lunedì 2 novembre 2015

Nulla si distrugge, di Simone Giraudi

Titolo: Nulla si distrugge
Autore: Simone Giraudi
Editore: Youcanprint
Pagine: 35
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La trama: Un’astronave in esplorazione della Galassia, un pianeta artificiale lontano non solo fisicamente dalla Terra, un apocalittico futuro prossimo: questi sono gli ingredienti di Nulla si distrugge, i sapori che aiutano a digerire il vero e proprio concetto trattato all’interno del racconto… quello della Morte. Attraverso i ricordi e le parole di una forma di vita sintetica inquietantemente simile a un essere umano, Nulla si distrugge esplora la Morte nella sua improvvisa ineluttabilità, nel suo superamento e nella sua accettazione; una favola fantascientifica in cui l’autore si trova a esprimere con analitica e fredda sincerità quelle che sono le sue profonde convinzioni in rapporto all’inizio e alla fine delle nostre esistenze. In sottofondo, le “5 fasi del lutto” e un leggero ma soffocante senso di ciclica malinconia.

La recensione: Esattamente come il libro precedente non sapevo che cosa aspettarmi. Anche stavolta la copertina non mi ha suggerito niente, così mi sono messo a leggere per cercare di scoprirne di più.
Il romanzo breve di Giraudi spiazza il lettore e ce ne accorgiamo subito. Nulla si distrugge è la storia di un droide, appartenente a una specie evoluta di robot, con l'incarico di spiegare a noi esseri umani come funziona la loro società come una sorta di eredità. La loro è un società evoluta dove la vita è scandita da serrati ritmi di lavoro. Tutto sembra uguale, tutto sembra avere un corso prestabilito. La vita sociale non esiste.
Una volta cominciata la storia veniamo sbattuti in un universo lontanissimo dal nostro, in un luogo lontano, con forme di vita differenti, ed è proprio per questo che sono rimasto sorpreso nei ritrovare un tema attualissimo, quello di cedere alle emozioni. Sorprende come anche un droide, solitamente escluso da questo tipo di comportamento, si trovi invece a provare molteplici emozioni nel giro di brevissimo tempo.
Un racconto che si presta a numerose interpretazioni su più fronti. Quello che più mi ha colpito, e che forse è il cardine di tutta la storia, è come i droide si trovi a provare un sentimento che non viene mai chiamato col proprio nome ma che molto si avvicina all'amore. Tema trattato in modo limpido e delicato, pochissime frasi che aprono un mondo nella mente del lettore in grado di sognare come tutto sia potuto nascere in un mondo come quello. Piccoli dettagli impreziosiscono il racconto del droide, quelle cose che esistono ma a cui nessuno fa più caso proprio perché considerate naturali, quello stato d'animo che turba il nostro essere, che ci fa fermare a riflettere per capire come mai nutriamo una sensazione come questa per qualcuno simile a noi. Non facciamo forse di tutto per stare insieme a quella persona che ci fa stare bene? Non siamo portati ad aprire il nostro cuore anche quando la situazione è difficile? Cosa succede quando una delle due parti viene a mancare?
Pochissime pagine ma con un grande significato. Un lavoro che porta a farci delle domande. Una storia adatta a coloro che sanno andare oltre le pagine stampate per cogliere il significato nascosto e non giudicare mai, nemmeno quando quello che abbiamo di fronte è diverso.
Consigliato.

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