Buongiorno a tutti cari lettori, dedico il post di oggi al terzo episodio della serie Infernal Beast edito dalla casa editrice Dunwich, specializzata in horror tutto made in Italy: La regina dei Leviatani di Fabrizio Cadili e Marina Lo Castro.
Titolo: La regina dei Leviatani
Serie: #3 Infernal Beast
Autore: Fabrizio Cadili e Marina Lo Castro
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 104
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La trama: Le giornate di Jean scorrono tranquille a São Sero, villaggio sorto in prossimità di una grattacielo in disfacimento all’interno della giungla amazzonica. Dopo un’esistenza difficile e violenta, vive finalmente sereno insieme alla sua famiglia, con il solo compito di proteggere i concittadini dalle bestie mostruose e dai selvaggi che popolano la foresta. Jean è infatti un Cacciatore mutato dal Virus, che lo ha dotato di una resistenza straordinaria e di misteriose quanto letali Falci che scattano fuori dagli avambracci. Ma qualcosa cambia quando uno zeppelin con il simbolo dell’Illuminato atterra poco distante da São Sero. A bordo vi è il Nobile Riberio che, con la scorta del mercenario Rice, invita Jean a partecipare al più grande spettacolo mai organizzato in un’Arena: lo scontro contro un Leviatano Corazzato. Per sconfiggerlo, però, servirà il lavoro coordinato dei migliori Cacciatori sul pianeta, e bisognerà convincerli a partecipare a un combattimento che sembra più un suicidio.
E il primo da persuadere sarà proprio Jean.
La recensione: Oramai mi sto affezionando a questa serie, lo dico sinceramente. Una serie di racconti lunghi accomunati dalla medesima ambientazione, ma con protagonisti che cambiano volta volta, uniti dallo stesso destino.
Questa volta ci troviamo in un piccolo villaggio, a São Sero, nella giungla, ambientazione piuttosto differente dal primo episodio della serie Libera i cani di Veronica Tomasiello. Quello che ci propongono invece Fabrizio Cadili e Marina Lo Castro è forse più simile al secondo episodio Feras Infernalis di Uberto Ceretoli, dove Adamo è costretto a venire a patti con se stesso e tornare a combattere per la sopravvivenza.
Questa volta ci troviamo in una giungla inospitale, dominata dalla vegetazione, dove l'unico segno di civiltà sembra essere un grattacielo che ha visto tempi migliori, in compagnia di Jean Alvarez. Lui è un mutato come tanti, colpito dal virus, col compito di proteggere gli abitanti del suo villaggio, compresa sua moglie e suo figlio, dalle belve che popolano i dintorni. Poi le cose cambiano e dopo una strage, dove pochi restano incolumi, Jean decide di accettare l'offerta che gli viene fatta da un ricco uomo che si fa chiamare l'Illuminato. Non avendo più nessuno a cui voler bene il protagonista decide di combattere nell'arena assieme ad altri mutati come lui contro uno dei più temibili esseri: un Leviatano Corazzato. Riuscirà la nostra squadra a vincere e portare a casa la vittoria?
Ho trovato questo nuovo episodio molto differente dagli altri dal punto di vista strutturale. Mentre gli altri presentavano una trama più libera in questo caso il lettore si trova di fronte a qualcosa di più inquadrato. C'è un'introduzione, lo scoppio della tragedia nel villaggio, il reclutamento dei combattenti e, successivamente, il finale. Questo può avere più significati. Se da una parte abbiamo il piacere di avere sott'occhio una storia ben comprensibile dove il lettore conosce già la strada che andrà a percorrere, dall'altra non ha invece il brivido di venir spiazzato con qualche colpo di scena. Questo mi è dispiaciuto un po', perchè da subito ho nutrito un profondo affetto per Jean, e vedere che già aveva il destino segnato dopo la strage al villaggio è stato un vero peccato.
Niente da dire sull'uso del linguaggio che sempre risulta comprensibile e scorrevole, gestito in modo tale da rendere accattivante lo scontro nell'arena tra il Leviatano Corazzato e la squadra di Jean. Forse un po' troppo sbrigativo questo, ed eccessive descrizioni di altri aspetti che forse interessano meno. Considerato che il pezzo forte di questo episodio è proprio lo scontro con questo mitico animale mi sarei aspettato delle descrizioni un po' più approfondite, il piano di Jean e il mercenario Rice invece inizia subito a fare acqua da tutte le parti concludendosi in maniera sommaria e che lascia qualche punto interrogativo...
Un racconto questo che va oltre la storia. Il vero valore che traspare dalle pagine (seppur elettroniche) non è tanto quello che ci si si aspetterebbe dal terzo episodio della serie, ovvero uno scontro all'ultimo sangue tra mutanti per il gusto di coloro che non hanno più nulla con cui divertirsi, ma bensì l'amore per la famiglia e tutto ciò che siamo disposti a fare pur di continuare a farne parte.
Cosa non da poco.
La recensione: Oramai mi sto affezionando a questa serie, lo dico sinceramente. Una serie di racconti lunghi accomunati dalla medesima ambientazione, ma con protagonisti che cambiano volta volta, uniti dallo stesso destino.
Questa volta ci troviamo in un piccolo villaggio, a São Sero, nella giungla, ambientazione piuttosto differente dal primo episodio della serie Libera i cani di Veronica Tomasiello. Quello che ci propongono invece Fabrizio Cadili e Marina Lo Castro è forse più simile al secondo episodio Feras Infernalis di Uberto Ceretoli, dove Adamo è costretto a venire a patti con se stesso e tornare a combattere per la sopravvivenza.
Questa volta ci troviamo in una giungla inospitale, dominata dalla vegetazione, dove l'unico segno di civiltà sembra essere un grattacielo che ha visto tempi migliori, in compagnia di Jean Alvarez. Lui è un mutato come tanti, colpito dal virus, col compito di proteggere gli abitanti del suo villaggio, compresa sua moglie e suo figlio, dalle belve che popolano i dintorni. Poi le cose cambiano e dopo una strage, dove pochi restano incolumi, Jean decide di accettare l'offerta che gli viene fatta da un ricco uomo che si fa chiamare l'Illuminato. Non avendo più nessuno a cui voler bene il protagonista decide di combattere nell'arena assieme ad altri mutati come lui contro uno dei più temibili esseri: un Leviatano Corazzato. Riuscirà la nostra squadra a vincere e portare a casa la vittoria?
Ho trovato questo nuovo episodio molto differente dagli altri dal punto di vista strutturale. Mentre gli altri presentavano una trama più libera in questo caso il lettore si trova di fronte a qualcosa di più inquadrato. C'è un'introduzione, lo scoppio della tragedia nel villaggio, il reclutamento dei combattenti e, successivamente, il finale. Questo può avere più significati. Se da una parte abbiamo il piacere di avere sott'occhio una storia ben comprensibile dove il lettore conosce già la strada che andrà a percorrere, dall'altra non ha invece il brivido di venir spiazzato con qualche colpo di scena. Questo mi è dispiaciuto un po', perchè da subito ho nutrito un profondo affetto per Jean, e vedere che già aveva il destino segnato dopo la strage al villaggio è stato un vero peccato.
Niente da dire sull'uso del linguaggio che sempre risulta comprensibile e scorrevole, gestito in modo tale da rendere accattivante lo scontro nell'arena tra il Leviatano Corazzato e la squadra di Jean. Forse un po' troppo sbrigativo questo, ed eccessive descrizioni di altri aspetti che forse interessano meno. Considerato che il pezzo forte di questo episodio è proprio lo scontro con questo mitico animale mi sarei aspettato delle descrizioni un po' più approfondite, il piano di Jean e il mercenario Rice invece inizia subito a fare acqua da tutte le parti concludendosi in maniera sommaria e che lascia qualche punto interrogativo...
Un racconto questo che va oltre la storia. Il vero valore che traspare dalle pagine (seppur elettroniche) non è tanto quello che ci si si aspetterebbe dal terzo episodio della serie, ovvero uno scontro all'ultimo sangue tra mutanti per il gusto di coloro che non hanno più nulla con cui divertirsi, ma bensì l'amore per la famiglia e tutto ciò che siamo disposti a fare pur di continuare a farne parte.
Cosa non da poco.
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