però non sarà solo, ad accompagnarlo ci saranno alcuni dei suoi antichi compagni di banda, i Devil's Disciples.
E sarà un massacro...per tutti quanti.
La struttura è pulita e chiara. Ciascun capitolo è caratterizzato da una tappa che avvicina sempre di più il protagonista a alla sua meta, le Deadlands. Ognuno di esso descrive in maniera cruda e spietata ciò che si para davanti a gli occhi dei protagonisti. Può capitare di trovarci in un paese abbandonato da Dio dove infestano i vermi e i morti viventi, oppure possiamo tentare di attraversare una foresta piena di ragni carnivori. L'adrenalina non manca di sicuro, le scorribande e le fughe mozzafiato.
Chi deciderà di iniziare quest'avventura dovrà essere pronto a correre e ingranare le marce giuste!
Il linguaggio, nonostante si parli di una traduzione, risulta scorrevole, costellato di espressioni colorite come da genere. Niente da dire quindi al riguardo. Esso contribuisce a regalare al lettore una discreta esperienza di lettura. Le pagine della storia sono molte e visto il tipo è qualcosa che gioca a nostro favore. Trovare un romanzo a tema zombesco con un linguaggio forbito e poco "andante" sarebbe una delusione totale. Fortuna che non è il nostro caso.
I personaggi principali sono Slaughter e i suoi compagni di club. Nessuno di loro ha particolari doti se non quelle relative alle risse, alle sommosse e all'andare contro ogni tipo di regola. Questo non li rende molto caratterizzati ma contribuisce a renderli parecchio simpatici ai miei occhi, proprio come dei ragazzacci troppo cresciuti che amano ancora divertirsi come quando erano piccoli.
Il mio giudizio: Questo libro è stato scritto in originale da un americano, e si vede. A differenza di molti altri horror che ho letto ultimamente, questo in particolare mi ha incuriosito proprio perché creato da uno straniero. Sono anni che leggo questo genere e di storie di zombie e mostri vari ne ho viste a dozzine.
Cannibal Corpse è un romanzo d'azione, con dialoghi ridotti all'osso, che predilige l'azione all'introspezione. Tra le sue pagine troviamo un sacco di avvenimenti, un sacco di cose che si susseguono in modo differente nei diversi capitoli. Quello che forse manca è la possibilità di assaporare in maniera più sincera quello che abbiamo di fronte a gli occhi. Una storia per coloro che amano il movimento a ripudiano la staticità, in Cannibal Corpse troveranno tutto quello che hanno sempre cercato in un romanzo perché ci sono corse frenetiche per sfuggire ai pericoli, c'è sangue a secchiate, c'è una minaccia che rischia di disintegrare il poco di mondo che resta. L'altra pecca, su cui invece contavo molto, è il finale che ho trovato un po' tirato via, troppo sbrigativo. L'autore da uno scopo di vita al personaggio di Slaughter, lo invita ad espugnare una fortezza capeggiata dalle creature della notte e portare in salvo la biologa in grado, forse, di sistemare la situazione, in cambio della vita di suo fratello. Questo però viene raccontato in una maniera che non sembra dare il giusto peso al momento più importante della storia...
Un romanzo che trascina, che spaventa, che fa venire letteralmente i brividi per la presenza di scene raccapriccianti e abominevoli. Un must per gli amanti del genere splatter...giusto per digerire le abbuffate degli scorsi giorni.
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