Autore: Paolo Vanacore
Editore: Castelvecchi
Pagine: 160
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La trama: Roma. Edoardo e Margherita, fratello e sorella, si vogliono un gran bene, sono molto legati. Edoardo è timido, introverso, riservato, al contrario di Margherita, esuberante, folle, imprevedibile, che ha scelto un lavoro forse troppo serio come quello dell'avvocato. L'esistenza di Edoardo, io narrante e protagonista del romanzo, viene sconvolta da due episodi: la sua inaspettata assunzione presso l'ufficio marketing e commerciale del bioparco di Roma e l'apparizione nella propria vita di Gabriele, il nuovo fidanzato di Margherita, conosciuto durante il concerto del primo maggio a San Giovanni. Edoardo si scopre innamorato di Gabriele, il fidanzato di Margherita. Da quel momento il rapporto tra il fratello e la sorella sarà messo duramente alla prova in un rapido alternarsi di colpi di scena. In mezzo a foche, pinguini, canguri e struzzi colorati, c'è un padre tanto amato, sempre assente, che vive una doppia vita, una madre casalinga che finge di non capire, due amici troppo intraprendenti e una movimentata trasferta di due mesi allo zoo di Dublino.
La recensione
Lo so, lo so... ultimamente mi sono dato alle videorecensioni, che ok portano via meno tempo ma hanno anche tutto un altro sapore. Ho deciso infatti di tornare sui miei passi per parlarvi di uno degli ultimi libri che ho letto: L'ultimo salto del canguro di Paolo Vanacore. Non ho riletto la trama da quando mi è stata proposta la lettura di questo libro e ho fatto bene... ma andiamo con ordine.
Ci troviamo nella capitale e Roma già esercita un grandissimo fascino, dobbiamo poi aggiungerci la storia di Edoardo, che per vivere lavora al bioparco immerso nel verde e se ne sta in bella compagnia assieme ai suoi animali. Poi abbiamo sua sorella Margherita, detta Margi, con cui ha un rapporto strettissimo fin dalla tenera età. E poi abbiamo Gabriele, il fidanzato di Margi, che non appena fa la sua comparsa il giorno del primo maggio... getta scompiglio tra i due. Edoardo è socievole e tranquillo, Margi è argento vivo allo stato puro e Gabri... beh Gabri è bello da mozzare il fiato.
Nasce così, in un battibaleno, un triangolo amoroso senza eguali che metterà tutti quanti in ginocchio e costringerà i nostri personaggi a guardarsi dentro... in tutti i sensi.
Quello che ho percepito non appena ho iniziato a leggere il libro di Vanacore è l'immediata scorrevolezza della sua prosa. Sorprendente il modo in cui le pagine mi scorrevano sotto gli occhi! L'autore fa un uso spigliato delle parole che si susseguono snocciolando un lessico semplice ma diretto, capace di mettere in luce argomenti e stati d'animo in un lampo.
Nonostante ci siano spesso momenti in cui la normale narrazione si interrompe per dare sfogo all'interiorità dei personaggi, dove si spiega il perché delle loro azioni, il ritmo non cala mai tenendo sempre alta l'attenzione del lettore. E vi pare poco??
Edoardo è giovane, è attratto dai ragazzi e ha alle spalle un passato dove ha sperimentato la sua sessualità in ogni sua forma, nonostante questo agli occhi del lettore non appare come uno che ha semplicemente "corso la cavallina". Edoardo è un ragazzo tranquillo, disponibile verso le persone che gli stanno vicino, in particolare sua sorella che sa tutto di lui, un ragazzo con la testa sulle spalle. Un ragazzo che vorrei come mio vicino di casa. Una persona con cui vorrei poter passare le mie serate perché da subito ho sentito una sintonia che mi legava a lui.
Quando Gabriele irrompe nella sua vita però tutto cambia e mentre si lascia trascinare dai sentimenti che lentamente fioriscono nei confronti di Gabriele è costretto a tenere invece tutto dentro per non mandare in frantumi il rapporto che ha con la sorella.
Margherita è l'opposto del fratello, è vivace, è scontrosa, sincera al punto da dirti chiaramente in faccia cosa pensa di te. Fa l'avvocato ed è precisa, puntuale, ha un rapporto così stretto con Edoardo che quasi le fa da mamma. Però è anche cieca... non si accorge di quanto i suoi giochetti la stiano mettendo sempre più in difficoltà. Non si rende conto che più tenta di capire, più prova e più Edoardo e Gabriele finiscono per voler stare insieme disseminando le giornate di dubbi e incertezze.
Gabriele. Eh Gabriele... cosa dire di lui? Dalle descrizioni che ne fa Vanacore mi ha fatto più volte ripensare a Dorian di Wilde, una persona così semplice ma che proprio per questo inconsapevole di avere un forte ascendente su qualcuno. E' lui la causa di tutto. E' lui che fa fuoco a una miccia che è destinata a infiammare gli animi dei protagonisti. E' lui il frutto proibito che tutti vogliono. Ma è anche quel tipo di ragazzo che non ha ancora capito che direzione far prendere alla sua vita... Gabriele è il ragazzo che fa "quello che si deve", quello che la società vuole che fai, uno che per far quello che vogliono gli altri si immerge a capofitto in una situazione che non sa se va bene per lui. E questo fa star male. Lui e anche il lettore.
Al di là del tema principale, ovvero quello del rapporto tra fratello e sorella messo in crisi da un terzo elemento, c'è anche tutto un sottotesto pieno di sfaccettature con cui il fido lettore deve fare i conti.
Quello tra Margi e Edo è un rapporto come ce ne sono tanti, o potrebbero esserci. Il fatto che siano maschio e femmina vuol dir poco, il loro è un rapporto importante basato sulla fiducia che però comincia a perdere i pezzi. Entrambi compiono giri immensi, si perdono, si ritrovano, si danno contro e quasi arrivano a odiarsi, ma non cambiano mai... restano sempre loro stessi, con i loro caratteri e i loro modi di fare.
Il tema invece che mi è rimasto nel cuore è quello legato ai sentimenti, quello che narra di come di punto in bianco si comincia a provare qualcosa per qualcuno ma non è possibile dirlo. Edoardo si sente attratto dal fidanzato della sorella, ma come fa? Non può certo confessarlo o renderla partecipe... Stessa cosa accade al bel Gabriele, che nonostante affermi di essere etero lancia continue frecciate e strani messaggi subliminali al fratello della fidanzata.
Mi sono ritrovato un sacco in questo tema, attualissimo tra l'altro, quello di un amore che fa di tutto per sbocciare ma che deve lottare contro le convenzioni e i rapporti familiari. Immancabilmente si finisce per fare il tifo per Edoardo e Gabriele, inutile dire di no. Io per primo, in attesa come i protagonisti di fare "il salto del canguro", quel salto che non è solo fisico ma anche mentale, quel salto che aspetti da sempre e che sai ti cambierà la vita.
Quel salto che tutti inseguiamo giorno dopo giorno con le unghie e con i denti.
Il mio giudizio: Lo dico subito se ancora non fosse chiaro. Consiglio un sacco la lettura di questo libro. E so bene che ho scritto un papiro, ma le recensioni stringate a me non piacciono, altrimenti mi fermerei alla trama.
Questo libro va letto assolutamente per la sua estrema leggibilità, il suo linguaggio crudo e diretto ma che dice la verità su come sono davvero i rapporti tra persone, pieni di insicurezze, paure e contraddizioni. Questo è il nostro bello, questo è il coraggio di essere quello che dobbiamo essere e che sentiamo dentro. I personaggi de L'ultimo salto del canguro sono come noi, inseguono la felicità, e soffrono per quello che sono costretti a dire in circostanze particolari.
Ecco perché questo libro è autentico, ecco perché ho dovuto centellinare le sue pagine per non leggerlo tutto d'un fiato... volevo che la storia andasse ancora avanti. Non volevo perdere Edoardo e Gabriele, ma neppure Margi, perché senza di lei questa storia non avrebbe avuto luogo. Non succede spesso di leggere un libro che che tocca il tema lgbt in questo modo, facendo sembrare tutti più umani, rendendo il mondo un posto migliore... anche se per breve tempo.
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