lunedì 18 luglio 2016

Un attimo ancora, di Gaby Crumb

Titolo: Un attimo ancora
Autore: Gaby Crumb
Editore: Self
Pagine: 174
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La trama: Qualche volta basta un attimo, uno sguardo a far sì che la tua vita cambi per sempre. Qualche volta basta un attimo, a far sì che l’amore si mescoli con il rancore. Le anime di Jamie e Evan si sono legate in quell'attimo. Dolore e rabbia li hanno tenuti lontani per tanto tempo senza che uno sapesse nulla dell’altro. Quando si rincontrano basta, ancora una volta, un attimo per far tremare il loro cuore. Il passato però, nessuno dei due l’ha dimenticato.


La recensione

La storia: Questa è la storia di Evan e Jamie e di come i loro destini abbiano iniziato a incrociarsi quando nessuno lo sospettava. Un brutto incidente, una violenza mette in contatto i due ragazzi. Uno di loro è vittima di violenza di un gruppo di ragazzi, l'altro giunge poco dopo e fissa la scienza senza fare nulla restando stregato dagli occhi che si trova puntati addosso. Jamie è quello a terra. Evan quello che sta a guardare.
Jamie cresce e con le sue forze, assieme al fratello, riesce a mettersi a capo di una grande azienda di arredamento d'interni, portandosi però sempre dentro la sofferenza per l'episodio subito e una voglia di rivalsa nei confronti di quel ragazzo che non ha avuto il coraggio di chiamare aiuto.
Evan cresce a sua volta, si trasferisce e decide di mettere a frutto le sue competenze in fatto di design cercando lavoro nel settore. Il destino vuole che l'azienda che lo chiama per un primo colloquio conoscitivo sia la J&D, proprio quella di Jamie.
I due si rivedono ma solo uno dei due riconosce l'altro. Inizia così un gioco perverso, un gioco finalizzato alla vendetta e dove forse il perdente non sarà uno soltanto...

La struttura: L'autrice di questo libro opta per una struttura ben definita. Cominciato il libro abbiamo di fronte il prologo, dove veniamo messi a parte di un momento particolare della storia. Da quelle poche pagine intuiamo che non sarà una storia semplice e sempre rose e fuori, ma anzi ci saranno persone che soffriranno. Questo già dice moltissimo della storia.
Il resto del libro è concepito in maniera tale da alternare i due punti di vista dei personaggi principali, Jamie e Evan. All'interno di ciascun capitolo le due voci si alternano raccontando una parte della vicenda, solitamente quello che segue spesso ripete cose già dette facendo avanzare la narrazione un po' a singhiozzo. L'intento è quello di mostrare diverse prospettive, questo però non aggiunge nuovi particolari ma si limita a confermare ciò che è già presente. Questo mi è molto dispiaciuto perché oltre a rendere più interessante la vicenda sarebbe servito a caratterizzare maggiormente i protagonisti che a volte tendono quasi ad uniformare la loro visione del mondo.

Il tema: L'amore regna indiscusso su tutto quanto. L'amore coi relativi dubbi, le ansie, le paure di sbagliare, le incertezze. Questa è una storia di sofferenza. Due persone che iniziano a stare insieme per un motivo differente dal solito. Evan resta affascinato dal suo datore di lavoro. Jamie vuole solo vendicarsi della violenza subita.
L'altra questione è la motivazione che spinge Jamie a mettere in atto il suo piano. Lui è stato picchiato da un gruppo di ragazzi. Uno del gruppo si è aggiunto successivamente ed è rimasto a guardare senza chiedere aiuto. Nasce così in Jamie la voglia di vendicarsi su quella persona, fargli capire che cosa si prova a stare male. Benché non sia molto a favore della rivalsa posso comprendere cosa passa per la mente di quest'uomo. Capita spesso che anche a distanza di molti anni ci si porti dietro il rancore e la voglia di chiarire una situazione rimasta in sospeso. Quello che non capisco è come si possa avere così tanto sangue freddo ed essere insensibili a tal punto da attirare una persona, farla innamorare di noi, dargli un lavoro, farci del sesso fantastico e portare avanti la relazione per mesi, per poi di punto in bianco troncare tutto per il solo piacere di vedere l'altro, Evan, scoppiare in lacrime e andare via correndo. Il destino è, come ci insegna la mitologia greca, tremendamente avverso. Oltre ad essere qualcosa che è accaduta diversi anni prima, oltre al fatto che i due protagonisti si separano e si trasferiscono altrove non vedendosi più, finiscono ugualmente per incontrarsi (La storia di Edipo e quella di Ione hanno fatto storia non a caso), e proprio Evan che cerca lavoro guarda caso viene chiamato proprio dall'azienda della persona che vuole vendicarsi si lui. Altro tema è quindi il destino, la sua casualità e la sua ironia.

I personaggi: Il metodo di scrittura dell'autrice ha influito parecchio su questo. Come accennato la narrazione è divisa in due e ciascuno dei due protagonisti racconta una parte della storia dal proprio punto di vista.
Evan è un sognatore. Una ragazzo che comprende la sua vera natura solo dopo che ha assistito alla violenza di qualcuno e ne resta stregato. Si innamora del ragazzo verso cui non ha potuto fare niente se non denunciare i suoi aggressori. È ambizioso, vuole arrivare in alto, e dopo essere fuggito da un paesotto omofobo, decide di far fortuna e riuscire nel suo campo: l'arredatore di interni. Si presenta alla J&D per un colloquio e la fortuna gli sorride...quello che non sa è che l'affascinante ragazzo con cui parla, e che è a capo dell'azienda, è in realtà il ragazzo di cui lui si è innamorato anni prima, il ragazzo che ha subito violenze.
Jamie è un uomo forte, un uomo che si è fatto da solo assieme al fratello, creando qualcosa di grande. Si porta dietro un grandissimo rancore, rancore verso la persona che non ha alzato un dito per dargli una mano quando ne aveva bisogno. Vuole vendicarsi di quel ragazzo, farlo soffrire come ha sofferto lui. Fargliela pagare. A sua volta però non ha fatto i conti col fatto che il ragazzo che entra nel suo ufficio, non solo è quello che stava cercando...ma se ne innamorerà pure.
Due persone diverse che dovranno capire che convivere è molto difficile, che quando l'amore si mette in mezzo può mandare tutto a gambe all'aria.

Ho molto apprezzato il personaggio di Evan che è sempre convinto di quello che fa nonostante soffra non appena viene a sapere chi è l'uomo di cui si è innamorato. Un po' meno ho provato simpatia per Jamie, nonostante sia decisamente più affascinante. A distanza di anni, capisco portare rancore ed essere arrabbiati, ma come si fa ad attendere il momento giusto per vendicarsi di quella persona che ci ha fatto stare male, accettando di lavorare fianco a fianco assieme a lui, starci insieme, fare sesso, per poi avere la soddisfazione di mandare il suo cuore in pezzi? Oltre ad una grande costanza nel perseguire questo scopo ci vuole, secondo me, pure una bella dose di sadismo. Chi te lo fa fare di passare del tempo con una persona che odi? Forse un'umiliazione a livello lavorativo sarebbe bastata, mandare in frantumi la sete di carriera di Evan poteva bastare. C'è l'amore ok, ma come si fa nonostante tutta la sofferenza, la delusione, il dispiacere, l'aver scoperto che la persona che amavi in realtà ha sempre e solo voluto farti del male, che quello in cui credevi in realtà non era nulla di sincero, a decidere di dargli una seconda possibilità e valutare un possibile futuro assieme?

Il mio giudizio: Un attimo ancora è una storia piacevole, una storia romantica, che ho letto in completo relax. Una storia dolce tra due persone che, nonostante le ripetute incomprensioni, decidono di stare insieme in ogni caso. Un libro che si legge alla velocità della luce ma a cui forse è mancato un intreccio più complesso. Il tutto avrebbe assunto una valenza differente se il lettore non si fosse immaginato fin dall'inizio che il ragazzo per cui Evan va a lavorare è in realtà quello che anni addietro è stato pestato a sangue. Il fatto che siano passati anni e che quando i due si incontrano, nonostante passino dei mesi assieme, Evan non lo riconosce l'ho trovato strano visto che più volte nel libro viene ricordato come gli occhi di Jamie gli siano rimasti impressi. Una situazione un po' particolare ai fini della credibilità del lettore che conosce tutto dal principio e già si immagina cosa andrà a leggere di lì a breve. Questo non sarebbe accaduto se il pov fosse stato uno, generando in questo modo un efficace climax.

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