venerdì 31 marzo 2017

Recensione: Nothing more - Cuori confusi, di Anna Todd

Titolo: Nothing more - Cuori confusi
Serie: Nothing more, Nothing less #2
Autore: Anna Todd
Editore: Sperling&Kupfer
Pagine: 222
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La trama: La vita di Landon a New York non sta andando esattamente come aveva immaginato. E il suo cuore è più confuso che mai, in balia di Dakota, la sua fidanzata di sempre, e Nora, la nuova amica di Tessa. La promessa di restare soltanto un amico per entrambe sembra impossibile da mantenere. Perché Dakota è tutto ciò che Landon ha sempre voluto, la sola persona con cui sia stato, il suo primo e unico amore. Per Landon, non è mai stata una semplice tappa, ma la meta. E ora che lei è tornata nella sua vita, all'improvviso, dopo averlo lasciato senza troppi convenevoli appena arrivato a New York, ogni volta che la guarda Landon non può fare a meno di pensare ai tanti momenti trascorsi insieme. I baci, le carezze e le lacrime. Per lui, Dakota è un libro aperto. Non certo come Nora. Sfuggente e intrigante, Nora è una specie di enigma. Con lei, Landon ha la costante sensazione di trovarsi davanti a un mistero difficile da svelare, e ne è attratto come da un frutto sconosciuto e proibito. All'apparenza mondi opposti, Nora e Dakota hanno però più cose in comune di quelle che vorrebbero. Ed entrambe sono determinate a conquistare il cuore di Landon. Ma quanti ostacoli è disposto a superare lui per trovare il proprio amore infinito?


La recensione

Ebbene si, a distanza di pochissimo tempo mi son voluto gettare tra le pagine del secondo volume della serie dedicata a Landon Gibson: Nothing more - Cuori confusi.
Non so da dove cominciare. Davvero. Ci provo.
Nella recensione del primo volume avevo espresso il desiderio che la storia iniziasse a decollare dalla seconda parte in poi, visto che fino a quel momento non è che la Todd si fosse sbattuta più di tanto. Landon vive a New York assieme a Tessa e si ritrova improvvisamente a dover gestire imbarazzati figure in compagnia di Nora e a dover tenere a bada la ex di sempre, Dakota, che dopo averlo lasciato per seguire i suoi sogni adesso sembra tornare alla carica.

Ora. Uno si aspetterebbe che dopo aver presentato la situazione l'autrice faccia qualcosa per  vivacizzarla. E invece? Dopo averci detto che Dakota e Nora sono coinquiline e che sono in lizza per aggiudicarsi, almeno così si pensa, il cuore (e qualcos'altro) di Landon, la Todd avanza con la scrittura senza dirci nulla di nuovo per pagine e pagine. Niente di niente.Siamo sempre al punto di partenza. Nessun nuovo dettaglio viene aggiunto a quello che già sapevamo, nessuno scossone, nessun colpo di scena. Come non aver letto nulla.

Landon sta iniziando ad essere pesante. Capisco l'essere diametralmente opposto al fratellastro Hardin che spaccava di botte tutti, ma costringersi ad essere bravo e buono ad ogni costo vestendo un'improbabile camice da crocerossina mi pare davvero troppo. Più volte viene detto che ha un lavoro (si, abbiamo capito, si) in quella caffetteria e che studia ma poi pare che passi più tempo a fissare il soffitto della sua camera che in altri posti. Come fa? Come? Non dovrebbe seguire qualche corso, dare qualche esame, ogni tanto uscirsene a fare qualcosa? No. Perché lui è senza amici, è nerd, ha il fisico, e le cose che piacciono a tutti a lui interessano poco.

Dakota appare e scompare da casa di Landon come se passasse attraverso i muri, con l'unico intento di fare la svenevole (per non dire qualcosa che renderebbe più l'idea ma in modo più volgare) ma senza mai andare fino in fondo perché c'è sempre qualcuno che entra in casa o il telefono che squilla. Quando è con lei Landon sembra rivivere i vecchi tempi, si lascia andare ai ricordi e vorrebbe tanto aiutare questa ragazza che aveva così tanti sogni ma che, a quanto pare non è più interessata a lui come una volta.

Nora, visto il tempo che passa a casa di Landon, sembra non avere un tetto sopra la testa e invece che lavorare al ristorante con Tessa preferisca fare la chef a casa di altra gente così tanto per fare. Mostra un chiaro interesse per Landon ma anche lei, a parte qualche toccatina, non si spinge mai oltre. Ci credo che Landon continui a masturbarsi con i porno! Gli unici momenti interessanti sono quando sul finale lei accenna nuovamente al fatto di non poter stare con lui perché non sa in cosa lo trascinerebbe. Tutte mezze frasi senza una conclusione o qualche dettaglio che ci lasci intuire cosa ci sia dietro.
Ovviamente Landon percepisce il disagio tremendo e vorrebbe taaaaanto aiutare anche lei. Ma uno bravo che aiuti lui invece, no? Chi glielo fa fare di accollarsi tutti i problemi del mondo e di queste due che sembrano non sapere cosa vogliono dalla vita e in più nemmeno ci fanno sesso?

Adesso mi sento ferocemente protettivo nei suoi confronti, come se dovessi difenderla tutta la vita.
Accidenti!
Ripeto, chi glielo fa fare? Per finire, sempre mosso a buon cuore, decide in un caso di portarsi a casa la sorellina autistica di Posey, una collega di lavoro (niente contro l'autismo ci tengo a precisare), nell'altro di fare un regalo di compleanno a una povera disgraziata asociale che lavora al drug store sotto casa sua perché...anche lei ha problemi familiari.
E' uno scherzo vero? Gino Strada ci andrebbe a nozze.

Cosa apprendiamo da questo nuovo libro?
Landon nonostante dica di aver avuto esperienze sessuali non risulta per niente credibile.
Dakota si rivela essere la classica ex rompiballe che continua a dirti cosa fare e non fare anche se la storia è morta e sepolta.
Landon nonostante abiti in quella casa da quando si è trasferito non la conosce affatto. Si stupisce delle stanze, dei mobili e dei quadri appesi alla parete.
La Todd descrive Landon come uno a cui la moda non piace e si veste sportivo o con la tuta, ma poi gli fa fare commenti e notare cose che solo una donna potrebbe notare. Coerenza col personaggio a go go.
Dakota è dotata di un tempismo fantastico. Passa attraverso per porte e i muri nei momenti peggiori.
New York, nonostante sia una città enorme, appare grande come un fazzoletto perché come metti piede fuori casa incontri sempre le solite tre persone.
Perché stanno sempre tutti in casa e non escono mai a fare qualcosa di serio?

Il mio giudizio: Di questo secondo  volume è stato detto che rispetto al primo ti prende di più, che la storia è meno piatta, anche se mancavano alcuni personaggi chiave della storia. Perché c'erano? In una trama dove anche gli stessi protagonisti fanno venire il latte alle ginocchia come si può pensare agli altri? Hanno detto che la Todd in questa storia ha avuto notevoli capacità introspettive e cura per i dettagli. Solo io ho trovato superflue tutte quelle digressioni su una vita precedente invece di far viaggiare la storia e raccontare qualcosa di nuovo, visto che già stiamo leggendo un spin off antecedente alla fine After?
Anche stavolta giriamo pagina e siamo al finale, con venti pagine in più per i ringraziamenti (gli stessi del libro prima  dove, ci tengo a ripeterlo, l'autrice afferma che scriveva questa storia in attesa di capire cosa fare della sua vita) e per l'incipit del libro successivo.
Niente, la Todd non ce l'ha fatta manco questa volta. Le pagine scorrono solo grazie a un linguaggio elementare e non certo per l'originalità. Mi aspettavo dettagli interessanti, ragionamenti arguti e invece mi ritrovo a rimpiangere Tessa e Hardin.

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