Editore: Triskell edizioni
Pagine: 92
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La trama: Eldon Cinder darebbe qualsiasi cosa per vedere il principe Xavier un’ultima volta, ma solo le donne sono invitate al ballo reale. Quando la strega gli offre di trasformarsi in donna per una sola notte, Eldon accetta.
Un incantesimo. Una notte. Un ballo.
Che cosa potrebbe andare storto?
La recensione
Tutti amiamo sognare, nessuno lo sa meglio dei lettori. Quando siamo piccoli ci vengono in soccorso le favole, storie a cui noi siamo legati in modo particolare, con l'età adulta le cose cambiano un poco e le perdiamo di vista. Talvolta però, come nel caso di Cinder di Marie Sexton,quelle storie hanno la capacità di tornare.
Cinder e un ragazzo rimasto orfano ed è costretto a vivere in casa della zia Cecile assieme alle cugine Jessalyn e Penelope che lo trattano come un servo. Lui è un peso, non appartiene alla loro famiglia, la sua estrazione sociale è bassa e deve stare coi servi in cucina. La sua vita è un inferno, star dietro ad ogni singolo capriccio delle cugine diventa sempre più umiliante e adesso che sanno che il principe è in città per scegliere una moglie lo sono ancora di più.
Cinder è così costretto a trovare un suo spazio per fuggire da tutta quella frenesia che non gli appartiene.Un giorno però, mentre se ne va a pesca, gli capita di fare un incontro inaspettato, il principe Xavier è proprio davanti a lui, fuggito anche lui dalle pressioni della vita quotidiana.
Tra i due nasce un insolito rapporto, che abbatte ogni pregiudizio ed estrazione sociale. Cinder non sa spiegare quello che prova per lui perché è qualcosa di diverso, qualcosa che non ha mai provato prima. E questo gli piace. Il principe è gentile, tranquillo, non ha l'atteggiamento supponente che tutti pensano che abbia. Il loro è un rapporto perfetto, fatto di complicità e amicizia e il principe sembra proprio non aver voglia di prendere moglie.
Poi giunge l'annuncio di un grande ballo a cui sono invitate solo le donne del regno, un losco giro di vite del re per costringere il figlio a sistemarsi, e Eldon non può partecipare. Deve dire addio per sempre al suo principe e non rivederlo più, se non al fianco di una bellissima ragazza.
Ma è vero che siamo sempre all'interno di una favola e la strega del bosco è in grado di compiere una pagina prodigiosa per permettere a Cinder di partecipale al ballo...
Siamo di fronte alla rilettura in chiave MM della favola di Cenerentola e quest'idea a me è piaciuta moltissimo, abbiamo il protagonista succube di una famiglia orribile, il ballo delle pretendenti e ovviamente la perdita della scarpetta allo scoccare della mezzanotte. In rete ci sono pareri discordati riguardo a tutta quanta la storia, ma questo è uno di quei casi dove si deve saper andare oltre vista la lunghezza della storia.
Una cosa che mi è dispiaciuto parecchio è la brevità. Se l'autrice del libro avesse messo più carne al fuoco forse alcuni pareri sarebbero stati diversi. A parte questo ho cercato di vedere la storia per quello che era e quello che aveva da dire.
Non è un MM come tutti gli altri (tipo Spazio di tenebra) e forse è questo il motivo che mi ha colpito di più. In quelle novanta pagine mi chiedevo quante scene di sesso ci sarebbero state tra Cinder e il bellissimo principe, ma sono rimasto piacevolmente sorpreso nello scoprire che non ce ne sono, a parte una e descritta una maniera del tutto innocente.
L'autrice, forse perché legata alla storia originale, ha preferito concentrasi su altro e anche se l'amore è presente, non è il tema principale. Queste pagine infatti raccontano un rapporto tra uomini del tutto normale, c'è alla base un'attrazione fisica è ovvio, ma c'è anche il piacere di poter passare il tempo assieme ad una persona che prima ci mostra disponibilità, pazienza e amicizia. Solo dopo quello che nasce tra Cinder e Xavier si tramuta in qualcosa di altro. La loro non è propriamente una storia d'amore canonica, è più un conoscersi e ciò che genera il dramma è il sapere che per due come loro non ci sarà futuro. Questo spinge il lettore ad andare avanti per capire come Cinder, una volta trasformato in una donna, affronterà il ballo che decreterà le sorti del regno.
Il mio giudizio: A costo di sembrare blasfemo trovo che Cinder sia una di quelle storie che potrebbero essere candidate per introdurre l'argomento dell'omosessualità nella scuole, con alcuni tagli è ovvio. Questo l'ho pensato dall'inizio, quando ho capito che i due non si sarebbero gettati immediatamente l'uno nelle braccia dell'altro. Sarebbe una cosa così brutta? In poche pagine viene raccontata una favola, e anche se il carattere dei personaggi non ha una profonda introspezione, vengono comunque forniti chiari elementi per comprendere il loro stato d'animo. Le favole di Esopo avevano tutto questo approfondimento psicologico? Eppure risultano tutt'ora efficaci e attuali, quindi perché non spingersi un po' più in là del dovuto?
Inoltre una morale c'è, contrariamente a quanto altri hanno detto. Molti si son scagliati sul finale, io l'ho trovato piacevole, non si tratta di affrontare in modo superficiale il rapporto tra i due e gabbare temporaneamente i genitori del principe con la magia, assolutamente no. Ciò che accade fa invece capire come l'accettazione di rapporto d'amore non convenzionale (purtroppo siamo questi livelli ancora) sia qualcosa di superabile se ci riflettiamo un attimo.
Con Cinder si torna bambini portandosi dietro la consapevolezza dell'età adulta e questo secondo me è qualcosa da tenere di conto durante la lettura di questo piccolo libro, che si legge alla velocità della luce e fa solo venire voglia di averne di più.
Un incantesimo. Una notte. Un ballo.
Che cosa potrebbe andare storto?
La recensione
Tutti amiamo sognare, nessuno lo sa meglio dei lettori. Quando siamo piccoli ci vengono in soccorso le favole, storie a cui noi siamo legati in modo particolare, con l'età adulta le cose cambiano un poco e le perdiamo di vista. Talvolta però, come nel caso di Cinder di Marie Sexton,quelle storie hanno la capacità di tornare.
Cinder e un ragazzo rimasto orfano ed è costretto a vivere in casa della zia Cecile assieme alle cugine Jessalyn e Penelope che lo trattano come un servo. Lui è un peso, non appartiene alla loro famiglia, la sua estrazione sociale è bassa e deve stare coi servi in cucina. La sua vita è un inferno, star dietro ad ogni singolo capriccio delle cugine diventa sempre più umiliante e adesso che sanno che il principe è in città per scegliere una moglie lo sono ancora di più.
Cinder è così costretto a trovare un suo spazio per fuggire da tutta quella frenesia che non gli appartiene.Un giorno però, mentre se ne va a pesca, gli capita di fare un incontro inaspettato, il principe Xavier è proprio davanti a lui, fuggito anche lui dalle pressioni della vita quotidiana.
Tra i due nasce un insolito rapporto, che abbatte ogni pregiudizio ed estrazione sociale. Cinder non sa spiegare quello che prova per lui perché è qualcosa di diverso, qualcosa che non ha mai provato prima. E questo gli piace. Il principe è gentile, tranquillo, non ha l'atteggiamento supponente che tutti pensano che abbia. Il loro è un rapporto perfetto, fatto di complicità e amicizia e il principe sembra proprio non aver voglia di prendere moglie.
Poi giunge l'annuncio di un grande ballo a cui sono invitate solo le donne del regno, un losco giro di vite del re per costringere il figlio a sistemarsi, e Eldon non può partecipare. Deve dire addio per sempre al suo principe e non rivederlo più, se non al fianco di una bellissima ragazza.
Ma è vero che siamo sempre all'interno di una favola e la strega del bosco è in grado di compiere una pagina prodigiosa per permettere a Cinder di partecipale al ballo...
Siamo di fronte alla rilettura in chiave MM della favola di Cenerentola e quest'idea a me è piaciuta moltissimo, abbiamo il protagonista succube di una famiglia orribile, il ballo delle pretendenti e ovviamente la perdita della scarpetta allo scoccare della mezzanotte. In rete ci sono pareri discordati riguardo a tutta quanta la storia, ma questo è uno di quei casi dove si deve saper andare oltre vista la lunghezza della storia.
Una cosa che mi è dispiaciuto parecchio è la brevità. Se l'autrice del libro avesse messo più carne al fuoco forse alcuni pareri sarebbero stati diversi. A parte questo ho cercato di vedere la storia per quello che era e quello che aveva da dire.
Non è un MM come tutti gli altri (tipo Spazio di tenebra) e forse è questo il motivo che mi ha colpito di più. In quelle novanta pagine mi chiedevo quante scene di sesso ci sarebbero state tra Cinder e il bellissimo principe, ma sono rimasto piacevolmente sorpreso nello scoprire che non ce ne sono, a parte una e descritta una maniera del tutto innocente.
L'autrice, forse perché legata alla storia originale, ha preferito concentrasi su altro e anche se l'amore è presente, non è il tema principale. Queste pagine infatti raccontano un rapporto tra uomini del tutto normale, c'è alla base un'attrazione fisica è ovvio, ma c'è anche il piacere di poter passare il tempo assieme ad una persona che prima ci mostra disponibilità, pazienza e amicizia. Solo dopo quello che nasce tra Cinder e Xavier si tramuta in qualcosa di altro. La loro non è propriamente una storia d'amore canonica, è più un conoscersi e ciò che genera il dramma è il sapere che per due come loro non ci sarà futuro. Questo spinge il lettore ad andare avanti per capire come Cinder, una volta trasformato in una donna, affronterà il ballo che decreterà le sorti del regno.
Il mio giudizio: A costo di sembrare blasfemo trovo che Cinder sia una di quelle storie che potrebbero essere candidate per introdurre l'argomento dell'omosessualità nella scuole, con alcuni tagli è ovvio. Questo l'ho pensato dall'inizio, quando ho capito che i due non si sarebbero gettati immediatamente l'uno nelle braccia dell'altro. Sarebbe una cosa così brutta? In poche pagine viene raccontata una favola, e anche se il carattere dei personaggi non ha una profonda introspezione, vengono comunque forniti chiari elementi per comprendere il loro stato d'animo. Le favole di Esopo avevano tutto questo approfondimento psicologico? Eppure risultano tutt'ora efficaci e attuali, quindi perché non spingersi un po' più in là del dovuto?
Inoltre una morale c'è, contrariamente a quanto altri hanno detto. Molti si son scagliati sul finale, io l'ho trovato piacevole, non si tratta di affrontare in modo superficiale il rapporto tra i due e gabbare temporaneamente i genitori del principe con la magia, assolutamente no. Ciò che accade fa invece capire come l'accettazione di rapporto d'amore non convenzionale (purtroppo siamo questi livelli ancora) sia qualcosa di superabile se ci riflettiamo un attimo.
Con Cinder si torna bambini portandosi dietro la consapevolezza dell'età adulta e questo secondo me è qualcosa da tenere di conto durante la lettura di questo piccolo libro, che si legge alla velocità della luce e fa solo venire voglia di averne di più.
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