mercoledì 22 giugno 2016

Eleanor e il Principe delle Ninfee, di Alessia Coppola

Titolo: Eleanor e il Principe delle Ninfee
Autore: Alessia Coppola
Editore: Il Ciliegio edizioni
Pagine: 94
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La trama: Eleanor vive con i genitori e i fratellini nella periferia di Londra. Al compimento del suo dodicesimo compleanno scopre di essere una guardiana, una strega depositaria di uno straordinario potere. La giovane ha un compito: aprire i magici portali di Liantha e restituire il sogno ai bambini mortali. Compirà così un viaggio in una Terra incantata al di là della realtà. Qui ogni cosa è magia: sirene, animali parlanti e fate sono alcune delle creature che accompagneranno Eleanor in questa avventura, nella quale conquisterà anche il cuore del Principe delle Fate.


La recensione

Ed eccomi tornare ancora una volta a scrivere di favole. Un genere che spesso mi scordo di amare molto, perché in fondo mi sento sempre un bimbo bisognoso di storie di un certo tipo. Ogni tanto (ok spesso) devo evadere e quando le mie normali letture non bastano cerco di andare ancora più indietro nel tempo e pescare qualcosa di moderno.

Alessia Coppola si cimenta ancora una volta nel genere fiabesco e lo fa con lo stile e la delicatezza che da sempre la contraddistinguono. Come accaduto per Adularia la trafficante di storie anche in questo caso la storia è indirizzata ai più piccoli, a coloro che la sera amano farsi leggere una storia che li trasporti nel mondo dei sogni.

Questa è la storia di Eleanor, una bambina di dodici anni il cui destino è già segnato. Vive in Inghilterra con la sua famiglia e il giorno del suo compleanno riceve un dono inaspettato. Un bellissimo abito che la lontana zia Cassandra Corinna Petterson le fa recapitare a casa. Il padre sa a che cosa star per andare incontro Eleanor, lo sa da sempre, da prima che lei nascesse. Eleanor è la diretta discendente di Rebecca, una strega mezza umana mezza fata a cui fu dato il potere di spalancare i portali della magia di Liantha affinché i bambini potessero continuare a sognare. Adesso è il suo turno. È giunto per lei il momento di prendere il posto all'interno di quella dinastia, imparare nuove lingue, usare la magia e conoscere animali che pensava non potessero esistere. Deve partire per Liantha e lasciare la sua famiglia. 
E parte. Una misteriosa carrozza la passa a prendere e il suo magico viaggio ha inizio.
Eleanor è intelligente, ha preso dal padre la curiosità per ciò che la circonda. Lei deve conoscere, sapere. Si getta verso il suo destino con arguzia e maturità, doti del tutto inusuali per la sua età. Eleanor è anche spontanea, si affaccia per la prima volta a una vita senza i genitori, dove deve cavarsela da sola, senza chiedere loro aiuto. Non mancano gli aiuti, certo, ma tutto ciò che accade dipende unicamente da lei. 

Oltre al classico tema dell'amicizia troviamo quello della crescita. La protagonista della storia infatti compie un percorso evolutivo, cambia rispetto a come noi la conosciamo all'inizio del libro. La bambina che intraprendere il viaggio abbandonando tutto ciò che ha conosciuto fino a quel momento non è più quella che riesce a svegliare il principe Petrius e restituire la magia a entrambi i mondi.
La storia è suddivisa in capitoli, ciascuno dei quali costituisce uno step della vita interiore di Eleanor. I bambini che si avvicinano a queste pagine resteranno affascinanti dalle creature strambe e dalle ambientazioni suggestive, un adulto percepirà invece ciò che vi sta dietro, ossia il passo dopo l'altro che avvicina la bambina dai capelli rossi ad diventare una piccola donna. Un tema importante che spesso le fiabe di oggi tendono ormai a mettere da parte in favore di altro ma che Alessia Coppola spalma su tutte le pagine della storia senza mai annoiare o risultare ridondante. Troviamo passione, amore, senso della famiglia, bisogno di emancipazione e sete di nuovo, curiosità e senso del dovere.
Chi non consiglierebbe un libro simile in tutte le scuole primarie?

Il mio giudizio: Una favola ok, ma come tutte le storie è capace di elargire insegnamenti per chiunque. Il viaggio che Eleanor compie fuori dal nucleo familiare è il viaggio che ciascun lettore compie ogni volta che si siede a leggere. Pagine pregne di significato intinte nell'inchiostro che solo lo stile poetico della Coppola poteva far vivere in modo tanto autentico.
Una storia da leggere senza dubbio. Per capire come siamo arrivati ad essere quello che siamo ora, salendo i gradini che dall'età dell'innocenza ci hanno portato all'età adulta. Un libro che insegna, che diverte e che riempie la mente e la vista perché corredato da bellissime illustrazioni dalle tonalità scintillati.
Come a volte dico, non amo molto corredare queste recensioni con chilometriche tirate tecniche, gli sbadigli di sprecherebbero, ma voglio comunque dire che inizio a conoscere lo stile di Alessia molto bene. Il suo modo di scrivere è subito evidente, sia che si tratti di qualcosa di tardo come in questo caso, sia che si tratti del suo ultimo lavoro. Alessia Coppola è una garanzia. Quando esce un suo libro si può prendere a scatola chiusa, e se tra voi dovesse esserci qualcuno che pensa che queste mie parole siano ruffiane...pensatelo pure perché non mi importa.
Chi conosce me e conosce Alessia ha la chiave della verità.

2 commenti:

  1. Grazie infinite, Francesco. È una bellissima recensione. Ti abbraccio. :)

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