Autore: Daniele Semplici
Editore: Daniele Semplici
Pagine: 85
La trama: Il romanzo intreccia i problemi generali dell’attuale crisi economica, che rimangono comunque solo sullo sfondo, con quelli lavorativi e personali del protagonista, un tranquillo rappresentante di auto spinto dal suo capo a diventare suo complice in una truffa, oggetto di un’indagine della polizia.
L’incontro con un uomo più anziano, che riporta alla memoria un passato dimenticato, e il grave incidente del figlio, con il quale aveva un rapporto conflittuale, lo fa ridestare da una vita vissuta sottotono.
La recensione: Sarà perchè siamo in un particolare momento della nostra storia, sarà forse perchè personalmente ho sempre sentito vicine certe tematiche, che ritengo Tutti sul tetto un libro che da parecchio da pensare. Il libro di Daniele Semplici mette in moto il cervello.
Ciò che, secondo il mio modesto parere, deve essere la prima cosa da dire riguardo quest'opera è che si legge da sola. E non sto scherzando. Le pagine del mio Kindle scorrevano così veloci che non appena l'ho finito avrei voluto farlo leggere a tutti quanti in spiaggia!
La storia è una storia che tocca tutti quanti, se non per gli avvenimenti certamente per le tematiche trattate. E' la storia di un padre di famiglia e dei valori che lo circondano durante questo nostro periodo di crisi del paese. Una crisi che sappiamo tutti quali corde e quali argomenti tratta. Il protagonista è una persona comune, un venditore di auto all'interno di una concessionaria d'auto. Tutto sembra procedere bene, con i soliti alti e bassi, finchè il capo non decide di fare quattro chiacchiere con lui per dirgli che “deve darsi una mossa perchè il mercato è in crisi”, che devo sforzarsi di più sul lavoro per incrementare la vendita delle auto già difficili da piazzare al giorno d'oggi.... La situazione non è delle più rosee quindi, specie quando alla tv salta fuori che i produttori di auto minacciano di spostare all'estero la manodopera, minacciando il posto di lavoro di numerosissimi operai che “salgono sul tetto” in segno di protesta. Le telefonate del capo diventano ogni giorno più pressanti e il protagonista non sa come comportarsi con i colleghi, ma una sera arriva un'inaspettato invito a casa sua, dove gli viene fatta una proposta indecente, una collaborazione non molto “alla luce del sole” che potrebbe salvare la sua situazione lavorativa ma anche trascinarlo in un baratro senza fine.
In un mondo come quello in cui viviamo, questo libro, mette il lettore di fronte a quella che forse è per noi oggi una delle più grandi paure: la perdita del lavoro. Molte persone sono senza lavoro e sono costrette ad arrangiarsi, ma anche chi ne ha uno deve tenerlo stretto. Cosa succederebbe se dall'oggi al domani le nostre entrate venissero minacciate e mettessero in pericolo il nostro sostentamento e quello della nostra famiglia come il protagonista del libro? Con uno stile semplice e per niente ricercato quindi alla portata di tutti, Semplici ci trascina nella vita di una persona che rischia di perdere tutto letteralmente, dall'amore per la moglie che sembra ormai stagnare nella routine quotidiana scandita dai pasti, all'amore per il figlio adolescente che mostra un empatico senso di vicinanza e ribellione verso tutti coloro che sono lì a protestare sul tetto della fabbrica.
Tutti sul tetto, che vanta una lunghezza discreta per essere un romanzo breve, riesce a concentrare la scorrevolezza di un racconto e la drammaticità dell'attualità all'interno delle sue pagine da subito, ciò permette una notevole catarsi con la storia da parte del lettore. Un racconto di qualcosa che tutti noi conosciamo, qualcosa di cui parliamo e viviamo costantemente nella vita di tutti i giorni, un problema che in maniere differenti tutti abbiamo affrontato, chi con più successo di altri. Ciò che rende però la storia credibile e vera è l'autenticità dei personaggi. Semplici riesce a trasmettere la freneticità del lavoro del protagonista e l'asfissiante ritorno ciclico delle telefonate del capo, la ripetitività della routine “stantia” di una casa dove vivono persone che si vogliono bene ma sembrano non volersi conoscere fino alla fine, il vorticoso procedere degli avvenimenti (anche spiacevoli) scanditi in qualche modo dall'ambiente circostante che cambia e si evolve insieme alla storia.Un libro che per quanto breve non tradisce il lettore, ma anzi, lo lascia con un senso di vuoto, quasi che quello che ha appena letto possa forse (e speriamo tutti di no) essere una visione del futuro, che purtroppo fa parte di noi.
Tutti sul tetto è anche un monito. E' un invito alla lotta e al non arrendersi mai nonostante le difficoltà della vita, perchè anche se tutto sembra difficile e brutto, se ci affidiamo al nostro cuore e alla nostra intelligenza non possiamo che uscirne vittoriosi, proprio come se anche noi fossimo saliti sul tetto e ci fossimo messi a gridare. Questo è il messaggio. Lottare per quello che siamo e vorremmo essere. Sempre.
Cloro che fossero interessati a leggersi il libro possono cliccare QUI.
Ciò che, secondo il mio modesto parere, deve essere la prima cosa da dire riguardo quest'opera è che si legge da sola. E non sto scherzando. Le pagine del mio Kindle scorrevano così veloci che non appena l'ho finito avrei voluto farlo leggere a tutti quanti in spiaggia!
La storia è una storia che tocca tutti quanti, se non per gli avvenimenti certamente per le tematiche trattate. E' la storia di un padre di famiglia e dei valori che lo circondano durante questo nostro periodo di crisi del paese. Una crisi che sappiamo tutti quali corde e quali argomenti tratta. Il protagonista è una persona comune, un venditore di auto all'interno di una concessionaria d'auto. Tutto sembra procedere bene, con i soliti alti e bassi, finchè il capo non decide di fare quattro chiacchiere con lui per dirgli che “deve darsi una mossa perchè il mercato è in crisi”, che devo sforzarsi di più sul lavoro per incrementare la vendita delle auto già difficili da piazzare al giorno d'oggi.... La situazione non è delle più rosee quindi, specie quando alla tv salta fuori che i produttori di auto minacciano di spostare all'estero la manodopera, minacciando il posto di lavoro di numerosissimi operai che “salgono sul tetto” in segno di protesta. Le telefonate del capo diventano ogni giorno più pressanti e il protagonista non sa come comportarsi con i colleghi, ma una sera arriva un'inaspettato invito a casa sua, dove gli viene fatta una proposta indecente, una collaborazione non molto “alla luce del sole” che potrebbe salvare la sua situazione lavorativa ma anche trascinarlo in un baratro senza fine.
In un mondo come quello in cui viviamo, questo libro, mette il lettore di fronte a quella che forse è per noi oggi una delle più grandi paure: la perdita del lavoro. Molte persone sono senza lavoro e sono costrette ad arrangiarsi, ma anche chi ne ha uno deve tenerlo stretto. Cosa succederebbe se dall'oggi al domani le nostre entrate venissero minacciate e mettessero in pericolo il nostro sostentamento e quello della nostra famiglia come il protagonista del libro? Con uno stile semplice e per niente ricercato quindi alla portata di tutti, Semplici ci trascina nella vita di una persona che rischia di perdere tutto letteralmente, dall'amore per la moglie che sembra ormai stagnare nella routine quotidiana scandita dai pasti, all'amore per il figlio adolescente che mostra un empatico senso di vicinanza e ribellione verso tutti coloro che sono lì a protestare sul tetto della fabbrica.
Tutti sul tetto, che vanta una lunghezza discreta per essere un romanzo breve, riesce a concentrare la scorrevolezza di un racconto e la drammaticità dell'attualità all'interno delle sue pagine da subito, ciò permette una notevole catarsi con la storia da parte del lettore. Un racconto di qualcosa che tutti noi conosciamo, qualcosa di cui parliamo e viviamo costantemente nella vita di tutti i giorni, un problema che in maniere differenti tutti abbiamo affrontato, chi con più successo di altri. Ciò che rende però la storia credibile e vera è l'autenticità dei personaggi. Semplici riesce a trasmettere la freneticità del lavoro del protagonista e l'asfissiante ritorno ciclico delle telefonate del capo, la ripetitività della routine “stantia” di una casa dove vivono persone che si vogliono bene ma sembrano non volersi conoscere fino alla fine, il vorticoso procedere degli avvenimenti (anche spiacevoli) scanditi in qualche modo dall'ambiente circostante che cambia e si evolve insieme alla storia.Un libro che per quanto breve non tradisce il lettore, ma anzi, lo lascia con un senso di vuoto, quasi che quello che ha appena letto possa forse (e speriamo tutti di no) essere una visione del futuro, che purtroppo fa parte di noi.
Tutti sul tetto è anche un monito. E' un invito alla lotta e al non arrendersi mai nonostante le difficoltà della vita, perchè anche se tutto sembra difficile e brutto, se ci affidiamo al nostro cuore e alla nostra intelligenza non possiamo che uscirne vittoriosi, proprio come se anche noi fossimo saliti sul tetto e ci fossimo messi a gridare. Questo è il messaggio. Lottare per quello che siamo e vorremmo essere. Sempre.
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