Ciao a tutti cari compagni lettori! Come state? Riuscite a sopravvivere la freddo di questi giorni?
Quest'oggi inauguriamo una nuova rubrica di questo blog, tutta dedicata al componimento poetico.
Con Quello che gli occhi non vedono Matteo Rolleri è il primo ospite di questa nuova sezione.
Titolo: Quello che gli occhi non vedono
Autore: Matteo Rolleri
Editore: Albatros
Pagine: 118
Prezzo: 9.90 euro
Sinossi: È l’amore la chiave di volta per entrare all’interno della scrittura di Matteo Rolleri, che in questa sua prima condivide con il lettore tutto il carico emotivo del suo vissuto interiore. L’amore viene qui raccontato con un misto di stupore ed emozionalità, come si confà a un sentimento che è, per forza di cose, il centro nevralgico del nostro universo. Esperienza fondante del mestiere di vivere, l’amore viene narrato con leggerezza e semplicità, ma non di meno diventa strumento di analisi e di riflessione su di sé e sull’altro. Sì, perché quasi sempre in questo Quello che gli occhi non vedono, l’amore è rispetto a una alterità, a una persona amata che diventa specchio, soggetto e oggetto del nostro pensiero, orizzonte profondo del nostro sguardo.
La recensione: Il componimento poetico, di qualsiasi genere, non è mai semplice. Il perchè sta nel fatto che funziona per immagini, diversamente da come accade con la prosa. Sta quindi a noi lettori creare il mondo che sta dietro a quelle poche righe.
Questa raccolta di poesie ha numerosi comuni denominatori che ci accompagnano dall'inizio alla fine, e il principale filo conduttore è ben chiaro. Nonostante nella prefazione si accenni all'amore come chiave di volta (e di lettura aggiungo io) credo che il nocciolo della questione sia un'altro.
Nonostante che si, l'amore faccia da collante di tutti i componimenti, la sensazione generale che si percepisce nella lettura è quella della rassegnazione, della rinuncia e delle sfiducia nei confronti di ciò che di circonda.
Una serie di versi con un flusso in interrotto di pensieri ci trasporta attraverso la vita del poeta, costellato da delusione, abbandono e solitudine. A tratti si percepisce la voglia di vivere, di reagire, ma quasi sempre "un qualcosa" riesce a mortificare quella scintilla che sembra mai divampare come vorrebbe.
Quello che forse mi è un po' dispiaciuto è il non aver trovato riferimenti alla vita reale. Con ciò non sto certo dicendo che i sentimenti non ne facciano parte, ma nei componimenti non sono presenti quasi mai chiari riferimenti a avvenimenti accaduti, un qualcosa che ci faccia collegare il sentire del poeta a qualcosa di concreto. Le poesie di Matteo Rolleri hanno quasi sempre come argomento un Io che si rapporta e si piega di fronte all'immensità dell'universo e a qualcosa di impalpabile, quello che gli occhi non vedono appunto.
A parte questa piccola critica, mi ha fatto parecchio piacere sapere che ci sono giovani che provano piacere nel cimentarsi nei componimenti poetici e che non pensano solo ad andare in discoteca.
Leggere Quello che gli occhi non vedono mi ha fatto riflettere. Pensare a quanto spesso nella vita di tutti i giorni ci soffermiamo a leggere delle cose che poi non "ci restano". Con la poesia non è così, per capirla dobbiamo rallentare i nostri tempi, soffermarci su ogni singola parola, e guardaci dentro al fine di comprendere e condividere con il poeta quello che ci sta suggerendo.
Questa raccolta di Rolleri è senz'altro qualcosa da dover sperimentare.
Come un bisbiglio prima di andare a letto e scivolare nel sonno.
Quest'oggi inauguriamo una nuova rubrica di questo blog, tutta dedicata al componimento poetico.
Con Quello che gli occhi non vedono Matteo Rolleri è il primo ospite di questa nuova sezione.
Titolo: Quello che gli occhi non vedono
Autore: Matteo Rolleri
Editore: Albatros
Pagine: 118
Prezzo: 9.90 euro
Sinossi: È l’amore la chiave di volta per entrare all’interno della scrittura di Matteo Rolleri, che in questa sua prima condivide con il lettore tutto il carico emotivo del suo vissuto interiore. L’amore viene qui raccontato con un misto di stupore ed emozionalità, come si confà a un sentimento che è, per forza di cose, il centro nevralgico del nostro universo. Esperienza fondante del mestiere di vivere, l’amore viene narrato con leggerezza e semplicità, ma non di meno diventa strumento di analisi e di riflessione su di sé e sull’altro. Sì, perché quasi sempre in questo Quello che gli occhi non vedono, l’amore è rispetto a una alterità, a una persona amata che diventa specchio, soggetto e oggetto del nostro pensiero, orizzonte profondo del nostro sguardo.
La recensione: Il componimento poetico, di qualsiasi genere, non è mai semplice. Il perchè sta nel fatto che funziona per immagini, diversamente da come accade con la prosa. Sta quindi a noi lettori creare il mondo che sta dietro a quelle poche righe.
Questa raccolta di poesie ha numerosi comuni denominatori che ci accompagnano dall'inizio alla fine, e il principale filo conduttore è ben chiaro. Nonostante nella prefazione si accenni all'amore come chiave di volta (e di lettura aggiungo io) credo che il nocciolo della questione sia un'altro.
Nonostante che si, l'amore faccia da collante di tutti i componimenti, la sensazione generale che si percepisce nella lettura è quella della rassegnazione, della rinuncia e delle sfiducia nei confronti di ciò che di circonda.
Una serie di versi con un flusso in interrotto di pensieri ci trasporta attraverso la vita del poeta, costellato da delusione, abbandono e solitudine. A tratti si percepisce la voglia di vivere, di reagire, ma quasi sempre "un qualcosa" riesce a mortificare quella scintilla che sembra mai divampare come vorrebbe.
Quello che forse mi è un po' dispiaciuto è il non aver trovato riferimenti alla vita reale. Con ciò non sto certo dicendo che i sentimenti non ne facciano parte, ma nei componimenti non sono presenti quasi mai chiari riferimenti a avvenimenti accaduti, un qualcosa che ci faccia collegare il sentire del poeta a qualcosa di concreto. Le poesie di Matteo Rolleri hanno quasi sempre come argomento un Io che si rapporta e si piega di fronte all'immensità dell'universo e a qualcosa di impalpabile, quello che gli occhi non vedono appunto.
A parte questa piccola critica, mi ha fatto parecchio piacere sapere che ci sono giovani che provano piacere nel cimentarsi nei componimenti poetici e che non pensano solo ad andare in discoteca.
Leggere Quello che gli occhi non vedono mi ha fatto riflettere. Pensare a quanto spesso nella vita di tutti i giorni ci soffermiamo a leggere delle cose che poi non "ci restano". Con la poesia non è così, per capirla dobbiamo rallentare i nostri tempi, soffermarci su ogni singola parola, e guardaci dentro al fine di comprendere e condividere con il poeta quello che ci sta suggerendo.
Questa raccolta di Rolleri è senz'altro qualcosa da dover sperimentare.
Come un bisbiglio prima di andare a letto e scivolare nel sonno.
L'autore: Matteo Rolleri è nato a Piacenza nel 1991. Diplomato in Grafica Pubblicitaria, fin da ragazzino ha coltivato la passione per l’arte della poesia. Quello che gli occhi non vedono è la sua prima raccolta poetica.
Coloro fossero interessati a leggersi la raccolta di poesie può cliccare QUI, il libro è disponibile sia in formato standard che in ebook.
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