Serie: L'arena dei lupi #1
Autore: Luisa D.
Editore: Self
Pagine: 90
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La trama: Per Seth, capobranco della dinastia Hait, l'arena dei combattimenti è tutta la sua vita. Il sangue che fa scorrere durante gli incontri è la sua adrenalina.
Per il giovane figlio del capobranco rivale gli interessi di Seth sono tutto ciò da cui ha sempre preso le distanze. Ma basterà uno sguardo incrociato casualmente sugli spalti a far vacillare le certezze di entrambi.
La recensione
La storia di questo libro narra la storia di Seth, potente maschio alfa a capo del più temibile branco del mondo, e di Marcus, figlio del branco rivale. Il primo gestisce un trasgressivo locale in città e gestisce l'arena, un magazzino alla periferia della città dove i componenti dei due branchi si scontrano ogni sera spargendo sangue sulla nuda terra, il secondo è proprietario di un'officina meccanica assieme a un socio in affari. Due caratteri molto diversi, due caratteri che mai si sognerebbero di andare d'accordo, ma quando una sera, uno seduto sugli spalti e l'altro in mezzo all'arena, i loro occhi si incrociano niente è più come prima. Il fuoco che si accende tra di loro divamperà al punto tale che nessuno dei due saprò più staccarsi dall'altro.
Lo stile è semplice e scorrevole, quasi elementare. La scrittura dell'autrice non accenna a descrivere ciò che abbiamo di fronte, ma tutto quello che ci racconta si concentra sull'azione, mostrando gli eventi che si succedono a un ritmo vorticoso. I dialoghi sono diretti e ridotti all'osso, scritti per far procedere la narrazione. L'arena dei lupi non è una delle opere ultime di Luisa D, che nel corso del tempo e delle pubblicazioni successive è migliorata, arricchendo le sue storie di dettagli e approfondimenti psicologici.
I personaggi sono due lupi, provenienti da due fazioni, rivali da millenni. C'è il branco di Seth e c'è quello di Phil a cui appartiene Marcus. Seth è un personaggio affascinante, grande e grosso, proprietario di un locale dove si fanno incontri clandestini e dove gli ospiti amano praticare il BDSM, ripreso da telecamere a circuito chiuso per il gusto personale di chi comanda. Seth è un Hait, un lupo enorme, che semina morte durante gli incontri nell'arena. La gente lo ama e lo venera. Un uomo tutto d'un pezzo. Non appena però fa la conoscenza di Marcus tutto inizia a vacillare, il suo mondo non è più lo stesso, le cose che ha sempre amato non lo attirano più e inizia a volere una vita insieme a giovane lupo del branco rivale. Subisce quindi un cambio totale, repentino, che fa chiedere al lettore come sia possibile che un uomo come lui ceda così facilmente all'amore e sia disposto a rinunciare a tutto.
Marcus resta totalmente affascinato da Seth, inizialmente scettico riguardo all'interesse nei suoi confronti, finisce presto per ricredersi e finire vittima dei suoi assalti. E come dargli torto del resto? Seth è uno che prende tutto ciò che vuole quando lo vuole. Marcus fa fatica a concedersi a lui, è restio a cedere alle sue insistenze, stenta a credere che Seth sia davvero quello che dice, il suo compagno, stenta a credere che sia disposto a cambiare.
Il rapporto che viene a crearsi tra loro due è quello di un dominatore e di un ragazzo apparentemente remissivo, un rapporto dove uno tende alla fuga e l'altro che corre a riprenderselo cercando di fargli capire quanto sia importate per lui. Questo, per quanto sia una dinamica molto gettonata in questo tipo di romanzi, può risultare un po' ripetitiva all'interno di sole novanta pagine. Diverso sarebbe stato se la storia avesse avuto un più ampio respiro, e le vicende di Seth e Marcus fossero state distribuite in modo diverso.
Il mio giudizio: L'arena dei lupi è il primo di una trilogia a cui fanno seguito Il lupo Hait e Una nuova era, dove nel primo il protagonista sarà Daniel che ha preso in mano le redini dell'arena, mentre nel secondo assistiano a una minaccia che rischia di mandare tutto in frantumi. Il primo volume della trilogia serve a farci entrare a piccoli passi nell'arena, a farci conoscere come tutto sia iniziato, a farci comprendere come i due branchi non riescano a trovare un accordo per vivere serenamente. Un libro che si legge alla velocità della luce e che serve a staccare la speina, ma a cui sembra mancare qualcosa per farlo decollare davvero. I personaggi, benchè compiano numerose azioni, appaiono allo stato embrionale, in loro manca qualcosa che li renda davvero autentici, qualcosa che giustifichi il loro comportamento a volte un po' adolescenziale, nonostante l'età. La trama è ottima, l'idea del padre di Marcus che rivendica il figlio non appena vede la possibilità di imparentarsi con un branco più potente, non è affatto male, mi è dispiaciuto che la parte dedicata a questo sia molto breve.
Nonostante questo la storia di Seth e Marcus è divertente, vuoi per la velocità con cui è facile lasciarsi trascinare dalle pagine, vuoi per il fascino che entrambi i protagonisti esercitano sul lettore. Una lettura adatta a queste giornate che sempre più si fanno piovose...
La recensione
La storia di questo libro narra la storia di Seth, potente maschio alfa a capo del più temibile branco del mondo, e di Marcus, figlio del branco rivale. Il primo gestisce un trasgressivo locale in città e gestisce l'arena, un magazzino alla periferia della città dove i componenti dei due branchi si scontrano ogni sera spargendo sangue sulla nuda terra, il secondo è proprietario di un'officina meccanica assieme a un socio in affari. Due caratteri molto diversi, due caratteri che mai si sognerebbero di andare d'accordo, ma quando una sera, uno seduto sugli spalti e l'altro in mezzo all'arena, i loro occhi si incrociano niente è più come prima. Il fuoco che si accende tra di loro divamperà al punto tale che nessuno dei due saprò più staccarsi dall'altro.
Lo stile è semplice e scorrevole, quasi elementare. La scrittura dell'autrice non accenna a descrivere ciò che abbiamo di fronte, ma tutto quello che ci racconta si concentra sull'azione, mostrando gli eventi che si succedono a un ritmo vorticoso. I dialoghi sono diretti e ridotti all'osso, scritti per far procedere la narrazione. L'arena dei lupi non è una delle opere ultime di Luisa D, che nel corso del tempo e delle pubblicazioni successive è migliorata, arricchendo le sue storie di dettagli e approfondimenti psicologici.
I personaggi sono due lupi, provenienti da due fazioni, rivali da millenni. C'è il branco di Seth e c'è quello di Phil a cui appartiene Marcus. Seth è un personaggio affascinante, grande e grosso, proprietario di un locale dove si fanno incontri clandestini e dove gli ospiti amano praticare il BDSM, ripreso da telecamere a circuito chiuso per il gusto personale di chi comanda. Seth è un Hait, un lupo enorme, che semina morte durante gli incontri nell'arena. La gente lo ama e lo venera. Un uomo tutto d'un pezzo. Non appena però fa la conoscenza di Marcus tutto inizia a vacillare, il suo mondo non è più lo stesso, le cose che ha sempre amato non lo attirano più e inizia a volere una vita insieme a giovane lupo del branco rivale. Subisce quindi un cambio totale, repentino, che fa chiedere al lettore come sia possibile che un uomo come lui ceda così facilmente all'amore e sia disposto a rinunciare a tutto.
Marcus resta totalmente affascinato da Seth, inizialmente scettico riguardo all'interesse nei suoi confronti, finisce presto per ricredersi e finire vittima dei suoi assalti. E come dargli torto del resto? Seth è uno che prende tutto ciò che vuole quando lo vuole. Marcus fa fatica a concedersi a lui, è restio a cedere alle sue insistenze, stenta a credere che Seth sia davvero quello che dice, il suo compagno, stenta a credere che sia disposto a cambiare.
Il rapporto che viene a crearsi tra loro due è quello di un dominatore e di un ragazzo apparentemente remissivo, un rapporto dove uno tende alla fuga e l'altro che corre a riprenderselo cercando di fargli capire quanto sia importate per lui. Questo, per quanto sia una dinamica molto gettonata in questo tipo di romanzi, può risultare un po' ripetitiva all'interno di sole novanta pagine. Diverso sarebbe stato se la storia avesse avuto un più ampio respiro, e le vicende di Seth e Marcus fossero state distribuite in modo diverso.
Il mio giudizio: L'arena dei lupi è il primo di una trilogia a cui fanno seguito Il lupo Hait e Una nuova era, dove nel primo il protagonista sarà Daniel che ha preso in mano le redini dell'arena, mentre nel secondo assistiano a una minaccia che rischia di mandare tutto in frantumi. Il primo volume della trilogia serve a farci entrare a piccoli passi nell'arena, a farci conoscere come tutto sia iniziato, a farci comprendere come i due branchi non riescano a trovare un accordo per vivere serenamente. Un libro che si legge alla velocità della luce e che serve a staccare la speina, ma a cui sembra mancare qualcosa per farlo decollare davvero. I personaggi, benchè compiano numerose azioni, appaiono allo stato embrionale, in loro manca qualcosa che li renda davvero autentici, qualcosa che giustifichi il loro comportamento a volte un po' adolescenziale, nonostante l'età. La trama è ottima, l'idea del padre di Marcus che rivendica il figlio non appena vede la possibilità di imparentarsi con un branco più potente, non è affatto male, mi è dispiaciuto che la parte dedicata a questo sia molto breve.
Nonostante questo la storia di Seth e Marcus è divertente, vuoi per la velocità con cui è facile lasciarsi trascinare dalle pagine, vuoi per il fascino che entrambi i protagonisti esercitano sul lettore. Una lettura adatta a queste giornate che sempre più si fanno piovose...
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