lunedì 14 marzo 2016

Il fantasma di Scrooge, di Aizir G. Ziranov

Titolo: Il fantasma di Scrooge
Autore: Aizir G. Ziranov
Editore: Dunwich edizioni
Pagine: 41
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La trama: «Maledetto Natale!» Una figura, di spalle, alla finestra. Indossa un trench logoro; i capelli bianchi, lunghi e sporchi si intravedono da un cappellaccio bucato e sudicio. «Che posto è questo?»
Lydia non riesce a pronunciare nessuna parola.
L’uomo tira su con il naso, rumorosamente. «Ti ho fatto una domanda, piccola peste. Esigo una risposta e ho già aspettato troppo.» Scoppia in una risata sguaiata.
«Siamo a Staten Island, New York City. America.»
«Cosa? America?»
Lo sconosciuto si gratta la barba lunga. Comincia a camminare per la camera, passi lenti e cadenzati. Le catene che porta arrotolate al collo e agganciate ai pantaloni producono un cigolio agonizzante. Nota il libro sul letto. Lo afferra. «Hai letto Il Canto di Natale?»
La ragazza fa un cenno affermativo con la testa.
Lui tira su con il naso. «Dimenticatelo. Le cose sono andate un tantino diversamente.»
«Tu sei Ebenezer Scrooge?»
«In carne e ossa. Si fa per dire. Hai fatto un casino, bellezza.»
Scrooge osserva il libro di Dickens che tiene ancora in mano. Storce la bocca e sbuffa.


La recensione

Avete presente quando vi salta all'occhio una cover che vi incuriosire, dove compare un nome che conoscete e dentro di voi dite "Devo assolutamente leggerlo"? Ecco. Il fantasma di Scrooge ha avuto su di me l'effetto di sbattermi indietro di millenni a quando lessi Canto di Natale di Dickens. Avrò avuto forse dodici anni. Boia direte voi...ma che volete farci? Non sono mai stato uno che leggeva fumetti. Il mio destino era un altro.
Questo preambolo per dire quanto già dal titolo questo breve racconto abbia fatto breccia nel mio cuore. Scrooge è stato uno di quei personaggi che tornava spesso nella mia vita, vuoi tramite citazioni, vuoi tramite riedizioni oppure film. Lo lessi pure in inglese alle medie!

Ora come ora non so chi legga Dickens ma devo fare una piccola intro per far comprendere meglio quanto sto per scrivere. Nel libro originale Scrooge non è un personaggio positivo. E' uno che odia le persone, è cinico e odia il Natale. Nonostante questo incontrerà qualcuno di mooooolto particolare che gli farà cambiare idea: i fantasmi del natale passato, presente e futuro...
Ecco fatto.

La storia: Il nostro racconto ha come protagonista il caro vecchio Scrooge e siamo nel periodo di Natale, precisamente la vigilia del grande giorno. Cosa pensate che succeda quando il suo fantasma appare nella stanza di Lydia che da poco si è trasferita nella nuova casa? Beh...facile intuirlo.

Una normale famiglia ha deciso di ultimare il trasloco nella nuova casa in quel momento particolare dell'anno. Il Natale porta le persone a essere buone le une con le altre, a farsi doni, a scambiarsi effusioni e stare insieme sotto lo stesso tetto. Lydia è un'adolescente particolare, non ama la compagnia, veste in modo strano, adora il nero e tutto ciò che è macabro. I suoi genitori sono la classica famiglia del vivi e lascia vivere, la prendono per quello che è nonostante le piccole incomprensioni di gap. Probabilmente sono questi i motivi che muovono Scrooge a farle visita, accompagnato da un timido Tim coi tutori alle gambe.
Nella casa accanto alla loro vive un poliziotto, Sam Burton, costretto a un estenuante turno di lavoro perfino quel giorno. Anche lui odia il Natale, a lui questa ricorrenza non dice niente, è solo uno spreco di tempo. Il testino però non gli darà tregua e movimenterà il suo lavoro in maniera molto, ma molto, particolare.
Scrooge ha voglia di divertirsi. Scrooge ha voglia di sfogarsi e far rimpiangere quel giorno a tutti coloro che incrociano la sua strada...

L'ambientazione: Siamo a Staten Island nel pieno del periodo natalizio. In giro si vedono ogni sorta di addobbo e le persone corrono in giro per i negozi per fare le ultime spese in vista del giorno di Natale. Un clima frenetico e gioioso che non va a genio a Scrooge, che in fatto di Natale ha sempre qualcosa da dire. La classica ambientazione di un sobborgo che all'apparenza appare tranquillo ma che nasconde pericoli dietro ad ogni angolo.

I personaggi

Scrooge: Come si fa a non dire niente di questo personaggio? Impossibile. Mi rimase nel cuore già dalla sua comparsa nel libro di Dickens e ricordo benissimo di aver votato per la pubblicazione del racconto di Ziranov non appena la Dunwich edizioni lanciò il sondaggio su internet. E' doveroso dargli il suo spazio, anche perchè in caso contrario è lui a prenderselo!
Questo fantasma piomba nella vita di Lydia proprio come i fantasmi dei Natali passati sono apparsi per lui anni addietro, con il medesimo effetto devastante. Ci viene presentato come un corpo devastato dal tempo, con la pelle a brandelli, la lunga barba incolta e con indosso logori vestiti passati di moda. Il ritratto di un mondo e di un'epoca che non esistono più. Quello che invece non si è opacizzato col tempo è il suo carattere. Scrooge mantiene il medesimo carattere irruento, volgare e totalmente anticonvenzionale di sempre.
Quello che lo porta ad agire è un istinto primordiale, un odio atavico, qualcosa che non si può spiegare. Mosso da qualcosa che viene spiegato solo in parte, l'autore dissemina il racconto di numerosi interrogativi che sta al lettore interpretare come meglio crede.
Scrooge si porta dietro una scia di morti nel giro di brevissimo tempo. Persone che non hanno niente a che vedere con lui, nessuno l'ha offeso, nessuno gli ha dato contro, persone che si sono solo limitate a vivere la festività come hanno sempre fatto. Questo è il bello, il fatto che non sia presente un motivo serio per il quale vale la pena accanirsi su qualcuno.
I rituali di morte che ci vengono messi di fronte hanno dell'incredibile. Due sono le vittime principali in questa storia. Due morti che subiscono sevizie e torture degne di un efferato serial killer, non di uno vissuto nella metà dell'800. Ziranov delinea un personaggio moderno, spietato, incurante del mondo che lo circonda ma in grado di competere con la brutalità odierna.
Quella non cambia mai.

Lydia: Ai più grandicelli, o coloro che sono appassionati di cinema d'altri tempi, verrà immediato tornare indietro nel tempo e ripensare al famosissimo film di Tim Burton Beetlejuice - Spiritello porcello non appena si imbatteranno nella descrizione di Lydia. Questa ragazza ci viene descritta nel racconto come una che ama stare per conto suo, una che non ha amici con cui passare le sue giornate, una che veste di perennemente di nero e non va molto d'accordo col padre. Il suo carattere è timido e riservato, nonostante tutto. Il Natale gli è del tutto indifferente. Questo le fa vincere il premio come vittima principale di Scrooge, evocato dal recente trasloco che ha fatto tornare tra le mani della ragazza il libro originale di Dickens. Scrooge le appare una sera accompagnato da Tim e le chiede delucidazioni, vuol sapere dov'è e in che epoca siamo. Spaventata ma incuriosita Lydia gli racconta ogni cosa. Un fantasma uscito da un racconto e un'adolescente dall'animo oscuro sembrano l'accoppiata vincente. Questo finchè salta fuori la festività, che scatena nel fantasma l'irrefrenabile voglia di morte e di sangue.

Sam Burton: Quello che immediatamente salta agli occhi è nome. Sam Burton. Proprio come accaduto per Lydia è impossibile non fare riferimento al regista del film già citato. L'autore si è proprio divertito a inserire piccole citazioni destinate a coloro che sanno vedere. Sam è un personaggio tutto d'un pezzo, un uomo che vive da solo dopo che la sua vita ha subito un forte scossone tempo addietro. Fa il poliziotto, un uomo abituato a proteggere il prossimo, dedito alle regole, fatto per combattere il crimine. Il Natale per lui è solo un altro giorno di lavoro sulle spalle. Farebbe volentieri a meno di uscire di casa la vigilia di Natale. Ciò che non si aspetta è trovare il cadavere di Babbo Natale brutalmente torturato. Di fianco al cadavere troverà un indizio, lo stesso libro che poco prima anche Lydia ha avuto tra le mani. Sul frontespizio leggerà il suo nome e qualcuno sembra raccontare la sua stessa morte...fissata proprio per quella sera.
Che Scrooge abbia stilato un libra delle sue vittime? Forse...
Quello che non è chiaro è come mai nonostante per Sam quel periodo dell'anno non valga nulla Scrooge decide di inserirlo comunque nel suo libro nero...

Tim: Un bambino coi tutori alle gambe. Un personaggio di contorno che per la maggior parte del tempo se ne sta in un angolo della stanza di Lydia a piangere. L'autore ce lo ripresenta nella medesima veste che aveva in originale. Un personaggio bellissimo a parer mio, nonostante la marginalità, perchè è un personaggio evocativo. Che avoca.
Il bambino è malato ma gioca un ruolo fondamentale nel racconto di Ziranov. Il piccolo Tim simboleggia gli ultimi istanti di vita di Scrooge, ciò che è stato prima di tramutarsi in un fantasma capace di seminare morte e sofferenza.
Nell'originale il piccolo nonostante fosse uno di sette fratelli e affetto da una malattia apparentemente incurabile aveva sempre il sorriso sulle labbra, una sorta di Pollyanna ante litteram. La stessa sorte infatti si abbatterà su di lei a causa di una brutta caduta. Tim però riesce ad uscirne e Scrooge, colpito dalla forza d'animo del bambino, torna ad avere speranza nel prossimo.
Nel nostro racconto tutto questo sembra non esser mai accaduto, come se la storia si fosse interrotta prima che Dickens l'abbia conclusa. Tim si presenta a fianco al fantasma, non è guarito ed è in preda a forti dolori.  In questa nuova versione qualcosa è andato storto, la redensione per Scrooge non c'è stata. Tim rimarrà storpio per sempre e Scrooge non saprà mai che cosa voglia dire amare una persona. Ecco perchè è tornato. Per lui niente è cambiato.

Il tema: Se vogliamo parlare di temi uno di questi è quello delle tradizioni dure a morire. Chi non ha mai scritto del Natale o pensato di farlo? Chi non ha mai pensato che è un momento dell'anno in cui tutto cambia e c'è chi lo ama e chi lo odia? Tutti. Chi più chi meno.
Il tema portante però è ben altro. E' quello della letteratura. In questo racconto infatti più volte ricorrono citazioni (esplicite oppure latenti) legate all'universo dello scrittore inglese Charles Dickens e al suo celebre libro. Questa è stata una delle cose più belle che ho trovato all'interno del racconto. Seguendo la normale storia il lettore viene a contatto con il meta-racconto, qualcosa che non tutti sono obbligati a conoscere ma che arricchisce di dettagli tutto il resto e fa da contorno. Sapere chi sono Scrooge e Tim al di fuori di quello che Ziranov ci racconta aiuta ad apprezzare il lavoro di questo autore, che ha saputo mischiare in maniera curiosa e accattivante un classico della letteratura inglese, un film pseudo-horror, e una vicenda da brivido giocata nel periodo di Natale.
Quanti saprebbero fare altrettanto?
Questa è una sfida.

Il mio giudizio: Il mio difetto è quello di desiderare racconti sempre più lunghi. Poi penso che apparterrebbero ad un altro genere e mi blocco. E' giusto anche abituarsi a qualcosa di più corto e concentrare la nostra attenzione sui dettagli che questo ci mette di fronte.
Ho letto alcuni pareri non proprio positivi. Trattandosi di un racconto horror la gente si aspetta sempre scene raccapriccianti, ragionamenti filosofici e risposte ad ogni domanda che l'autore ci spinge a porci. Beh chi la pensa in questo modo non ha capito niente, ne del racconto, ne del genere letterario. L'orrore non sempre scaturisce dal sangue a secchiate, da gente che fugge via impazzita oppure dove c'è un serial killer che segue una sua precisa logica che mietere le sue vittime. Niente affatto. L'horror è quello che il lettore scova dentro di sè attraverso quello che legge, dalle immagini interiori che questo suscita. Ecco perchè trovo decisamente efficace un racconto come questo che il solito romanzone di 300 pagine.
Scrooge è immediato, istintivo, veloce, fruibile a tutti coloro che sono a caccia di qualcosa di diverso. Il racconto di Ziranov  crea un interessante parallelismo tra quello che potrebbe accadere nell'era moderna e le tradizioni e le convinzioni del secolo scorso.
Un racconto che fa capire quanto la lettura dei classici sia importante e di come debbano far parte della nostra vita di lettori moderni. Se si chiamano classici un motivo ci dovrà pur essere no? Un messaggio bellissimo quello che l'autore lancia a tutti noi. Un invito a tenersi aggiornati ma con un occhio al passato, perchè c'è sempre da imparare.

Un euro molto ben speso.

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