giovedì 23 marzo 2017

Recensione: L'universo nei tuoi occhi, di Jennifer Niven

Titolo: L'universo nei tuoi occhi
Titolo originale: Holding up the universe
Autore: Jennifer Niven
Editore: DeAgostini
Pagine: 416
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La trama: Affascinante. Divertente. Distaccato. Ecco le tre parole d’ordine di Jack Masselin, diciassette anni e un segreto ben custodito: Jack non riesce a riconoscere il volto delle persone. Nemmeno quello dei suoi genitori, o quello dei suoi fratelli. Per questo si è dovuto impegnare molto per diventare Mister Popolarità. Si è esercitato per anni nell’impossibile arte di conoscere tutti senza conoscere davvero nessuno, di farsi amare senza amare a propria volta. E finora è riuscito a cavarsela. Ma le cose prendono una piega inaspettata quando Jack vede per la prima volta Libby. Libby che non è come le altre ragazze. Libby che porta addosso tutto il peso dell’universo: un passato difficile e tanti, troppi chili per poter essere accettata dai suoi compagni di scuola. Un giorno, per non sfigurare davanti agli amici, Jack prende di mira Libby in un gioco crudele, che spedisce entrambi in presidenza. Libby però non è il tipo che si lascia umiliare, e il suo incontro con Jack diventa presto uno scontro. Al mondo non esistono due caratteri più diversi dei loro. Eppure… più Jack e Libby si conoscono, meno si sentono soli. Perché ci sono persone che hanno il potere di cambiare tutto. Anche una vita intera


La recensione

Questo per me è il primo libro di Jennifer Niven, la prima volta che mi immergo in una delle sue storie.
Questa è la storia di Libby e di Jack, due ragazzi che per motivi differenti si trovano a condividere lo stesso spazio e le stesse sensazioni.
Libby ha un problema, ha iniziato a mettere su peso da quando anni addietro ha perso sua madre. Da quel momento la sua vita è cambiata radicalmente, le persone la vedevano solo come la grassona, quella impacciata, quella che non avrebbe mai fatto innamorare nessuno perché somigliava a un fenomeno da baraccone. Si è ritirata da scuola e ha studiato a casa per la maggior parte del tempo.
Jack l'amico che tutti vorrebbero, è spigliato, bravo a scuola ed è altruista. L'unico suo problema è quello di essere affetto da prosopagnosia, un deficit del sistema nervoso ,che gli impedisce di riconoscere le persone. Nessuno sa nulla di questo, nemmeno la sua famiglia.
Adesso però è giunto il momento per entrambi di mettersi in gioco e affrontare un nuovo anno scolastico con tutti i suoi doveri e i suoi grattacapi. Libby vuole entrare nella squadra delle cheerleader, farsi nuovi amici, ritrovare sé stessa, ma si porta dietro sempre troppo peso e sguardi malevoli. Jack si sforza di mettere ordine nella sua vita ma per farlo deve continuare a far parte del branco...
Un gioco, una bravata all'apparenza innocente, scatenerà una serie di eventi che porterà i due ragazzi a incontrarsi e scontrarsi. Sarà forse l'inizio di qualcosa? Sarà forse la volta buona che entrambi capiscano cosa vogliono dalla vita ed escano dal guscio che si sono creati?

Il romanzo è strutturato in modo da mettere in luce entrambi i punti di vista, uno dei rari casi in cui questo ben si sposa alle pagine che ci troviamo a leggere. Libby e Jack raccontano entrambi la loro storia senza ripetersi mai, si procede sempre a vele spiegate e ciò che è accaduto loro e ciò che vogliono invece adesso risulta immediatamente chiaro. Cosa non da poco.

Il tema è quello che più di tutto quanto mi ha coinvolto. Sinceramente non ero a caccia di una storia d'amore, ma di qualcosa che mi emozionasse. Più volte viene menzionato il problema del bullismo, la stessa Libby ne è vittima da sempre e a rincarare la dose trova pure Jack, ma il nodo della quesitone è ben altro. Ciò che trascina tutto quanto è prendere coscienza di noi stessi, con i nostri difetti, che siano fisici o mentali. Con la dovuta calma, la dovuta intelligenza, ma soprattutto, con il dovuto sostegno di qualcuno che ha fiducia in noi, tutto si può superare e ricominciare a vivere. Sempre.
Libby e Jack è questo che fanno, a modo loro si scoprono e si feriscono a vicenda per non mostrare inizialmente cosa si portano dentro. Il destino però è imprevedibile e più di una volta li spinge una nelle braccia dell'altro, con forza e prepotenza, finché trovano un punto di contatto ed iniziano a capire che da sempre hanno condiviso più cose di quello che pensano.


La spontaneità dei personaggi rende le vicende credibili, in quanto toccano nervi scoperti. Veniamo messi a parte di quanto sia difficile la vita alle superiori, quanto sia difficile passare le giornate a nascondersi per quello che si è e arrivare a sera. Quanto sia difficile la vita senza un amico che comprenda il tuo stato.
Libby non ha certo il fisico per fare la cheerleader ma la forza e la determinazione che dimostra durante il provino dovrebbe essere presa ad esempio per tutte le volte che ci sentiamo diversi, quando in realtà non lo siamo. Su Jack grava il peso del suo disturbo, questo non gli impedisce però di prendersi gioco di Libby per accontentare i suoi compagni, senza però rendersi conto che per non sentirsi inadeguato lui fa sentire inadeguato qualcun altro.
Inutile nascondersi. Tutti ci siamo passati e sappiamo cosa voglia dire essere derisi. Grazie a Libby e Jack però ci viene data la speranza che le nuove generazioni possano redimersi e uscire dal turbine di stupidità in cui sembrano essere precipitate negli ultimi anni.

Il mio giudizio: Finendo L'universo nei tuoi occhi il pensiero è uno solo, ossia quello di veder più spesso libri come questo sugli scaffali delle librerie. Non è la classica storia d'amore che uno si aspetta, questo elemento è presente ovviamente, ma tutto è concentrato su ben altro, su temi che ci toccano, purtroppo, ogni giorno.Toccano ragazzi che spesso non trovano la forza di aprirsi e raccontare quello che provano dentro e questo è sbagliatissimo. Il bullismo e la non accettazione di noi stessi sono problemi che non dovrebbero esistere e Jennifer Niven punta il dito contro questa realtà e la racconta in maniera semplice e diretta. Alla portata di tutti. Giovani e meno giovani.
Il finale, lo ammetto, mi ha lasciato a bocca aperta per il suo arrivo così inaspettato. Pensavo ad un finale più "dolce", invece si volta pagina e ci troviamo ai Ringraziamenti.  Dopo che entrambi i protagonisti giungono alle loro conclusioni mi sarei aspettato qualcosa di diverso.
L'universo nei tuoi occhi è un romanzo bello, di formazione, per niente banale e con un grande tema che abbraccia tutti quanti, perché tutti prima o dopo ci siamo sentiti diversi o inadeguati, ed è per questo che lo consiglio caldamente senza esclusione di colpi.
Tutti siamo Libby.
Tutti siamo Jack.

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