lunedì 16 giugno 2014

Recensione: Allegiant, di Veronica Roth // Terzo volume della trilogia

Titolo: Allegiant
Autore: Veronica Roth
Serie: #3 Divergent
Editore: DeAgostini
Pagine: 538

La trama: La realtà che Tris ha sempre conosciuto ormai non esiste più, cancellata nel modo più violento possibile dalla terrificante scoperta che il “sistema per fazioni” era solo il frutto di un esperimento. Circondata solo da orrore e tradimento, la ragazza non si lascia sfuggire l’opportunità di esplorare il mondo esterno, desiderosa di lasciarsi indietro i ricordi dolorosi e di cominciare una nuova vita insieme a Tobias. Ma ciò che trova è ancora più inquietante di quello che ha lasciato. Verità ancora più esplosive marchieranno per sempre le persone che ama, e ancora una volta Tris dovrà affrontare la complessità della natura umana e scegliere tra l’amore e il sacrificio.

La recensione: Eccomi qua, dopo un periodo di gestazione e di pausa da questa trilogia a parlarvi del terzo capitolo della storia, del finale: Allegiant. 
"Allegiant" è sinonimo di leale e ce ne viene spiegato il significato poco dopo aver iniziato il libro.
La storia riprende. Riprende da quando sul finale di Insurgent c'è stato il ritrovamento del video di Edith Prior che informa tutti quanti di un imminente cambiamento e invita a uscire dalla recinzione e aiutare coloro che si trovano fuori dalla città che è preda di un esperimento...
Evelyn è a capo della fazione degli esclusi che, dopo la battaglia, hanno preso il comando della città smantellando il sistema delle fazioni che per anni li aveva resi schiavi. Marcus resta sulle sue.
Tutti gli altri (Tobia, Tris, Uriah, Caleb, Christina...) restano basiti di fronte a tutto ciò, iniziando a porsi domande su come sia la vita furori da Chicago, fuori dalla recinzione che da quando sono nati li ha inscatolati dentro un sistema di controllo che ha segnato per sempre le loro vite...

Adesso c'è una svolta. I sopravvissuti decidono di accettare il consiglio del video trasmesso e di varcare la recinzione. All'interno della loro città, Chicago, c'è un gruppo chiamato gli Alleanti, che ha deciso di prendere accordi con coloro che vivono fuori dai confini, al fine di sovvertire l'ordine che Evelyn ha imposto loro. Così partono abbandonando le case e gli amici.
Quello che trovano sono dei luoghi in rovina, fatiscenti, ma dove la gente vive libera dalle regole. A capo del Dipartimento che li ospita troviamo Johanna e David, una la ex leader dei Pacifici, l'altro il boss di un centro di ricerca genetica.
Prestissimo infatti Tris e Tobias vengono messi a parte di un esperimento messo a punto dal governo per creare una popolazione con connotati caratteriali che permettesse a gli abitanti delle città di vivere serenamente, senza azzuffarsi l'un con l'altro insomma. Una delle città-esperimento è proprio quella da cui Tris e gli altri sono appena fuggiti. Strano eh!
Non volendo raccontare troppo della trama, che è giusto che il lettore scopra per conto proprio, possiamo dire che l'esperimento del governo è miseramente fallito, visto la catastrofica guerra che ha spazzato via quasi un'intera città. Ma come siamo arrivati a questo?
Per creare una razza "perfetta" sono stati fatti esperimenti di genetica che hanno tolto dal DNA delle persone i tratti "poco appetibili" del carattere, con la conseguente abbondanza di geni di altro tipo che hanno finito per creare altri conflitti. Coloro infatti che più si sono saputi adattare sono i Divergenti perchè nel loro patrimonio genetico c'era posto per una percentuale equa di qualità. Si scatena così la Guerra della Purezza, che vede fronteggiarsi i Geneticamente Puri (i Divergenti) e i Geneticamente Danneggiati (coloro che hanno geni modificati).
I nostri protagonisti si trovano tutto questo alle spalle e altre minacce, perchè anche all'interno dello stesso Dipartimento che li ha appena accolti si nasconde chi ha in mente mezzi ben più duri per far valere i propri principi...

Come sempre il libro è scorrevolissimo, ma questo ormai lo sappiamo. Ero curioso di scoprire che cosa si sarebbe inventata la Roth per concludere la saga e non mi aspettavo quanto ho letto, lo devo ammettere.
Che sarei andato incontro a un qualche tipo di guerra ne ero a conoscenza e non mi aspettavo certo la storia del patrimonio genetico modificato, che però ho apprezzato moltissimo. L'autrice ha trovato un bel filo narrativo non c'è che dire.
Una pecca forse c'è. Difetto dell'autrice che, come ha fatto per gli altri 2 libri precedenti, racconta gli snodi principali della storia in modo così sbrigativo che non c'è modo di godere a pieno di quei momenti. Tutta la storia dei cambiamenti genetici, della Guerra della Purezza, di come si vuole ovviare a tutti questi morti, della differenza tra coloro che sono puri o danneggiati, ci viene si raccontata a piccole dosi in modo da creare la curiosità ma anche in modo concentrato. Il tempo quindi per sedimentare quanto ci viene detto è poco.

Il continuo alternarsi dei personaggi di Tris e Tobias all'inizio di un nuovo capitolo rendono spesso difficoltosa la lettura, rendendo la storia confusa al punto che spesso ci si confonde e non si sa più chi stia parlando in quel momento se ci siamo persi il nome in cima.
La Roth, se proprio voleva raccontarci la storia da due punti di vista, avrebbe almeno dovuto fare lo sforzo di cambiare lo stile della narrazione, senza rendere tutto così uniforme.

Il messaggio: Ci sono numerosi eventi che cambiano il corso della storia da come era cominciata all'inizio ed è un bene. Molti dei personaggi subiscono un cambiamento sostanziale, grazie (purtroppo) alla perdita di persone care.  Un punto a favore dell'autrice che ha saputo far crescere i caratteri di chi ci troviamo davanti nelle pagine.
La cosa però che non mi è andata giù fin da quando veniamo a conoscenza dell'esperimento sulle città e numerosi personaggi scoprono di non essere più chi pensavano di essere, è il messaggio:

"Se sei diverso, sei sbagliato"

Partiamo da Tris che nel primo libro scopre che è una Divergente e arriviamo a questo terzo capitolo della saga dove il messaggio viene ripetuto e gridato ai quattro venti. Come idea non è male, anzi, il tema della diversità è importante e se ne dovrebbe parlare di più. I personaggi di questo libro, protagonista femminile a parte, che sono vittima del cambiamento genetico restano confusi dopo aver appreso la notizia e il loro stato perdura per tutta la durata del libro, nonostante più volte venga ripetuto loro di reagire. E questo non è bello. Un bel giorno viene detto loro che il loro DNA è diverso e tutto cambia. Tutto diventa difficile da affrontare. Tutto diventa complicato. Tutti vengono aggrediti da delle paranoie assurde. Non dovrebbero invece sostenersi a vicenda e cercare di affrontare la cosa in maniera adulta visto che per i medesimi motivi è scoppiata una guerra? Non dovrebbero pensare a farsi forza per la perdita dei loro cari? No. Pare che in Allegiant le persone siano più preoccupate di se stesse che delle persone a cui vogliono bene, senza reagire. Addirittura uno di loro pur di rinnegare quello che è è disposto a resettare la sua mente e ripartire da zero.
E' davvero questo che dovrebbe passare?

Il finale: Non sono solito dare spoiler quindi non ne darò. Devo dire che mi ha sorpreso per la rapidità con cui è arrivato e sorpreso per i suoi accadimenti. Giuro che non me l'aspettavo. Non posso dire molto di più per non rovinare la sorpresa a chi magari non è ancora giusto alla conclusione della storia.
Sono stato sinceramente felice di questo finale, un po' perchè detto tra noi l'autrice ha ribadito per l'ennesima volta su questi sieri e queste siringhe che chi prima chi dopo si sparano in vena per un motivo o per l'altro e non so per quanto ancora avrei potuto leggere una storia principalmente basata su quello; e un po' per essere giunto alla conclusione della storia.
Il mio giudizio nel complesso è positivo, trattandosi di un libro per ragazzi. Mi spiace solo, e forse questo è un pensiero personale, che al finale non viene dato il giusto peso. La storia si conclude con un grosso evento che coinvolge Tris, che però passa un po' in sordina per dare spazio (nell'epilogo) al personaggio di Tobias, protagonista dello spin-off che segue Allegiant... Mi chiedo come mai.
Il cattivo di turno poi (beh c'è sempre un cattivo, no?) fa una fine che è quella giusta, ma a cui pare manchi qualcosa, quel qualcosa che ti fa pensare "ti sta bene! Pensaci bene la prossima volta prima di fare del male!".
Forse un po' di delusione c'è.

Cosa viene dopo?
(eh eh pensavate che tutto fosse finito eh?)

La cara Veronica Roth si è fatta, giustamente, prendere un po' la mano. Sinceramente però visto come ha concluso la trilogia e letto molte delle recensioni che sono state scritte sul suo finale, non so quanto successo potrà ricevere...

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