lunedì 1 agosto 2016

Apeshit - Pazzi furiosi, Carlton Mellick III

Titolo: Apeshit - Pazzi furiosi
Autore: Carlton Mellick III
Editore:Antonio Tombolino Editore
Pagine:151
Link per l'acquisto QUI

La trama: Sei adolescenti vanno a passare il fine settimana in una casa isolata tra i monti con l’idea di ubriacarsi, divertirsi e scopare, ma non hanno fatto i conti con i mostri che abitano nel bosco. La strada che porta alla casa in montagna è invasa dalle carcasse di animali di ogni genere ed è solo la prima delle stranezze in cui stanno per imbattersi. I protagonisti non sono i soliti adolescenti cliché dei film horror. Per esempio, Jason ha un padre che lo obbliga a subire esperienze traumatiche per imparare a non averne paura, mentre la cheerleader Crystal ha una passione malata per la pornografia illegale a tema aborti. “Apeshit – Pazzi Furiosi” è la dichiarazione d’amore di Mellick ai peggiori film horror di serie B, rivisitando i cliché dell’orrore in chiave Bizarro Fiction e tramutando una storia banale in un’orgia di stramberie. Una parodia splatter satura di follia.


La recensione

Ho letto la trama di questo romanzo breve e subito mi sono incuriosito. Da piccolo appassionato di cinema quale sono mi son trovato spesso a vedere film horror che avessero come protagonisti un gruppo di malcapitati. Complice questo e il fatto di aver letto da poco tempo la La casa sulle sabbie mobili dello stesso autore ho deciso di buttarmi. Quindi eccomi qua.
L'altro romanzo della stessa collana faceva sempre parte della Bizzarro fiction, un genere letterario che negli ultimi tempi sta avendo un grande successo. Per questo Apeshit - Pazzi furiosi Carlton Mellick III si è ispirato proprio a quel genere cinematografico dove delle persone si trovano isolate e finiscono preda di torture e sevizie. Potevo quindi tirarmi indietro? Giammai!

La storia: Quella che abbiamo di fronte è la storia di un gruppo di adolescenti che decidono di partire per un weekend di eccessi, alcol e sesso e raggiungere la casa del nonno di Jason. Poco dopo che si mettono in viaggio iniziano ad accadere strane cose, si imbattono nella classica stazione di servizio che sembra abbandonata e capiscono che chi abita quei luoghi non sono persone così affidabili. I ragazzi li chiamano bifolchi e questo serve a rendere l'idea.
La strada che porta alla casa è disseminata di cataste di animali morti di ogni forma e dimensione. essa inoltre è ripida e impervia. Un pericoloso dirupo infatti la costeggia e minaccia di far cadere di sotto l'auto. Un presagio non proprio incoraggiante, ma riescono comunque a giungere a destinazione.
Inizia così una due giorni di follie. Jason racconta ai suoi amici una vecchia leggenda riguardante un uomo deforme che gira per i boschi uccidendo in maniera tremenda coloro che gridano ma non viene preso sul serio. Quello che nessuno di loro sa è che qualcuno, o qualcosa, si aggira veramente in quella zona...

I personaggi: Non credo ci siano parole per descriverli. Davvero nessuna. Ciascuno di loro porta con sé qualcosa di strano. Ciascuno di loro ha abitudini che vanno fuori dalla norma e che disturbano il lettore in una maniera così esplicita che a stento si riesce a leggere quello che fanno. Ce n'è davvero di tutti i gusti. Abbiamo Stephanie che ha alle spalle una famiglia che non la ascolta pur sapendo che il fratello la costringe a fare sesso con lei. Sempre chiusa in bagno perché sociologica e con la  vagina coi denti...si, avete capito bene...i denti. Abbiamo Desdemona, cheerleader con il corpo cosparso di tatuaggi e la cresta in testa, che ha una relazione a tre con Rick e Kevin. C'è Jason che è stato educato dal padre a non avere paura di niente e che l'ha costretto a fare e vedere cose che vanno contro ogni legge educativa. Vogliamo poi parlare di Crystal, che non fa sesso con il ragazzo Jason ma si masturba eccitandosi con una delle nuove frontiere del fetish porno internazionale? Non dico cosa perché giusto che lo scopriate da soli.
Ma le loro sorprese non finiscono qua...
Un mix di persone problematiche, persone psichiatriche, dei pazzi furiosi come dice il titolo, gente che a conferma del detto "chi si somiglia si piglia" ha trovato il modo di passare il proprio tempo assieme.

Il tema: Questo libro non ne ha uno. Contrariamente a La casa sulle sabbie mobili, che pur nelle sue stranezze aveva comunque un ottimo filo conduttore e una tematica di alto livello legata alla visione che i bambini hanno dei propri genitori e del loro macromondo. Stavolta la storia non presenta nessun particolare spunto riflessivo se non mettere in scena una barbarie dopo l'altra, una rivelazione shock dopo l'altra. Procedendo con la lettura pensavo che una sorta di morale sul finale ci fosse, invece sono rimasto un po' deluso nel vedere che tutto si conclude senza lanciare nessun messaggio.

Il mio giudizio: La storia mi ha intrigato, amo l'horror e niente mi sconvolge, quindi leggere di un gruppo di giovani ragazzi che passano del tempo in una casa maledetta cercando di sfuggire alle barbarie di loschi individui mi ha da subito esaltato. Questa storia però è troppo, va oltre sotto ogni punto di vista, proprio perché così è stata concepita.  I personaggi sono eccessivi e totalmente fuori di testa, il male che riescono a farsi senza che nessuno dica niente ma limitandosi a un "Ma che cazzo?" è sorprendente. A nessuno di loro viene in mente di fermarsi, oppure cercare un mondo per far ragionare gli altri. No. Come mettono piede nella casa del nonno di Jason finiscono, e il lettore assieme a loro, in una spirale sadica, masochista, crudele e violenta senza eguali. Secchiate di sangue, gente impalata da tronchi d'albero o macabre mani appese alle pareti, intestini che rotolano sul pavimento, teste mozzate, seni tagliati, rapporti sessuali ai limiti del sopportabile, spari in testa con cervella che schizzano ovunque.
Il significato di tutto questo (a parte l'ovvio intrattenimento della lettura) qual'è?  Non bere?  Non fare sesso strano? Assecondare i propri bisogni succeda qual che succeda? Forse si.
Un mix di tragedia, horror e tanta tanta fantasia. Mellick III stavolta ha premuto un po' troppo a fondo l'acceleratore secondo me, dichiarando amore ai B movie ok, ma creando una storia che non sembra scritta da lui se messa a paragone con La casa sulle sabbie mobili, che resta di bel altra levatura.

Consigliata la lettura agli amanti del genere splatter puro e che amano la violenza e il sangue sopra ogni cosa.

1 commento:

  1. Anche Tapiroulant l'aveva recensita a suo tempo lasciandomi davvero perplesso (a parte che il Tapiro è un tantinello verboso, giusto un tantinello.)
    Anche leggendo gli svariati estratti che ci aveva messo in mezzo ciò ha confermato il mio senso di boh. da una parte non posso che essere felice che si stia facendo strada a gomitate un mercato editoriale in cui vale l'originalità (e qui sta nella caricatura grottesca dei B-Movie) piuttosto che le solite storielle di Gary Stu e Mary Sue che trovano l'affermazione personale o il grande amore perché la trama ce li spinge contro a pedate, però davvero, questo è nonsense per il gusto di esserlo.
    E parecchio ironico visto che questi libri sono diffusi da quelli che erano stati qualche anno fa gli strenui difensori della coerenza della trama, dei personaggi, dello show don't tell (negli estratti del libro c'era parecchio tell) e via discorrendo.
    Mah

    RispondiElimina