Autore: Chiara Piunno
Editore: Youcanprint
Pagine: 1060
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La trama: Mèlas Dracòntos è un assassino. E un reduce: sopravvissuto a un'identità distrutta, a un lutto che ha cancellato i suoi sentimenti, a un destino di sangue che marchia la sua famiglia da secoli, ha un solo scopo che lo spinge a esistere ancora. La vendetta. E seguendo questa scia di morte, intraprende un viaggio le cui svolte, apparentemente casuali, lo conducono a rivivere e affrontare ciò da cui fugge: il dolore.
Saphina Rò di Ròa, è figlia della sacerdotessa degli Dei del Cielo, in viaggio verso la capitale di Eterna per volere dell'Imperatrice, che l'ha convocata. Anche lei è una reduce. Prigioniera della sua famiglia a causa di una colpa inconfessabile che risale all'infanzia, vive nel terrore della "voce" che ha dentro, poiché la incita a fare del male e, prendendo il sopravvento sulle sue emozioni, spesso domina la sua volontà di agire.
Luscinia Linaioli, una liceale riservata, vive celando un segreto inconfessabile, che la segna al pari della terribile cicatrice che ha sul petto. Nessuno, infatti, sa dove sia stata e cosa abbia fatto nella lunga estate dei suoi sedici anni, dopo essere misteriosamente scomparsa nel corso di una gita scolastica presso le rovine di un castello. Reduce di una disavventura che vuole dimenticare, sopravvive nello sforzo continuo di sembrare una comune adolescente.
Tre distinte esistenze, guidate da poteri che trascendono entrambi i mondi, finiranno per convergere e legarsi indissolubilmente come compagni inconsapevoli di una partita invisibile, la cui posta in gioco sarà la salvezza di tutti.
La recensione
Quella che Chiara Piunno ci presenta è una storia particolare. Un fantasy epico, una storia che non ha niente a che vedere con alieni o robe simili a cui siamo abituati adesso. Riassumere la storia in breve non renderebbe giustizia al grosso lavoro dell'autrice che ha impiegato ben quattro anni per portarla a termine.
Quella che Chiara Piunno ci presenta è una storia particolare. Un fantasy epico, una storia che non ha niente a che vedere con alieni o robe simili a cui siamo abituati adesso. Riassumere la storia in breve non renderebbe giustizia al grosso lavoro dell'autrice che ha impiegato ben quattro anni per portarla a termine.
Quella che ci racconta è la storia di Eterna, una terra devastata da una guerra che prova, tenta, di rimettersi in piedi. Tre sono i personaggi he danno il via alla vicende, tre sono le vite che vengono a contatto con una realtà diversa da quella che si aspetterebbero. Tre destini che si incrociano e che portano con loro nuove storie e nuovi fili narrativi.
Melas il Mezzo elfo, Saphina la Guaritrice, e Luscinia proveniente dal nostro mondo. Sono loro che accompagnano il lettore attraverso vite differenti.
I personaggi sono molto ben descritti. Il numero di pagine si presta molto alla loro caratterizzazione. La loro particolarità sta nel venir descritti. Il loto carattere, il loro modo di fare e la loro interiorità vengono descritti allo stesso modo dei luoghi e delle vicende narrate. La loro vita e il loro passato ci vengono raccontati dal punto di vista dell'autrice, dalle sue parole, pochi e brevi sono i dialoghi che compongono le pagine di questi due volumi. Questa è una cosa che sinceramente non mi aspettavo. Abituato a farmi un'idea dei personaggi in base a quello che fanno e quello che dicono, ho trovato questa scelta narrativa molto particolare. Questo contribuisce a far si che la storia scorra in maniera differente da come ci si potrebbe aspettare.
Il punto forte di questa storia è senza ombra di dubbio il linguaggio utilizzato che risulta scorrevole e descrittivo, senza l'uso di particolari termini complessi. L'autrice dimostra di padroneggiare le parole in maniera discreta, arricchendo la storia di descrizioni che intere pagine, dando una chiara immagine di Eterna e quello che sta al suo interno.
Se però da una parte questo può far piacere all'appassionato del genere, dall'altro può risultare pesante per tutti coloro che sono abituati a sommarie descrizioni e avvezzi ad un incedere più ritmato della storia che stanno leggendo.
Una storia ad ampissimo respiro, che richiede del tempo e molta pazienza per essere apprezzata. Questa non è una storia a cui siamo preparati. Quando si parla di fantasy ci aspettiamo che ci vengano presentati i personaggi e quello che sono chiamati a fare. Volgiamo sapere quali sono le cause di quella guerra che ci troviamo ad attendere e che arriverà solo alla fine del libro.
La pazienza e la costanza del lettore stanno proprio qua, nella capacità di percorrere una storia che ha già avuto il suo svolgimento e ripercorrere assieme ai suoi protagonisti quello che è stato.
Un'opera che ha bisogno del giusto pubblico, un pubblico che sappia apprezzare quello che ha sotto gli occhi senza lasciarsi intimorire dal cospicuo numero di pagine. Un libro per intenditori. Un libro che riporta in superficie suoi liceali e storie riguardanti l'età romana fusa insieme ad un'ambientazione differente, sia d'età che di genere.
Al lettore che si avvicina a Il principe del Drago viene richiesta attenzione perché niente di quello che viene scritto è messo lì a caso, magari non subito, ma tutto ha un suo perché. Una vicenda dalla struttura frattale che impegna e che porta a spasso in un territorio remoto, dimenticato ma pronto a tornare. Eterna è vasta, come vasti sono i suoi confini e i suoi personaggi che poco per volta ci svelano come attraverso la sofferenza e la morte si possa rinascere e tornare a sperare in qualcosa che ancora vive dentro di noi.
Melas il Mezzo elfo, Saphina la Guaritrice, e Luscinia proveniente dal nostro mondo. Sono loro che accompagnano il lettore attraverso vite differenti.
I personaggi sono molto ben descritti. Il numero di pagine si presta molto alla loro caratterizzazione. La loro particolarità sta nel venir descritti. Il loto carattere, il loro modo di fare e la loro interiorità vengono descritti allo stesso modo dei luoghi e delle vicende narrate. La loro vita e il loro passato ci vengono raccontati dal punto di vista dell'autrice, dalle sue parole, pochi e brevi sono i dialoghi che compongono le pagine di questi due volumi. Questa è una cosa che sinceramente non mi aspettavo. Abituato a farmi un'idea dei personaggi in base a quello che fanno e quello che dicono, ho trovato questa scelta narrativa molto particolare. Questo contribuisce a far si che la storia scorra in maniera differente da come ci si potrebbe aspettare.
Il punto forte di questa storia è senza ombra di dubbio il linguaggio utilizzato che risulta scorrevole e descrittivo, senza l'uso di particolari termini complessi. L'autrice dimostra di padroneggiare le parole in maniera discreta, arricchendo la storia di descrizioni che intere pagine, dando una chiara immagine di Eterna e quello che sta al suo interno.
Se però da una parte questo può far piacere all'appassionato del genere, dall'altro può risultare pesante per tutti coloro che sono abituati a sommarie descrizioni e avvezzi ad un incedere più ritmato della storia che stanno leggendo.
Una storia ad ampissimo respiro, che richiede del tempo e molta pazienza per essere apprezzata. Questa non è una storia a cui siamo preparati. Quando si parla di fantasy ci aspettiamo che ci vengano presentati i personaggi e quello che sono chiamati a fare. Volgiamo sapere quali sono le cause di quella guerra che ci troviamo ad attendere e che arriverà solo alla fine del libro.
La pazienza e la costanza del lettore stanno proprio qua, nella capacità di percorrere una storia che ha già avuto il suo svolgimento e ripercorrere assieme ai suoi protagonisti quello che è stato.
Un'opera che ha bisogno del giusto pubblico, un pubblico che sappia apprezzare quello che ha sotto gli occhi senza lasciarsi intimorire dal cospicuo numero di pagine. Un libro per intenditori. Un libro che riporta in superficie suoi liceali e storie riguardanti l'età romana fusa insieme ad un'ambientazione differente, sia d'età che di genere.
Al lettore che si avvicina a Il principe del Drago viene richiesta attenzione perché niente di quello che viene scritto è messo lì a caso, magari non subito, ma tutto ha un suo perché. Una vicenda dalla struttura frattale che impegna e che porta a spasso in un territorio remoto, dimenticato ma pronto a tornare. Eterna è vasta, come vasti sono i suoi confini e i suoi personaggi che poco per volta ci svelano come attraverso la sofferenza e la morte si possa rinascere e tornare a sperare in qualcosa che ancora vive dentro di noi.
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