venerdì 4 marzo 2016

Bloodbath, di Pietro Gandolfi // Un ritorno alle origini

Titolo: Bloodbath
Serie: Bloodbath 1#
Autore: Pietro Gandolfi
Editore: Ora Pro Comics
Pagine: 50

La recensione

Questo che abbiamo di fronte non è un libro come quelli che di solito appaiono su questo lit-blog. E' un magazine, comprato da me medesimo al Lucca Comics & Games 2015. Al suo interno vi sono tre brevi racconti di Pietro Gandolfi, autore che in quell'occasione ho avuto modo di conoscere.

Chi conosce le storie e lo stile di Gandolfi sa bene quali sono li argomenti che predilige. Orrore e tanto sangue. La copertina di questo magazine la dice quindi lunga su che cosa andremo a leggere una volta aperte le sue pagine.
Le tre storie hanno per protagonista una forte passione per il genere orrorifico. I personaggi infatti sono persone adulte che tornano con la mente a quei momenti in cui correvano a comprare la loro rivista del cuore: Bloodbath. Questa rivista infatti, nel loro immaginario, costituiva l'evasione totale della realtà, portandoli a vivere forti emozioni e compiere piccoli atti di ribellione verso i genitori.
Adesso che il tempo è passato la realtà è ben diversa. Ciascuno di loro ha abbandonato i vecchi giornaletti per dedicarsi alla vita lavorativa o di coppia.
Qualcosa però non è cambiato. La vista di un banchetto durante una fiera, uno strano libro recapitato a casa dopo anni con una strana rilegatura, oppure un'ambigua corrispondeva possono essere gli elementi che risvegliano voglie sopire. Voglia di sangue. Voglia di paura. Voglia di qualcosa di macabro.

La scrittura di Gandolfi si riconosce dalla prima pagina e ammetto che ho trovato strano leggere qualcosa di suo che non fosse un libro. Lo stile fluido e scorrevole assodato in molteplici altre pubblicazioni apparse tra queste pagine è lo stesso di sempre.
Ciò che però rende diversi questi racconti è il tema che trattano. Benché sia il medesimo e sempre di horror si parli è evidente come le vicende sono state concepite in modo diverso. Un filo rosso che collega tutte e tre ma fruibili anche separatamente. Storie dal sapore differente da quelle a cui l'estimatore di Gandolfi è abituato. Mentre Who'd dead girl e Avventura alla stazione di servizio, come anche William killed the Radio Star, narrano di qualcosa che esplode da dentro come qualcosa di nuovo, Bloodbath narra di un orrore che ha sempre fatto parte dei protagonisti ma che per varie vicissitudini è stato accantonato. Adesso è pronto a tornare in superficie con tutte le sue devastanti conseguenze.
Un magazine ben fatto, con una bella grafica, che riporta indietro nel tempo. Delle ottime pagine da sfogliare in attesa di leggere qualcosa di più ampio respiro o qualcosa di differente ancora, come nel caso di The Noise, un fumetto scritto a più mani nato dall'immaginario di Gandolfi.

 

Stavolta ce n'è davvero per tutti i gusti...e quando si parla di Gandolfi l'orrore non finisce mai...
Pronti per la dose quotidiana?

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