Titolo originale: Bartender, P. I
Autore: Ethan Stone
Editore: Triskell edizioni
Pagine: 141
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La trama: Quando Linc Carpenter, star dell’hockey, viene bandito dalla federazione e gli viene impedito di praticare lo sport che ama, decide di ricominciare da capo servendo drink a Tampa.
Come barista è una frana, così coglie al volo l’opportunità di farsi addestrare come investigatore privato. Non è molto bravo neanche in quello, ma riesce comunque a farsi assumere per seguire il magnate della moda Quentin Faulkner.
Mentre l’incompetenza di Linc si dimostra essere un ostacolo, Brady Williams, la muscolosa guardia del corpo di Faulkner, potrebbe rivelarsi la sua rovina.
Malgrado l’incompetenza di Linc, Brady si sente attratto da lui e la stupidità di Linc potrebbe essere proprio ciò di cui hanno bisogno per risolvere il caso e salvare le loro vite.
La recensione
Qualche giorno fa ho avuto modo di leggermi questo libro di Ethan Stone, Bartender P.I, spinto dalla curiosità. Beh, dire che è stata una lettura decisamente piacevole è s dire poco. Ma andiamo con ordine.
La storia è quella di Linc, un ragazzo parecchio scanzonato il cui sogno è quello di giocare a hokey per tutta la vita, perché è la cosa che gli riesce meglio. La sua condotta amorosa, che lo spinge ad abbordare ragazzi giovani, però lo mette nei guai. Così è costretto a trasferirsi a Tampa, dove un suo ex allenatore gestisce un piccolo bar. Linc scopre presto che nemmeno la carriera di barista fa per lui e quando si trova di fronte una nuova opportunità la coglie al volo. Diventare un'investigatore privato? Ma certo!
La sua avventura comincia quando Avion, la moglie di un ricco stilista, si rivolge a lui perché è convinta che suo marito la tradisca. Ecco che Linc comincia a fare ricerche e capisce che l'unico modo di risolvere il caso è quello di scattare delle foto che ritraggono Quentin in atteggiamenti scandalosi con la sgualdrina. Ma per quanto il suo piano sia chiaro e limpido...a mettersi tra lui e la gloria ci sarà Brady, un ragazzone aitante, che farà di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote e pure qualcos'altro!
Una delle cose che più mi sono piaciute di questo libro è senza ombra di dubbio il protagonista, Linc. Inizialmente viene presentato come una vera star, uno spaccone, uno che non deve chiedere niente a nessuno perché lui è il top. Poi lo impari a conoscere e scopri che dietro quella scorza dura si nasconde un ragazzo sensibile, imbranato (che incespica e stravolge le parole come se non ci fosse un domani!) e forse anche un po' timido. Lui si getta a capofitto nelle cose (che decida infatti di fare l'investigatore senza la minima competenza la dice lunga), se ne sbatte di quello che può succedergli. Ma anche se agli occhi del lettore potrebbe apparire uno sprovveduto alla fine dimostra essere uno che non si arrende, lui è abituato a rialzarsi e continuare a lottare.
Brady lo stesso. Immediatamente ho pensato fosse un personaggio negativo, uno messo lì dall'autore come antagonista, e per buona parte della storia è così. Nasconde però un segreto che non verrà svelato fino alla fine e questo genera nel lettore una curiosità senza pari. Brady è sorridente, spontaneo, si lascia coinvolgere nelle mirabolanti macchinazioni di Linc per risolvere il caso. Entrambi compiono infatti un percorso, all'inizio agli antipodi finiscono poi per essere due incapaci di separarsi, ed è proprio questa loro unione che rende particolarmente divertente e accattivante l'intero libro.
La seconda cosa che ho apprezzato è la trama, che seppur semplice è riuscita a tenermi incollato alle sue pagine. A differenza de Il fantasma dai calzini gialli di Josh Lanyon, dove la storia per quanto cupa ha dei risvolti davvero sovrannaturali e con personaggi che un po' al limite, in Bartender P.I è tutto molto lineare. I toni di questa vicenda sono sempre leggeri, mai troppo cupi, e il comportamento dei personaggi in relazione al mistero da risolvere è sempre credibile. Una cosa su cui faccio parecchio caso quando letto è infatti questa. L'argomento trattato, il presunto tradimento dello stilista e della storia morbosa che si porta dietro, è infatti qualcosa che abbiamo spesso sotto i nostri occhi ma in forme differenti, qualcosa che potrebbe succedere a tutti.
Il mio giudizio: Bartender P.I è uno di quei libri che si leggono alla velocità della luce. Uno di quei libri con cui instauri un rapporto particolare non appena cominci a leggerlo. Uno di quelli che sono capaci di risollevare anche ala giornata più buia, con i suoi personaggi e le sue vicende. Bartender P.I fa divertire per la sua irriverenza e le sue situazioni (spesso) assurde che fanno somigliare la storia ad un'enorme favola.
Un sottotesto da non sottovalutare, perché dietro una vicenda apparentemente "tranquilla" si nasconde un messaggio che tutti siamo invitati a cogliere, ed è quello di non arrendersi mai, di prendere la vita come viene e cercare di sorridere sempre... perché tanto prima o poi tuti i nodi vengono al pettine.
Consigliatissimo.
La recensione
Qualche giorno fa ho avuto modo di leggermi questo libro di Ethan Stone, Bartender P.I, spinto dalla curiosità. Beh, dire che è stata una lettura decisamente piacevole è s dire poco. Ma andiamo con ordine.
La storia è quella di Linc, un ragazzo parecchio scanzonato il cui sogno è quello di giocare a hokey per tutta la vita, perché è la cosa che gli riesce meglio. La sua condotta amorosa, che lo spinge ad abbordare ragazzi giovani, però lo mette nei guai. Così è costretto a trasferirsi a Tampa, dove un suo ex allenatore gestisce un piccolo bar. Linc scopre presto che nemmeno la carriera di barista fa per lui e quando si trova di fronte una nuova opportunità la coglie al volo. Diventare un'investigatore privato? Ma certo!
La sua avventura comincia quando Avion, la moglie di un ricco stilista, si rivolge a lui perché è convinta che suo marito la tradisca. Ecco che Linc comincia a fare ricerche e capisce che l'unico modo di risolvere il caso è quello di scattare delle foto che ritraggono Quentin in atteggiamenti scandalosi con la sgualdrina. Ma per quanto il suo piano sia chiaro e limpido...a mettersi tra lui e la gloria ci sarà Brady, un ragazzone aitante, che farà di tutto per mettergli i bastoni tra le ruote e pure qualcos'altro!
Una delle cose che più mi sono piaciute di questo libro è senza ombra di dubbio il protagonista, Linc. Inizialmente viene presentato come una vera star, uno spaccone, uno che non deve chiedere niente a nessuno perché lui è il top. Poi lo impari a conoscere e scopri che dietro quella scorza dura si nasconde un ragazzo sensibile, imbranato (che incespica e stravolge le parole come se non ci fosse un domani!) e forse anche un po' timido. Lui si getta a capofitto nelle cose (che decida infatti di fare l'investigatore senza la minima competenza la dice lunga), se ne sbatte di quello che può succedergli. Ma anche se agli occhi del lettore potrebbe apparire uno sprovveduto alla fine dimostra essere uno che non si arrende, lui è abituato a rialzarsi e continuare a lottare.
Brady lo stesso. Immediatamente ho pensato fosse un personaggio negativo, uno messo lì dall'autore come antagonista, e per buona parte della storia è così. Nasconde però un segreto che non verrà svelato fino alla fine e questo genera nel lettore una curiosità senza pari. Brady è sorridente, spontaneo, si lascia coinvolgere nelle mirabolanti macchinazioni di Linc per risolvere il caso. Entrambi compiono infatti un percorso, all'inizio agli antipodi finiscono poi per essere due incapaci di separarsi, ed è proprio questa loro unione che rende particolarmente divertente e accattivante l'intero libro.
La seconda cosa che ho apprezzato è la trama, che seppur semplice è riuscita a tenermi incollato alle sue pagine. A differenza de Il fantasma dai calzini gialli di Josh Lanyon, dove la storia per quanto cupa ha dei risvolti davvero sovrannaturali e con personaggi che un po' al limite, in Bartender P.I è tutto molto lineare. I toni di questa vicenda sono sempre leggeri, mai troppo cupi, e il comportamento dei personaggi in relazione al mistero da risolvere è sempre credibile. Una cosa su cui faccio parecchio caso quando letto è infatti questa. L'argomento trattato, il presunto tradimento dello stilista e della storia morbosa che si porta dietro, è infatti qualcosa che abbiamo spesso sotto i nostri occhi ma in forme differenti, qualcosa che potrebbe succedere a tutti.
Il mio giudizio: Bartender P.I è uno di quei libri che si leggono alla velocità della luce. Uno di quei libri con cui instauri un rapporto particolare non appena cominci a leggerlo. Uno di quelli che sono capaci di risollevare anche ala giornata più buia, con i suoi personaggi e le sue vicende. Bartender P.I fa divertire per la sua irriverenza e le sue situazioni (spesso) assurde che fanno somigliare la storia ad un'enorme favola.
Un sottotesto da non sottovalutare, perché dietro una vicenda apparentemente "tranquilla" si nasconde un messaggio che tutti siamo invitati a cogliere, ed è quello di non arrendersi mai, di prendere la vita come viene e cercare di sorridere sempre... perché tanto prima o poi tuti i nodi vengono al pettine.
Consigliatissimo.
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