giovedì 21 aprile 2016

The Junkie Quatrain - Gli infetti di Baugh, di Peter Clines

Titolo: The Junkie Quatrain - Gli infetti di Baugh
Autore: Peter Clines
Pagine: 149
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La trama: Sei mesi fa il mondo è finito. Il Contagio di Baugh si è diffuso su tutto il pianeta. Le vittime si sono trasformate in cannibali presto conosciuti con il nome di tossici. La civiltà è crollata e i superstiti hanno creato rifugi isolati per nascondersi dagli infetti... o dai presunti tali. Ora, mentre la società si avvicina a un punto critico, molte vite si incrociano e si intersecano per due giorni in una Los Angeles desolata. Quattro storie di sopravvivenza in uno scenario post apocalittico. Perché la fine del mondo può significare cose diverse per persone diverse. Perdita. Opportunità. Speranza. O magari solo un altro giorno di lavoro.



La recensione

Prima di parlare di questo nuovo libro che ho letto mi sento di esprimere un desiderio. Quello che ho letto servirebbe adesso, a questo nostro mondo, a questa nostra Italia e a questo mondo del lavoro che pretende il meglio da te senza mai gratificare niente di quello che fai. Lo scoppio di un'enorme epidemia servirebbe a far piazza pulita. A togliere tutto il marcio che c'è.
Fine dell'intro...andiamo a recensire!

La storia: Quella di Peter Clines è un insieme di racconti. Quattro racconti che narrano di come il mondo sia morto sei mesi prima. Di come il mondo intero abbia iniziato a subire forti sconvolgimenti dopo che una epidemia sconosciuta è iniziata a dilagare dalla Cina. Sembra non esserci scampo per nessuno. I sopravvissuti sono costretti a vedersela coi propri simili che, infettati dal virus, hanno iniziato a mangiarsi gli uni con gli altri. La popolazione mondiale è decimata.
Non resta che lottare per rimanere in vita, per tentare ancora una volta di ricominciare in un mondo che non è più lo stesso.

La struttura: Ho iniziato a leggere pensando di trovarmi di fronte una storia breve ma dallo scorrere lineare e mi sono piacevolmente ricreduto non appena ho concluso l'introduzione dell'autore. Peter Clines ci racconta in cosa andiamo ad immergerci. Dice molto poco della storia, racconta invece come tutto sia nato, come è arrivato a concepire questa serie di racconti che, per sua stessa ammissione, sono intercambiabili. Questa cosa mi ha gasato un sacco non appena i racconti sono cominciati. Le quattro storie infatti si concentrano su quattro personaggi e quattro situazioni differenti accomunate dallo stesso filo narrativo. Ritroviamo infatti gli stessi personaggi in tutti i racconti vuoi prima vuoi dopo, mischiati ai protagonisti che volta volta cambiano. In questo modo la trama viene portata avanti da quattro punti di vista differenti, il bello è il fatto di poter leggere i racconti nell'ordine che noi vogliamo. Il lettore crea la sua storia, il suo ordine personale. Niente viene aggiunto e niente viene tolto. Il valore a tutto quanto lo da l'autore dando la possibilità di scegliere come vivere questa esperienza letteraria.
C'è chi scappa, c'è chi dell'uccidere zombie e accaparrarsi il bottino ne ha fatto una professione, c'è chi a causa dei suoi studi viene coinvolto in qualcosa di più grande e pericoloso, e c'è chi in tutto questo cerca vendetta.
Che si parta dal primo racconto e si proceda poi col quarto per poi passare al terzo e al secondo o l'inverso, non conta, la storia è quella, ma resa divertente dalla possibilità di saltare da un luogo all'altro di Los Angeles, resa accattivante dai dettagli. Sembra quasi di leggere un libro game come ai vecchi tempi e gli appassionati apprezzeranno di certo.

Il tema: Universale, e come già detto nella mia piccola introduzione, abbraccia tutti quanti noi. A questo mondo siamo troppi. Siamo troppi e le risorse non bastano per tutti quanti. Adesso pensiamo che questa sia un'assurdità ma fra una cinquantina d'anni non sarà più così. C'è bisogno di una soluzione. Bisogno di qualcosa che rimetta a posto i numeri sul pallottoliere. Il mondo straborda di gente e si deve pare pulizia, quale modo migliore di farlo se non con qualcosa creato in laboratorio? Una malattia capace di spazzare dalla faccia della terra una vasta percentuale di individui per ripartire da zero.
Siamo troppi.
Una sorta di punizione divina si abbatte su di noi.
Questo tema è forse già astato utilizzato in altre situazioni, la malattia come deus ex machina non è certo una novità, solo che qua è un dato di fatto. Mentre in altre pubblicazioni si supponeva fosse così, Peter Clines lo afferma chiaramente. Secondo lui questo è quello che dovrebbe accadere, solo scendendo in basso si può provare a risalire. Solo andando a sfruttare nuovamente la teoria evolutiva di Darwin possiamo salvarci: i più forti e i più furbi ce la fanno.

Il mio giudizio: Geniale, ripeto, l'idea di poter cambiare l'ordine dei racconti. Questo fa fare uno scatto di avanti a mille Km/h a tutto il libro. La trama è quella classica delle saghe sugli zombie, ma finalmente qualcuno ha avuto il coraggio di chiamare in un altro modo gli infetti: tossici. Tossici come qualcosa da cui non si può più uscire, qualcosa da cui non ci scappa, qualcosa che può solo peggiorare. Sinceramente mi ero un po' stancato di sentirli chiamare sempre coi soliti nomi.  Un po' di originalità per questi poveri mangia carne, no?
Ho letto il libro in una serata. Mentre attendevo di entrare al cinema, e non è certo per fretta che ci ho messo così poco, ma perché scorre un sacco, ti prende, ti trascina, ti coinvolge e senza che te ne rendi conto sei lì anche tu a correre per le speedway di Los Angeles in sella ad una bici per fare il meno rumore possibile. Per non attirare attenzione. Per non dover combattere. Per non rischiare di morire.
Un libro sugli zombie (ok ok tossici!) che merita di essere letto, che aggiunge quel qualcosa in più che ti rende orgoglioso di averlo letto. Ebook o cartaceo non importa. Si apprezza allo stesso modo, con la differenza che il cartaceo si può pure ammirare!

Beh? Com'è che siete sempre qui e non avete preso un aereo per LA? =)

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