mercoledì 11 maggio 2016

Il riparatore di sogni infranti, di Juri Visini

Titolo: Il riparatore di sogni infranti
Autore: Juri Visini
Editore: Nulladie
Pagine: 110
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La trama: Sotto un violento temporale, una ragazza è riversa sull'asfalto, apparentemente priva di vita. Il suo investitore si trova qualche decina di metri più avanti, paralizzato dalla paura. Scattano i soccorsi e la strada viene invasa da gente, urla caotiche, richieste d'aiuto. Si sentono le prime sirene e in un attimo l'intera scena viene illuminata dalle luci rosse e blu. Siamo al culmine dello spettacolo, si respira tensione mista a eccitazione, accorrono anche gli ultimi ritardatari. Poi d'improvviso tutto svanisce, l'ambulanza se ne va, la gente si disperde e la pioggia torna a coprire ogni singolo rumore. Per il protagonista di questa storia comincia una dura resa dei conti con la propria coscienza. "Il riparatore di sogni infranti" è un romanzo diviso in due parti, nel quale i protagonisti narratori trattano due volte la stessa serie di avvenimenti. Un romanzo dedicato all'esistenzialismo, giocato sul filo fra ciò che rimane impresso nella mente e ciò che invece deve passare inosservato, nel quale il lettore crederà più volte di essere a un passo dalla soluzione, ma soltanto all'ultima riga si renderà conto di averla avuta sotto gli occhi per tutto il tempo.



La recensione

Il riparatore di sogni infranti è un libro molto particolare. Il titolo ne è la prova. Poche parole ci informano che quello che andremo a leggere è qualcosa che non appartiene alla vita che viviamo, ma a qualcosa che va ben oltre. C'è qualcosa che si rompe e che va riparato, qualcuno che se ne assume la responsabilità. Ci sono i sogni, quello che durante il sonno ci porta da un'altra parte, oppure quel qualcosa che ci coglie anche ad occhi aperti e cancella tutto il resto.

Una trama che getta immediatamente il lettore nel cuore della storia. Alessandro è in macchina e si trova ad affrontare quella che sembra essere la tempesta d'acqua più minacciosa degli ultimi tempi. E' solo. E' spaventato. non vede l'ora di tornare a casa propria. Ma accade qualcosa. Resta coinvolto in un'incidente, un'incidente dal quale lui fugge. Per non vedere. Per non ricordare. Per sfuggire da quello che è davvero accaduto. Per scappare da quello che inizierà a devastargli l'anima. E' forse lui che ha causato la morte di quella ragazza? Perché ha dei vuoti di memoria e non ricorda niente di quello che è accaduto subito dopo?
Come ogni incidente che si rispetti però c'è un testimone, qualcuno che ha visto e che conosce i fatti per come sono andati. Qualcuno che ha visto quella ragazza fare un volo in avanti ed essere quasi morta...
La storia poi si bipartisce.
Troviamo Viviana, una semplice ragazza che ha avuto la sfortuna di avere un incidente che l'ha resa disabile. Lei sa tutto. Ha visto Alessandro fuggire. Ha visto la sua macchina. Arriva quindi il momento di farsi avanti, di avvicinare Alessandro in qualche modo e parlargli, ma anche lei sembra avere qualcosa da nascondere e strani timori, paure, e un'estrema insicurezza iniziano a farsi strada nella sua vita.

Juri Visini adotta un tipo di scrittura semplice, totalmente priva di parole ricercate. Il ritmo del romanzo scorre ad una velocità quasi cinematografica, proponendo scorci fuggenti, brevi attimi e intensi momenti di disperazione. I pensieri di Alessandro si susseguono in un vortice di ricordi e salti temporali che vanno a toccare strascichi degli ultimi giorni trascorsi. Ciò che è accaduto viene svelato poco a poco, spingendo il lettore a correre, correre dietro al significato latente di quelle parole, a caccia della verità, per capire se il responsabile dell'incidente è fuggito da qualche parte oppure si annida nell'animo del protagonista.
Un romanzo raccontato da due angolazioni differenti ma con un unico filo conduttore. Proprio quando il lettore pensa infatti di aver raggiunto il nodo della matassa il tappeto gli viene tirato via da sotto i piedi e la storia riprende dall'inizio, esposta da Viviana. Un punto di vista altro che vuol dire altro ma che poi si interseca e si congiunge ad Alessandro.

I personaggi sono delineati con una precisione da far assaporare ogni loro paura. Due caratteri apparentemente differenti scoprono di avere qualcosa da condividere. Condividiamo con Alessandro ogni attimo dell'incidente in cui è coinvolto e veniamo trascinati nel dubbio che lo dilania fin dal primo istante. Quello che abbiamo davanti agli occhi è davvero reale oppure è il frutto di una mente che tenta di rimuovere l'accaduto? I frammenti della sua esistenza miscelati alla vita di tutti i giorni danno vita a una serie di interrogativi che solo in parte riceveranno risposta, lasciando tutto il divertimento dello scoprire la verità a chi si addentrerà in questa storia.
Viviana è disabile. Conduce una vita sedentaria, cerca di essere felice come tutti quanti, pur con delle difficoltà. Appassionata di letteratura cerca di stabilire un contatto con Alessandro. Qualcosa però la frena, la fa esitare, la spaventa, qualcosa che risiede dentro di lei decide di metterla su una strada da cui è difficile uscire: quella della menzogna e forse dell'amore. Il suo continuo sentirsi inadeguata alle situazioni le farà fare un passo in avanti oppure le sue convinzioni la faranno vacillare al punto da farla cadere rovinosamente?
Solo guardandosi dentro potrà scoprirlo.

Il mio giudizio: Poco più di cento pagine, pochissimo, ma bastano quel tanto per spalancare i confini dell'esistenza. Il riparatore di sogni infranti è un libro che fa comprendere in quanto poco tempo la nostra vita possa cambiare, in quanto poco tempo possiamo ritrovarci sul ciglio di un burrone a causa delle nostre scelte. Cosa fare a quel punto? Saltare o decidere di soccombere gettandoci nel vuoto?
Un libro su come la nostra mente, messa in allarme da accadimenti improvvisi che sconvolgono la routine, sia capace di rimuovere ciò che è scomodo. Per non vedere quello che è accaduto davanti ai nostri occhi in una sera di pioggia come nel caso di Alessandro, oppure per non vedere quello che ci portiamo dentro, aspettative e  delusioni dovute alla nostra condizione e che non abbiamo digerito, come nel caso di Viviana. Ma una cosa è certa, abbiamo tutti bisogno di qualcuno. Per sfogarci e scaricare la coscienza. Per cercare un sostegno che a noi manca. Poco importa se per averlo dobbiamo chiudere un occhio e fare un sacrificio in più.

La mente umana sopravvive sempre.
Ripara.

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