sabato 30 novembre 2013

Il profumo, di Patrick Süskind

Titolo: Il profumo
Autore: Patrick Süskind
Editore: Tea
Pagine: 259

Trama: Jean-Baptiste Grenouille, nato il 17 luglio 1783 nel luogo più puzzolente di Francia, il Cimetière des Innocents di Parigi, rifiutato dalla madre fin dal momento della nascita, rifiutato dalle balie perché non ha l'odore che dovrebbero avere i neonati, anzi perché "non ha nessun odore", rifiutato dagli istituti religiosi, riesce a sopravvivere a dispetto di tutto e di tutti. E, crescendo, scopre di possedere un dono inestimabile: una prodigiosa capacità di percepire e distinguere gli odori. Forte di questa facoltà, di quest'unica qualità, Grenouille decide di diventare il più grande profumiere del mondo, e il lettore lo segue nel suo peregrinare tra botteghe odorose, apprendista stregone che supera in breve ogni maestro passando dalla popolosa e fetida Parigi a Grasse, città dei profumieri nell'ariosa Provenza. L'ambizione di Grenouille non è quella di arricchirsi, né ha sete di gloria; persegue, invece, un suo folle sogno: dominare il cuore degli uomini creando un profumo capace di ingenerare l'amore in chiunque lo fiuti, e pur di ottenerlo non si fermerà davanti a nulla.

La recensione: Come spesso accade con i libri di cui si parla tanto, io arrivo volutamente dopo. Preferisco non essere condizionato dalle chiacchiere altrui e magari godermi il libro quando mi torna alla mente successivamente, quando i rumors sono finiti.
Profumo si presenta con la struttura di un classico. C'è un'eroe, ci sono avvenimenti più o meno tragici, personaggi che contribuiscono a mutare la figura del protagonista, e un finale "a sorpresa".
Questa struttura di altri tempi diciamo,  è agevolata da una scrittura piacere da leggere. L'autore ha saputo costruire frasi e periodi in modo che la nostra lettura risulti scorrevole e che quindi le pagine vengano macinate a un ritmo vorticoso, tanto che il libro si legge quasi d'un fiato.
L'idea di un eroe quasi antieroe mi è piaciuta moltissimo. Il protagonista è un giovane ragazzo che pur avendo uno spiccato senso dell'olfatto dalla sua nascita è stato invece privato di un odore personale. Non emana nessun tipo di odore, ne buono ne cattivo. Ed è proprio quando crescendo ne prende atto che comincia la sua ricerca, la sua caccia. La ricerca di un profumo che sia suo, che lo contraddistingua e che lo renda come tutti gli altri. Il non poter essere come le persone che lo circondano lo fanno sprofondare nella solitudine e lo portano prima in isolamento su una montagna e poi a girovagare per la Francia al fine di apprendere e affinare le più antiche tecniche dei famosi profumieri.
Fino ad arrivare al punto di non ritorno. Come infatti accade agli esordi della sua carriera di profumiere, Grenouille si macchia di omicidio al fine di "possedere" l'aroma di una delle fanciulle che l'avevano colpito. Processo che sarà inarrestabile.
I numerosi suoi spostamenti e il succedersi dei personaggi non lo aiutano, e tanto più le sue personali doti olfattive si affinano, tanto più la sua anima e la sua coscienza sprofondano nell'abisso senza fine.
Quello che mi è un po' dispiaciuto di questo romanzo sono i personaggi che non si fanno molto amare o conoscere. Le loro descrizioni, per quanto siano presenti, sono accompagnati sempre dalla descrizione dell'odore che hanno senza concentrarsi però su aspetti fisici o su avvenimenti che ci fanno capire come sia la vita del personaggio quando non si parla di lui, o come sia arrivato ad essere quello che è. Grenouille meglio degli altri...ma grazie è il protagonista!
Bello il congiungersi dell'inizio alla fine. Il romanzo inizia e finisce nello stesso luogo, con un finale che non smentisce i toni cupi della seconda parte, decisamente più interessante e avvincente ma che ahimè giunge quando ormai siamo in dirittura d'arrivo sul finale, che quasi ricorda l'uscita di prigione di Hester Pryne ne La lettera scarlatta.
Mi sono piaciute anche le descrizioni olfattive dei luoghi, che servono a farti entrare nel mondo del protagonista, peccato anche qua che se inizialmente viene descritta quasi in modo superbo la Parigi del '700, mano a mano che si procede con la lettura medesime descrizioni diventano qualcosa che fa da cornice senza un senso ben preciso.
Un buon romanzo nel complesso a cui personalmente avrei aggiunto qualche pagina in più.

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