mercoledì 25 maggio 2016

La casa sulle sabbie mobili, di Carlton Mellick III

Titolo: La casa sulle sabbie mobili
Autore: Carlton Mellick III
Editore: Antonio Tombolini editore e Vaporteppa
Pagine: 244
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La trama: Tick e Polly non hanno mai incontrato i loro genitori. Sono confinati nell’appartamento dei bambini dove crescono sotto le cure dell’anziana Tata Warbourogh, nell’attesa di poter incontrare mamma e papà e andare a vivere nel resto della casa. Dopo anni di attesa ormai Polly è diventata troppo grande per i vestiti che ha nell’armadio e dei genitori non c’è ancora nessuna traccia. Quando i macchinari che rendono autosufficiente l’appartamento iniziano a guastarsi, Polly e Tick sono obbligati ad affrontare il resto della casa. Li aspetta un labirinto di stanze e corridoi in rovina, abitato da creature mostruose che cacciano nelle ombre. La ricerca dei genitori diventa una battaglia per la sopravvivenza, nella disperata speranza di trovarli prima di morire di fame. Il mondo fuori dalle poche stanze in cui sono cresciuti è molto diverso da quello che pensavano di trovare, e più attraversano la casa e più svelano misteri che non avrebbero mai voluto scoprire.



La recensione

La storia: Tutti coloro che non sanno cosa sia la Bizzarro fiction sono invitati ad informarsi, non perché qualcuno potrebbe avere qualche manchevolezza, ma per godere a piene mani di questa storia. I protagonisti sono Polly e Tick, due ragazzini che abitano dell'appartamento dei Bambini, in fremente attesa che i genitori li passino a prendere. Mai nella vita è capitato loro di incontrarli. Non sanno chi sono, non sanno che aspetto abbiano, sanno solo che verranno per passare del tempo con loro e portarli a vivere nel resto di quell'enorme casa. Dividono l'appartamento con Tata Warbourogh che si prende cura di loro, prepara loro i pasti con strumenti all'avanguardia e gli ricorda che se faranno i bravi i genitori arriveranno prima.
Ad un tratto però le cose iniziano a guastarsi, l'appartamento inizia a implodere, la Tata non risponde più ai comandi, tutto quanto inizia a cadere a pezzi e dei genitori nemmeno l'ombra. Polly e Tick sono costretti ad uscire, ad avventurarsi nei bui corridoi di una cosa a loro sconosciuta e affrontare le temibili creature che agiscono nel buio.

I personaggi: Polly, Tick e successivamente la piccola e adorabile Leech, sanno che solo arrivando ad un certo punto della loro vita potranno vedere i genitori. Il perché è molto semplice, perché sono ancora piccoli, e nonostante Polly abbia tredici anni non è ancora pronta per comprendere alcune delle dinamiche adulte, sta inoltre affrontando un periodo particolare della sua vita: lo sviluppo e il cambiamento del suo corpo. Tick vive la caccia ai suoi genitori con tutta l'irruenza e la curiosità di bambino che passa ancora la maggior parte del tempo tra i suoi giocattoli, ma che inizia ad affacciarsi alla vita. Leech è piccola e non sa badare a se stessa (il nome non è quindi un caso....in tutti i sensi), mostra però un carattere tenace, forte, e in grado di salvaguardare la vita dei fratelli.
La madre di carta, che spesso appare nei sogni di Tick oppure in altre forme per quanto riguarda Polly, non è altro che la presenza eterea della figura genitoriale, che dialoga con loro quando ne hanno bisogno, quando le cose sembrano non andare come dovrebbero, o quando i ragazzi si lasciano prendere dallo sconforto. La carta simboleggia la fragilità di un rapporto costante ma pronto a strapparsi, le ferite inferte dal materiale un piccola punizione, un redarguire alla maniera di uno schiaffo. Imparare è difficile e spesso fa soffrire.
Tata Warbourogh è  forse l'unica che recita la parte di se stessa. Una donna non più giovane che accompagna i ragazzi nel duro cammino della crescita. Nel momento in cui le sue funzioni cessano di esistere hanno raggiunto il loro scopo, Leech, Tick e Polly sono pronti (e costretti) a vedersela da soli, a fare affidamento unicamente su quello che hanno appreso, a prendersi cura l'uno dell'altra.
I creeper, ossia le creature che infestano i corridoi della labirintica casa, incarnano gli sconosciuti. Sia nella storia che nella sua eventuale interpretazione sono quelle presenze estranee che incutono timore, che sono vicino a noi, che un bambino può percepire come cattive o maligne, ma che invece ci somigliano parecchio. I creeper infatti sono ombre che minacciano la vita dei dei bambini dispersi nella loro stessa casa, ma che fisicamente somigliano a Polly, la maggiore, l'unica dei tre più vicina come età ai grandi.

I temi: Di che cosa tratta questa vicenda? Questo è quello che il lettore inizia a chiedersi fin dalle prime pagine, quando inizia a capire che si trova davanti a qualcosa di inusuale. Ciò che si deve fare è non distrarsi, rimanere concentrati sulle pagine e su quello che ci stanno dicendo per non uscirne con frasi a sproposito.
La casa sulle sabbie mobili ci mostra un rapporto che conosciamo dalla nascita, quello più serio e più profondo di tutti, quello tra i genitori e i propri figli. Forse qualcuno potrà storcere il naso perché non è un viaggio all'interno della psiche umana, ma un paragone con la vita vera è inevitabile. Se si legge il libro togliendo il bizzarro, quello che caratterizza il genere, emerge una visione realistica del rapporto tra i bambini e i loro genitori.
Quando siamo piccoli siamo sempre in fremente attesa di stare con i nostri genitori, quando invece loro sono presi dal lavoro o altre questioni a noi estranee. Proprio come loro anche noi abbiamo delle aspettative nei loro confronti, aspettiamo un tempo per poter fare e dire quello che abbiamo sempre voluto, ma immancabilmente questo tempo ci sfugge di mano portandoci diretti all'età adulta senza che ce ne accorgiamo. Non è un caso infatti che il protagonista Tick comprende chi sia davvero sua madre quando ormai il tempo da passare assieme si è esaurito, lui è adulto e ripropone le stesse dinamiche con altri bambini, proprio come sua madre e suo padre hanno fatto con lui e sua sorella. Sua madre è sempre stata lì, solo che non aveva gli occhi vedere, impegnato a porsi domande logiche quando invece avrebbe dovuto seguire l'istinto.
Ci chiediamo perché non arrivano prima, ci chiediamo se quello che facciamo può piacergli, se quello che stiamo diventando è quello che davvero vogliono, pensiamo sempre che quello che ci dicono potrebbe essere una bugia. La verità poi è quasi sempre altra. Dobbiamo solo pazientare e tutti i nodi verranno al pettine.
L'enorme casa fatta di piani su piani, labirinti che cambiano ogni volta che svoltiamo l'angolo, la continua assenza di luce che favorisce lo smarrimento e la strana presenza di altri appartamenti simili al loro, non è altro che il guscio che racchiude l'essere bambini. I protagonisti hanno bisogno infatti di una guida, una luce (la gabbia con il sistema planetario), che li accompagni in quella parte della casa che conoscono solo per sentito dire.
Devono andare avanti anche se è difficile, anche se devono farsi male, anche se quello che hanno di fronte è incomprensibile.
Devono crescere.

Il mio giudizio: Unico. Una storia semplicemente perfetta. Una trama avvincente, misteriosa e un intreccio fatto apposta per spingere alla lettura. La casa sulle sabbie mobili è una storia in cui il lettore deve immergersi senza fare domande, deve lasciarsi prendere, coinvolgere, lasciarsi trasportare nei bui corridoi della casa abitata dai mostri affiancando i protagonisti. Ma non è solo questo. Questo libro è fatto di azione e introspezione nonostante si parli principalmente di bambini il suo significato di estende soprattutto agli adulti, affinché vedano la storia da entrambe le angolazioni. Gli adulti che siamo adesso sono i bambini che siamo stati anni fa.
Un libro perfetto per iniziare ad apprezzare questo tipo di letteratura, per tutti coloro che hanno voglia di leggere qualcosa di diverso e passare un po' di tempo a far vagare letteralmente la fantasia perdendosi in una storia dai retrogusti amari densi di insegnamento.
Consigliatissimo.

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