mercoledì 7 maggio 2014

Recensione: L'amore (pressappoco), di Elena Gentile

Titolo: L'amore (pressappoco)
Autore: Elena Gentile
Editore: Amazon Media
Pagine: 256
Prezzo: 2.68 euro

La trama: Il romanzo è un thirty-drama. Narra le vicissitudini di tre ragazze quasi trentenni, tre coinquiline, tre amiche. Insieme hanno condiviso tutto: la vita, gli amici, le conoscenze, i ragazzi. In qualche modo piccanti, un po' complessate. La protagonista assoluta è Luisa, innamorata di Roberto, un suo collega, tipo brillante, playboy incallito. Le altre due "protagoniste", ma neanche tanto, sono Valeria e Sara: la prima non riesce a scegliersi tra i tanti spasimanti; la seconda non resiste ai ragazzi stranieri. Nell'anno del loro trentesimo compleanno cambieranno un po' troppe cose, per arrivare, infine, al climax dell'opera. Il tutto condito con battutine acide e poco sentimentali commenti del narratore dell'opera che non si lascia sfuggire neanche un attimo per buttare un po' di zizzania qui e lì.

La recensione: Un libro semplice non c'è che dire. Il tema classico delle amiche che crescono insieme e vanno a vivere insieme raccontandosi tutto. Luisa, Valeria e Sara passano le loro giornate raccontandosi le loro vicende amorose a 30 anni o giù di lì....

Quello che mi ha stupito di questo libro è il tono con cui è scritto. Una ragazza, forse coetanea delle protagoniste del libro, ci racconta le vicende delle tre amiche e delle loro tresche. Un tono che poco si addice all'età delle protagoniste che non dovrebbero più avere a che fare con le vicende da ragazzine in piena tempesta ormonale. La narratrice, a perer mio, troppo si insinua all'interno della narrazione, rendendo poco comprensibile il momento in cui la storia procede e quando invece ci mette a parte dei suoi pensieri con un linguaggio e delle battutine adatte a un pubblico di ragazze delle scuole medie...

Il romanzo presenta poche descrizioni, molto più incentrato sul botta e risposta corale di tutti i personaggi della storia, che a sua volta presenta pochi e brevi "colpi di scena" del tutto prevedibili purtroppo. Le storie delle tre amiche che si intrecciano di continuo presentano un costante scambio e riflusso di ragazzi quasi ci trovassimo di fronte a un romanzo di Federico Moccia degli albori, solo che in questo caso ci troviamo di fronte a persone che non hanno più tredici anni ma che ne hanno quasi trenta (e alcuni pure quaranta!), che lavorano e che sono indipendenti dalla famiglia,  persone che dovrebbero aver sviluppato una capacità di pensare matura,  e invece:

"Se fosse per me sarebbero tutte relazioni tromba e scappa, anche se in questo periodo ho fatto la brava bambina con Andrea! (...) Dico che mi servirebbe solo un tromba-amico, a pensarci bene poi non avrei tutti i regali che mi fa Andrea! (...) Anche perchè devo trovare il suo sostituto! Sola non ci sto!"

E poi:

"Lui invece, vuole una cosa sola e ogni volta che la incontra la usa per farci i suoi porci comodi. Si, magari le prime volte in cui stavano insieme l'amava, ma ora? Dopo cinque anni? A quindici anni va bene, puoi caderci, sei alle prime armi. A diciotto...mmh, forse, ma se torna quando hai venticinque anni, non ci puoi ricadere come una scema"

Capisco che molte persone di quasi trent'anni ragionino spesso in questo modo (lo so perchè anche io ho quell'età) ma quando queste parole sono pronunciate da dei personaggi la dice lunga sul loro carattere anche se non viene spiegato in modo esplicito.

La storia che occupa maggiormente lo spazio narrativo è la storia di Luisa e Roberto che eclissa un po' le altre due. Una coppia di colleghi dove lei corre dietro a lui da una vita e lui nel frattempo se la spassa con un numero indefinito di partner. Veniamo quindi informati dalla nostra narratrice tutti i loro tira e molla, i loro sguardi a lavoro, le loro ripicche, ecc. ecc fino al momento in cui i due finalmente si trovano e decidono di stare insieme. A questo punto assistiamo a un cambio di genere, sembra che il libro non sia più lo stesso e che sempre più di tramuti in una sorta di rinnovato Cinquanta sfumature dove le scene di sesso esplicito si moltiplicano ogni volta che Roberto e Luisa si incontrano, senza ovviamente tralasciare nessun particolare...nessuno.

Una gravidanza improvvisa "colpisce" poi una delle tre amiche. Colpisce forse più il lettore che non percepisce niente mentre sta leggendo, non capisce finché non legge qualcosa tipo "Oddio, lei era incinta!" e si chiede il perchè di questa notizia shock quando ancora non è arrivato alla metà del libro e non ha ancora preso confidenza con il personaggio coinvolto.
Successivamente una delle tre lascia il fidanzato attraverso il citofono! Lui giù in strada e lei sù in casa che gli dice che non lo vuole più vedere mentre le amiche la stanno guardando ridendo come delle pazze. Una situazione da cottarella di terza media o, nella migliore delle ipotesi, da primo anno di scuola superiore

Un romanzo questo che forse non ha un chiaro genere a cui rifarsi. Lo stile sarebbe quello del più classico Chick-lit, vista l'età dei personaggi coinvolti. Le situazioni e il linguaggio poi fanno pensare a un romanzetto adolescenziale, dove il pensiero più importante è che cosa penserà il ragazzo di turno quando suonerà alla porta e scoprirà che ancora non abbiamo fatto a tempo a spazzolarci i capelli.
La storia c'è, ma sfortunatamente sembra non poter (o voler?) partire.
Non sono poi solito fare commenti sulla storia vera e propria, cioè sui fatti che vengono narrati e pensati dall'autore, stavolta però in occasione del finale di questo romanzo, mi sento di ricordare a tutti quanti noi che del Romeo e Giulietta Shakespeariano ce n'è e ce ne sarà sempre uno solo....

Per coloro che fossero interessati a dare un'occhiata al libro e staccare un po' la spina basta cliccare QUI.

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