mercoledì 26 aprile 2017

Recensione: Crash, di Barbara Poscolieri

Titolo: Crash
Autore: Barbara Poscolieri
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 300 circa
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La trama: Alessandro Alari è un giovane pilota romano della scuderia Speed-Y, in corsa per il titolo mondiale del Grand Race. Durante il Circuito di Roma rimane vittima di un incidente in cui perde entrambe le gambe. Il mondo dei motori è sconvolto, così come tutte le persone vicine al pilota. Solo Alessandro crede che un ritorno alle gare sia ancora possibile, con o senza gambe. Inizia quindi un percorso di accettazione e di riabilitazione, supportato dalla fidanzata Federica, dai genitori e dagli amici, con l’obiettivo di riguadagnarsi il posto che merita nella vita e in pista. Ma nel frattempo la Speed-Y ha trovato un nuovo pilota e sembra non credere nel suo recupero. La fiducia di Alessandro vacilla e anche il rapporto con Federica ne risente. Si rifugia quindi nel suo piccolo paese d’origine, dove ritrova la serenità in una vita semplice. Ma il Grand Race invoca il suo nome e, per quanto Alessandro cerchi di ignorarne il richiamo, le corse restano parte di lui.


La recensione

Ammetto che era qualche tempo che non leggevo qualcosa della Dunwich e devo dire che mi è mancata parecchio. Sì, perché anche questa volta hanno fatto centro con una delle loro storie. Ma veniamo a noi.

Questa è la storia di Alessandro Alari, acclamato pilota della Speed-Y alle prese con il Grand Race a Roma. Il suo lavoro è affascinate, pieno di forti emozioni  e grandi soddisfazioni, ma è anche imprevedibile e pericoloso. Stavolta infatti un brutto incidente si abbatte su di lui e gli porta via entrambe le gambe. Da quel momento il suo mondo crolla, ciò a cui lui tiene di più gli viene strappato e tutto si rovescia.
I tifosi sono scettici, come anche la sua scuderia, ma lui è deciso e vuole tornare a correre, per il suo bene e quello degli altri. Ecco che dopo l'intervento che lo lascia in compagnia di due monconi, comincia un sofferto ciclo di fisioterapia. La strada non è affatto breve, il dolore si fa sentire costantemente e la voglia di mollare tutto è alta. Alessandro non sa dove sbattere la testa per non tornare ogni volta a rivivere nella mente il momento dell'incidente. Allora abbandona tutto e fugge a casa dei suoi e dagli amici di sempre.
Nonostante questo il mondo delle corse non gli concede respiro, sembra che qualcosa lo rivoglia indietro a tutti i costi, e Alessandro deve tornare, se non vuole che il suo amico e rivale prenda il suo posto...

Lo stile utilizzato da Barbara Poscolieri per la stesura di questa sua opera l'ho molto apprezzato. La sua prosa è trascinante e fa venire la voglia di non interrompere mai la lettura. Nonostante l'argomento sia incentrato principalmente sul mondo dei motori e delle corse, il tutto risulta essere sempre diretto e scorrevole, denso di parole semplici ma evocative fatte a posta per arrivare al cuore di tutti.

Al di là della trama e dell'argomento che potrebbero anche non colpire, ciò che in ogni caso cattura l'attenzione è la scelta del tema, chiaro fin dall'inizio. Qui si farla di reagire, di rimettersi in piedi e di restarci dopo un brutto episodio. Ok, direte voi, e cosa c'è di nuovo? C'è il modo in cui viene presentato. Trovarsi di fronte Alessandro Alarsi che perde l'uso degli arti inferiori per me è stato un mezzo shock.Ho passato tutto il libro a pensare a lui e a come doveva essere vivere in quelle condizioni.Ho pensato a lui e alla sua carriera, ma soprattutto ho pensato a come dovevano sentirsi i genitori e Federica, la sua ragazza. Un buco nero incolmabile in mezzo al cuore, delle ferite che stentano a rimarginarsi. Una sofferenza costante e un impegno infinito. Guidare, fare una passeggiata, fare l'amore. Tutto è diverso. Possibile riprendersi da un incidente così grave?
Alessandro ci dimostra di sì e lo fa mostrandoci che non è nascondendosi che la cosa si risolve, non è fuggendo a piangere dai genitori che le gambe tornano a funzionare. Ci si rialza e si affronta il problema. Bellissimo il ruolo del piccolo Mattia che, non volendo, rimette in carreggiata Alessandro. Un bambino con dei sogni e delle speranze, il cui grande idolo è proprio Alessandro e sogna di vederlo tornare a correre per la Speedy-Y. L'età conta ben poco, conta il fine ed ogni mezzo è lecito. Mattia è la chiave di volta, che fa scattare un meccanismo altrimenti inceppato. L'aiuto, quello vero, arriva sempre in un momento inaspettato.

Il mio giudizio: Crash di Barbara Poscolieri per essere il vincitore del concorso Dunwich Life si discosta dalle altre pubblicazioni, ma secondo me si inserisce alla perfezione in mezzo a loro. Questa è una storia per tutti, non ci sono mostri, non c'è sangue, non c'è orrore, ma solo perché questi elementi sono presenti sotto una forma diversa.Quello che spaventa è fuori da noi, proviene dall'esterno, dal giudizio e dalle aspettative della gente. Ma proviene anche dal profondo di noi stessi a causa di quello che la mente ci suggerisce. Un incidente d'auto, vedersi scivolare davanti la vita intera e uscirne menomati di due arti è orribile, ma l'unico modo che abbiamo per superarlo è lottare e Alessandro Alari (preso per mano dall'autrice) ce lo dimostra egregiamente.
Consiglio caldamente a tutti questo libro, perché non ci sono parole per descrivere quanto di vero ci sia in queste pagine che volano come il vento. Tutti sono in grado di apprezzarlo e vederne i risvolti.
Si cade, ci si fa male, ma la forza di rialzarsi va sempre trovata. Per continuare a vivere ed essere quello che siamo, per dare ancora speranza alle persone che amiamo.
Oh gente, la Dunwich non sbaglia un colpo.

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