Titolo: Incontri proibiti - La tentazione
Serie: #2 Avalon trilogy
Serie: #2 Avalon trilogy
Autore: Indigo Bloome
Editore: Newton Campton
Pagine: 280
La trama: Alexandra Blake è una psicologa di successo e ha una vita felice, grazie anche all’incontro inaspettato con il suo ex amante Jeremy Quinn, che le ha permesso di esplorare le sue fantasie erotiche più oscure. Arrivata a Londra per incontrarlo, improvvisamente viene rapita e si trova nel bel mezzo di una lotta tra multinazionali farmaceutiche senza scrupoli. Proprio per le particolari caratteristiche del suo gruppo sanguigno sarà costretta a offrire il proprio corpo per esperimenti sessuali finalizzati alla produzione di un medicinale che stimoli la libido femminile. Ma a quale costo? Cosa potrà fare Alexandra per sottrarsi a questi esperimenti? Ma soprattutto, vorrà davvero farlo?
La recensione: Rapita. Alexa è stata rapita. E allontanata da Jeremy, l'uomo che ha scoperto di amare soltando da poco. Così riprende il secondo capitolo di questa trilogia.
Come il capitolo precedente anche questo racconta una storia abbastanza semplice, capitanata dai due protagonisti: l'affascinante dottor Quinn e la spregiudicata dottoressa Blake.
Il libro inizia che sembra quasi di leggere un'altra storia. Ho letto il primo in piena estate e aprendo adesso questo libro mi è parso di aver sbagliato la sequenza e aver inavvertitamente iniziato il finale.
In realtà non sono stato io a sbagliare, si trattava solo di una burla dell'autrice che fa iniziare i libro con Alex che racconta dei particolati tralasciati nel primo capitolo della trilogia e che spiega come siano arrivati a rapirla.
Insomma viene rapita e portata oltre confine, in una clinica sotterranea in Slovenia chiamata Xsade (che tanto richiama al capostipite del genere...De Sade), che sta sperimentando una una pillola rosa con proprietà molto particolari. Jeremy ovviamente parte in quarta e corre a salvarla mobilitando mezzo mondo.
La cosa carina di questo secondo capitolo è che la storia è raccontata da entrambi i personaggi. Alternandosi, Jeremy e Alexa, raccontano la loro versione della storia. Dal loro punto di vista. E fine.
Non ci sono particolari avvenimenti degni di nota, sempre se non si voglia parlare di qualche amplesso ora qui ora là.
Ciò che mi stupisce di questo genere (letterario?) di libri è la presenza di personaggi privi di cervello. Capisco che la libido è qualcosa a cui è difficile resistere, ma com'è possibile che di fronte al sesso la nostra carissima Alexandra Blake, psicologa di fama mondiale, arrivi a non capire più nulla e ridursi a fare la parte della ragazzina in calore alla vista di un pettorale scolpito?
Il genere è così ok, sappiamo in partenza che appena iniziamo a leggere ci troveremo di fronte sesso sfrenato e situazioni al limite dell'assurdo, un po' come quando iniziamo a leggere un fantasy e ci aspettiamo magie, maghi ecc. ecc.
Per coloro che avessero letto Histoire d'O di Pauline Reage potranno chiaramente ritrovare dei richiami in questa parte della storia di Avalon. In questo romanzo infatti, che nonostante gli anni continua ad avere un grandissimo successo, troviamo situazioni simili a quelle descritte nel romanzo della Bloome: una sorta di rapimento, la segregazione in un posto sconosciuto, il subire con più o meno con piacere strane iniziazioni sessuali. La nostra Bloome quindi ci racconta ben poco di nuovo e, come amo dire in questi casi, non ha inventato assolutamente niente.
Delle strane cose che Alexandra subisce all'interno dei laboratori della Xsade lei sembra proprio non preoccuparsene. Si ok, all'inizio un po' di incertezza ce l'ha, ma le basta compilare una sorta di contratto per mettersi l'anima in pace ed accettare di buon grado le varie sessioni di lavoro.
Se Histoire d'O incuteva timore e spavento con l'avanzare della lettura perchè la protagonista davvero era spaventata per la sorte che l'attendeva nonostante avesse accettato lei stessa di diventare una schiava sessuale per amore di René, in Incontri proibiti troviamo una donna adulta madre di famiglia che non si preoccupa minimamente delle ripercussioni che un esperienza simile potrebbe avere sulla vita privata e professionale...
I tempi cambiano. Anche troppo.
Come sempre come il romanzo va a concludersi non ve lo dico, ah ah. Posso dire però che è uno di quei romanzi che si presta ad essere letto in qualsiasi situazione, pure come ho fatto io all'andata e al ritorno di queste giornate natalizie senza freni. Quest'avventura di Alexandra alle prese con una guerra tra multinazionali farmaceutiche (ma c'è davvero??) e di Jeremy che ci confessa di aver anche lui sperimentato il Viagra, mi hanno fatto staccare il cervello dopo giornate passate in piedi a servire clienti sempre più ignoranti.
La recensione: Rapita. Alexa è stata rapita. E allontanata da Jeremy, l'uomo che ha scoperto di amare soltando da poco. Così riprende il secondo capitolo di questa trilogia.
Come il capitolo precedente anche questo racconta una storia abbastanza semplice, capitanata dai due protagonisti: l'affascinante dottor Quinn e la spregiudicata dottoressa Blake.
Il libro inizia che sembra quasi di leggere un'altra storia. Ho letto il primo in piena estate e aprendo adesso questo libro mi è parso di aver sbagliato la sequenza e aver inavvertitamente iniziato il finale.
In realtà non sono stato io a sbagliare, si trattava solo di una burla dell'autrice che fa iniziare i libro con Alex che racconta dei particolati tralasciati nel primo capitolo della trilogia e che spiega come siano arrivati a rapirla.
Insomma viene rapita e portata oltre confine, in una clinica sotterranea in Slovenia chiamata Xsade (che tanto richiama al capostipite del genere...De Sade), che sta sperimentando una una pillola rosa con proprietà molto particolari. Jeremy ovviamente parte in quarta e corre a salvarla mobilitando mezzo mondo.
La cosa carina di questo secondo capitolo è che la storia è raccontata da entrambi i personaggi. Alternandosi, Jeremy e Alexa, raccontano la loro versione della storia. Dal loro punto di vista. E fine.
Non ci sono particolari avvenimenti degni di nota, sempre se non si voglia parlare di qualche amplesso ora qui ora là.
Ciò che mi stupisce di questo genere (letterario?) di libri è la presenza di personaggi privi di cervello. Capisco che la libido è qualcosa a cui è difficile resistere, ma com'è possibile che di fronte al sesso la nostra carissima Alexandra Blake, psicologa di fama mondiale, arrivi a non capire più nulla e ridursi a fare la parte della ragazzina in calore alla vista di un pettorale scolpito?
Il genere è così ok, sappiamo in partenza che appena iniziamo a leggere ci troveremo di fronte sesso sfrenato e situazioni al limite dell'assurdo, un po' come quando iniziamo a leggere un fantasy e ci aspettiamo magie, maghi ecc. ecc.
Per coloro che avessero letto Histoire d'O di Pauline Reage potranno chiaramente ritrovare dei richiami in questa parte della storia di Avalon. In questo romanzo infatti, che nonostante gli anni continua ad avere un grandissimo successo, troviamo situazioni simili a quelle descritte nel romanzo della Bloome: una sorta di rapimento, la segregazione in un posto sconosciuto, il subire con più o meno con piacere strane iniziazioni sessuali. La nostra Bloome quindi ci racconta ben poco di nuovo e, come amo dire in questi casi, non ha inventato assolutamente niente.
Delle strane cose che Alexandra subisce all'interno dei laboratori della Xsade lei sembra proprio non preoccuparsene. Si ok, all'inizio un po' di incertezza ce l'ha, ma le basta compilare una sorta di contratto per mettersi l'anima in pace ed accettare di buon grado le varie sessioni di lavoro.
Se Histoire d'O incuteva timore e spavento con l'avanzare della lettura perchè la protagonista davvero era spaventata per la sorte che l'attendeva nonostante avesse accettato lei stessa di diventare una schiava sessuale per amore di René, in Incontri proibiti troviamo una donna adulta madre di famiglia che non si preoccupa minimamente delle ripercussioni che un esperienza simile potrebbe avere sulla vita privata e professionale...
I tempi cambiano. Anche troppo.
Come sempre come il romanzo va a concludersi non ve lo dico, ah ah. Posso dire però che è uno di quei romanzi che si presta ad essere letto in qualsiasi situazione, pure come ho fatto io all'andata e al ritorno di queste giornate natalizie senza freni. Quest'avventura di Alexandra alle prese con una guerra tra multinazionali farmaceutiche (ma c'è davvero??) e di Jeremy che ci confessa di aver anche lui sperimentato il Viagra, mi hanno fatto staccare il cervello dopo giornate passate in piedi a servire clienti sempre più ignoranti.
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