Autore: Fëdor Dostoevskij
Editore: Bur
Pagine: 148
Trama: Nella prima parte, "Il sottosuolo", il protagonista racconta la sua infanzia e la formazione della personalità più nascosta (il sottosuolo per l'appunto). Nella seconda, "A proposito della neve fradicia", ripercorre alcuni episodi della sua vita dove più emerge il "sottosuolo". Segue alcuni compagni di scuola ad una cena, sfoga poi l'amarezza per le offese subite su Liza, una prostituta incontrata in una casa di tolleranza, mostrandole con durezza che cosa l'aspetta nel futuro. Dopo qualche giorno Liza ritorna da lui col desiderio di una vita pura, ma viene trattata con disprezzo e volgarità. Per umiliarla le dà un biglietto da cinque rubli, che poi ritroverà sul suo tavolo quando la donna se ne sarà andata, testimonianza della grande dignità di Liza.
La recensione: Memorie dal sottosuolo non è certo un libro facile. Ho letto molti suoi libri e questo, nonostante il numero limitato di pagine, è stato senza dubbio il più impegnativo di tutti. Spesso molti piccoli libri funzionano così. Una lunghissima introduzione ci spiega che cosa sia il "sottosuolo", e ce lo spiega con la voce del protagonista che si rivolge proprio a te che stai leggendo.
Ritroviamo ancora Pietroburgo, come città immersa nel freddo, nella neve e nella desolazione più totale. Ritroviamo anche la "tana" dove vive il protagonista, temi molto cari a Dostoevskij.
La cosa interessante di questo romanzo breve è la diversa visione di insieme. Senza prendere per il momento in considerazione Delitto e castigo, vorrei fare un piccolo paragone con Umiliati e offesi e Le notti bianche.
In questi due ultimi romanzi, letti abbastanza recentemente, mi sono trovato ancora una volta a fare i conti con protagonisti maschili di un certo tipo. Il classico personaggio che, vuoi per carattere vuoi per destino, si lascia travolgere dagli eventi subendo un destino poco felice. Notti bianche rappresenta un episodio concentrato in tre giorni dove il protagonista ha la percezione che la sua vita stia cambiando dopo aver conosciuto una ragazza che gli rivolge parola per poi finire abbandonato da quest'ultima. Umiliati e offesi è un grande romanzo con un favoloso intreccio e presenta un protagonista che si fa amico e servitore degli altri andando contro i propri principi e i propri bisogni. Anche se in questo caso tutti i personaggi di quel romanzo subiscono qualcosa, da qui il titolo.
Memorie dal sottosuolo invece presenta una sorta di innovazione. I temi sono più o meno gli stessi ma con una novità. In questo romanzo il protagonista reagisce. Se negli altri tutti erano pronti ad abbassare il capo qua no.
La prima parte è costituita da un lungo monologo dove si descrive la totale sfiducia nei confronti del progresso e di tutte quelle cose che ci circondano. L'uomo, secondo l'autore, ha un bisogno di "sporco", di restare dov'è senza lasciarsi coinvolgere dall'esterno. Stare nel sottosuolo appunto, che rappresenta l'interiorità umana.
Dopo il monologo, dove il protagonista ha all'incirca 40 anni e si considera uno che nella vita ha ormai visto tutto, c'è un salto nel passato. Un ritorno alle memorie (altra parola che compare nel titolo) dove il personaggio ha poco più di 24 anni e racconta di come pur comportandoci bene si è sempre soggetti a tentazioni e situazioni imbarazzanti. C'è la sfida con un'ufficiale, una rimpatriata con vecchi colleghi di studio e l'incontro con una prostituta.
In tutti i casi c'è uno scontro tra la vita reale e l'interiorità del personaggio che crede di essere migliore degli altri, di poter in qualche modo imporre il suo volere e il suo punto di vista, ma immancabilmente si lascia prendere (e trascinare) dal senso di inferiorità e l'incapacità di vivere a contatto con le persone senza sentirsi a disagio.
La novità, se così la vogliamo chiamare, sta nel fatto che il personaggio di Memorie risponde e reagisce a gli affronti che subisce senza scappare fisicamente. La fuga dalla realtà rimane però e si annida nell'Io del protagonista, tanto che spesso sembra di leggere Freud. Uno scontro quindi ben peggiore della realtà che circonda il giovane.
Il mio giudizio: Nonostante la complessità del romanzo si leggere molto velocemente. E' molto breve. Contrariamente però a Umiliati e offesi che è decisamente più narrativo, leggere questo la sera stando comodamente sotto le coperte non è molto indicato perchè può provare sonnolenza. Non perchè sia noioso, tutt'altro, ma perché nonostante la scrittura sia parecchio scorrevole, i temi e i numerosi richiami storici e linguistici impongono una certa attenzione.
La recensione: Memorie dal sottosuolo non è certo un libro facile. Ho letto molti suoi libri e questo, nonostante il numero limitato di pagine, è stato senza dubbio il più impegnativo di tutti. Spesso molti piccoli libri funzionano così. Una lunghissima introduzione ci spiega che cosa sia il "sottosuolo", e ce lo spiega con la voce del protagonista che si rivolge proprio a te che stai leggendo.
Ritroviamo ancora Pietroburgo, come città immersa nel freddo, nella neve e nella desolazione più totale. Ritroviamo anche la "tana" dove vive il protagonista, temi molto cari a Dostoevskij.
La cosa interessante di questo romanzo breve è la diversa visione di insieme. Senza prendere per il momento in considerazione Delitto e castigo, vorrei fare un piccolo paragone con Umiliati e offesi e Le notti bianche.
In questi due ultimi romanzi, letti abbastanza recentemente, mi sono trovato ancora una volta a fare i conti con protagonisti maschili di un certo tipo. Il classico personaggio che, vuoi per carattere vuoi per destino, si lascia travolgere dagli eventi subendo un destino poco felice. Notti bianche rappresenta un episodio concentrato in tre giorni dove il protagonista ha la percezione che la sua vita stia cambiando dopo aver conosciuto una ragazza che gli rivolge parola per poi finire abbandonato da quest'ultima. Umiliati e offesi è un grande romanzo con un favoloso intreccio e presenta un protagonista che si fa amico e servitore degli altri andando contro i propri principi e i propri bisogni. Anche se in questo caso tutti i personaggi di quel romanzo subiscono qualcosa, da qui il titolo.
Memorie dal sottosuolo invece presenta una sorta di innovazione. I temi sono più o meno gli stessi ma con una novità. In questo romanzo il protagonista reagisce. Se negli altri tutti erano pronti ad abbassare il capo qua no.
La prima parte è costituita da un lungo monologo dove si descrive la totale sfiducia nei confronti del progresso e di tutte quelle cose che ci circondano. L'uomo, secondo l'autore, ha un bisogno di "sporco", di restare dov'è senza lasciarsi coinvolgere dall'esterno. Stare nel sottosuolo appunto, che rappresenta l'interiorità umana.
Dopo il monologo, dove il protagonista ha all'incirca 40 anni e si considera uno che nella vita ha ormai visto tutto, c'è un salto nel passato. Un ritorno alle memorie (altra parola che compare nel titolo) dove il personaggio ha poco più di 24 anni e racconta di come pur comportandoci bene si è sempre soggetti a tentazioni e situazioni imbarazzanti. C'è la sfida con un'ufficiale, una rimpatriata con vecchi colleghi di studio e l'incontro con una prostituta.
In tutti i casi c'è uno scontro tra la vita reale e l'interiorità del personaggio che crede di essere migliore degli altri, di poter in qualche modo imporre il suo volere e il suo punto di vista, ma immancabilmente si lascia prendere (e trascinare) dal senso di inferiorità e l'incapacità di vivere a contatto con le persone senza sentirsi a disagio.
La novità, se così la vogliamo chiamare, sta nel fatto che il personaggio di Memorie risponde e reagisce a gli affronti che subisce senza scappare fisicamente. La fuga dalla realtà rimane però e si annida nell'Io del protagonista, tanto che spesso sembra di leggere Freud. Uno scontro quindi ben peggiore della realtà che circonda il giovane.
Il mio giudizio: Nonostante la complessità del romanzo si leggere molto velocemente. E' molto breve. Contrariamente però a Umiliati e offesi che è decisamente più narrativo, leggere questo la sera stando comodamente sotto le coperte non è molto indicato perchè può provare sonnolenza. Non perchè sia noioso, tutt'altro, ma perché nonostante la scrittura sia parecchio scorrevole, i temi e i numerosi richiami storici e linguistici impongono una certa attenzione.
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