Ciao a tutti carissimi lettori! Questa estate ci sta letteralmente uccidendo, la notte non si dorme e di giorno spostarsi è un vero incubo! Non ci resta quindi che evadere dalla realtà con un buon libro, sempre pronto a tenerci compagnia quando ne abbiamo bisogno!
Questa è la volta del quinto volume di Infernal Beast, serie di romanzi brevi e autoconclusivi editi dalla Dunwich edizioni, che hanno per protagonisti enormi bestie mutanti. L'episodio che mi accingo a recensire è di Alessandro M. Colombo è porta il titolo Tempus est gladium condere.
Ci avviciniamo così alla conclusione della saga, c'è infatti un ultimo capitolo dal titolo Megafauna partorito dalla penna di Andrea Berneschi in uscita il prossimo 4 agosto Pare che ad attenderci avremo delle belle sorprese in fatto di dimensioni e io sono pronto a parlarvene in anteprima.
Titolo: Tempus est gladium condere
Serie: #5 Infernal Beast
Autore: Alessandro M. Colombo
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 115
Link per l'acquisto QUI
La trama: Sono trascorsi circa vent’anni da quando uno sciame meteorico ha investito la Terra, provocando la distruzione della civiltà e lasciando in cambio un’entità aliena che ha trasformato in bizzarri mutanti parte delle creature sopravvissute. Tra lotte nell’arena e la difficile convivenza con gli Umani, un Gladiatore cerca una via di fuga che non sia quella facile offerta dalla Droga e che gli consenta di mantenere accesa l’ultima fiammella di speranza nel futuro della Terra.
La recensione: Come sempre in questi casi mi sento di ribadire quello che dico sempre, ovvero quanto mi sia affezionato a questa serie in continuo crescendo.
L'episodio di cui mi occupo questa volta ci fa entrare subito nel vivo della storia con la stessa brutalità e crudezza che ha contraddistinto anche gli altri episodi. Il protagonista questa volta è un gladiatore, un mutante, una di quelle creature colpite da quel virus alieno proveniente dalla pioggia meteoritica che ha dato il via alla mutazione. Un combattente abituato a guadagnarsi da vivere massacrando altri della sua specie per il divertimento di altri. Per lenire il dolore delle ferite ottenebra la mente con l'uso smodato di droga e si rifugia nella capanna a lui destinata, bandita dal villaggio degli Umani che lo guardano con timore e sospetto.
Da qualche tempo però il villaggio è sconvolto dal ritrovamento di cadaveri di bambini, corpi dilaniati e martoriati, le cui morti sembrano essere attribuiti a quei mutanti che tanto fanno scalpore nell'arena. Ecco che Re Eduardo indice dei giochi straordinari per distogliere l'attenzione dalla tragedia...ma questa volta, quando le grida assordanti del pubblico assetato di sangue giunge all'apice, accade qualcosa che va ben oltre il mero spettacolo...
Quello che si nota quasi subito appena iniziata la lettura di questo quinto episodio, è lo spazio che viene concesso alla narrazione dell'interiorità del protagonista. Le vicende vengono raccontate in prima persona, le parole del gladiatore descrivono in modo quasi minuzioso la devastazione in cui verte il pianeta, un pianeta destinato all'estinzione, all'implosione, alla deriva. Tutto questo crea un'atmosfera malsana, claustrofobica, da cui sarebbe bene fuggire. Il lettore però ci sprofonda ed è costretto a condividere questo stato di allerta, sempre troppo vicino alla fuga, ma sempre troppo lontano dalla libertà.
Coloro che combattono sono descritti come i reietti della società, creature che non hanno posto nel mondo civilizzato in quanto i loro geni sono stati modificati tanto da renderli mostruosi e letali. Questo però non spaventa il pubblico pagante, disposto a tutto pur di vedere il sangue che si sparge nell'arena.
Un parallelismo azzimatissimo creato da Alessandro Colombo, una società che per non vedere la catastrofe imminente, che probabilmente porterà all'estinzione la razza umana, preferisce farsi distrarre da argomenti futili e macabri giochi proprio come accadeva nell'antica Roma (non a caso il titolo di questo episodio è in latino).
L'episodio ha una struttura netta. Se la prima parte è più descrittiva per rendere palpabile al lettore un mondo dove sguazzano i gladiatori, la seconda è decisamente più narrativa e ricca di azione, elemento su cui si concentra l'intera serie di episodi, come del resto la loro durata. L'autore infatti concentra sul finale, in maniera efficace, tutto ciò che viene ad accumularsi nella parte introspettiva, quando il lettore si chiede a che cosa porteranno tutti i timori, le paure e le ansie del protagonista.
Perchè il suo corpo continua a mutare? Come mai le sue notti sono tormentate dalle uccisioni di cuoi cuccioli di Umani? A che cosa sono dovuti quei casi di alienazione che si fanno sempre più frequenti?
L'emarginazione sociale, le problematiche legate alla droga e una società che non è più in grado do governare, non sono gli unici tempi che riempiono queste pagine. Al loro interno troviamo anche l'amicizia e il cameratismo che il nostro eroe divide col compagno di arena, Orso. Con lui scaturisce il lato umano della vicenda, il loro rapporto mette in chiaro la condivisione di un qualcosa di "non detto", un legame fatto di sangue, qualcosa d forte che va oltre l'essere colleghi in un lavoro che porta solo morte. Orso è un personaggio fantastico. Rude e cattivo ma anche sensibile e disposto al confronto, il fratello maggiore che tutti vorrebbero, la spalla su cui piangere.
Oltre Orso c'è anche un'altro personaggio che avrà un ruolo rilevante ed è Lince, una mutante donna dai tratti felici che incarna il mito del fascino inarrivabile ed elegante, colei che tutti vogliono ma che solo pochi possono avere e assaporare.
Un trio che avrà i suoi alti e bassi ma che saprà farsi forza forza fino alla rivelazione finale costruita in modo che il lettore capisca per conto suo leggendo piano piano quale sia la verità e proprio per questo ancora più inquietante.
Un perfetto connubio tra azione e riflessione. Un ulteriore tassello della serie, un altro autore che si cimenta in maniera ammirevole all'interno di questa ambientazione.
Un episodio che prelude un grande finale di saga.
Ci vediamo il 4 agosto che ne dite?
La recensione: Come sempre in questi casi mi sento di ribadire quello che dico sempre, ovvero quanto mi sia affezionato a questa serie in continuo crescendo.
L'episodio di cui mi occupo questa volta ci fa entrare subito nel vivo della storia con la stessa brutalità e crudezza che ha contraddistinto anche gli altri episodi. Il protagonista questa volta è un gladiatore, un mutante, una di quelle creature colpite da quel virus alieno proveniente dalla pioggia meteoritica che ha dato il via alla mutazione. Un combattente abituato a guadagnarsi da vivere massacrando altri della sua specie per il divertimento di altri. Per lenire il dolore delle ferite ottenebra la mente con l'uso smodato di droga e si rifugia nella capanna a lui destinata, bandita dal villaggio degli Umani che lo guardano con timore e sospetto.
Da qualche tempo però il villaggio è sconvolto dal ritrovamento di cadaveri di bambini, corpi dilaniati e martoriati, le cui morti sembrano essere attribuiti a quei mutanti che tanto fanno scalpore nell'arena. Ecco che Re Eduardo indice dei giochi straordinari per distogliere l'attenzione dalla tragedia...ma questa volta, quando le grida assordanti del pubblico assetato di sangue giunge all'apice, accade qualcosa che va ben oltre il mero spettacolo...
Quello che si nota quasi subito appena iniziata la lettura di questo quinto episodio, è lo spazio che viene concesso alla narrazione dell'interiorità del protagonista. Le vicende vengono raccontate in prima persona, le parole del gladiatore descrivono in modo quasi minuzioso la devastazione in cui verte il pianeta, un pianeta destinato all'estinzione, all'implosione, alla deriva. Tutto questo crea un'atmosfera malsana, claustrofobica, da cui sarebbe bene fuggire. Il lettore però ci sprofonda ed è costretto a condividere questo stato di allerta, sempre troppo vicino alla fuga, ma sempre troppo lontano dalla libertà.
Coloro che combattono sono descritti come i reietti della società, creature che non hanno posto nel mondo civilizzato in quanto i loro geni sono stati modificati tanto da renderli mostruosi e letali. Questo però non spaventa il pubblico pagante, disposto a tutto pur di vedere il sangue che si sparge nell'arena.
Un parallelismo azzimatissimo creato da Alessandro Colombo, una società che per non vedere la catastrofe imminente, che probabilmente porterà all'estinzione la razza umana, preferisce farsi distrarre da argomenti futili e macabri giochi proprio come accadeva nell'antica Roma (non a caso il titolo di questo episodio è in latino).
L'episodio ha una struttura netta. Se la prima parte è più descrittiva per rendere palpabile al lettore un mondo dove sguazzano i gladiatori, la seconda è decisamente più narrativa e ricca di azione, elemento su cui si concentra l'intera serie di episodi, come del resto la loro durata. L'autore infatti concentra sul finale, in maniera efficace, tutto ciò che viene ad accumularsi nella parte introspettiva, quando il lettore si chiede a che cosa porteranno tutti i timori, le paure e le ansie del protagonista.
Perchè il suo corpo continua a mutare? Come mai le sue notti sono tormentate dalle uccisioni di cuoi cuccioli di Umani? A che cosa sono dovuti quei casi di alienazione che si fanno sempre più frequenti?
L'emarginazione sociale, le problematiche legate alla droga e una società che non è più in grado do governare, non sono gli unici tempi che riempiono queste pagine. Al loro interno troviamo anche l'amicizia e il cameratismo che il nostro eroe divide col compagno di arena, Orso. Con lui scaturisce il lato umano della vicenda, il loro rapporto mette in chiaro la condivisione di un qualcosa di "non detto", un legame fatto di sangue, qualcosa d forte che va oltre l'essere colleghi in un lavoro che porta solo morte. Orso è un personaggio fantastico. Rude e cattivo ma anche sensibile e disposto al confronto, il fratello maggiore che tutti vorrebbero, la spalla su cui piangere.
Oltre Orso c'è anche un'altro personaggio che avrà un ruolo rilevante ed è Lince, una mutante donna dai tratti felici che incarna il mito del fascino inarrivabile ed elegante, colei che tutti vogliono ma che solo pochi possono avere e assaporare.
Un trio che avrà i suoi alti e bassi ma che saprà farsi forza forza fino alla rivelazione finale costruita in modo che il lettore capisca per conto suo leggendo piano piano quale sia la verità e proprio per questo ancora più inquietante.
Un perfetto connubio tra azione e riflessione. Un ulteriore tassello della serie, un altro autore che si cimenta in maniera ammirevole all'interno di questa ambientazione.
Un episodio che prelude un grande finale di saga.
Ci vediamo il 4 agosto che ne dite?
Nessun commento:
Posta un commento