Titolo originale: Harry Potter and the cursed child
Autori: J. K. Rowling, John Tiffany, Jack Thorne
Editore: Salani editore
Pagine: 368
La trama: È sempre stato difficile essere Harry Potter e non è molto più facile ora che è un impiegato del Ministero della Magia oberato di lavoro, marito e padre di tre figli in età scolare. Mentre Harry Potter fa i conti con un passato che si rifiuta di rimanere tale, il secondogenito Albus deve lottare con il peso dell'eredità famigliare che non ha mai voluto. Il passato e il presente si fondono minacciosamente e padre e figlio apprendono una scomoda verità: talvolta l'oscurità proviene da luoghi inaspettati.
La recensione
Il mondo sta parlando di questo libro, quindi mi limiterò a dire come la penso e fare qualche considerazione in merito a questo fenomeno che è Harry Potter
Chi sia Harry Potter lo sanno ormai anche i muri, quindi non ha bisogno di nessuna presentazione. Sette libri, sette anni di scuola di magia e una maledizione che si porta dietro dall'inizio alla fine. Il settimo libro si conclude con la sconfitta del Signore Oscuro, il bene vince su tutto quanto e il lettore viene lasciato alla stazione di Kings Cross anni dopo, quando i figli di Harry, Ginny, Ron e Hermione, stanno per partire per Hogwarts.
La storia: Albus, il figlio di Harry, parte per la scuola di magia, ma da subito è chiaro che non ha niente a che vedere con suo padre, non ha le sue stesse qualità. Ecco che finisce presto per essere deriso e messo da parte da tutti coloro che da lui si aspettavano qualcosa di più vista la discendenza. Stessa sorte tocca a Scorpius, figlio di Draco Malfoy, accusato ripetutamente di essere figlio illegittimo di Voldemort. i due finiscono per diventare amici inseparabili.
Harry lavora per il Ministero della magia assieme a Hermione, e la sua vita è così assorbita dal lavoro che il tempo a disposizione per poter comprendere il disagio di suo figlio è ridotto a zero. Questo farà sentire Albus ancora più messo da parte, se anche suo padre non lo comprende, e dopo aver origliato una conversazione con Amos Diggory, dove accusa Harry di aver ucciso ingiustamente suo figlio Cedric durante il Torneo Tre Maghi, decide di agire...
Inizio col dire che ho apprezzato lo sforzo di un adattamento teatrale come esperimento. Nonostante questo e nonostante da anni mi trovi i fronte a copioni teatrali, affermo che una storia come questa, dove la magia è l'elemento portante, risulta parecchio difficoltosa da immaginare senza nessuno spunto a cui aggrapparsi. Il lettore è continuamente messo alla prova, viene costretto ad attingere sempre ai ricordi dei libri letti in precedenza, senza avere (per forza di cose) nessun'altra descrizione. Uno sforzo enorme, gigantesco, è chiesto a chi, come me, non ha visto lo spettacolo teatrale.
I personaggi: Per niente spaventato mi sono messo sotto con la lettura. Al volo si capisce che qualcosa è cambiato, i personaggi soprattutto. Se è vero che essere Harry Potter non è mai stato facile, capiamo al volo il perché.
A parte il non essermi mai andato a genio il finale del settimo libro coi figli che partono, giusto per "aprire una porta" (...e vedere di allungare il brodo come ha fatto adesso!), c'è stato un cambio radicale dei personaggi. Nessuno di loro è più quello di un tempo. Ok, passa il tempo e son cresciuti, ma che Harry sia diventato un genitore noioso oberato di lavoro no, non lo accetto. Hermione, dopo essersi riscattata negli anni, adesso è la copia di se stessa e che ha le carte in regola per cadere presto in depressione visto che l'unica cosa che le rimane è il lavoro. Ron da simpaticone che era si è tramutato in un blog informe che ingurgita qualsiasi cosa sia commestibile, con tanto di commenti e battutine così tristi da spararsi nelle balle. Ginny. Ginny? Parliamone...una donna, una mamma, così triste e piatta penso di non averla mai vista ne sentita.
Albus e Scorpius sono così simili che spesso finiscono per confondersi. Stesso modo di parlare. Stesso livello di sfigaggine. Stessi problemi familiari.
La trama: Quello che ci riporta a Hogwarts è assurdo. Prima di tutto, quando secondo me si va a rivangare il passato, secondo me si pecca di originalità. Con quello che uno si potrebbe inventare c'era bisogno di andare a ripescare il Torneo Tre Maghi, di tre libri prima per cercare di cambiare il corso degli eventi? No. Non ci siamo.
Seconda cosa, dopo che per sette (eh si..ditelo con me, SETTE) libri, ci siamo portati dietro per una vita lo spettro del ritorno del Signore Oscuro, c'era davvero bisogno di tirare nuovamente fuori il discorso? Stiamo davvero parlando di qualcosa di già visto e ribadito per svariate pagine? Ancora Voldemort e la minaccia della sua presa di potere? Eh?? Non ci siamo.
Terza cosa. Con tutte le persone importanti che sono morte, e che davvero potrebbe tornare utile farle rivivere, c'era proprio bisogno di parlare proprio di quella? Un evento fatto e finito, di cui ormai tutti ci eravamo fatti una ragione? Alla Rowling ci son voluti tutti questi anni per concepire questo plot? Secondo me ha iniziato a bere the corretto, è l'unica spiegazione.
Quarta cosa (semi-spoiler). Giuro sulla mia libreria che non appena ho letto quali erano le motivazioni del cattivo di turno volevo morire. Morire malissimo. Come sopra, pensavo che la questione della maledizione di Harry Potter e del modo brutale in cui sono morti i suoi genitori, fosse stata ampiamente trattata. Così forse non la pensa la nostra autrice, quando si è vista presentare il copione e ha dato l'ok per la messa in scena firmando tutto quanto. Ancora Harry Potter da piccolo? Ancora James e Lily Potter morti nello scontro? Ancora Voldemort che arriva per uccidere il bambino che gli rovinerà la vita?
Non doveva essere una nuova storia? No. Non ci siamo.
I tema: Quello del peso che un figlio sente nei confronti di un padre. Albus, oltre a soffrire un po' a causa del suo essere asociale, soffre del fatto che suo padre sia uno importante, il ragazzino che anni prima ha salvato il mondo magico. Il loro avere un carattere diverso, il loro essere distanti, permea l'intera storia. Sorte non dissimile è quella di Scorpius e quella del cattivo della storia. Quello che fa sbarrare gli occhi è che tutti e tre la vivono nel medesimo modo. Avevano forse pensato che per il lettore non fosse abbastanza chiaro? Ok che tre è il numero perfetto...ma non sempre.
Agghiacciante è stato leggere di come siano drastiche le soluzioni proposte da Harry Potter per migliorare il rapporto col figlio. Un genitore cieco e incapace di vedere e comprendere i bisogni del figlio a causa della sua scarsa disponibilità. Beh, da uno che ha passato quello che ha passato Harry con i genitori e il disagio dell'essere abbandonato a casa dei Dursley, mi sarei aspettato un po' più di comprensione, non i prosciutti sugli occhi.
Un esempio? Vogliamo parlare di quando Harry arriva a minacciare uno degli insegnanti perché "solo lui sa come trattare suo figlio", rimproverandogli che lei non può saperlo perché non ha figli?? Ci ho rivisto dentro troppo dei comportamenti che non sopporto dei genitori di oggi, che troppo si discostano dagli insegnamenti che ho ricevuto, che quasi ho dato di stomaco. Ma come??? Direte voi, è il tema del libro! NO, no, no e no! Quello non è Harry Potter!
Il mio giudizio: Un libro che non mi sono pentito di leggere, perché ero curioso di sapere cosa si erano inventati. Devo però ammettere che la magia presente nei libri precedenti, grazie al mondo creato dall'autrice, in questo adattamento non è più presente. Purtroppo il lettore vive di ricordi e di tutta una serie di nomi di cose che già conosce. Questo non basta a reggere la trama. Rimestare il passato non è stata una grande cosa, una grande idea. I nuovi personaggi servono solo a portare avanti un discorso che fa acqua da tutte le parti e che spazza via tutto il resto. Non troviamo più i caratteri che ci sono rimasti nel cuore. Il cattivo di turno è assurdo, prevedibile dalla prima comparsa, e con uno scopo troppo simile a quello di Albus il protagonista, e tutta la sua cattiveria si riduce alla solita solfa. L'esamotage della GiraTempo prima e della GiraTempo dopo non doveva manco esistere, visto che furono a suo tempo distrutte.
Scarsa originalità, difficoltà nell'immedesimarsi in qualcuno di loro, uniti a una storia che si legge davvero a fatica, solo per affetto nei confronti dei tempi andati. Che peccato.
Che.
Peccato.
Albus e Scorpius sono così simili che spesso finiscono per confondersi. Stesso modo di parlare. Stesso livello di sfigaggine. Stessi problemi familiari.
La trama: Quello che ci riporta a Hogwarts è assurdo. Prima di tutto, quando secondo me si va a rivangare il passato, secondo me si pecca di originalità. Con quello che uno si potrebbe inventare c'era bisogno di andare a ripescare il Torneo Tre Maghi, di tre libri prima per cercare di cambiare il corso degli eventi? No. Non ci siamo.
Seconda cosa, dopo che per sette (eh si..ditelo con me, SETTE) libri, ci siamo portati dietro per una vita lo spettro del ritorno del Signore Oscuro, c'era davvero bisogno di tirare nuovamente fuori il discorso? Stiamo davvero parlando di qualcosa di già visto e ribadito per svariate pagine? Ancora Voldemort e la minaccia della sua presa di potere? Eh?? Non ci siamo.
Terza cosa. Con tutte le persone importanti che sono morte, e che davvero potrebbe tornare utile farle rivivere, c'era proprio bisogno di parlare proprio di quella? Un evento fatto e finito, di cui ormai tutti ci eravamo fatti una ragione? Alla Rowling ci son voluti tutti questi anni per concepire questo plot? Secondo me ha iniziato a bere the corretto, è l'unica spiegazione.
Quarta cosa (semi-spoiler). Giuro sulla mia libreria che non appena ho letto quali erano le motivazioni del cattivo di turno volevo morire. Morire malissimo. Come sopra, pensavo che la questione della maledizione di Harry Potter e del modo brutale in cui sono morti i suoi genitori, fosse stata ampiamente trattata. Così forse non la pensa la nostra autrice, quando si è vista presentare il copione e ha dato l'ok per la messa in scena firmando tutto quanto. Ancora Harry Potter da piccolo? Ancora James e Lily Potter morti nello scontro? Ancora Voldemort che arriva per uccidere il bambino che gli rovinerà la vita?
Non doveva essere una nuova storia? No. Non ci siamo.
I tema: Quello del peso che un figlio sente nei confronti di un padre. Albus, oltre a soffrire un po' a causa del suo essere asociale, soffre del fatto che suo padre sia uno importante, il ragazzino che anni prima ha salvato il mondo magico. Il loro avere un carattere diverso, il loro essere distanti, permea l'intera storia. Sorte non dissimile è quella di Scorpius e quella del cattivo della storia. Quello che fa sbarrare gli occhi è che tutti e tre la vivono nel medesimo modo. Avevano forse pensato che per il lettore non fosse abbastanza chiaro? Ok che tre è il numero perfetto...ma non sempre.
Agghiacciante è stato leggere di come siano drastiche le soluzioni proposte da Harry Potter per migliorare il rapporto col figlio. Un genitore cieco e incapace di vedere e comprendere i bisogni del figlio a causa della sua scarsa disponibilità. Beh, da uno che ha passato quello che ha passato Harry con i genitori e il disagio dell'essere abbandonato a casa dei Dursley, mi sarei aspettato un po' più di comprensione, non i prosciutti sugli occhi.
Un esempio? Vogliamo parlare di quando Harry arriva a minacciare uno degli insegnanti perché "solo lui sa come trattare suo figlio", rimproverandogli che lei non può saperlo perché non ha figli?? Ci ho rivisto dentro troppo dei comportamenti che non sopporto dei genitori di oggi, che troppo si discostano dagli insegnamenti che ho ricevuto, che quasi ho dato di stomaco. Ma come??? Direte voi, è il tema del libro! NO, no, no e no! Quello non è Harry Potter!
Il mio giudizio: Un libro che non mi sono pentito di leggere, perché ero curioso di sapere cosa si erano inventati. Devo però ammettere che la magia presente nei libri precedenti, grazie al mondo creato dall'autrice, in questo adattamento non è più presente. Purtroppo il lettore vive di ricordi e di tutta una serie di nomi di cose che già conosce. Questo non basta a reggere la trama. Rimestare il passato non è stata una grande cosa, una grande idea. I nuovi personaggi servono solo a portare avanti un discorso che fa acqua da tutte le parti e che spazza via tutto il resto. Non troviamo più i caratteri che ci sono rimasti nel cuore. Il cattivo di turno è assurdo, prevedibile dalla prima comparsa, e con uno scopo troppo simile a quello di Albus il protagonista, e tutta la sua cattiveria si riduce alla solita solfa. L'esamotage della GiraTempo prima e della GiraTempo dopo non doveva manco esistere, visto che furono a suo tempo distrutte.
Scarsa originalità, difficoltà nell'immedesimarsi in qualcuno di loro, uniti a una storia che si legge davvero a fatica, solo per affetto nei confronti dei tempi andati. Che peccato.
Che.
Peccato.
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